Disturbo di panico, visita?
Buonasera Dottori, sono un ragazzo di 26 anni in serie difficoltà. Mi spiego cercando di essere il più breve possibile: da circa due anni soffro di ripetuti attacchi di panico. La diagnosi dello psicoterapeuta è disturbo di panico. Ero completamente convinto di poter risolvere il disturbo con l'aiuto dello psicologo-psicoterapeuta, e lo sono ancora; purtroppo per adesso la terapia cognitivo-comportamentale non mi è sufficiente. Ho un enorme problema: essendo studente di Fisioterapia, a breve avrò una sessione di tirocinio. Vi chiedo perciò un consiglio spassionato: visto che non posso ASSOLUTAMENTE permettermi di perdere il tirocinio, visto che gli attacchi non spariranno dall'oggi al domani e per ultimo visto che se una mattina mi svegliassi e, nel tragitto casa - ospedale avessi un attacco (che è già successo più di una volta), dovrei in qualche modo stare in piedi ed essere comunque efficiente. Perciò pensavo di fare lo step successivo: una visita psichiatrica. La mia idea è quella di cominciare ad assumere dei farmaci specifici, rivolgendomi ad uno specialista Psichiatra.
E' una buona soluzione? Esistono farmaci che possono svolgere la funzione di cui necessito (cioè evitarmi l'attacco e tenermi efficiente)?
Ringrazio in anticipo per eventuali risposte
E' una buona soluzione? Esistono farmaci che possono svolgere la funzione di cui necessito (cioè evitarmi l'attacco e tenermi efficiente)?
Ringrazio in anticipo per eventuali risposte
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Gentile utente,
Il disturbo di panico ha protocolli farmacologici ben noti, il cui funzionamento è valutabile nell'arco di 1-2 mesi. La prevenzione degli attacchi e il miglioramento delle condotte di evitamento (agorafobia) o dell'ipocondria sono gli obiettivi a breve-medio termine.
Di farmaci ne esistono molti, per lo più tutti appartenenti alla categoria commerciale "antidepressivi".
Il disturbo di panico ha protocolli farmacologici ben noti, il cui funzionamento è valutabile nell'arco di 1-2 mesi. La prevenzione degli attacchi e il miglioramento delle condotte di evitamento (agorafobia) o dell'ipocondria sono gli obiettivi a breve-medio termine.
Di farmaci ne esistono molti, per lo più tutti appartenenti alla categoria commerciale "antidepressivi".
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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La terapia farmcologica e' un valido strumento he nel suo caso potrebbe anticipare di molto i risultati che potrebbe ottenere con la sola psicoterapia.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Utente
Vi ringrazio per le celeri risposte. Credo proprio che mi rivolgerò ad uno Psichiatra. Unico quesito non di scarsa importanza che ho da chiedervi: ho visto che molti Medici Psichiatri fanno una decisa distinzione tra visita specialistica e seduta di terapia. Visto che io sono, come accennavo, già in terapia da uno psicoterapeuta, direi che devo prenotare una visita per poter parlare dell'eventuale via farmacologica da intraprendere, giusto?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.3k visite dal 22/11/2010.
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