Omosessuale o persona senza personalità e identità?
Salve sono un ragazzo di 24 anni. Prima che finissero le scuole ho incominciato a lavorare e mi sono ritrovato in mezzo a delle persone, che mi hanno massacrato psicologicamente con storie sull'omosessualità. Ho conosciuto omosessuali, ci hanno provato, (anche datori di lavoro), hanno provato a baciarmi e mi hanno fatto proposte indecenti, e io ho sempre rifiutato, in quanto ritengo questa "natura" in contrasto con il mio pensiero. Ho continuato a lavorare e nel mentre sono caduto nell'ossessione di essere omosessuale. Ritengo di avere una specie di doppia personalità, perché in momenti normali io adoro le donne, vorrei riuscire a rivivere una storia con una donna, poi arrivato il momento di conoscerla di presentarmi, mi faccio assalire dalla paura di essere omosessuale. In momenti normali quando sono in giro mi capita e mi è capitato mio malgrado di guardare o meglio fissare (perché nel mentre che guardo non penso a niente, come se la mia testa fosse vuota) il "di dietro" di altri uomini, come se questa fosse diventata come un ossessione, guardare o meglio fissare insistentemente, ma non trovo attrazione sessuale, non mi vengono pensieri sessuali sugli uomini, ma alzo lo sguardo solo per guardare il di dietro, come se fosse diventato un punto di riferimento guardare il di dietro degli altri.
Sto male. Sto evitando tutte le uscite in pubblico, non sto più lavorando, non sto più uscendo la sera, per questa ossessione. Non sto più vivendo!!Anche perché ho visto che tutte le persone conoscenti e non, prendono le distanze quando sono presente, perché tutti si sono accorti del mio comportamento "anomalo" nei confronti di tutti. Si è aggiunta a questo problema il fatto di una masturbazione quasi ossessiva, e con questo credo che le cose si siano aggravate. Ho perso più di un lavoro per questo mio comportamento, quasi da "maniaco" nei confronti delle persone!!
Vi chiedo aiuto per poter uscire da questo grosso problema.
Vi ringrazio.
Spero che voi mi diate almeno una direzione da seguire per poter affrontare una volta per tutte questa malattia, ma che non è neanche una malattia, la ritengo più un'ossessione di cui voglio liberarmi per poter vivere serenamente la mia vita, e la volontà di avere un lavoro che mi gratifichi e avere la sicurezza per creare una famiglia.
Cordiali Saluti
Sto male. Sto evitando tutte le uscite in pubblico, non sto più lavorando, non sto più uscendo la sera, per questa ossessione. Non sto più vivendo!!Anche perché ho visto che tutte le persone conoscenti e non, prendono le distanze quando sono presente, perché tutti si sono accorti del mio comportamento "anomalo" nei confronti di tutti. Si è aggiunta a questo problema il fatto di una masturbazione quasi ossessiva, e con questo credo che le cose si siano aggravate. Ho perso più di un lavoro per questo mio comportamento, quasi da "maniaco" nei confronti delle persone!!
Vi chiedo aiuto per poter uscire da questo grosso problema.
Vi ringrazio.
Spero che voi mi diate almeno una direzione da seguire per poter affrontare una volta per tutte questa malattia, ma che non è neanche una malattia, la ritengo più un'ossessione di cui voglio liberarmi per poter vivere serenamente la mia vita, e la volontà di avere un lavoro che mi gratifichi e avere la sicurezza per creare una famiglia.
Cordiali Saluti
[#1]
Gentile utente,
il suo problema non verte sul suo orientamento sessuale ma sulla preoccupazione di esso.
Tali pensieri sono caratteristici di patologie del versante ossessivo alle quali si aggiungono le preoccupazioni ansiose dovute al doversi mettere alla prova.
Il punto di discussione non e' il suo orientamento sessuale.
E' opportuno far valutare tale condizione ad uno psichiatra che possa inquadrare la situazione e prospettare un trattamento efficace.
il suo problema non verte sul suo orientamento sessuale ma sulla preoccupazione di esso.
