La mia depressione non
gentili dott.vorei un vostro consulto .ho 43 ani e sofro di depresione e ansia con disturbi psicosomatici di ogni tipo ,atachi di panico,stanchezza,testa vuota,gambe molle,bisogno di dormirelmattino,poi nel tardo pomerigio incomincio a stare più meglio.ho consultati varei dottori che mi anno preschritto svariati antidepressivi,ma la mia depressione non e mai sconparsa del tutto.ho avuto periodi buoni alternati a periodi di maleseri.adesso sono in cura da un anno da un neurologo che mi a detto che il mio malesere si tratta di distimia. all'inizio mi ha prescrito mirtazapina30mg tatig50mg,control.dopo un mese mi ha tolto ilcontrol e mi ha dato il denipan50mg.dopo 5 mesi a tolto il tatig sostituendolo con efexor75mg x altri 3 mesi poi a tolto efexor rimanendo solo mirtazapina e deniban.venco al dunque vorrei sapere gentili dottori se e qesta la cura appropriata x la distimia e se si tratta di distamia dato che nessun dottore me la veva diannosticata prima ,e se ilneurologo e il dott.adatto a queste patologie.aspetto una vostra risposta.scusate eventuali errori .vi ringrazio.
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Gentile utente,
non è possibile fare una diagnosi di certezza di distimia non visitando il paziente. Le posso dire che la distimia è una forma cronica (durata maggiore ai 2 anni) a sintomatologia attenuata. Il Deniban è comunque un farmaco che ha questa indicazione registrata. Sia che si tratti di Distimia che di Depressione Maggiore o Disturbo di Panico, il neurologo non è lo specialista adatto. Queste patologie vengono meglio diagnosticate e trattate dallo psichiatra. Il neurologo dovrebbe occuparsi di quei disturbi nervosi che non hanno a che vedere con il comportamento o alla cui base vi è un alterazione rilevabile mediante una risonanza magnetica, una TAC o un elettroencefalogramma. Le patologie sopra menzionate non sono rilevabili con queste tecniche, almeno per il momento e quindi restano di competenza psichiatrica.dalòle sue parti (S. Maria Capua Vetere) c'è un ottimo psichiatra appartenente alla mia Scuola: il Dr. Pasquale Perretta: se non dovesse risolvere il suo problema provi a contattarlo.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
non è possibile fare una diagnosi di certezza di distimia non visitando il paziente. Le posso dire che la distimia è una forma cronica (durata maggiore ai 2 anni) a sintomatologia attenuata. Il Deniban è comunque un farmaco che ha questa indicazione registrata. Sia che si tratti di Distimia che di Depressione Maggiore o Disturbo di Panico, il neurologo non è lo specialista adatto. Queste patologie vengono meglio diagnosticate e trattate dallo psichiatra. Il neurologo dovrebbe occuparsi di quei disturbi nervosi che non hanno a che vedere con il comportamento o alla cui base vi è un alterazione rilevabile mediante una risonanza magnetica, una TAC o un elettroencefalogramma. Le patologie sopra menzionate non sono rilevabili con queste tecniche, almeno per il momento e quindi restano di competenza psichiatrica.dalòle sue parti (S. Maria Capua Vetere) c'è un ottimo psichiatra appartenente alla mia Scuola: il Dr. Pasquale Perretta: se non dovesse risolvere il suo problema provi a contattarlo.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
Dr. Claudio Lorenzetti
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Ex utente
gentile dott.la ringrazio della sua pronta cosultazione.le volevo dire x quato riguarda lo specialista che prima del neurolago i dott.precedenti erano psichiatrie, non si e risolto quomunque la mia depresione .gentile dott.devo continuare nele cure o lasciar stare e portarmi dietro la mia depresione e vivere così.vorrei sapere se mi sarebbe utile la psicoterapia visto che non me lanno mai consigliata .la saluto e la ringrazio
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Ex utente
