N-acetilcisteina
Gentili dottori,
su un sito dedicato al disturbo bipolare ho trovato un riferimento a una sostanza chiamata N-acetilcisteina la quale dovrebbe avere una discreta efficacia sulla depressione bipolare e dovrebbe risultare innocua.
In attesa di parlarne con il mio psichiatra volevo chiedere il vostro parere in merito.
Se queste notizie sono fondate, esiste qualche prodotto farmaceutico contenente questo principo attivo, a questi dosaggi?
Ne approfitto allora per chiedere se vi sono anche altre sostanze, diciamo 'naturali', da poter affiancare ai farmaci per il disturbo bipolare, senza problemi.
Io prendo già gli acidi grassi omega-3 e il complesso della vitamina B, ma ogni altra arma disponibile (secondo studi attendibili) contro il disturbo bipolare, che non nuoccia e possa essere aggiunta ai farmaci, è senz'altro ben accetta.
Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti.
su un sito dedicato al disturbo bipolare ho trovato un riferimento a una sostanza chiamata N-acetilcisteina la quale dovrebbe avere una discreta efficacia sulla depressione bipolare e dovrebbe risultare innocua.
In attesa di parlarne con il mio psichiatra volevo chiedere il vostro parere in merito.
Se queste notizie sono fondate, esiste qualche prodotto farmaceutico contenente questo principo attivo, a questi dosaggi?
Ne approfitto allora per chiedere se vi sono anche altre sostanze, diciamo 'naturali', da poter affiancare ai farmaci per il disturbo bipolare, senza problemi.
Io prendo già gli acidi grassi omega-3 e il complesso della vitamina B, ma ogni altra arma disponibile (secondo studi attendibili) contro il disturbo bipolare, che non nuoccia e possa essere aggiunta ai farmaci, è senz'altro ben accetta.
Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
Allo stato non esistono prove scientifiche che consentano un uso delle sostanze da lei citate nella terapia della depressione bipolare. Evidenze sporadiche e aneddotiche non consentono di attribuire efficacia superiore alle terapie finora approvate.
Cordiali saluti
Allo stato non esistono prove scientifiche che consentano un uso delle sostanze da lei citate nella terapia della depressione bipolare. Evidenze sporadiche e aneddotiche non consentono di attribuire efficacia superiore alle terapie finora approvate.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Utente
Ho cercato su PubMed articoli sulle sostanze citate.
Per la N-acetyl cisteina:
N-acetyl cysteine for depressive symptoms in bipolar disorder--a double-blind randomized placebo-controlled trial.
La provenienza è:
The Mental Health Research Institute of Victoria, Victoria, Australia.
La conclusione è:
NAC appears a safe and effective augmentation strategy for depressive symptoms in bipolar disorder.
Ho trovato studi analoghi per gli Omega-3 e per la vitamina B12.
Sono studi in doppio cieco di università prestigiose, con risultati replicati in altre università.
Questo non per fare polemica. Però osservo che se un medico può permettersi di trascurare una possibilità, anche incerta, lo stesso non vale per pazienti di malattie devastanti come questa.
Inoltre qui non si tratta di SOSTITUIRE i farmaci, ci mancherebbe; si tratta di AGGIUNGERE qualcosa che non nuoce, e che forse aiuta.
Chiedo scusa per questa replica. Penso tuttavia che sia pertinente e, forse, utile in questa sede. Senza pretese, sono solo un paziente che cerca di sopravvivere.
Ringrazio ancora per l'attenzione (e la pazienza) e porgo i più cordiali saluti.
Per la N-acetyl cisteina:
N-acetyl cysteine for depressive symptoms in bipolar disorder--a double-blind randomized placebo-controlled trial.
La provenienza è:
The Mental Health Research Institute of Victoria, Victoria, Australia.
La conclusione è:
NAC appears a safe and effective augmentation strategy for depressive symptoms in bipolar disorder.
Ho trovato studi analoghi per gli Omega-3 e per la vitamina B12.
Sono studi in doppio cieco di università prestigiose, con risultati replicati in altre università.
Questo non per fare polemica. Però osservo che se un medico può permettersi di trascurare una possibilità, anche incerta, lo stesso non vale per pazienti di malattie devastanti come questa.
Inoltre qui non si tratta di SOSTITUIRE i farmaci, ci mancherebbe; si tratta di AGGIUNGERE qualcosa che non nuoce, e che forse aiuta.
Chiedo scusa per questa replica. Penso tuttavia che sia pertinente e, forse, utile in questa sede. Senza pretese, sono solo un paziente che cerca di sopravvivere.
Ringrazio ancora per l'attenzione (e la pazienza) e porgo i più cordiali saluti.
