I miei genitori mi hanno portato subito

Salve scrivo per chiedere un consulto sulla terapia farmacologica che sto seguendo.Sono un ragazzo di 21 anni.All'età di 14 anni ho cominciato ad avere l'ossessione di perdere la mia identità e questa ossessione era accompagnata da una gestualità con cui cercavo di rassicurarmi ogni qualvolta si presentava l'ossessione.Per fortuna quando ero in pubblico riuscivo a controllare la gestualità limitandomi a dei riti mentali,la praticavo solo quando ero in casa.I miei genitori mi hanno portato subito da uno psichiatra che mi ha diagnosticato un disturbo ossessivo-compulsivo insieme a depressione e mi ha prescritto anafranil fino ad arrivare a 75 mg giornalieri.Da allora ho fatto pochi controlli qua e la da qualche psichiatra e ho sempre mantenuto invariata la terapia.Quando l'anno scorso però sono arrivato a Torino per gli studi universitari ho deciso di curarmi sul serio e sono in cuura presso uno psichiatra che è anche psicoterapeuta.Ci vediamo una volta ogni 2 settimane.In questo anno ci sono stati dei grossi miglioramenti anche dovuti al fatto secondo me di essere uscito di casa e di aver conosciuto persone e ambiente nuovo.Quando ad un tratto a inizio novembre 2010 il dottore decide di cambiare la compressa anafranil e di prescrivermi citalopram 10 gocce al giorno perchè quest'ultimo è un farmaco molto più recente e ha meno effetti collaterali.Inoltre devo dire che anafranil mi portava diversi problemi a livello fisico,uno su tutti quello di aver bisogno di un numero eccessivo di ore di sonno (12 a notte).Attualmente mi fa prendere metà compressa da 75 di anafranil una sera si e una no e ha detto che a breve terminerò di prendere anafranil per lasciare solo citalopram tutte le mattine.Il problema è che da quando ho comincito questa nuova terapia è un disastro.Ho perso tutta la gioia di vivere che avevo prima,sto malissimo,l'umore è a terra e ho pensato diverse volte addirittura al suicidio.Sono preoccupatissimo.Io ho parlato con il dottore di tutti questi sintomi negativi ma lui ha detto che dobbiamo cmq scvonfiggerli andando avanti con questa nuova terapia.Però io volevo sentire anche altri pareri.E' giusto voler continuare a tutti i costi con un nuovo farmaco?Non è meglio prendere un farmaco vecchio e stare relativamente bene o cmq meglio di adesso che prendere un farmaco più recente per stare peggio?Il cambiamento di stato mentale è dovuto al cambio di terapia o dipende anche da altri fattori?Ringrazio in anticipo per la gentile attenzione.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Personalmente non condivido il fatto di cambiare una terapia che funziona, a meno che il prezzo da pagare in termini di effetti collaterali non sia troppo alto. In quanto alla terapia attuale, probabilmente il dosaggio sara' aumentato, perché allo stato non sembra in grado di fornire la stessa copertura Dell anafranil. Inoltre, un farmaco come l anafranil preso per tanti anni, sicuramente comporta dei fastidi in corso di sostituzione, perché si va incontro ad un diverso profilo recettoriale lasciando e scoperti altri.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
La ringrazio molto dottore per la sua risposta.Devo dire che quando ho scoperto questo sito sono rimasto molto meravigliato perchè dei medici come lei sono disposti a dedicare parte del loro tempo a delle persone che neanche conoscono e tutto questo gratutitamente!!Grazie davvero.A questo punto però dottore mi permetto di chiederle un ulteriore consulto confidando nella sua disponibilità.Ho letto la sua risposta ed è molto significativa in quanto mi è sembrato di capire che questo parabola discendente che sta avvenendo in me è collegata come temevo al cambio di terapia.Allora a questo secondo lei cosa dovrei fare?Perchè il dottore che mi cura,con cui ni trovo molto bene peraltro,si ostina a farmi cintinuare su questa strada nonostante gli abbia fatto presente i sintomi negativi.Dovrei rivolgermi a un altro dottore.Oppure continuare ad andare da lui e dirgli però che non seguirò le sue indicazioni farmacologiche?Mi dica lei.Infine dottore le chiedo un'ultimissima cosa?Se io decidessi di tornare alla terapia precedente,come dovrei fare?Perchè io so che con queste compresse non si scherza,bisogna aumentare o diminuire i dosaggi anche in un certo modo.Dunque come le ho detto attualmente prendo metà anafranil da 75 una sera si e una no e citalopram tutte le mattine 10 gocce.Il dottore mi ha detto che da lunedì prossimo non devo prendere più anafranil.Finisce la fase di transizione.Ma io ho una paura incredibile.Voglio ritornare alla terapia di prima e non prender più citalopram.Come mi regolo con i dosaggi?Grazie infinite per la sua collaborazione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Un cambio di terapia inevitabilmente comporta un periodo di "assestamento", il tempo necessario perché il nuovo farmaco entri in funzione, anche se in realtà parte dei meccanismi sono simili.
La dose del farmaco è importante per ottenere un buon funzionamento, e nel DOC le dosi sono mediamente maggiori di quelle utilizzate per la depressione o i disturbi d'ansia di gravità media.
Citalopram al momento non è alla sua dose piena.
Esistono alternative diverse dal citalopram per il DOC, che sono proponibili in alternativa all'anafranil, anche se in effetti quest'ultimo è tutt'oggi un farmaco tra i più efficaci.

Il suo medico ha deciso a quanto riferisce di provare la medicina per darne un giudizio. Può chiedere un secondo parere e farsi seguire da un altro medico se ritiene.

Non è possibile ottenere indicazioni terapeutiche sul sito.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
La ringrazio molto dottore per la sua risposta.
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