gentile dott.le chiedo e posibile uscirne fuori dopo tanti anni visto che sono arrivato a 43 anni .a volte mi sento tanto sfiduciato penso che non ce la farò mai .visto che le tante cure che ho fatto non anno risolta definitivamente la depresione .il dott. che mi sta seguendo mi dice che mi devo sforzare anchio a venirne fuori con un po di volonta mia xche le sole medicine non bastano quando e vero questa affermazione? la ringrazio x la sua disponibilità
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Gentile Utente,
a volte basta poco per risolvere un quadro depressivo: un cambio della terapia. Quanto alla sua specifica domanda personalmente ritengo che sia inutile se non controproducente spronare il paziente ad uscire da un quadro depressivo: sarebbe come incoraggiare un paziente con un disturbo alla tiroide a reagire nei confronti del disturbo stesso. La Depressione non è una banale demoralizzazione, nella quale può essere utile uno sprone a far meglio: è un disturbo con delle basi organiche oramai ben documentate; la forza di volontà è una delle condizioni che viene meno proprio a seguito del disturbo depressivo e non è possibile fare a meno che ciò non accada; inoltre non mi convince il fatto che un paziente stia quasi bene con un quadro depressivo e pertanto si adagi nella propria condizione di malessere.
Cordialmente.
Dr. Claudio Lorenzetti
a volte basta poco per risolvere un quadro depressivo: un cambio della terapia. Quanto alla sua specifica domanda personalmente ritengo che sia inutile se non controproducente spronare il paziente ad uscire da un quadro depressivo: sarebbe come incoraggiare un paziente con un disturbo alla tiroide a reagire nei confronti del disturbo stesso. La Depressione non è una banale demoralizzazione, nella quale può essere utile uno sprone a far meglio: è un disturbo con delle basi organiche oramai ben documentate; la forza di volontà è una delle condizioni che viene meno proprio a seguito del disturbo depressivo e non è possibile fare a meno che ciò non accada; inoltre non mi convince il fatto che un paziente stia quasi bene con un quadro depressivo e pertanto si adagi nella propria condizione di malessere.
Cordialmente.
Dr. Claudio Lorenzetti
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Gentile Utente,
in passato e talvolta anche ai nostri giorni qualche "terapeuta" sostiene che molti pazienti non vogliono uscire di proposito dalla propria condizione di malattia per avere l'attenzione dei familiari, qualche vantaggio economico (pensioni di invalidità) o che godano del proprio male (masochismo). Personalmente questa modo di vedere la psichiatria non mi convince affatto: non credo che ci si diverta a essere depressi, credo invece che molti pazienti siano impossibilitati dall'uscire in modo spontaneo e autogestito dalla propria condizione di malattia e che non abbiano in alcun modo il controllo della situazione. I casi in cui il paziente non voglia guarire per avere un vantaggio (Disturbo Fittizio) sono in verità molto rari e rappresentano per la loro complessità una sfida ancora aperta per la Psichiatria.
Cordialmente.
Dr. Claudio Lorenzetti
in passato e talvolta anche ai nostri giorni qualche "terapeuta" sostiene che molti pazienti non vogliono uscire di proposito dalla propria condizione di malattia per avere l'attenzione dei familiari, qualche vantaggio economico (pensioni di invalidità) o che godano del proprio male (masochismo). Personalmente questa modo di vedere la psichiatria non mi convince affatto: non credo che ci si diverta a essere depressi, credo invece che molti pazienti siano impossibilitati dall'uscire in modo spontaneo e autogestito dalla propria condizione di malattia e che non abbiano in alcun modo il controllo della situazione. I casi in cui il paziente non voglia guarire per avere un vantaggio (Disturbo Fittizio) sono in verità molto rari e rappresentano per la loro complessità una sfida ancora aperta per la Psichiatria.
Cordialmente.
Dr. Claudio Lorenzetti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 21.2k visite dal 30/08/2007.
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