Avere dio contro....... ( parte 2° )
Gentilissimi e preparatissimi dottori,
mi rivolgo nuovamente a Voi nella speranza di ricevere nuovamente un consiglio.
Ieri ho avuto la seconda visita di controllo presso il psichiatra che mi segue.
Io ho detto al dottore che è mia intenzione smettere la cura "cymbalta" e di voler tentare di scacciare dal mio animo la mia ventennale distimia con l' elettroshock;
voglio far ciò perchè dopo 44 giorni di cymbalta e 20 anni di antidepressivi e psicoterapie di tutti i tipi, sono ancora al punto di partenza ( ed alla fine ).
Da quando ho iniziato ad assumere il cymbalta (così come per gli altri antidepressivi ) non sono cambiato di una virgola, non in bene e non in male, ormai sono certo che gli psicofarmaci in me non hanno effetto.
Lo specialista però non è stato del mio stesso parere e mi ha detto che devo continuare la terapia prescrittami.
Magari il dottore ha ragione a non essere d'accordo con me nel voler tentare l' elettroshock cioè la triiodotironina,
ma non vedo però perchè devo continuare ad assumere per l' ennesima volta un altro antidepressivo per un anno e più, senza ricavarne il minimo miglioramento.
Vi confesso che, per la prima volta, in 20 anni che seguo diligentemente le cure prescittemi, sono molto tentato a non dare ascolto al dottore e sospendere la cura di testa mia;
so che è una cosa che non va fatta, ma io sono veramente stanco di prendere farmaci che hanno in me lo stesso effetto che può avere un bicchiere d' acqua.
Non so che fare; non so che pesci prendere ( o non prendere ).
Mi rendo conto che non sono domande da fare a dottori psichiatri ma,
se io sospendo la cura, a cosa vado incontro ?
Può darsi che la mia distimia si trasformi in depressione maggiore !!! ed allora paradossalmente forse riuscirò a curarmi con efficacia, a poter scacciare la bestia nera dal mio animo e dare finalmente un pò di colore alla mia vita.
Nella speranza di un aiuto, porgo mille ringraziamenti e cordiali saluti
mi rivolgo nuovamente a Voi nella speranza di ricevere nuovamente un consiglio.
Ieri ho avuto la seconda visita di controllo presso il psichiatra che mi segue.
Io ho detto al dottore che è mia intenzione smettere la cura "cymbalta" e di voler tentare di scacciare dal mio animo la mia ventennale distimia con l' elettroshock;
voglio far ciò perchè dopo 44 giorni di cymbalta e 20 anni di antidepressivi e psicoterapie di tutti i tipi, sono ancora al punto di partenza ( ed alla fine ).
Da quando ho iniziato ad assumere il cymbalta (così come per gli altri antidepressivi ) non sono cambiato di una virgola, non in bene e non in male, ormai sono certo che gli psicofarmaci in me non hanno effetto.
Lo specialista però non è stato del mio stesso parere e mi ha detto che devo continuare la terapia prescrittami.
Magari il dottore ha ragione a non essere d'accordo con me nel voler tentare l' elettroshock cioè la triiodotironina,
ma non vedo però perchè devo continuare ad assumere per l' ennesima volta un altro antidepressivo per un anno e più, senza ricavarne il minimo miglioramento.
Vi confesso che, per la prima volta, in 20 anni che seguo diligentemente le cure prescittemi, sono molto tentato a non dare ascolto al dottore e sospendere la cura di testa mia;
so che è una cosa che non va fatta, ma io sono veramente stanco di prendere farmaci che hanno in me lo stesso effetto che può avere un bicchiere d' acqua.
Non so che fare; non so che pesci prendere ( o non prendere ).
Mi rendo conto che non sono domande da fare a dottori psichiatri ma,
se io sospendo la cura, a cosa vado incontro ?
Può darsi che la mia distimia si trasformi in depressione maggiore !!! ed allora paradossalmente forse riuscirò a curarmi con efficacia, a poter scacciare la bestia nera dal mio animo e dare finalmente un pò di colore alla mia vita.
Nella speranza di un aiuto, porgo mille ringraziamenti e cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
come ben indicato tra le sue righe, la scelta della cura dipende sostanzialmente da Lei e nessuno di noi puo' intervenire sulla stessa, se non il suo psichiatra.
Sarebbe opportuno valutare un trattamento psicoterapeutico che possa aiutarla a valutare le situazioni in modo indipendente dalla sintomatologia depressiva che la porta a fare riflessioni che non portano a nessuna soluzione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
come ben indicato tra le sue righe, la scelta della cura dipende sostanzialmente da Lei e nessuno di noi puo' intervenire sulla stessa, se non il suo psichiatra.
Sarebbe opportuno valutare un trattamento psicoterapeutico che possa aiutarla a valutare le situazioni in modo indipendente dalla sintomatologia depressiva che la porta a fare riflessioni che non portano a nessuna soluzione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Gentile Utente
Sono daccordo con quanto espresso dai colleghi, soprattutto con quanto scritto dal Dr. Ruggiero. In generale posso dire (non conosco il suo caso per cui risposte specifiche non possono essere date) che la terapia elettroconvulsiva è da considerarsi come una soluzione finale, al termine di una serie infruttuosa di terapie farmacologiche combinate (con strategie di potenziamento tra due o più antidepressivi, associazioni con stabilizzatori dell'umore, uso di farmaci emergenti per il trattamento delle sindrome depressive già utilizzati per altre patologie non psichiatriche) o con combinazione farmacoterapia-psicoterapia. Generalmente l'indicazione raccomadata nei disturbi dell'umore sono le Depressioni Maggiori di gravità elevata completamente refrattarie agli altri interventi.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
Sono daccordo con quanto espresso dai colleghi, soprattutto con quanto scritto dal Dr. Ruggiero. In generale posso dire (non conosco il suo caso per cui risposte specifiche non possono essere date) che la terapia elettroconvulsiva è da considerarsi come una soluzione finale, al termine di una serie infruttuosa di terapie farmacologiche combinate (con strategie di potenziamento tra due o più antidepressivi, associazioni con stabilizzatori dell'umore, uso di farmaci emergenti per il trattamento delle sindrome depressive già utilizzati per altre patologie non psichiatriche) o con combinazione farmacoterapia-psicoterapia. Generalmente l'indicazione raccomadata nei disturbi dell'umore sono le Depressioni Maggiori di gravità elevata completamente refrattarie agli altri interventi.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
Dr. Claudio Lorenzetti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 15/09/2007.
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