Paura di salire su un grattacielo

Salve vorrei chiedervi un consiglio. Mi sono trasferito a New York City per motivi di studio e ho ancora diversi problemi con la lingua per cui tutt'ora non potrei recarmi da uno psicologo (ma credo che non saprei nemmeno come mettermi in contatto). Di questa bellissima città ho solo un grande terrore: quello dei grattacieli. (S)fortunatamente la settimana prossima mi è capitata l'occasione di essere invitato ad un convegno in uno degli ultimi piani di un celebre grattacielo della città (Rockfeller). Non è obbligatorio che ci vada, ma sarebbe un mio grande desiderio recarvici, ma come ho detto prima ho il terrore dei grattacieli. Sostanzialmente questo mio terrore si divide in due parti: il primo (lieve e sopportabile) è l'ascensore ovvero mi spaventa l'idea dell'enorme vuoto che starà sotto ai miei piedi durante la salita. Il secondo (la parte più grave) è la paura che una volta arrivato in cima all'edificio perda il controllo di me stesso e mi butti giù. Non soffro di depressione, non voglio suicidarmi (potrei farlo anche da un normalissimo quinto piano che non temo) ma ho questa enorme paura. Alcuni anni fa, avevo lo stesso terrore dal quarto piano di casa mia, cosa che rese la mia vita un vero e proprio inferno .. ma poi da solo mi resi conto di quanto fosse senza senso la mia paura e riuscii a "guarire". Riuscivo ad affacciarmi dal mio balcone senza nessun tipo di problema.
Sostanzialmente adesso mi trovo davanti lo stesso intoppo: o quarto piano o centesimo piano comunque cadendo morirei ergo non temendo il quarto piano non dovrei temere neanche il centesimo. Eppure questa volta mettere in atto un ragionamento razionale non sembra aiutarmi.

La mia domanda è sostanzialmente una: qualora decidessi di farmi coraggio e di salire in alto a questo grattacielo c'è anche la minima possibilità che io perda il controllo di me e mi buttassi giù dal palazzo? Posso andare tranquillo con la certezza che non farei mai un'azione del genere? Oppure mi consigliate di evitare quel convegno visto che non è obbligatorio?

E' ovvio che in base a varie esperienze (non posso raccontare tutto per non mettere altra carne a cuocere)ho capito che abbia bisogno di una figura che aiuti a risolvere i miei intoppi mentali, ma sfortunatamente devo aspettare ancora qualche mese prima di rimetter piede in Italia.

Saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile utente,

probabilmente è presente un tratto fobico - ossessivo della personalità, in questi casi una bassa dose di ansiolitici assunti al bisogno può attenuare l'ansia, ma deve consultare un medico per l'eventuale prescrizione; una fobia semplice come quella da lei descritta può migliorare e risolversi con la psicoterapia di tipo comportamentale,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

un approccio efficace nel trattamento di disturbi ansiosi e fobici è quello EMDR.

Per maggiori dettagli se vuole visiti il sito EMDRitalia.it

Certamente negli Stati Uniti ci sono specialisti che praticano tale trattamento.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#3]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
vi ringrazio... però vorrei avere una risposta specifica per questa domanda:

La mia domanda è sostanzialmente una: qualora decidessi di farmi coraggio e di salire in alto a questo grattacielo c'è anche la minima possibilità che io perda il controllo di me e mi buttassi giù dal palazzo? Posso andare tranquillo con la certezza che non farei mai un'azione del genere? Oppure mi consigliate di evitare quel convegno visto che non è obbligatorio?

Distinti Saluti
[#4]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

credo che la differenza la faccia il suo stato emotivo e il suo disagio in merito al fatto di salire o meno ai piani alti del grattacielo.

Il mio consiglio è pertanto di valutare se la questione è fastidiosa (anche solamente a pensarci) o meno, ed in base a ciò decidere il tipo di scelta (andare o meno).