Tali pensieri sono caratteristici di patologie del versante ossessivo alle quali si aggiungono le preoccupazioni ansiose dovute al doversi mettere alla prova.
Il punto di discussione non e' il suo orientamento sessuale.
E' opportuno far valutare tale condizione ad uno psichiatra che possa inquadrare la situazione e prospettare un trattamento efficace.
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[#2]
Utente
Salve Dr. F.S. Ruggiero,
La ringrazio infinitamente di aver risposto alla mia richiesta di aiuto.
I problemi che dovrò affrontare se mi rivolgo a uno psichiatra saranno accompagnati da medicinali, giusto?
Io vorrei affrontarli senza assumere nessun tipo di medicinale, in quanto voglio risolvere i problemi senza l'aiuto di sostanze!!
Io mi sono rivolto a una psicoterapeuta, ma mai sono riuscito a dire a voce quello che ho scritto nella lettera, perché credo che mi troverò in imbarazzo a parlare così come se niente fosse.
Quando ho parlato di massacro psicologico, intendevo dire che ho subito violenza psicologica e verbale (vera e propria violenza, accompagnata anche da episodi dove si sono alzate le mani), e questa violenza verbale si sta ripercuotendo ancora oggi alla prima occasione di posti affollati.
Secondo Lei, dovrei lasciare la psicologa-psicoterapeuta per rivolgermi a uno psichiatra?
La ringrazio infinitamente di aver risposto alla mia richiesta di aiuto.
I problemi che dovrò affrontare se mi rivolgo a uno psichiatra saranno accompagnati da medicinali, giusto?
Io vorrei affrontarli senza assumere nessun tipo di medicinale, in quanto voglio risolvere i problemi senza l'aiuto di sostanze!!
Io mi sono rivolto a una psicoterapeuta, ma mai sono riuscito a dire a voce quello che ho scritto nella lettera, perché credo che mi troverò in imbarazzo a parlare così come se niente fosse.
Quando ho parlato di massacro psicologico, intendevo dire che ho subito violenza psicologica e verbale (vera e propria violenza, accompagnata anche da episodi dove si sono alzate le mani), e questa violenza verbale si sta ripercuotendo ancora oggi alla prima occasione di posti affollati.
Secondo Lei, dovrei lasciare la psicologa-psicoterapeuta per rivolgermi a uno psichiatra?
[#3]
Gentile utente,
la scelta o meno di un farmaco resta di chi la visita.
Se pero' lei vuole discutere con la psicoterapeuta per parlare "del piu' e del meno" senza discutere di cio' che la disturba, ed eventualmente senza aver consentito una diagnosi per la quale avere indicazione al trattamento, e' libero di scegliere.
Da cio' che racconta emergono elementi di patologia che riguardano una serie di disturbi della sfera ansiosa che in qualche modo vanno inquadrati meglio.
L'inquadramento consente di decidere il trattamento piu' appropriato per la sua condizione.
Le sue resistenze all'uso eventuale di farmaci non la aiutano nella risoluzione della sua problematica, in quanto rimanda la situazione per una presa di posizione.
la scelta o meno di un farmaco resta di chi la visita.
Se pero' lei vuole discutere con la psicoterapeuta per parlare "del piu' e del meno" senza discutere di cio' che la disturba, ed eventualmente senza aver consentito una diagnosi per la quale avere indicazione al trattamento, e' libero di scegliere.
Da cio' che racconta emergono elementi di patologia che riguardano una serie di disturbi della sfera ansiosa che in qualche modo vanno inquadrati meglio.
L'inquadramento consente di decidere il trattamento piu' appropriato per la sua condizione.
Le sue resistenze all'uso eventuale di farmaci non la aiutano nella risoluzione della sua problematica, in quanto rimanda la situazione per una presa di posizione.
