Xanax, tempi e dosaggio per la tollerenza
Egregi,
volevo porvi a una domanda tecnica che mi piacerebbe risolvere. Non ho mai assunto xanax in passato, ma questo mese ne ho assunto, al bisogno, 0,25 per volta. In questo mese ho assunto 3,50 di alprazolam in totale. Per un po' di tempo dovrò continuare ancora a servirmi dell'ansiolitico, per questo ho paura che a questi dosaggi possa instaurarsi la tollerenza - la dipendenza mi interessa fino a un certo punto, so che bastano pochi giorni e gli effetti di astinenza spariscono. Dunque: con dosaggi di 0,25 circa 4 volte a settimana (1 al dì per quattro giorni a settimana) può manifestarsi l'assuefazione? - concludo dicendo: so che lo xanax non è curativo, e lo sto usando in attesa dell'entrata in regine dell'efexor, che assumo da metà dicembre. Cordialmente
volevo porvi a una domanda tecnica che mi piacerebbe risolvere. Non ho mai assunto xanax in passato, ma questo mese ne ho assunto, al bisogno, 0,25 per volta. In questo mese ho assunto 3,50 di alprazolam in totale. Per un po' di tempo dovrò continuare ancora a servirmi dell'ansiolitico, per questo ho paura che a questi dosaggi possa instaurarsi la tollerenza - la dipendenza mi interessa fino a un certo punto, so che bastano pochi giorni e gli effetti di astinenza spariscono. Dunque: con dosaggi di 0,25 circa 4 volte a settimana (1 al dì per quattro giorni a settimana) può manifestarsi l'assuefazione? - concludo dicendo: so che lo xanax non è curativo, e lo sto usando in attesa dell'entrata in regine dell'efexor, che assumo da metà dicembre. Cordialmente
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Gentile utente,
l'assuefazione si sviluppa per assunzione regolare, cioè quotidiana o quasi, e protratta per qualche settimana, mediamente. Una volta che l'efexor sarà "a regime", e che avrà auspicabilmente ottenuto un miglioramento, il medico provvederà a darLe indicazioni su come ridurre l'ansiolitico, e con che modalità.
I termini di dipendenza e tolleranza probabilmente non le sono chiari. Quello che lei descrive è la tolleranza (che comporta astinenza). La dipendenza intesa come legame (quindi per intenderci quello che richiama il termine tossicodipendenza) non ha il suo aspetto centrale nell'astinenza, ma in un altro meccanismo.
L'astinenza ha ragione di essere perché si è sviluppata assuefazione, o tolleranza che dir si voglia.
l'assuefazione si sviluppa per assunzione regolare, cioè quotidiana o quasi, e protratta per qualche settimana, mediamente. Una volta che l'efexor sarà "a regime", e che avrà auspicabilmente ottenuto un miglioramento, il medico provvederà a darLe indicazioni su come ridurre l'ansiolitico, e con che modalità.
I termini di dipendenza e tolleranza probabilmente non le sono chiari. Quello che lei descrive è la tolleranza (che comporta astinenza). La dipendenza intesa come legame (quindi per intenderci quello che richiama il termine tossicodipendenza) non ha il suo aspetto centrale nell'astinenza, ma in un altro meccanismo.
L'astinenza ha ragione di essere perché si è sviluppata assuefazione, o tolleranza che dir si voglia.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Ex utente
Stimato,
vorrei porLe una domanda su una questione che ho letto su internet. In pratica, ho letto che, una volta assuefatto a una benzo, il cervello non risponderà più a nessun tipo di benzodiazepina - anche dopo anni dalla fine dell'assunzione - perché i recettori gabanergici non assorbono più il farmaco, in quanto saturi. E' vero? O è una menzogna?
vorrei porLe una domanda su una questione che ho letto su internet. In pratica, ho letto che, una volta assuefatto a una benzo, il cervello non risponderà più a nessun tipo di benzodiazepina - anche dopo anni dalla fine dell'assunzione - perché i recettori gabanergici non assorbono più il farmaco, in quanto saturi. E' vero? O è una menzogna?
