Dap: quale farmaco per bloccare la crisi e terapia
Sono una donna .Soffro di Dap dall'età di 10 anni .ne ho 47.Li ho sempre controllati .Anni fa ho fatto terapia con Zoloft 50 ;tutto bene solo che mi portava blocco totale della fase orgasmica.Ora sono di nuovo nel male panico perchè cosa nuova la sensazione di estraneità è continua .Uso Lexotan 15 gc all'attacco più forte.Le domande sono due:
1)se esiste un altro antidepressivo che non dia lo spiacevole effetto collaterale di cui sopra .
2)qual'è il farmaco di elezione all'attacco ,semmai sublinguale .
Ringrazio tutti per l'attenzione .
1)se esiste un altro antidepressivo che non dia lo spiacevole effetto collaterale di cui sopra .
2)qual'è il farmaco di elezione all'attacco ,semmai sublinguale .
Ringrazio tutti per l'attenzione .
[#1]
Cara Signora,
purtroppo gli antidepressivi, indispensabili per la terapia degli attacchi di panico, sono quasi tutti gravati da quell'effetto collaterale cui Lei accenna.
Le consiglierei di rivolgersi ad uno psichiatra di Sua fiducia per valutare la possibilità di un tentativo eventualmente con altri antidepressivi.
Nel caso di attacco di panico si può utilizzare il Lorazepam sotto forma di compresse sublinguali.
purtroppo gli antidepressivi, indispensabili per la terapia degli attacchi di panico, sono quasi tutti gravati da quell'effetto collaterale cui Lei accenna.
Le consiglierei di rivolgersi ad uno psichiatra di Sua fiducia per valutare la possibilità di un tentativo eventualmente con altri antidepressivi.
Nel caso di attacco di panico si può utilizzare il Lorazepam sotto forma di compresse sublinguali.
[#2]
Alle corrette note del Collega Mazzullo mi permetto di consigliare anche un supporto psicoterapeutico. Magari di tipo Cognitivo-Comportamentale, se non una psicoterapia che "lavori" sul profondo e sulle emozioni, talvolta in alcuni di noi bloccate.
Siamo qui per ascoltarla ed aiutarla. Ci contatti ancora.
Marco Marilungo
Siamo qui per ascoltarla ed aiutarla. Ci contatti ancora.
Marco Marilungo
Dr. Marco Marilungo
marcomarilungo@hotmail.it
[#3]
Ex utente
Ringrazio Il Dott.MAzzullo e il Dott. MArilungo per le risposte.Nel frattempo poichè avevo urgenza di risolvere il problema sto assumendo Xanax gocce 13 gc xtre al dì e sto bene .Sono 10 giorni ,ho smesso l'antidepressivo perchè l'effetto collaterale incideva sulla mia psiche .Il panico giornaliero è passato ma mi pongo un altra domanda :quando smetterlo semmai diminuendo prograssivamente le dosi ?
2)la posologia 13 gocce per tre volte al dì mi fa stare bene ma ...mi è successo ,una mattina che si prospettava emozionante(evento positivo) mi ha scatanato il panico ed ho dovuto assumenre altre 5 gocce oltre le 12 assunte prima .Alla luce di questo mi chiedo :forse la posologia e insufficiente ?
3)qual'è il periodo di cura sufficiente ad avere un effetto prolungato nel tempo ,o ciò si può avere solo con gli antidepessivi?
Ringrazio per le risposte ,ben consapevole che un consulto on line non può sostituire una visita de visu .Grazie ancora per le risposte .
Per il dottor Marilungo :in passato ho lavorato sul profondo ,mi ha aiutato ma il panico è nato con me ,di questo sono convinta e non guarirò.. ma ho bisogno certamente di aiuto in quei momenti della vita che perdo il controllo della mia ansia per situazioni che non posso modificare ma devo solo gestire (se c'era una soluzione ai miei problemi psicologici sono sicura che il panico non arrivava in me ...è la situazione senza uscita che fa aumentare la mia ansia compressa e come una bottiglia con il tappo ,invece di esplodere, vado in panico e mi estraneo dalla realtà .Se riuscissi a ragionare ed essere lucida in quei momenti , a non esserne terrorizzata ,non avrei bisogno dei farmaci !MA ho provato tutto ..respirazione ..yoga ,tecniche di rilassamento ma quando è forte non ragiono più!Scusate ancora le chiacchiere ma la sofferenza mentale è terribile .Il vostro aiuto è indispensabile.Anna.
