Paura delle malattie
Ho 38 anni e dal punto di vista fisico sto bene. Conduco una vita attiva, sportiva e salutare. Tutto questo però non basta. Mi trascino da un medico all'altro e basta una semplice afta in bocca per farmi piombare in uno stato di assoluto terrore. Di solito emetto le diagnosi già prima di recarmi dal medico e sono sempre diagnosi tenebrose. Il medico, dopo avermi visitato, mi rassicura e alla mia richiesta di ulteriori esami mi dice sempre che non ce ne è bisogno. A quel punto io, spesso, gli esami me li faccio da solo, perchè il dubbio che il medico non abbia visto tutto mi assale appena esco dal suo studio. Passo le giornate a rimuginare sui sintomi del mio corpo e sono arrivato ad avere paura perfino a toccarmi il collo, le ascelle e l'inguine per timore di sentire qualche ghiandola. Nonostante visite e controlli continui, la mia paura delle malattie non cala, anzi aumenta. Cambia la sede delle malattie immaginarie. Un giorno il colon, il giorno dopo la bocca, poi lo stomaco, poi gli occhi.....Non so più come fare. I familiari ci scherzano su, con frasi tipo "ma dai non hai niente falla finita" quasi fossi felice di vivere questa situazione. Si può guarire da questa ossessione?
[#1]
Gentile utente,
la paura delle malattie porta inevitabilmente a visite "per rassicurazione". La rassicurazione peggiora la paura delle malattie, la mantiene e la alimenta.
Farsi esami da solo è un atto che fuoriesce da una logica medica.
Lei ovviamente sa tutto questo, ma evidentemente non ne ha il controllo.
Questo tipo di situazioni può essere inquadrato con una diagnosi precisa (psichiatrica) e trattato.
In generale, la forma più comune è quella ossessiva, come meccanismo, che assume il nome di ipocondria come quadro specifico. Questa forma è ampiamente curabile.
la paura delle malattie porta inevitabilmente a visite "per rassicurazione". La rassicurazione peggiora la paura delle malattie, la mantiene e la alimenta.
Farsi esami da solo è un atto che fuoriesce da una logica medica.
Lei ovviamente sa tutto questo, ma evidentemente non ne ha il controllo.
Questo tipo di situazioni può essere inquadrato con una diagnosi precisa (psichiatrica) e trattato.
In generale, la forma più comune è quella ossessiva, come meccanismo, che assume il nome di ipocondria come quadro specifico. Questa forma è ampiamente curabile.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Senza rassicurazione però mi prende una sorta di panico. Io comprendo che tutto questo sia ai limiti della razionalità, ma come giustamente fa notare Lei, non riesco ad uscirne fuori. Ho letto da alcune parti che questa ipocondria deriva dalla depressione, ma io non mi sento depresso e, nei momenti (rari) in cui non sono assalito dalle malattie immaginarie, sto veramente bene. Il fatto delle visite ed esami "fai da te" è consequenziale al desiderio di avere una rassicurazione definitiva. Magari ho un neo che ho sempre avuto, ma un giorno mi ci fisso. Allora vado subito dal mio medico, che mi dice che è a posto. Uscito dal suo studio mi assalgono dubbi del tipo "ma lui non è dermatologo, magari non ha visto giusto" e allora passo al dermatologo che con la sua visita mi fuga i dubbi. Non sempre, ovvio. C'è stato un periodo che facevo analisi del sangue e delle urine (a pagamento) una volta al mese. Roba da pazzi, meno male che ora un po' sono migliorato.....Senza contare tutta l'ansia che accumulo in attesa delle diagnosi. Una domanda. Ma è curabile con psicofarmaci o anche senza?
[#3]
Gentile utente,
certamente che senza rassicurazione l'ansia aumenta nell'immediato, né è sufficiente se l'ipocondria non è passeggera ma continua. Ma la rassicurazione la peggiora, la complica e la fa crescere.
Le terapie comunque eliminano il problema, perché tagliano il pensiero alla radice.
Ci sono terapie farmacologiche di riferimento così come tipi di psicoterapia. Il termine "psicofarmaci" non esiste in medicina, esistono farmaci psicoattivi utili in certe malattie, tra di loro diversissimi.
L'ipocondria depressiva è un tipo di ipocondria, oppure c'è l'ipocondria a se stante, che in genere è una forma di disturbo ossessivo.
Chiedere esami a ripetizione non è consequenziale al desiderio di avere rassicurazione, ma alla paura inizialmente, poi diventa anche consequenziale al desiderio di avere rassicurazione (che non esiste nei termini in cui la chiede l'ossessione), per questo disporre di ipotetici fonti di rassicurazione peggiora l'ipocondria nel tempo e la mantiene.
certamente che senza rassicurazione l'ansia aumenta nell'immediato, né è sufficiente se l'ipocondria non è passeggera ma continua. Ma la rassicurazione la peggiora, la complica e la fa crescere.
Le terapie comunque eliminano il problema, perché tagliano il pensiero alla radice.
Ci sono terapie farmacologiche di riferimento così come tipi di psicoterapia. Il termine "psicofarmaci" non esiste in medicina, esistono farmaci psicoattivi utili in certe malattie, tra di loro diversissimi.
L'ipocondria depressiva è un tipo di ipocondria, oppure c'è l'ipocondria a se stante, che in genere è una forma di disturbo ossessivo.
Chiedere esami a ripetizione non è consequenziale al desiderio di avere rassicurazione, ma alla paura inizialmente, poi diventa anche consequenziale al desiderio di avere rassicurazione (che non esiste nei termini in cui la chiede l'ossessione), per questo disporre di ipotetici fonti di rassicurazione peggiora l'ipocondria nel tempo e la mantiene.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 03/12/2010.
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