[#4]
Gentile utente,
Lei riferisce un problema legato alla preoccupazione di essere omosessuale, con modalità distoniche, cioè pensa una cosa che le ripugna ed è costretto a fare i conti con un pensiero che ritiene irragionevole e assurdo ma sgradevole nel contenuto per Lei.
Non vedo che c'entri la doppia personalità: molte persone che hanno questo tipo di pensieri si convincono erroneamente che qualcosa "dal profondo" stia cercando di venir fuori con questi dubbi e preoccupazioni, e che una parte della persona cerchi invece di tenerlo represso o di allontanarlo. Qui non stiamo parlando di due orientamenti, ma di un pensiero "obbligato" in una persona che identifica un proprio preciso orientamento.
E' consigliabile una valutazione psichiatrica.
Direi di lasciar perdere atteggiamenti controproducenti come quello di mettere le mani avanti dicendo che non vuol prender medicine. In ogni ambito della medicina sarebbe un atteggiamento assurdo, lo è anche in questo caso. Il cervello è fatto di "sostanze", e se ad esempio la diagnosi fosse quella di disturbo ossessivo, la terapia farmcologica è una delle misure più efficaci. Non ha senso ometterla.
Non penso abbia idea di come funziona una terapia farmacologica, probabilmente penserà che le "sostanze" come le chiama Lei le annebbino la mente e così facendo non al facciano pensare ma nemmeno essere lucido, ovviamente questa è più una paura generica, le cure non funzionano così.
Non tutte le psicoterapia hanno un ruolo (così come non tutti i farmaci), dipende dalla diagnosi.
Uno psichiatra per far diagnosi non deve farle spiegare inutili e imbarazzanti dettagli dei suoi pensieri, le pone alcune domande e Lei gli riferisce quel che ritiene rilevante. Non richiede un grande sforzo, e soprattutto questo tipo di pensieri sono comunissimi nella pratica di uno psichiatra.
Lei riferisce un problema legato alla preoccupazione di essere omosessuale, con modalità distoniche, cioè pensa una cosa che le ripugna ed è costretto a fare i conti con un pensiero che ritiene irragionevole e assurdo ma sgradevole nel contenuto per Lei.
Non vedo che c'entri la doppia personalità: molte persone che hanno questo tipo di pensieri si convincono erroneamente che qualcosa "dal profondo" stia cercando di venir fuori con questi dubbi e preoccupazioni, e che una parte della persona cerchi invece di tenerlo represso o di allontanarlo. Qui non stiamo parlando di due orientamenti, ma di un pensiero "obbligato" in una persona che identifica un proprio preciso orientamento.
E' consigliabile una valutazione psichiatrica.
Direi di lasciar perdere atteggiamenti controproducenti come quello di mettere le mani avanti dicendo che non vuol prender medicine. In ogni ambito della medicina sarebbe un atteggiamento assurdo, lo è anche in questo caso. Il cervello è fatto di "sostanze", e se ad esempio la diagnosi fosse quella di disturbo ossessivo, la terapia farmcologica è una delle misure più efficaci. Non ha senso ometterla.
Non penso abbia idea di come funziona una terapia farmacologica, probabilmente penserà che le "sostanze" come le chiama Lei le annebbino la mente e così facendo non al facciano pensare ma nemmeno essere lucido, ovviamente questa è più una paura generica, le cure non funzionano così.
Non tutte le psicoterapia hanno un ruolo (così come non tutti i farmaci), dipende dalla diagnosi.
Uno psichiatra per far diagnosi non deve farle spiegare inutili e imbarazzanti dettagli dei suoi pensieri, le pone alcune domande e Lei gli riferisce quel che ritiene rilevante. Non richiede un grande sforzo, e soprattutto questo tipo di pensieri sono comunissimi nella pratica di uno psichiatra.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#5]
Utente
Salve Dr. F.S. Ruggiero,
ho capito, devo praticamente affidarmi a uno psichiatra. Ma quello che non capisco se il disturbo ossessivo compulsivo che sembra essere, visto che ho letto anche un articolo pubblicato da Lei su questo sito, come può essere guarito tramite medicinali, se alla fine si tratta solo di pensieri errati si sono inculcati nella mia mente. Quello che voglio dire, se ci sono entrati nella mia testa senza assumere medicinali, ci sarà anche un modo per farli uscire senza assumerne??Magari utilizzando una violenza psicologica al contrario?fatta solo di pensieri positivi, che non facciano più pensare a questo?