2)la posologia 13 gocce per tre volte al dì mi fa stare bene ma ...mi è successo ,una mattina che si prospettava emozionante(evento positivo) mi ha scatanato il panico ed ho dovuto assumenre altre 5 gocce oltre le 12 assunte prima .Alla luce di questo mi chiedo :forse la posologia e insufficiente ?
3)qual'è il periodo di cura sufficiente ad avere un effetto prolungato nel tempo ,o ciò si può avere solo con gli antidepessivi?
Ringrazio per le risposte ,ben consapevole che un consulto on line non può sostituire una visita de visu .Grazie ancora per le risposte .
Per il dottor Marilungo :in passato ho lavorato sul profondo ,mi ha aiutato ma il panico è nato con me ,di questo sono convinta e non guarirò.. ma ho bisogno certamente di aiuto in quei momenti della vita che perdo il controllo della mia ansia per situazioni che non posso modificare ma devo solo gestire (se c'era una soluzione ai miei problemi psicologici sono sicura che il panico non arrivava in me ...è la situazione senza uscita che fa aumentare la mia ansia compressa e come una bottiglia con il tappo ,invece di esplodere, vado in panico e mi estraneo dalla realtà .Se riuscissi a ragionare ed essere lucida in quei momenti , a non esserne terrorizzata ,non avrei bisogno dei farmaci !MA ho provato tutto ..respirazione ..yoga ,tecniche di rilassamento ma quando è forte non ragiono più!Scusate ancora le chiacchiere ma la sofferenza mentale è terribile .Il vostro aiuto è indispensabile.Anna.
[#4]
Gentile Signora,
fermo rimanendo il discorso che una risposta on line è necessariamente generica e certo non esaustiva, mi permetto di ribadire, che a mio parere, una terapia corretta del disturbo da attacchi di panico si fonda sugli antidepressivi e non solamente sugli ansiolitici.
La posologia con cui assume lo Xanax è corretta e può essere aumentata, come ha fatto, in caso di necessità.
Sui tempi opportuni di durata della terapia, non posso pronunciarmi senza conoscere personalmente la paziente.
Sono comunque a Sua disposizione e La saluto cordialmente.
Domenico Mazzullo
fermo rimanendo il discorso che una risposta on line è necessariamente generica e certo non esaustiva, mi permetto di ribadire, che a mio parere, una terapia corretta del disturbo da attacchi di panico si fonda sugli antidepressivi e non solamente sugli ansiolitici.
La posologia con cui assume lo Xanax è corretta e può essere aumentata, come ha fatto, in caso di necessità.
Sui tempi opportuni di durata della terapia, non posso pronunciarmi senza conoscere personalmente la paziente.
Sono comunque a Sua disposizione e La saluto cordialmente.
Domenico Mazzullo
[#5]
Cara Signora, condivido gli ottimi suggerimenti dei colleghi che mi hanno preceduto. Però vorrei chiederle: ha mai provato la terapia con l'ipnosi?
Io credo che nel suo caso, accanto alla terapia farmacologica, potrebbe esserle utile.
Io credo che nel suo caso, accanto alla terapia farmacologica, potrebbe esserle utile.
[#6]
Ex utente
Egregio dott.Mazzullo ,la ringrazio infinitamente di dedicarmi il suo tempo ..la mia decisione di non continuare ad assumere gli antidepressivi ha una motivazione che per me riveste importanza : l'avere blocchi in questo caso farmacologici per quel che concerne la sfera sessuale aumenterebbe il mio stato d'ansia .In passato ho provato anche il Seroxat ed avevo lo stesso effetto negativo .L'unico che non aveva questo effetto collaterale era il Laroxyl ma forse fa parte di una categoria di antidepressivi di minor tollerabilità.Mi ricordo che a suo tempo mi venne prescritto come terapia antiemicranica .
