Depressione curata con zoloft

Salve,

sono una ragazza di 23 anni in cura da un mese con lo Zoloft. La dose che mi è stata prescritta è di una compressa da 50 mg al giorno. Purtroppo ho deciso di rivolgermi a uno specialista quando già la depressione durava da oltre 2 anni perchè, essendo una forma lieve, per molto tempo ho pensato che prima o poi ne sarei uscita da sola. Del resto ne avevo già sofferto durante il mio penultimo anno di liceo ed era svanita da sola. Ho chiesto un consulto a uno psichiatra perchè negli ultimi mesi mi sembrava che la situazione stesse peggiorando e mi è stata diagnosticata, oltre a una leggera depressione, una sindrome da stress post-traumatico (avevo subito due aggressioni in estate).

Dopo una decina di giorni di effetti collaterali piuttosto fastidiosi ma sopportabili (inappetenza, nausea e insonnia) ho cominciato a notare un grande beneficio. Finalmente ero in grado di emozionarmi di nuovo, di provare affetto e di riuscire a stare in compagnia "attivamente". Soprattutto ho riscontrato un netto aumento di energie: avevo passato molti weekend negli ultimi mesi a dormire tutto il giorno o comunque stando a casa senza riuscire a concludere niente.

Da domenica scorsa ho notato però una certa regressione: ho passato la giornata nuovamente a letto e accuso stanchezza e giramenti di testa meno forti di prima ma comunque a me sconosciuti nei periodi di umore normale.
Sono indecisa se contattare il mio medico: da un lato sono preoccupata, dall'altro penso che non dovrei analizzare giorno per giorno ogni cambio d'umore. Sono 4 giorni che la situazione è cambiata ma obiettivamente il lavoro è stato più pesante nell'ultima settimana e quindi la stanchezza potrebbe anche essere fisiologica.

Mi scuso se sono stata prolissa prima di arrivare a chiedere le mie 2 domande ma credo che Vi sia necessario conoscere al meglio il background prima di rispondere.

La prima domanda è se la regressione può essere dovuta al fatto che sabato sera ho bevuto mezzo bicchiere di vino: ero a cena con colleghi e pur volendo evitare ho dovuto brindare con loro. Normalmente riesco a reggere un bicchiere e mezzo di vino durante i pasti ma non bevo se non sporadicamente quando sono in compagnia.

La seconda domanda invece riguarda un comportamento che ho notato in questi giorni e che quindi non avevo segnalato al mio medico: generalmente sono una persona mite e decisamente paziente ma negli ultimi tempi tendo a sviluppare rancore verso sconosciuti per futili ragioni quando mi trovo in luoghi affollati come tram e metro. Seppure abbia pensato più di una volta che questo rancore potesse sfociare in aggressività finora non è mai successo. Prima di questa settimana non avevo mai ricollegato questo "sintomo" alla depressione ma ora ho visto che nei giorni in cui mi sentivo meglio era sparito. Mi confermate che è un altro aspetto della depressione?

Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto.

Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

La dose è di per sé bassa, solitamente non sufficiente, per cui una delle possibili ragioni per una risposta ancora non ottima e stabile è la dose e e il tempo (la risposta si stabilizza entro 3-4 settimane).
Il "rancore" verso gli altri in luoghi affollati lo può descrivere meglio ?
Intende disagio nei luoghi affollati con la sensazione che gli altri la schiaccino, la opprimano e le impediscano di poter fuggire se dovesse averne necessità, oppure intende che le vengono idee di urtarli, offenderli, etc anche se poi non lo fa e anzi la cosa le mette angoscia perché teme di perdere il controllo ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Buonasera,

grazie della risposta immediata.

Per quanto riguarda il rancore sicuramente è una sensazione più vicina alla seconda: di solito mi innervosisco quando chi mi sta vicino manca di educazione ma più che voler offendere avrei voglia di rimproverare. Per me il fatto di accumulare questo rancore ogni giorno è inconcepibile in quanto totalmente estraneo al mio carattere. Per questo sfodero tutto il mio autocontrollo e finora ha funzionato. A volte però, come da sua domanda, ho avuto l'impressione di essere molto vicina a perdere il controllo sulle mie reazioni.

Un saluto
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

potrebbe trattarsi di un fenomeno noto come ossessione "di contrasto", che rientra nei fenomeni ossessivi-compulsivi, comune. Oppure in un fenomeno di rabbia e ostilità legato semplicemente all'umore "cattivo" e agitato, insofferente contro tutto e tutti, specie ovviamente quando c'è gente.
L'autocontrollo è il negativo della spinta impulsiva, o c'è poca spinta (per fortuna), o non c'è una spinta impulsiva. In genere chi ha molta paura di perdere il controllo ha un qualcosa di tipo ossessivo, mentre chi gradualmente lo perde, prima a parole, poi a gesti etc ha problemi di impulsività.

I fenomeni però tornano con la diagnosi di DPST, in genere sono meno "netti" e possono comportare entrambi gli aspetti, in momenti diversi però.

Li riferisca meglio, questo potrebbe orientare meglio la psichiatra, gli uni migliorano con l'antidepressivo, l'impulsività può invece essere "mossa".
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