è solo questo il mio dilemma.
ho capito, devo praticamente affidarmi a uno psichiatra. Ma quello che non capisco se il disturbo ossessivo compulsivo che sembra essere, visto che ho letto anche un articolo pubblicato da Lei su questo sito, come può essere guarito tramite medicinali, se alla fine si tratta solo di pensieri errati si sono inculcati nella mia mente. Quello che voglio dire, se ci sono entrati nella mia testa senza assumere medicinali, ci sarà anche un modo per farli uscire senza assumerne??Magari utilizzando una violenza psicologica al contrario?fatta solo di pensieri positivi, che non facciano più pensare a questo?
è solo questo il mio dilemma.
[#6]
Utente
Salve DR. Matteo Pacini,
Innanzitutto La ringrazio per aver risposto alla mia lettera.
Le potrei chiedere dei chiarimenti al riguardo di questa frase che ha scritto: "Qui non stiamo parlando di due orientamenti, ma di un pensiero "obbligato" in una persona che identifica un proprio preciso orientamento."
Perché non riesco a capire quale sia l'orientamento...
Se non è una doppia personalità, allora cos'è?perché in certi momenti mi comporto come una persona "normale", invece altri momenti sembra quasi che sia quasi un "maniaco"??
Io quando ho scritto che non intendo prendere medicinali, l'ho scritto, perchè non riesco a capire come dei medicinali riescano a far sparire dei pensieri.
Io mi chiedo se c'è stata violenza psicologica per farmi entrare in testa questi dubbi senza assumere medicinali, ci sarà anche una violenza psicologica per farli uscire dalla testa senza assumerne, o no? O sarebbe un trattamento troppo massacrante per il cervello?
Ho letto un suo articolo che mi fa molto riflettere, "La via d'uscita dalle ossessioni", è un testo molto interessante, che leggerò e rileggerò.
Innanzitutto La ringrazio per aver risposto alla mia lettera.
Le potrei chiedere dei chiarimenti al riguardo di questa frase che ha scritto: "Qui non stiamo parlando di due orientamenti, ma di un pensiero "obbligato" in una persona che identifica un proprio preciso orientamento."
Perché non riesco a capire quale sia l'orientamento...
Se non è una doppia personalità, allora cos'è?perché in certi momenti mi comporto come una persona "normale", invece altri momenti sembra quasi che sia quasi un "maniaco"??
Io quando ho scritto che non intendo prendere medicinali, l'ho scritto, perchè non riesco a capire come dei medicinali riescano a far sparire dei pensieri.
Io mi chiedo se c'è stata violenza psicologica per farmi entrare in testa questi dubbi senza assumere medicinali, ci sarà anche una violenza psicologica per farli uscire dalla testa senza assumerne, o no? O sarebbe un trattamento troppo massacrante per il cervello?
Ho letto un suo articolo che mi fa molto riflettere, "La via d'uscita dalle ossessioni", è un testo molto interessante, che leggerò e rileggerò.
[#8]
Utente
Salve Dr. Ruggiero,
ho un'errata conoscenza sull'assunzione di farmaci per questo tipo di problemi.
So solo che, chi ne fa abuso, di questi farmaci si ritrova ad affrontare problemi psichiatrici dopo. Questa è la mia teoria. Ovviamente non faccio parte di quella categoria di dipendenza da farmaci!!
La ringrazio per la risposta del 18 dicembre. Ho deciso di affrontare il problema, dicendo anche se per lettera, tutto alla mia psicologa-psicoterapeuta, e poi se posso, a Lei riferirò la diagnosi e la cura che intende assumere la Dott.sa nei miei confronti.
ho un'errata conoscenza sull'assunzione di farmaci per questo tipo di problemi.