Sono assolutamente d'accordo con lei che non conosce la mia storia .la mia era una domanda generica .. mi rivolgevo ala sua esperienza per avere un'idea di quanto tempo poteva durare una terapia con soli ansiolitici ,anche se ,come ben dice lei, non è corretta .
Egregio Dottor Chiummo non ho mai provato l'ipnosi ..cominciai anni fa un percorso di tecniche di rilassamento che fu interrotto perchè lo specialista cambiò città ,purtroppo !La ringrazio per il consiglio .
Sono assolutamente d'accordo con lei che non conosce la mia storia .la mia era una domanda generica .. mi rivolgevo ala sua esperienza per avere un'idea di quanto tempo poteva durare una terapia con soli ansiolitici ,anche se ,come ben dice lei, non è corretta .
Egregio Dottor Chiummo non ho mai provato l'ipnosi ..cominciai anni fa un percorso di tecniche di rilassamento che fu interrotto perchè lo specialista cambiò città ,purtroppo !La ringrazio per il consiglio .
[#7]
Peccato lei non abbia potuto continuare con le tecniche di rilassamento. Però il collega che si è trasferito avrebbe dovuto consigliarle un altro specialista per continuare la sua cura. Così invece non sapremo mai se ne avrebbe tratto beneficio.
[#8]
Gentile Signora, salve.
Generalmente l'aspetto farmacologico su internet preferisco evitarlo, anche perchè nello "specifico" del suo disagio i miei Colleghi sono più ferrati del sottoscritto.
Preferisco rimanere nell'area della "terapia" basata sulla parola. Anzi, del "sostegno" basato sulla parola.
Io credo che non esista un sostegno basato sulla parola che sia più effice di un altro. Credo che esista l'approccio corretto verso la persona, che sia cognitivo-comportamentale, umanistico, ipnotico, integrato, bioenergetico od altro. O magari l'integrazione tra i vari approcci.
Mi permetto di dire che forse, forse, il panico non è nato con Lei. Potrebbe essere che il panico sia "cresciuto" con Lei, dentro Lei, che sia derivato da una "fonte" alla quale si è abbeverata.
Lei parla di una situazione senza uscita (apparente, a mio parere). Racconta di una situazione che la ingabbia, di emozioni che si bloccano, di guarigione che stenta ad arrivare. E se parlassimo di una situazione che si può sanare? Che possa aiutarla ad erodere una sorta di corazza che la protegge e, allo stesso tempo, Le impedisce di uscire?
I medici guariscono un malato; grazie alla scienza medica possono essere in grado di migliorare la condizione di sofferenza corporea, organica, fisica. Lei parla, mi pare di capire, di sofferenza dell'anima. E' un mio leggere tra le Sue parole scritte, sarebbe bello poter "leggere" il Suo linguaggio corporeo. Il Collega Chiummo dice peccato che non abbia potuto continuare l'approccio basato sul rilassamento, e sono in accordo con Lui.
L'attacco di panico è, sempre a mio parere, un sintomo che nasconde altro. Come la punta di un iceberg sotto la quale c'è il "corpo" della grande massa.
Essere lucidi, razionali, ci aiuta. Le emozioni non sempre sono lucide, talvolta sono la punta dell'iceberg. Di un iceberg che spesso fa paura a coloro che navigano nel mare. Eppure, ad un certo punto, tutta la massa di giaccio si scioglie ed entra a far parte del grande oceano. Oceano che può essere sinonimo di ampi spazi, di libertà, di possibilità di scegliere quale sia la rotta migliore per ognuno di noi.
Sapere che si può scegliere.
Un abbraccio
Marco Marilungo
Generalmente l'aspetto farmacologico su internet preferisco evitarlo, anche perchè nello "specifico" del suo disagio i miei Colleghi sono più ferrati del sottoscritto.
Preferisco rimanere nell'area della "terapia" basata sulla parola. Anzi, del "sostegno" basato sulla parola.
Io credo che non esista un sostegno basato sulla parola che sia più effice di un altro. Credo che esista l'approccio corretto verso la persona, che sia cognitivo-comportamentale, umanistico, ipnotico, integrato, bioenergetico od altro. O magari l'integrazione tra i vari approcci.
