Panico,depressione

Salve,ho 30 anni.Ho appena subito una forte delusione amorosa, un vero abbandono e in più ho dei grossissimi problemi in famiglia che, anche se non volessi accollarmeli,mi vengono messi sulle spalle e devo portare notevoli zavorre.Sono disperata.In passato ho preso lo Zoloft e mi ero ripromessa di non prendere più psicofarmaci.Ora il mio medico che mi vede a pezzi nonchè con voglia di non vivere più mi ha prescritto il Cipralex.La mia paura è che non vorrei saltare le fasi del dolore di una perdita prendendo questo farmaco...vorrei solo rendere meno insopportabile la situazione..non vorrei che quando lo sospenderò del tutto tornino fuori questi problemi.Non so se è giusto che io prenda questa medicina,non voglio saltare una fase della mia vita ma avere un aiuto.Vorrei avere una vostra opinione in merito.Ve ne sono grata.Saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente

se il suo medico ha ritenuto opportuno prescrivere un farmaco lo ha fatto visitandola e, quindi, considerando le possibilità di cura per lei.

Se ritiene opportuno un ulteriore approfondimento diagnostico può rivolgersi ad uno psichiatra.

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Utente
Utente
Grazie Dottore per la sua risposta immediata! Si, il mio medico mi ha vista e ho spiegato tutta la mia situazione. Ho solo paura che, in un futuro smettendo col farmaco, mi torneranno fuori i problemi fisici che mi stanno causando i problemi che ho in questo momento. Non voglio sentirmi un'altra persona, vorrei solo che il farmaco mi permetta di affrontare i problemi solo con una marcia in più... Dicono che certe cose nella vita debbano succedere per farci crescere.Non vorrei che con questo farmaco i problemi sembrino più leggeri e che questo periodo non mi serva di lezione.Sono un pò spaventata, chiedo scusa in anticipo per domande che forse saranno stupide.
Grazie comunque.
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Dr.ssa Ada Orrico Psichiatra, Psicoterapeuta 24 3
Se il medico ha ritenuto opportuno prescriverle un farmaco è perchè ha valutato la necessità di assumere una terapia in base al suo quadro clinico attuale. I farmaci tuttavia, e del resto ne ha già fatto esperienza diretta in passato, non cancellano l'esperienza soggettiva ossia non hanno la funzione di "anestetizzare" dal dolore emotivo. La fine di una relazione sentimentale nel suo caso può aver scatenato un nuovo episodio depressivo ad esempio (non ho elementi sufficienti per sapere perchè lei abbia assunto la terapia farmacologica che riferisce in passato)ma assumere il farmaco se necessario non le impedirà di vivere le emozioni legate alla perdita. Piuttosto potrebbe esserle utile una valutazione specialistica per stabilire se accanto alla terapia farmacologica sia il caso di intraprendere un percorso psicoterapeutico.

Dr.ssa Ada Orrico
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.studioorrico.it

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Utente
Utente
Grazie, infatti sono seguita da una psicologa.A suo tempo avevo assunto il farmaco perchè mi sentivo depressa, abbacchiata...senza voglia di far niente. In questo caso è stata davvero lancinante la separazione con questa persona, il famoso "lutto". Infatti ho letto molte cose che spiegano l'evoluzione di questo lutto.Oltre a questo problema, che non è stato poco x me perchè avevo forse idealizzato la storia, si sono aggiunti problemi molto gravi in famiglia (non gravi di salute), quindi assisto a scenate, grida, insulti e chi più ne ha più ne metta.Non posso andarmene perchè non ne ho la possibilità economica in questo istante.Perciò, sono andata dal medico x farmi dare una mano.Ma ho tanta paura.Paura di "ovattare" il dolore e che quando smetterò col medicinale torni fuori tutto il male che ho provato e sto ancora provando...
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