So solo che, chi ne fa abuso, di questi farmaci si ritrova ad affrontare problemi psichiatrici dopo. Questa è la mia teoria. Ovviamente non faccio parte di quella categoria di dipendenza da farmaci!!
La ringrazio per la risposta del 18 dicembre. Ho deciso di affrontare il problema, dicendo anche se per lettera, tutto alla mia psicologa-psicoterapeuta, e poi se posso, a Lei riferirò la diagnosi e la cura che intende assumere la Dott.sa nei miei confronti.
[#9]
Gentile utente,
ma a quali farmaci si sta riferendo ? Non è chiaro, li mette sotto questa etichetta di "farmaci" che non corrisponde a niente.
Passiamo oltre.
Anche rispetto al problema, sta ponendo domande assurde. Sta supponendo che il problema se ne debba andare in un modo che stabilisce Lei. Il problema non ha ancora un nome in senso diagnostico, ma i disturbi psichiatrici si curano come tutti gli altri, a meno che la prognosi non sia che va via da solo in breve tempo.
L'orientamento lo dice Lei chiaramente nel suo scritto, poi è "costretto" a dubitarne dal pensiero che si introduce, non voluto, nella sua mente. Quindi esprime un orientamento sessuale e un dubbio con contenuto sessuale, che sono due cose diverse tra di loro.
Ad esempio, può trattarsi di una ossessione, è cosa piuttosto comune che abbia contenuti sgradevoli, sessuali, a volte aggressivi, etc.
Quello di cui ha bisogno una persona con un pensiero ossessivo non è di ragionarci sopra, in termini di significato.
Faccia semplicemente far diagnosi e si faccia proporre la cura del caso. Le questioni sui farmaci, oltre che premature, non hanno senso poiché non sono relative a niente di specifico.
ma a quali farmaci si sta riferendo ? Non è chiaro, li mette sotto questa etichetta di "farmaci" che non corrisponde a niente.
Passiamo oltre.
Anche rispetto al problema, sta ponendo domande assurde. Sta supponendo che il problema se ne debba andare in un modo che stabilisce Lei. Il problema non ha ancora un nome in senso diagnostico, ma i disturbi psichiatrici si curano come tutti gli altri, a meno che la prognosi non sia che va via da solo in breve tempo.
L'orientamento lo dice Lei chiaramente nel suo scritto, poi è "costretto" a dubitarne dal pensiero che si introduce, non voluto, nella sua mente. Quindi esprime un orientamento sessuale e un dubbio con contenuto sessuale, che sono due cose diverse tra di loro.
Ad esempio, può trattarsi di una ossessione, è cosa piuttosto comune che abbia contenuti sgradevoli, sessuali, a volte aggressivi, etc.
Quello di cui ha bisogno una persona con un pensiero ossessivo non è di ragionarci sopra, in termini di significato.
Faccia semplicemente far diagnosi e si faccia proporre la cura del caso. Le questioni sui farmaci, oltre che premature, non hanno senso poiché non sono relative a niente di specifico.
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Gentile utente,
ma a quali farmaci si sta riferendo ? Non è chiaro, li mette sotto questa etichetta di "farmaci" che non corrisponde a niente.
Passiamo oltre.
Anche rispetto al problema, sta ponendo domande assurde. Sta supponendo che il problema se ne debba andare in un modo che stabilisce Lei. Il problema non ha ancora un nome in senso diagnostico, ma i disturbi psichiatrici si curano come tutti gli altri, a meno che la prognosi non sia che va via da solo in breve tempo.
L'orientamento lo dice Lei chiaramente nel suo scritto, poi è "costretto" a dubitarne dal pensiero che si introduce, non voluto, nella sua mente. Quindi esprime un orientamento sessuale e un dubbio con contenuto sessuale, che sono due cose diverse tra di loro.