Mi permetto di dire che forse, forse, il panico non è nato con Lei. Potrebbe essere che il panico sia "cresciuto" con Lei, dentro Lei, che sia derivato da una "fonte" alla quale si è abbeverata.
Lei parla di una situazione senza uscita (apparente, a mio parere). Racconta di una situazione che la ingabbia, di emozioni che si bloccano, di guarigione che stenta ad arrivare. E se parlassimo di una situazione che si può sanare? Che possa aiutarla ad erodere una sorta di corazza che la protegge e, allo stesso tempo, Le impedisce di uscire?
I medici guariscono un malato; grazie alla scienza medica possono essere in grado di migliorare la condizione di sofferenza corporea, organica, fisica. Lei parla, mi pare di capire, di sofferenza dell'anima. E' un mio leggere tra le Sue parole scritte, sarebbe bello poter "leggere" il Suo linguaggio corporeo. Il Collega Chiummo dice peccato che non abbia potuto continuare l'approccio basato sul rilassamento, e sono in accordo con Lui.
L'attacco di panico è, sempre a mio parere, un sintomo che nasconde altro. Come la punta di un iceberg sotto la quale c'è il "corpo" della grande massa.
Essere lucidi, razionali, ci aiuta. Le emozioni non sempre sono lucide, talvolta sono la punta dell'iceberg. Di un iceberg che spesso fa paura a coloro che navigano nel mare. Eppure, ad un certo punto, tutta la massa di giaccio si scioglie ed entra a far parte del grande oceano. Oceano che può essere sinonimo di ampi spazi, di libertà, di possibilità di scegliere quale sia la rotta migliore per ognuno di noi.
Sapere che si può scegliere.
Un abbraccio
Marco Marilungo
[#9]
Ex utente
Mi permetta di chiamarla... Carissimo Dottor Marilungo
innanzitutto la ringrazio per le parole così umane e di una spontaneità e sensibilità incredibile che ha avuto per me!
Sicuramente lei avrà ragione ..diciamo che la consapevolezza del panico ,forse è più esatto ,risale alla tenera età di dieci anni .Quindi probabilmente chissà quante situazioni , emozioni ,in tanti anni si saranno bloccate dentro di me ...un vissuto intero.Solo che altre persone non reagicono come me ,io con la paura , quando sono di fronte a situazioni che mi destabilizzano.Sono convinta che ognuno dentro di se sa bene il motivo che genera disagi ma ...spesso lo nascondiamo a noi stessi o non abbiamo il coraggio di agire cioè di fare qualcosa per risolvere dei conflitti interiori .Specialisti in gamba come lei sono indispensabili in un percorso di guarigione ..ma mi chiedo: se il panico è diciamo la punta
di un iceberg ...del quale nella mia vita ho avuto paura quattro ..cinque volte (parlo degli attacchi forti )...poi li ho superati ..un pò con un pò di terapia ,un pò cercando di fare chiarezza in me ,ho visto disciogliere tutta questa massa di ghiaccio ed il mio mare interiore è diventato calmo ..ma...per qualche anno ..poi basta un altra situazione che emotivamente mi impegna molto ed ecco l'iceberg riaffiorare ..minaccioso ....e c'è lo sconforto e la volontà di risalire la china ,però anche la consapevolezza forse di non poter guarire mai del tutto.Mi vengono in mente delle parole ...così d'impulso..sciogliere quei nodi ...anche perchè nonostante i miei anni ho una voglia di vivere immensa ,sono creativa e curiosa di tutto ,ipersensibile perchè conosco la sofferenza mentale che a volte è più lacerante di quella fisica.Grazie ancora per le parole ...caro Dottor Marilungo.Le sto rileggendo ancora una volta per cercare di coglierne tutte le sfumature .Anche con i libri faccio sempre così e scopro sempre qualcosa di nuovo che mi apra la mente
innanzitutto la ringrazio per le parole così umane e di una spontaneità e sensibilità incredibile che ha avuto per me!
