Non comprendo di cosa soffra mia madre

Spettabili dottori,
vi chiedo gentilmente aiuto, perchè dopo molti mesi di continua battaglia con mia madre, non sappiamo più che fare.
Ormai, bastano sciocchezze perchè si proponga con scoppi d'ira violenti, atteggiamenti plateali, sospetti di complotti da parte di me e mia sorella, riversa poi le manifestazioni negative dovute ai suoi continui cambiamenti d'umore contro di moi o mio padre; ogni tentativo di farla ragionare, risulta inutile, ribalta completamente i discorsi, s'inventa frasi che noi non abbiamo mai pronunciato, o addirittura fatti inesistenti, con il solo scopo di litigare violentemente. Qualsiasi forma di dialogo risulta impossibile perchè ha sempre ragione lei. E questa è una descrizione solo parziale... L'ultimo show lo ha montato proprio oggi: pianti, scoppi d'ira, accuse. Vi prego, un consiglio; anche perchè risulta impossibile sottoporla ad un controllo medico, non lo accetterebbe.
Vi ringrazio anticipatamente, distinti saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

è impossibile accertare cos'abbia una persona senza una visita ed eventuali esami. L'umore irascibile e l'ostilità per motivi personali a volte futili, a volte "amplificati", a volte non sussistenti in una persona che non abbia mai avuto nessun tipo di problema psichiatrico nella vita impone una serie di accertamenti (presumo che la persona abbia sui 60-70).
Le ipotesi variano dai comuni disturbi dell'umore, però è infrequente che il primo episodio sia oltre i 60, alle sindromi vascolari in persone con malattie cardiovascolari o familiarità per esse, disturbi cerebrali focali di altro tipo, o processi di degenerazione senili. Va inoltre accertato se le accuse siano costruite su fatti reali ma percepiti con un significato che non hanno, oppure idee che non corrispondono a nessun elemento reale o procedono per associazioni non comprensibili.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Carissimo dottore,

credo che le avvisaglie di questi disturbi siano iniziate almeno sei anni addietro, dopo che mia madre si è ammalata di tumore, fortunatamente, ad oggi, va tutto bene, remissione completa. E, senz'altro, ha inciso in maniera negativa anche il crollo di un'amicizia ventennale. Purtroppo, è questo il mio giudizio, abbiamo sottovalutato l'impatto di questi eventi. Dopo questi fatti ha iniziato a chiudersi progressivamente in sè stessa, a non uscire più adducendo scuse plausibili, ma divenute sempre più ossessive:il timore dei ladri, in casa c'è da fare, non è più ora e altre varie. Pensi che pure rispondere al telefono ad una conoscente, per lei diventa un problema: agitazione, sudorazione, spossatezza. La maggior parte delle volte rinuncia pure a questo strumento di comunicazione. Praticamente non esce più per niente, tranne le visite di controllo, qualche uscita da una zia, ma forse tre volte l'anno, per dire tanto, e pocchissimo altro; non ci sarebbe molto da obbiettare, se uno non vuole, non lo si può obbligare, ma ormai siamo al punto che quasi impone a noi il suo modo di vita. Non vuole ricevere visite, non vuole ospiti... Le nostre uscite vengono osteggiate in tutti i modi: il pericolo dell'auto, dei malfattori che si possono incontrare, la lasciamo sola e ci facciamo gli affari nostri, ecc. Caro dottore, devo dirle, che sia io, sia mia sorella, usciamo raramente e alla fine dobbiamo anche nascondere pure dove andiamo o inventare scuse, per evitare scontri. Lei in passato ha sofferto di esaurimento nervoso, non ricordo bene l'epoca, aveva forse trentacinque anni o poco più, comunque io ero molto piccolo. Purtroppo, come diceva lei, tende a reinterpretare le parole ed i fatti reali in una chiave del tutto anomala e spesso li modifica anche per piegarli alla sua logica; ultimamente per piegarci alle sue ragioni, ha cominciato anche ad inventare bugie. Comprendo perfettamente il problema della diagnosi, che va effettuata dopo visita ed opportuni esami, ma è molto difficile condurla ad un passo del genere. Nonostante che per tutto il giorno ci si sia adoperati per starle vicini, niente da fare. Ad un certo punto si è chiusa in camera a piangere, ha lamentato malesseri vari, ma poi, come ogni volta, alla proposta di chiamare un medico, rifiuta, che lei non ha bisogno di nessuno, che sono fatti suoi.
La ringrazio moltissimo dottore per la precedente risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

le affermazioni che non corrispondono al vero non sempre sono "bugie", a volte può trattarsi di convinzioni erroneee (deliri), altre di modi provocatori per suscitare negli altri reazioni, ponendo le cose "come se" fossero vere, perché si riproduce una ipotetica realtà considerata possibile o che gli altri "si meriterebbero" o che gli altri "avrebbero potuto provocare" in base a ciò che si pensa di loro e dei loro atteggiamenti.

L'unica cosa utile in questi casi è che la persona sia visitata, magari a domicilio se non vuole uscire, e segua una cura eventualmente prescritta così come gli accertamenti, magari con la mediazione del medico di base che la conosce, e con familiari di cui si fida almeno in senso "operativo".