Ad esempio, può trattarsi di una ossessione, è cosa piuttosto comune che abbia contenuti sgradevoli, sessuali, a volte aggressivi, etc.
Quello di cui ha bisogno una persona con un pensiero ossessivo non è di ragionarci sopra, in termini di significato.
Faccia semplicemente far diagnosi e si faccia proporre la cura del caso. Le questioni sui farmaci, oltre che premature, non hanno senso poiché non sono relative a niente di specifico.
ma a quali farmaci si sta riferendo ? Non è chiaro, li mette sotto questa etichetta di "farmaci" che non corrisponde a niente.
Passiamo oltre.
Anche rispetto al problema, sta ponendo domande assurde. Sta supponendo che il problema se ne debba andare in un modo che stabilisce Lei. Il problema non ha ancora un nome in senso diagnostico, ma i disturbi psichiatrici si curano come tutti gli altri, a meno che la prognosi non sia che va via da solo in breve tempo.
L'orientamento lo dice Lei chiaramente nel suo scritto, poi è "costretto" a dubitarne dal pensiero che si introduce, non voluto, nella sua mente. Quindi esprime un orientamento sessuale e un dubbio con contenuto sessuale, che sono due cose diverse tra di loro.
Ad esempio, può trattarsi di una ossessione, è cosa piuttosto comune che abbia contenuti sgradevoli, sessuali, a volte aggressivi, etc.
Quello di cui ha bisogno una persona con un pensiero ossessivo non è di ragionarci sopra, in termini di significato.
Faccia semplicemente far diagnosi e si faccia proporre la cura del caso. Le questioni sui farmaci, oltre che premature, non hanno senso poiché non sono relative a niente di specifico.
[#11]
Utente
Salve Dr. Ruggiero e Dr Pacini,
vi scrivo in quanto ho deciso di "ascoltare" le Vostre parole e mi sono rivolto a un neurologo psichiatra psicoterapeuta, e mi ha dato diagnosi e cura. La diagnosi è DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo) con ansia e attacchi di panico.
La cura che mi ha prescritto è:
anafranil 10 mg 1 la mattina e dopo 4 giorni aumentare a 2;
Prozin gocce 1 goccia la sera e dopo 4 giorni aumentare a 3.
Vi posso solo Ringraziare per il Vostro parere che avete dato su questo mio problema. Spero solo che questa cura funzioni per poter tornare a vivere tranquillamente.
Cordiali Saluti e un grazie di cuore, perché credo oggi di aver dato una svolta alla mia vita, con i fatti!!!.
Buone Feste e Buon Anno :)
vi scrivo in quanto ho deciso di "ascoltare" le Vostre parole e mi sono rivolto a un neurologo psichiatra psicoterapeuta, e mi ha dato diagnosi e cura. La diagnosi è DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo) con ansia e attacchi di panico.
La cura che mi ha prescritto è:
anafranil 10 mg 1 la mattina e dopo 4 giorni aumentare a 2;
Prozin gocce 1 goccia la sera e dopo 4 giorni aumentare a 3.
Vi posso solo Ringraziare per il Vostro parere che avete dato su questo mio problema. Spero solo che questa cura funzioni per poter tornare a vivere tranquillamente.
Cordiali Saluti e un grazie di cuore, perché credo oggi di aver dato una svolta alla mia vita, con i fatti!!!.
Buone Feste e Buon Anno :)
[#12]
Gentile utente,
Ha una diagnosi e una cura coerente. Le dosi presumo siano iniziali, di solito quelle efficaci si collocano più in alto, ma questo probabilmente lo psichiatra intende deciderlo in base alla tollerabilità.
L'effetto di queste cure, a dose efficace, richiede diverse settimane.
Ha una diagnosi e una cura coerente. Le dosi presumo siano iniziali, di solito quelle efficaci si collocano più in alto, ma questo probabilmente lo psichiatra intende deciderlo in base alla tollerabilità.
L'effetto di queste cure, a dose efficace, richiede diverse settimane.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 3.3k visite dal 17/12/2010.
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