Suicidio mirtazapina

Buongiorno, mia madre ha 67 anni e soffre di depressione maggiore da quando ne ha 32. Ha seguito varie terapie dopo alcuni ricoveri in psichiatria e dopo 20 anni ha avuto un grande miglioramento e ha vissuto tranquillamente dai 53 anni ai 66 con una leggera cura di mantenimento.
Un anno fa ha iniziato a peggiorare e dopo un ricovero in casa di cura di un mese e poi un ricovero all'ospedale psichiatrico di un altro mese è stata dimessa con il consiglio di mandarla in un cenro diurno in una casa di riposo per anziani.
All'ospedale hanno fatto una TAC al cervello, la lettera di dimissione è la seguente:
"Si certifica che la nominata a margine è stata ricoverata presso qs servizio per un quadro di depressione maggiore ricorrente senza elementi psicotici. Segnalo la resistenza rispetto i protocolli terapeutici legato anche al quadro tomografico cerebrale che evidenzia un ampiamento degli spazi subaracnoidei soprattutto in sede fronto-insulare. Anche le prove neurologiche eseguite sono suggestive di un deterioramento cognitivo. All'obiettività attuale la p. si presenta rallentata sia nella motoria che nelle funzioni cognitive, l'ideazione è povera, ripetitiva, monotematica a contenuto somatoforme, il timismo si mantiene polarizzato verso la depressione. Conclusioni: la paziente non risulta in grado di svolgere adeguatamente le comuni mansioni della quotidianità"
Mia madre è sempre stata coscente di quello che le stava succedendo, non è demente, non mi ha mai fatto discorsi fuori dal normale.
L'hanno dimessa dopo aver iniziato da soli 13 giorni una nuova cura di Tavor, Talofen e Mirtazapina. Quando l'hanno dimessa e io l'ho portata al centro diurno mia madre non stava per niente bene, non era migliorata per niente. Lei si è sforzata tantissimo ad andare al centro diurno, alzarsi tutte le mattine e la sera a casa. Dopo solo due settimane, l'ho trovata una mattina a letto senza senzi, aveva preso tutti gli psicofarmaci che aveva in casa. Negli ultimi giorni parlava spesso di suicidio, di prendere tutte le pillole e farla finita ma non le abbiamo dato molto peso visto che anche in passato lo avevo detto spesso ma non ha mai avuto il coraggio di farlo ... e invece adesso l'ha trovato.
Fortunatamente l'ho salvata e adesso è di nuovo ricoverata all'ospedale psichiatrico con una cura di Trilafon, Tavor e Fluvoxamina. Psicologicamente la trovo molto meglio, è solo molto stanca.
Ho le seguenti domande: può essere che la Mirtazapina abbia aiutato mia madre a compiere quel gesto? Secondo voi è giusto che il medico abbia dimesso mia madre dopo solo 13 giorni di somministrazione di Mirtazapina senza aspettare di vedere gli effetti? E' giusto che non ci abbiano avvertito di questi effetti collaterali?
Ho paura che fra un paio di settimane la dimettano di nuovo dicendomi di metterla in una casa di riposo. Secondo voi vale la pena di riportare mia madre prima in una casa di cura per vedere se ci possono essere dei miglioramenti?
Grazie!
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Il funzionamento degli antidepressivi è ritardato di 2-4 settimane, per cui nei primi tempi non si vedono miglioramenti, tavolta inizialmente si peggiora, oppure si è più ansiosi, anche se i sintomi depressivi sostanzialmente sono "fermi".
Il tentativo di suicidio rientra nelle eventualità di una depressione non trattata.
Un tipo di precauzione è quella di inserire comunque ansiolitici e farmaci anti-impulsivi, cosa che infatti è stata fatta.
Presumo ci sia uno psichiatra di riferimento, con cui è il caso di prendere accordi per monitorare la situazione, e decidere come custodire i farmaci in maniera che la persona non ne possa abusare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
la ringrazio per la risposta!Deduco che allora gli psichiatri hanno sottovalutato la depressione di mia madre .... infatti continuavano a dirmi che stava bene, quando non era assolutamente vero!
Per aggiungere sfortuna a tutte queste vicende, purtroppo lo psichiatra di riferimento si è rotto una gamba ieri e non rientrerà all'ospedale per un bel po'. Un altro è in vacanza per un mese e l'unico che è rimasto è pieno di pazienti da seguire e non è molto disponibile. Non ho sentito parlare bene di lui e sinceramente non mi fido.
Lei cosa ne pensa della nuova cura di Trilafon, Tavor e Fluvoxamina? Quanto secondo lei dovrà restare in ospedale e quando verrà dimessa non sarebbe meglio portarla per un po' di mesi in una casa di cura invece che in casa di riposo?
[#3]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Mi sembra che la sua deduzione non combaci con quanto scritto dal collega.

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

"deduce" non si capisce bene da cosa. E' stata data una terapia antidepressiva con farmaci "collaterali" che tamponassero eventuali aumenti di ansia e insonnia.
La nuova cura è simile alla vecchia, è un altro tentativo, non specifica le dosi ma presumo che i medici penseranno a variarle su base clinica.
Il giudizio su quanto deve stare sua madre lo danno loro. Tenga presente che non sono i medici singoli che decidono in maniera arbitraria, le degenze protratte nei reparti ospedalieri sono sempre più ridotte in favore di altre soluzioni. Le case di cura, convenzionate, hanno comunque limiti imposti dalla convenzione circa la durata dei ricoveri, si informi comunque.
[#5]
Utente
Utente
Le spiego da che cosa lo deduco: lei ha scritto "dato che il funzionamento degli antidepressivi è ritardato di 2-4 settimane, per cui nei primi tempi non si vedono miglioramenti, tavolta inizialmente si peggiora" e "Il tentativo di suicidio rientra nelle eventualità di una depressione non trattata" ... mia madre è stata dimessa dopo soli 13 giorni di inizio nuova cura (perciò nei primi tempi), non stava bene e parlava spesso di suicidio, anche durante l'ultima visita dallo psichiatra una settimana prima dell'accaduto).
I medici stessi hanno detto di aver sottovalutato la depressione di mia madre (e io stessa ho sottovalutato la sua forza e coraggio per farlo) ... nessuno se lo aspettava va bene, ma se nelle avvertenze del farmaco è scritto di fare attenzione soprattutto nelle prime settimane a pensieri e comportamenti suicidi (e io allora non avevo letto ancora le avvertenze) quanto meno i medici dovevano fare attenzione alle parole di mia madre o quanto meno avvertire me!
Suicidio

I dati del suicidio in Italia e nel mondo, i soggetti a rischio, i fattori che spingono a comportamenti suicidari, cosa fare e come prevenire il gesto estremo.

Leggi tutto