[#4]
Gentile utente,
è un piacere notare che qualcuno legga gli articoli scientifici sulle banche dati medico-scientifiche. Fatta questa dovuta premessa, devo farle notare che conoscevo già i risultati di questo studio, che fino ad oggi non sono stati però replicati. Le dirò di più, esiste un altro studio più recente, del 2010 (mentre quello da lei citato è del 2008), effettuato su un numero minore di pazienti provenienti dallo stesso studio precedente e le cui conclusioni , prudentemente recitano così:
Notwithstanding all the limitations that subgroup analysis of trials carry, this data could serve as a hypothesis-generating stimulus for further clinical trials of pharmacologic treatment for bipolar II depression.
Il che significa che questi studi possono servire come stimolo per progettare e portare altri studi controllati per il trattamento della depressione associata al disturbo bipolare di tipo II.
In effetti solo adesso inizia a farsi strada la possibilità di verificare l'uso della NAC in patologie psichiatriche come la schizofrenia, alcuni disturbi ossessivi, le dipendenze e il disturbo bipolare.
Per il disturbo bipolare, in totale esistono due studi, di cui uno è un analisi di un sottogruppo del primo, che hanno preso in considerazione 75 pazienti e dimostrando una certa efficacia dell'aggiunta di NAC agli altri trattamenti.
A dire il vero mi sembra un po' poco per indurre a pensare di dover usare la NAC su tutti i pazienti affetti da depressione bipolare.
Stesso discorso vale per gli omega-3 per i quali esistono maggiori studi; tuttavia la comunità scientifica è pressocchè unanimemente concorde nel ritenere che tali terapie necessitino di studi più ampi per verificarne la reale utilità e portata degli effetti positivi.
Prima che una strategia terapeutica entri a far parte delle linee guida approvate a livello internazionale c'è bisogno di numeri molto più grandi e di studi replicati da più gruppi di lavoro indipendenti.
Se mi consente un' ultima precisazione, personalmente non trascuro nessuna possibilità terapeutica per i miei pazienti, tuttavia, prima di prescrivere terapie o prima di dare indicazioni di un certo tipo, preferirei avere delle evidenze scientifiche un po' più forti di quelle che esistono per la NAC. Se lei ritiene di voler cercare autonomamente ulteriori strumenti terapeutici per la sua patologia, è liberissimo di farlo, il mio unico consiglio è quello di non cadere in facili illusoni che possono abbagliare chi come lei, purtroppo, è in una condizione di debolezza.
La ringrazio per le precisazioni e le porgo cordiali saluti.
è un piacere notare che qualcuno legga gli articoli scientifici sulle banche dati medico-scientifiche. Fatta questa dovuta premessa, devo farle notare che conoscevo già i risultati di questo studio, che fino ad oggi non sono stati però replicati. Le dirò di più, esiste un altro studio più recente, del 2010 (mentre quello da lei citato è del 2008), effettuato su un numero minore di pazienti provenienti dallo stesso studio precedente e le cui conclusioni , prudentemente recitano così:
Notwithstanding all the limitations that subgroup analysis of trials carry, this data could serve as a hypothesis-generating stimulus for further clinical trials of pharmacologic treatment for bipolar II depression.
Il che significa che questi studi possono servire come stimolo per progettare e portare altri studi controllati per il trattamento della depressione associata al disturbo bipolare di tipo II.
In effetti solo adesso inizia a farsi strada la possibilità di verificare l'uso della NAC in patologie psichiatriche come la schizofrenia, alcuni disturbi ossessivi, le dipendenze e il disturbo bipolare.
Per il disturbo bipolare, in totale esistono due studi, di cui uno è un analisi di un sottogruppo del primo, che hanno preso in considerazione 75 pazienti e dimostrando una certa efficacia dell'aggiunta di NAC agli altri trattamenti.
A dire il vero mi sembra un po' poco per indurre a pensare di dover usare la NAC su tutti i pazienti affetti da depressione bipolare.
Stesso discorso vale per gli omega-3 per i quali esistono maggiori studi; tuttavia la comunità scientifica è pressocchè unanimemente concorde nel ritenere che tali terapie necessitino di studi più ampi per verificarne la reale utilità e portata degli effetti positivi.
Prima che una strategia terapeutica entri a far parte delle linee guida approvate a livello internazionale c'è bisogno di numeri molto più grandi e di studi replicati da più gruppi di lavoro indipendenti.
Se mi consente un' ultima precisazione, personalmente non trascuro nessuna possibilità terapeutica per i miei pazienti, tuttavia, prima di prescrivere terapie o prima di dare indicazioni di un certo tipo, preferirei avere delle evidenze scientifiche un po' più forti di quelle che esistono per la NAC. Se lei ritiene di voler cercare autonomamente ulteriori strumenti terapeutici per la sua patologia, è liberissimo di farlo, il mio unico consiglio è quello di non cadere in facili illusoni che possono abbagliare chi come lei, purtroppo, è in una condizione di debolezza.
La ringrazio per le precisazioni e le porgo cordiali saluti.
