Nausea emetofobia
Buon giorno sono ormai 4 anni che sono in terapia psicologica a seguito di 2 lutti ravvicinati in famiglia.Da circa 7 mesi ho cambiato terapeuta poichè ero arrivata ad un punto di stallo e non riuscivo a vedere nessun tipo di movimento nel mio stato psicologico. E' da circa un mese che somatizzo molto e la sera verso le 17 inizia la mia ansia che controllo con Xanax al bisogno ma tutto sembra peggiorare sono ormai settimane che ho una nausea persistente sono stata dal mio medico che mi ha dato del levopraid e mi ha detto di non volermi prescrivere una gastroscopia poichè potrebbe dipendere dall'ansia. Soffro anche di emetofobia di conseguenza sono arrivata al limite della sopportazione non riesco più a capire se l'ansia mi provoca la nausea o se il processo è inverso prima il sintomo poi l'ansia e la paura. Mi sveglio al mattino sentendo lo stomaco come stretto in una morsa e per tutto il giorno sento questa sensazione di contrazione non ho dolore ne bruciore solo una costrizione intorno allo stomaco e della nausea che va e viene, è possibile che sia tutto collegato al mio stato d'ansia (tra l'altro con la mia fobia il pensiero di fare una gastroscopia mi terrorizza) ? La mia attuale terapeuta mi dice che anche se sto peggio psicologicamente non vuol dire che sto peggiorando ma solo che stiamo muovendo molte cose è possibile? Vi ringrazio tantissimo
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Gentile utente,
l'emetofobia non è nausea, ed in effetti chi ce l'ha tende a presentarsi come chi corre il rischio di vomitare più che come chi ha paura di vomitare, ossessivamente. In altre parole la fobia sposta poi la visione del disturbo dal sintomo psichico all'oggetto della paura (nausea-vomito), tanto è vero che di solito la quantificazione del sintomo presunto (nausea) è vaga o non verosimile rispetto a quanto poi succede.
In ogni caso, sia per l'ipotesi del disturbo somatoforme associato ad ansia, comunque esso si possa classificare, sia per l'emetofobia come fobia specifica, esistono terapie farmacologiche di riferimento.
Lo scopo ovviamente non è tanto il farmaco anti-vomito quanto quello anti-somatizzazione o anti-paura.
Il medico sembra essere orientato in senso psichiatrico se decide che non sono necessari accertamenti gastroscopici.
Se dopo 4 anni sta peggio direi che sia il caso di iniziare una cura tesa a farla stare meglio nell'arco di qualche settimana. E' vero che inizialmente si può peggiorare, anche con le altre cure, ma parliamo dei primi giorni/settimane, non di anni.
l'emetofobia non è nausea, ed in effetti chi ce l'ha tende a presentarsi come chi corre il rischio di vomitare più che come chi ha paura di vomitare, ossessivamente. In altre parole la fobia sposta poi la visione del disturbo dal sintomo psichico all'oggetto della paura (nausea-vomito), tanto è vero che di solito la quantificazione del sintomo presunto (nausea) è vaga o non verosimile rispetto a quanto poi succede.
In ogni caso, sia per l'ipotesi del disturbo somatoforme associato ad ansia, comunque esso si possa classificare, sia per l'emetofobia come fobia specifica, esistono terapie farmacologiche di riferimento.
Lo scopo ovviamente non è tanto il farmaco anti-vomito quanto quello anti-somatizzazione o anti-paura.
Il medico sembra essere orientato in senso psichiatrico se decide che non sono necessari accertamenti gastroscopici.
Se dopo 4 anni sta peggio direi che sia il caso di iniziare una cura tesa a farla stare meglio nell'arco di qualche settimana. E' vero che inizialmente si può peggiorare, anche con le altre cure, ma parliamo dei primi giorni/settimane, non di anni.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie mille per la sua risposta. Circa un anno e mezzo fa ho fatto una visita psichiatrica e per circa un anno oltre allo xanax al bisogno prendevo anche 2 compresse al giorno di mutabon mite con un costante controllo medico mensile ma purtroppo non avevo trovato giovamenti e dopo 1 anno ho iniziato ad avere irregolarità nel ciclo mestruale a causa dell'innalzamento dei valori di prolattina a seguito di questo avevo sospeso la cura farmacologica. Sono quindi 6 mesi che ho sospeso la cura farmacologica ma ho continuato la psicoterapia settimanale con un'altra terapeuta ma come dicevo la mia fobia mi limita la vita e ultimamente non riesco più a capire se la mia nausea deriva dalla mia fobia o da un problema fisico. Il mio medico di base non mi sembra abbia capito bene quale sia il problema e mi continua a dire dei forse. Mi piacerebbe avere qualche certezza in più. Grazie ancora per la sua velocissima risposta.
[#3]
Gentile utente,
Esistono certamente altre cure, mutabon era una di queste ma più spostata verso l'ipotesi del disturbo somatoforme (cioè con nausea) più che verso l'ipotesi di emetofobia (cioè con paura con elemento centrale).
Non è chiaro invece il perché di xanax in maniera continuativa, nel senso che come già detto non ha un ruolo specifico e induce assuefazione dopo poche settimane.
Ci sono altre opzioni farmacologiche per disturbi somatoformi, emetofobia o disturbi d'ansia in generale, non resta che da considerarli in base alla diagnosi precisa e gestirli.
Esistono certamente altre cure, mutabon era una di queste ma più spostata verso l'ipotesi del disturbo somatoforme (cioè con nausea) più che verso l'ipotesi di emetofobia (cioè con paura con elemento centrale).
Non è chiaro invece il perché di xanax in maniera continuativa, nel senso che come già detto non ha un ruolo specifico e induce assuefazione dopo poche settimane.
Ci sono altre opzioni farmacologiche per disturbi somatoformi, emetofobia o disturbi d'ansia in generale, non resta che da considerarli in base alla diagnosi precisa e gestirli.
[#4]
Utente
Buon giorno non sapevo che esistessero farmaci per superare l'incubo della mia emetofobia, la ringrazio tantissimo per la sua risposta e prenoterò nuovamente una visita da uno specialista sperando che questa volta io riesca a trovare giovamento da una terapia mirata perchè sono veramente arrivata al limite della sopportazione vivo la mia vita condizionata dalla mia fobia e dalle mie ansie. Grazie mille di tutto.
[#5]
Gentile utente,
i farmaci antifobici sono farmaci di comunissimo uso psichiatrico. Il problema sta nella gestione della cura soprattutto nelle prime fasi, e nella precisazione della diagnosi tra i vari tipi di "paura", per prevedere come reagirà il paziente all'inizio, quanto tempo ci vorrà, quali potranno essere le paure relative alla cura etc.
i farmaci antifobici sono farmaci di comunissimo uso psichiatrico. Il problema sta nella gestione della cura soprattutto nelle prime fasi, e nella precisazione della diagnosi tra i vari tipi di "paura", per prevedere come reagirà il paziente all'inizio, quanto tempo ci vorrà, quali potranno essere le paure relative alla cura etc.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.9k visite dal 25/11/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.