Sicuramente lei avrà ragione ..diciamo che la consapevolezza del panico ,forse è più esatto ,risale alla tenera età di dieci anni .Quindi probabilmente chissà quante situazioni , emozioni ,in tanti anni si saranno bloccate dentro di me ...un vissuto intero.Solo che altre persone non reagicono come me ,io con la paura , quando sono di fronte a situazioni che mi destabilizzano.Sono convinta che ognuno dentro di se sa bene il motivo che genera disagi ma ...spesso lo nascondiamo a noi stessi o non abbiamo il coraggio di agire cioè di fare qualcosa per risolvere dei conflitti interiori .Specialisti in gamba come lei sono indispensabili in un percorso di guarigione ..ma mi chiedo: se il panico è diciamo la punta
di un iceberg ...del quale nella mia vita ho avuto paura quattro ..cinque volte (parlo degli attacchi forti )...poi li ho superati ..un pò con un pò di terapia ,un pò cercando di fare chiarezza in me ,ho visto disciogliere tutta questa massa di ghiaccio ed il mio mare interiore è diventato calmo ..ma...per qualche anno ..poi basta un altra situazione che emotivamente mi impegna molto ed ecco l'iceberg riaffiorare ..minaccioso ....e c'è lo sconforto e la volontà di risalire la china ,però anche la consapevolezza forse di non poter guarire mai del tutto.Mi vengono in mente delle parole ...così d'impulso..sciogliere quei nodi ...anche perchè nonostante i miei anni ho una voglia di vivere immensa ,sono creativa e curiosa di tutto ,ipersensibile perchè conosco la sofferenza mentale che a volte è più lacerante di quella fisica.Grazie ancora per le parole ...caro Dottor Marilungo.Le sto rileggendo ancora una volta per cercare di coglierne tutte le sfumature .Anche con i libri faccio sempre così e scopro sempre qualcosa di nuovo che mi apra la mente
[#11]
Ex utente
EGREGI DOTTORI,
VOLEVO AGGIORNARVI DOPO BEN 8 ANNI DALL'ULTIMO MIO POST.
ORA HO 55 ANNI. VERI ATTACCHI DI PANICO NON NE HO DA PARECCHIO MA DEVO DIRE CHE FACCIO TERAPIA CON LO XANAX DA 4 ANNI SENZA MAI SMETTERLO PRENDENDO 10 GOCCE LA MATTINA E 10 LA SERA.
DICIAMO CHE MI TIENE A BADA L'ANSIA CHE ORMAI ALLA MIA ETA' CREDO FACCIA PARTE INTEGRANTE DELLA MIA VITA.LA PSICHIATRA ALLA QUALE MI SONO RIVOLTA NON A VOLUTO PRESCRIVERMI ANTIDEPRESSIVI E ALLA MIA DOMANDA:MA GLI ANSIOLITICI NON PORTANO DIPENDENZE ED ASSUEFAZIONE? MI RISPOSE CHE A QUESTO DOSAGGIO LI POSSO ASSUMERE PER SEMPRE.FONDAMENTALMENTE HO DUBITATO DI QUESTA SUA CONVINZIONE MA LEI RIPETE CHE MI CURA COSI PER EVITARE FARMACI PIU IMPORTANTI E CON MAGGIORI EFFETTI COLLATERALI.EPPURE I PARERI DI TUTTI GLI PSICHIATRI SONO CONTRARI CON L'ASSUNZIONE A VITA DEGLI ANSIOLITICI.
MI CHEDO:E' VERO PORTANO DIPENDENZA MA HO VISTO MOLTI MIEI AMICI CHE SE DIMENTICAVANO ANCHE SOLO UN GIORNO DI ASSUMERE LA COMPRESSA DI ANTIDEPRESSIVO AVEVANO CAPOGIRI .SE IO PER UN GIORNO NON PRENDO LO XANAX NON SUCCEDE NULLA! ED ALLORA MI CHIEDO E VI CHIEDO:PERCHE' E' SBAGLIATO ASSUMERE PER ANNI E SEMMAI TUTTA LA VITA A DOSAGGI MINIMI UN ANSIOLITICO CHE TIENE A BADA L'ANSIA , FA VIVERE BENE .? PERCHE IL DIABETICO, L'IPERTESO NON E' DIPENDENTE DAL SUO FARMACO E NON PUO' SMETTERLO?