[#5]
Utente
Le sono grato per questa risposta, davvero. Non sempre i medici hanno la pazienza di fornire informazioni adeguate, di dare risposte articolate. Questa almeno è la mia esperienza.
Ritengo tuttavia che a indurmi a cercare sostanze di questo tipo (NAC, Omega-3, vitamine del gruppo B) non sia tanto la mia condizione di debolezza, ma la forza della logica: sostanze che non nuocciono e che forse aiutano sono senz'altro da utilizzare, non vedo al momento argomentazioni valide che possano contraddire questa affermazione.
Senza indurre false speranze, senza rinunciare, mai, ai farmaci. Mai.
Anche perché, come mi insegna, in molti casi i faramci non sono del tutto risolutivi.
Dico questo perché personalmente, avendo un andamento stagionale, ho trovato significativi miglioramenti con l'uso di una lampada studiata per la SAD, e ora utilizzata anche per altri tipi di disturbi dell'umore. E vuole sapere una cosa? Non c'è stato un medico che me ne abbia mai parlato, in 8 anni. E' stata una mia iniziativa.
Questa è un'altra terapia, quella della luce, che non nuoce (se usata seguendo la posologia corretta) e che forse aiuta (per alcuni fa la differenza).
Forse però un effetto collaterare c'è in queste terapie. Sì, per il portafogli. Ma penso che molti pazienti siano disposti a fare dei sacrifici per stare anche solo un po' meglio.
Nessuna condizione di debolezza dunque. Solo buon senso.
In quanto a forza d'animo e determinazione penso che possa imparare molto dai suoi pazienti. Ma credo che questo lo sappia già. La capacità di recupero e di riemergere dei pazienti psichiatrici sfida, diciamo così, le leggi della biologia. Persone date per spacciate tornano al proprio lavoro e ai propri amici. Quante volte è successo. E' merito dei farmaci, certo, e di voi psichiatri (non lo si ricorda mai abbastanza). Ma non solo.
La ringrazio ancora, davvero. Mi scuso per la lungaggine e le porgo saluti cordiali.
Ritengo tuttavia che a indurmi a cercare sostanze di questo tipo (NAC, Omega-3, vitamine del gruppo B) non sia tanto la mia condizione di debolezza, ma la forza della logica: sostanze che non nuocciono e che forse aiutano sono senz'altro da utilizzare, non vedo al momento argomentazioni valide che possano contraddire questa affermazione.
Senza indurre false speranze, senza rinunciare, mai, ai farmaci. Mai.
Anche perché, come mi insegna, in molti casi i faramci non sono del tutto risolutivi.
Dico questo perché personalmente, avendo un andamento stagionale, ho trovato significativi miglioramenti con l'uso di una lampada studiata per la SAD, e ora utilizzata anche per altri tipi di disturbi dell'umore. E vuole sapere una cosa? Non c'è stato un medico che me ne abbia mai parlato, in 8 anni. E' stata una mia iniziativa.
Questa è un'altra terapia, quella della luce, che non nuoce (se usata seguendo la posologia corretta) e che forse aiuta (per alcuni fa la differenza).
Forse però un effetto collaterare c'è in queste terapie. Sì, per il portafogli. Ma penso che molti pazienti siano disposti a fare dei sacrifici per stare anche solo un po' meglio.
Nessuna condizione di debolezza dunque. Solo buon senso.
In quanto a forza d'animo e determinazione penso che possa imparare molto dai suoi pazienti. Ma credo che questo lo sappia già. La capacità di recupero e di riemergere dei pazienti psichiatrici sfida, diciamo così, le leggi della biologia. Persone date per spacciate tornano al proprio lavoro e ai propri amici. Quante volte è successo. E' merito dei farmaci, certo, e di voi psichiatri (non lo si ricorda mai abbastanza). Ma non solo.
La ringrazio ancora, davvero. Mi scuso per la lungaggine e le porgo saluti cordiali.
[#6]
Per la light therapy il discorso e' diverso in quanto le evidenze sono tante e tali che risulta essere tra le terapie di prima scelta per il disturbo affettivo stagionale. Io stesso ho acquistato una lampada e la propongo regolarmente ai miei pazienti che possono giovarsene, e devo dire con discreti risultati.
In quanto alla questione della "debolezza", il mio non e' un intento denigratorio, ma vuole essereun invito alla attenzione e alla ricerca di una sempre maggiore consapevolezza. Mi rendo conto che non e' probabilmente il suo caso, ma sottolinearlo potrebbe essere utile a tanti altri che ci leggono.
La ringrazio per il piacevole confronto.
Cordiali saluti
In quanto alla questione della "debolezza", il mio non e' un intento denigratorio, ma vuole essereun invito alla attenzione e alla ricerca di una sempre maggiore consapevolezza. Mi rendo conto che non e' probabilmente il suo caso, ma sottolinearlo potrebbe essere utile a tanti altri che ci leggono.
La ringrazio per il piacevole confronto.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 16.6k visite dal 10/01/2011.
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