Memoria bambina
Salve, mia filgia ha 5 anni e frequenta la scuola materna. In preparazione alla scuola primaria stiamo affrontando il discorso lettere. Lei mi chiede di fare i "compiti" e così le propongo di copiare le lettere che io trascrivo e fin qui tutto bene, se non che quando vado a chiederle di dirmi vocalmente la lettera non se la ricorda nonostante io gliela ripeta un'infinità di volte e sconsolata si mette a piangere, nonostante la rassicuri dicendole che con calma le imparerà. Allora penso che forse sia un pò presto, ognuno ha i suoi tempi, ma mi rendo conto nella quotidianità che ha problemi di memoria, esempio ogni tanto mi chiede come si chiama il suo "fidanzatino" o la sua nuova amica a scuola con cui ha legato molto, oppure non riesce a ricordare i nomi delle 6 principesse disney che ha appese da sempre in camera e che adora, se le chiedo qualcosa di quest'estate mi guarda allibita e mi risponde "boh" nonostante 2 mesi di vacanza spensierati. Molte volte mi dice "mamma non mi ricordo" riferendosi a qualsiasi cosa e io ridendo dico tale padre tale figlia, visto che anche il papà non ha grande memoria.
Ora però un pò mi sto allarmando soprattutto ora che la vedo dispiacersi di questo e mi chiedo se un problema di questo genere è già riscontrabile a questa età e se sì come mi devo muovere.
Grazie
Ora però un pò mi sto allarmando soprattutto ora che la vedo dispiacersi di questo e mi chiedo se un problema di questo genere è già riscontrabile a questa età e se sì come mi devo muovere.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
sua figlia frequente la scuola materna. Gli insegnanti hanno riportato problemi particolari nell'apprendimento ?
Inoltre, questi dettagli non è che derivano anche dal fatto che Lei, preoccupata per un possibile problema, le sottopone domande o verifiche in maniera da capire se e cosa ricorda o non ricorda ? Questo crea degli artefatti, poiché ciascuno di noi se si accorge di essere interrogato può non aver voglia di rispondere o semplicemente su 100 dettagli non ricordarne la maggior parte.
In che senso la bambina si "dispiace" ? Di che cosa esattamente ? Di non darLe soddisfazione (questo ad un certo punto è chiaro) o si lamenta di altro, senza che ne abbiate fatto alcuna verifica ?
sua figlia frequente la scuola materna. Gli insegnanti hanno riportato problemi particolari nell'apprendimento ?
Inoltre, questi dettagli non è che derivano anche dal fatto che Lei, preoccupata per un possibile problema, le sottopone domande o verifiche in maniera da capire se e cosa ricorda o non ricorda ? Questo crea degli artefatti, poiché ciascuno di noi se si accorge di essere interrogato può non aver voglia di rispondere o semplicemente su 100 dettagli non ricordarne la maggior parte.
In che senso la bambina si "dispiace" ? Di che cosa esattamente ? Di non darLe soddisfazione (questo ad un certo punto è chiaro) o si lamenta di altro, senza che ne abbiate fatto alcuna verifica ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie per la sua gentile risposta.
Gli insegnanti non mi hanno mai riportato nulla, se non che è una bimba molto timorosa, che tende a tirarsi indietro, ma che quest'anno vedono cambiata in positivo, ovvero la vedono più sicura.
Dal canto mio posso dire che la vedo piuttosto insicura, ma penso sia normale per l'età, forse ciò è accentuato dal fatto che il fratello di 3 anni, caratterialmente meno vivace di lei manifesta invece un carattere molto sicuro (esempio banale: scelta di un giocattolo, lui va personalmente diretto nella scelta, lei tentenna davanti a tutto poi chiede aiuto e poi non è contenta perchè pensa che lui abbia qualcosa di meglio). Capisco che possa giocare molto anche la gelosia e vedo che lei è sempre alla ricerca di darmi soddisfazione e mi creda cerco di non fare distinzioni fra i fratelli e cerco sempre di rincuorarla, di dirle quanto sia brava e di come io sia contenta di lei.
Il fatto che mi stupisce e forse lei lo coglie è che mentre mi parla, senza che io le faccia domande, si blocca perchè magari non ricorda i nomi dei compagni di cui sta parlando e mi chiede "mamma come si chiama la mia amica" e ciò avviene tutti i giorni. Il fratello spesso interviene aiutandola e capisco che lei è come infastidita che lui lo sappia e lei no. Oppure l'altra sera ripetevamo le lettere dell'alfabeto e lei si è messa a piangere perchè non le ricordava, se non una, e mi ha chiesto perchè non me le ricordo? Io le ho risposto che si impara piano piano e che è brava perchè si sta impegnando.
Penso che giochi moltissimo il confronto con il fratello, caratterialmente prevaricante.