LA MIA DOMANDA E' QUESTA:PERCHE' TUTTI GLI PSICHIATRI SCONSIGLIANO L'ANSIOLITICO PRESO A VITA E PRESCRIVONO L'ANTIDEPRESSIVO ?
RINGRAZIO TUTTI PER LE RISPOSTE ANTICIPATAMENTE .lA MIA QUALITA' DI VITA CON LO XANAX E' CAMBIATA ( A DIRE DELLA MIA PSICHIATRA ANCHE PER IL SUO LIEVE EFFETTO ANTIDEPRESSIVO)E DECISAMENTE MIGLIORATA.VORREI DEI MOTIVI VALIDI PER SMETTERE O PER CONTINUARLO PER GLI ANNI CHE MI RIMANGONO.CONDIALI SALUTI E GRAZIE DELL'ATTENZIONE.ANNA.
VOLEVO AGGIORNARVI DOPO BEN 8 ANNI DALL'ULTIMO MIO POST.
ORA HO 55 ANNI. VERI ATTACCHI DI PANICO NON NE HO DA PARECCHIO MA DEVO DIRE CHE FACCIO TERAPIA CON LO XANAX DA 4 ANNI SENZA MAI SMETTERLO PRENDENDO 10 GOCCE LA MATTINA E 10 LA SERA.
DICIAMO CHE MI TIENE A BADA L'ANSIA CHE ORMAI ALLA MIA ETA' CREDO FACCIA PARTE INTEGRANTE DELLA MIA VITA.LA PSICHIATRA ALLA QUALE MI SONO RIVOLTA NON A VOLUTO PRESCRIVERMI ANTIDEPRESSIVI E ALLA MIA DOMANDA:MA GLI ANSIOLITICI NON PORTANO DIPENDENZE ED ASSUEFAZIONE? MI RISPOSE CHE A QUESTO DOSAGGIO LI POSSO ASSUMERE PER SEMPRE.FONDAMENTALMENTE HO DUBITATO DI QUESTA SUA CONVINZIONE MA LEI RIPETE CHE MI CURA COSI PER EVITARE FARMACI PIU IMPORTANTI E CON MAGGIORI EFFETTI COLLATERALI.EPPURE I PARERI DI TUTTI GLI PSICHIATRI SONO CONTRARI CON L'ASSUNZIONE A VITA DEGLI ANSIOLITICI.
MI CHEDO:E' VERO PORTANO DIPENDENZA MA HO VISTO MOLTI MIEI AMICI CHE SE DIMENTICAVANO ANCHE SOLO UN GIORNO DI ASSUMERE LA COMPRESSA DI ANTIDEPRESSIVO AVEVANO CAPOGIRI .SE IO PER UN GIORNO NON PRENDO LO XANAX NON SUCCEDE NULLA! ED ALLORA MI CHIEDO E VI CHIEDO:PERCHE' E' SBAGLIATO ASSUMERE PER ANNI E SEMMAI TUTTA LA VITA A DOSAGGI MINIMI UN ANSIOLITICO CHE TIENE A BADA L'ANSIA , FA VIVERE BENE .? PERCHE IL DIABETICO, L'IPERTESO NON E' DIPENDENTE DAL SUO FARMACO E NON PUO' SMETTERLO?
LA MIA DOMANDA E' QUESTA:PERCHE' TUTTI GLI PSICHIATRI SCONSIGLIANO L'ANSIOLITICO PRESO A VITA E PRESCRIVONO L'ANTIDEPRESSIVO ?
RINGRAZIO TUTTI PER LE RISPOSTE ANTICIPATAMENTE .lA MIA QUALITA' DI VITA CON LO XANAX E' CAMBIATA ( A DIRE DELLA MIA PSICHIATRA ANCHE PER IL SUO LIEVE EFFETTO ANTIDEPRESSIVO)E DECISAMENTE MIGLIORATA.VORREI DEI MOTIVI VALIDI PER SMETTERE O PER CONTINUARLO PER GLI ANNI CHE MI RIMANGONO.CONDIALI SALUTI E GRAZIE DELL'ATTENZIONE.ANNA.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 17.1k visite dal 18/09/2004.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.