[#7]
Gentile utente,
Lasci perdere i forum dove ognuno scrive quel che vuole in maniera incontrollata, sulla base di letture o esperienze personali a volte completamente fraintese.
La frase che lei mi riporta può aver senso in chi sta assumendo ancora benzodiazepine, non in chi non le assume più (lei diceva "anche ad anni di distanza": questo dov'è scritto ?). Ma anche in questo caso dipende dalla dose, così in generale senza tipo di farmaco e dose è imprecisa.
Lasci perdere i forum dove ognuno scrive quel che vuole in maniera incontrollata, sulla base di letture o esperienze personali a volte completamente fraintese.
La frase che lei mi riporta può aver senso in chi sta assumendo ancora benzodiazepine, non in chi non le assume più (lei diceva "anche ad anni di distanza": questo dov'è scritto ?). Ma anche in questo caso dipende dalla dose, così in generale senza tipo di farmaco e dose è imprecisa.
[#8]
Ex utente
La ringrazio. La mia domanda era appunto se ci fosse un limite nella risposta dei recettori Gaba. Esempio: nella vita, in dieci anni di fila, assumo 500 mg (dose simbolica) di Alprazolam, e dunque mi assuefo. Poi succede che per altri dieci anni non assumo più alprazolam, finché un giorno mi sveglio e devo riprendere alprazolam, al quale dieci anni prima mi ero assuefatto. Risponderò ancora al farmaco?
[#9]
Gentile utente,
L'assuefazione è un fenomeno che c'è già dopo le prime settimane, e ci si assuefa alla dose che si assume abitualmente. Poi oltre un certo limite l'assuefazione è massima e più di così non si può.
Se l'assunzione è sospesa, in qualunque modo, il livello di assuefazione ritorna a 0. Anzi, alcune volte lo fa lentamente, e alcune volte addirittura non lo fa completamente, per cui è come se rimanesse una sorta di astinenza "strisciante" che non va mai via.
Non il contrario, cioè che rimanga una insensibilità.
Quel che accade se mai è che la tendenza ad assuefarsi è più rapida ai "giri" successivi, il cervello può conservare la memoria dell'assuefazione, cioè svilupparla primae e più rapidamente alla seconda volta che uno le assume.
Stiamo parlando in tal caso di assunzione di dosi elevate e di determinati principi attivi.
L'assuefazione è un fenomeno che c'è già dopo le prime settimane, e ci si assuefa alla dose che si assume abitualmente. Poi oltre un certo limite l'assuefazione è massima e più di così non si può.
Se l'assunzione è sospesa, in qualunque modo, il livello di assuefazione ritorna a 0. Anzi, alcune volte lo fa lentamente, e alcune volte addirittura non lo fa completamente, per cui è come se rimanesse una sorta di astinenza "strisciante" che non va mai via.
Non il contrario, cioè che rimanga una insensibilità.
Quel che accade se mai è che la tendenza ad assuefarsi è più rapida ai "giri" successivi, il cervello può conservare la memoria dell'assuefazione, cioè svilupparla primae e più rapidamente alla seconda volta che uno le assume.
Stiamo parlando in tal caso di assunzione di dosi elevate e di determinati principi attivi.
[#11]
Gentile utente,
Sono farmaci effettivamente prescritti in maniera spesso "eccessiva" per tempi, con una fatale tendenza all'aumento delle dosi per la natura "legante" di qualcuna di queste molecole.
Demonizzare non ha mai senso, il problema è che sono farmaci spesso autogestiti, anche se in teoria non dovrebbero.
Sono farmaci effettivamente prescritti in maniera spesso "eccessiva" per tempi, con una fatale tendenza all'aumento delle dosi per la natura "legante" di qualcuna di queste molecole.
Demonizzare non ha mai senso, il problema è che sono farmaci spesso autogestiti, anche se in teoria non dovrebbero.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 11.8k visite dal 27/12/2010.
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