Alle prime ricadute tornavo dallo psichiatra ma adesso sinceramente penso di capire da solo quando

Ho avuto i miei primi attacchi di panico a 13 anni (mio padre imprenditore era sotto estorsione ed ha denunciato i malviventi...) che ho superato senza farmarci, anche se in molti anni. Ero un ragazzo dinamico (primo della classe, calcio agonistico, atletica, teatro e bassista in un gruppo rock).
A 21 anni, al secondo anno della facoltà di ingengeria, ho avuto un episodio depressivo maggiore, senza attacchi di panico, ma che mi ha ridotto a vegetare in un letto per diversi mesi senza il minimo miglioramento.
Sotto consiglio di mio fratello (infermiere proprio in reparto di psichiatria) mi sono rivolto ad uno psichiatra che mi ha diagnosticato un episodio depressivo maggiore ed ansia da prestazione. Mi ha prescritto una terapia farmacologica (0,2 seropram e 0,5 xanax al dì).
In appena 2 settimane di sola terapia farmacologica sono tornato a mangiare, dormire e sopratutto a sorridere. La terapia è poi proseguita anche con psicoterapia di tipo cognitivo - comportamantale per 1 anno circa, fino alla remissione totale dello stato depressivo.
Nel frattempo mi sono laureato (con lode!) ed ho trovato molte gratificazioni sia professionali che affettive. Ho però avuto molte ricadute nell'arco di 10 anni, ove quasi sempre si presentavano gli attacchi di panico con la depressione.
Ogni volta che ricado bastano pochi mesi di terapia (sempre la stessa con seropram e xanax) per riprendermi. Alle prime ricadute tornavo dallo psichiatra ma adesso sinceramente penso di capire da solo quando è il caso di prendere i farmaci o meno (lo psichiatra mi diceva che ormai capivo più io che lui quando era il caso di tornare con i farmaci...)
La mia domanda è: c'è speranza che le ricadute non tornino più? C'è un limite agli anni in cui si possono assumere gli antidepressivi e ansiolitici?
Grazie sinceramente
[#1]
Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
i disturbo d'ansia, i disturbi dell'umore hanno generalmente carattere ciclico nel senso che c'è la possibilità che, nel tempo, essi possano tornare a manifestarsi.

Nei casi in cui tale ciclicità è evidente, è consigliabile valutare l'introduzione di farmaci ad effetto stabilizzante l'umore; si tratta in sostanza di terapie il cui scopo principale è quello di prevenire, nel tempo, le ricadute.

Cordiali saluti
Dr. Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
www.forumpsichiatria.it
[#2]
Dr. Francesco Favaretti Camposampiero Psichiatra, Psicoterapeuta 36 1
Gentile interlocutore, non vi sono limiti agli anni di assunzione di ansiolitici e antidepressivi, però mi sembra che nel suo caso sarebbe essenziale valutare a fondo l'ipotesi di intraprendere una psicoterapia che affronti veramente alla base i fattori di carattere che la predispongono agli episodi depresssivi e agli attacchi di panico. Ad esempio una psicoterapia intensiva ad orientamento psicoanalitico che le consenta una qualche evoluzione personale, non solo sul piano cognitivo-comportamentale ma anche su quello emotivo e affettivo. Infatti la prospettiva di dover ricorrere periodicamente a psicofarmaci mi sembra alquanto limitativa e rinunciataria.
Auguri e cordiali saluti.
F. Favaretti Camposampiero

dott. Francesco Favaretti Camposampiero

[#3]
Psichiatra, Psicoterapeuta attivo dal 2007 al 2009
Psichiatra, Psicoterapeuta
Gentile utente,
credo che il suggerimento del collega Favaretti Camposampiero possa essere molto sensato, così come credo che non sia un bene assumere psicofarmaci senza essere seguiti da uno specialista, anche solo per visite di controllo. Un'altra opzione terapeutica valutabile potrebbe essere quella di mantenere la terapia antidepressiva per un arco di tempo lungo in modo che possa verificarsi un cambiamento strutturale a livello cerebrale, che potrebbe essere in grado di prevenire meglio future ricadute. In questo caso suggerirei di assumere solo il Citalopram ovvero il Seropram allo stesso dosaggio di 20mg/die per almeno 3 anni, indipendentemente dallo stato di benessere e/o malessere. Per quanto riguarda lo Xanax è sicuramente un farmaco efficace sui sintomi, ma non porta a nessun miglioramento e sarebbe bene non utilizzarlo in trattamento continuativo per più di 3 mesi. Va da sè che potrebbe restare come farmaco al bisogno durante la terapia continuativa con Seropram. In ogni caso, credo che le opzioni valutabili (tra cui anche quella dell'introduzione di uno stabilizzatore dell'umore, come suggerisce il collega Ruffolo, che rappresenti una profilassi contro le ricadute depressive, ad esempio la Lamotrigina) vadano prese in considerazione insieme al suo psichiatra di riferimento.
[#4]
Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 250 4
Gentile Utente,
concordo pienamente con quanto scritto dal collega e amico Dr. Ruffolo: gli stabilizzatori dell'umore potrebbero essere una strategia efficacie nella prevenzione delle ricadute. Andrebbe invece evitata la somministrazione contemporanea e quindi di lunga durata di un ansiolitico: questo tipo di farmaco nell'uso prolungato può indurre delle ricadute depressive. Non è possibile quindi pensare di utilizzare in modo combinato per lungo tempo un ansiolitico e un antidepressivo (mentre può avere un senso un trattamento combinato tra uno stabilizzatore e un antidepressivo). Questo per quanto riguarda il disturbo depressivo. Per quanto riguarda il Disturbo di Panico è necessario osservare alcune norme igieniche come quella di evitare l'uso di alimenti contenenti caffeina e teina.
Cordiali saluti.

Dr. Claudio Lorenzetti

Dr. Claudio Lorenzetti

[#5]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Non pensavo che il sito fosse così efficiente...
L'ultima ricaduta l'ho avuta nel meso di Marzo ca ed ho ripreso la terapia cobn citalopram e xanax. Adesso sto bene. Leggendo le risposte mi rendo conto che forse è il caso di tornare dal mio psichiatra...non posso fare da solo...
Comunque il dott. Lorenzetti, il dott. Barbanti hanno posto l'attenzione sul fatto che è fondamentale sospendere lo xanax. Io non ho mai superato 2 x 0,25 al giorno. Il mio psichiatra mi diceva agli inizi della mia terapia (circa 10 anni fa) che le dosi erano ridotte e che potevo prenderle anche per molti anni.
Grazie sinceramente.
[#6]
Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
l'uso continuativo (mesi, anni) di ansiolitici (benzodiazepine) è sconsigliabile in quanto produce assuefazione e fenomeni di dipendenza ed astinenza (si parla di "sindrome da dipendeza da benzodiazepine).
Come ha giustamente sottolineato il collega ed amico Dr Lorenzetti e la Dr.ssa Barbanti, in soggetti suscettibili alle oscillazioni dell'umore, l'uso continuativo di questi farmaci può contribuire ad una destabilizzazione ulteriore del tono affettivo.

Cordiali saluti
Dr. Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
www.forumpsichiatria.it
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