Grazie
Cordiali saluti
Gli insegnanti non mi hanno mai riportato nulla, se non che è una bimba molto timorosa, che tende a tirarsi indietro, ma che quest'anno vedono cambiata in positivo, ovvero la vedono più sicura.
Dal canto mio posso dire che la vedo piuttosto insicura, ma penso sia normale per l'età, forse ciò è accentuato dal fatto che il fratello di 3 anni, caratterialmente meno vivace di lei manifesta invece un carattere molto sicuro (esempio banale: scelta di un giocattolo, lui va personalmente diretto nella scelta, lei tentenna davanti a tutto poi chiede aiuto e poi non è contenta perchè pensa che lui abbia qualcosa di meglio). Capisco che possa giocare molto anche la gelosia e vedo che lei è sempre alla ricerca di darmi soddisfazione e mi creda cerco di non fare distinzioni fra i fratelli e cerco sempre di rincuorarla, di dirle quanto sia brava e di come io sia contenta di lei.
Il fatto che mi stupisce e forse lei lo coglie è che mentre mi parla, senza che io le faccia domande, si blocca perchè magari non ricorda i nomi dei compagni di cui sta parlando e mi chiede "mamma come si chiama la mia amica" e ciò avviene tutti i giorni. Il fratello spesso interviene aiutandola e capisco che lei è come infastidita che lui lo sappia e lei no. Oppure l'altra sera ripetevamo le lettere dell'alfabeto e lei si è messa a piangere perchè non le ricordava, se non una, e mi ha chiesto perchè non me le ricordo? Io le ho risposto che si impara piano piano e che è brava perchè si sta impegnando.
Penso che giochi moltissimo il confronto con il fratello, caratterialmente prevaricante.
Grazie
Cordiali saluti
[#3]
Gentile utente,
non sempre la richieste tipo "come si chiama" sono vere richieste di informazioni, talvolta sono richieste di conferma, quando si apprendono molti termini nuovi di cui non si conosce l'uso, o possono essere richieste di rassicurazione, la persona sa la risposta e la sa produrre se necessario senza aiuto, ma a cose normali le viene un dubbio senza motivo che non sia così, una sorta di paura di sbagliare. Il confronto è inevitabile, prevaricante soltanto se il riferimento ottimale fosse considerato il fratello, in realtà sono due persone con caratteri diversi, il più esuberante spesso "arriva prima" anche se magari dimostra sempre tutto quel che sa fare, mentre chi è introverso e timido dimostra di meno, ma in realtà, specie quando non c'è confronto, rende uguale o meglio. E' chiaro che chi richiede i suoi tempi sia infastidito quando lo si precede, poiché così non ha la possibilità di esprimersi con le sue modalità e ha fastidio o timore di risultare "di meno", quando magari sa che invece le cose le sa.
La rassicurazione è umana e automatica, tuttavia anche l'eccessiva attenzione o rassicurazione può dare l'impressione alla persona rassicurata che allora esista un problema rispetto a cui rassicurarla, paradossalmente la rassicurazione nelle persone sensibili può sortire effetto di alimentare l'insicurezza.
In ogni caso, esiste la possibilità di chiedere un consulto ad un neuropsichiatra infantile, ma al momento mi sembra che si tratti di questioni di diverso atteggiamento o stile di pensiero ed espressione, senza riscontri negativi sul piano scolastico o interpersonale.
non sempre la richieste tipo "come si chiama" sono vere richieste di informazioni, talvolta sono richieste di conferma, quando si apprendono molti termini nuovi di cui non si conosce l'uso, o possono essere richieste di rassicurazione, la persona sa la risposta e la sa produrre se necessario senza aiuto, ma a cose normali le viene un dubbio senza motivo che non sia così, una sorta di paura di sbagliare. Il confronto è inevitabile, prevaricante soltanto se il riferimento ottimale fosse considerato il fratello, in realtà sono due persone con caratteri diversi, il più esuberante spesso "arriva prima" anche se magari dimostra sempre tutto quel che sa fare, mentre chi è introverso e timido dimostra di meno, ma in realtà, specie quando non c'è confronto, rende uguale o meglio. E' chiaro che chi richiede i suoi tempi sia infastidito quando lo si precede, poiché così non ha la possibilità di esprimersi con le sue modalità e ha fastidio o timore di risultare "di meno", quando magari sa che invece le cose le sa.
La rassicurazione è umana e automatica, tuttavia anche l'eccessiva attenzione o rassicurazione può dare l'impressione alla persona rassicurata che allora esista un problema rispetto a cui rassicurarla, paradossalmente la rassicurazione nelle persone sensibili può sortire effetto di alimentare l'insicurezza.
In ogni caso, esiste la possibilità di chiedere un consulto ad un neuropsichiatra infantile, ma al momento mi sembra che si tratti di questioni di diverso atteggiamento o stile di pensiero ed espressione, senza riscontri negativi sul piano scolastico o interpersonale.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 03/11/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.