Uno psichiatra che, dopo una rapida seduta trae la conclusione che soffro
RISULTATI CERCANDO "Saaalve :) Sono un ragazzo di 21 anni, purtroppo mi ritrovo quì a scrivere del mio problema perchè sono stanco di dover sentirmi rispondere sempre le stesse cose da amici/familiari e sinceramente sono stanco di assillarli ma arrivo al dunque. Esattamente 3 anni fa sono uscito con degli amici molto stretti a fine lavoro e ci siamo recati in un bar nel paese di fianco al mio, non so cosa sia capitato, fatto stà che sono dovuto correre in bagno d'urgenza e vomitare (cosa che io odio fortemente), poi uscito provavo un forte senso di nausea e avevo voglia di andare a casa, l'unico problema è che ci eravamo mossi in 5 con una sola auto e non era la mia visto che dovevo ancora conseguire la patente. Alla mia richiesta di tornare a casa i miei amici mi hanno negato la cosa visto che eravamo appena arrivati e, dopo avergli spiegato il problema l'hanno preso con leggerezza e io sono andato a sedermi in auto aspettando che si decidessero a lasciare il locare. Da quella sera è cominciato il mio "calvario", non sono più riuscito a trovare la forza per uscire dai limiti del mio paese per paura di stare male e per questo di rovinare la serata ai miei amici. Col tempo ho iniziato a inventare scuse perchè alla richiesta per esempio di andare a ballare mi prendeva un senso di nausea che mi costringeva e mi costringe ad allontanarmi dal luogo dove mi trovo e nel peggiore dei casi tornarmene a casa col morale a 0.Il mio medico per questo mi ha fatto fare una ecografia all'addome nel quale è stata riscontrato solo un lieve rigonfiamento della milza e una gastroscopia la quale non ha dato esito negativo.Per un pò di giorni sembrava tutto passato ma poi la nausea ha ricominciato a rovinarmi l'esistenza. Dopo quale mese il mio dottore decide di mandarmi da uno psicologo non avendo riscontrato nulla a livello fisico. Mi sono trovato subito a mio agio perchè finalmente avevo trovato qualcuno che crede ai miei dolori (pensate che i miei genitori credevano e in parte lo credono ancora che io faccia finta di aver male per evitare i miei impegni e doveri). Dopo qualche seduta ho cominciato ad uscire e la nausea ovviamente continuava a perseguitarmi e a portarmi ad attuare comportamenti che io personalmente non avrei mai pensato di avere ma dovevo per forza superare questa paura. Dopo un'altro paio di sedute decide di mandarmi da uno psichiatra che, dopo una rapida seduta trae la conclusione che soffro di ansia e mi prescrive una cura di Xanax 0.50 (3 pastigliette al giorno) e cipralex (1 compressa alla sera prima di coricarmi). La cura procede bene, all'inizio mi sentivo un leone ma poi lentamente sentivo che qualcosa non andava, la nausea adesso a volte c'è a volte no ma non mi fa nessun problema ormai, quello che ora mi spaventa sono i dolori al petto che mi preoccupano, sento un forte nodo alla gola e mi sembra di far fatica a respirare. Chiedo un consiglio dunque su come procedere perchè veramente non ne posso più. Grazie mille dell'attenzione :)
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Deve continuare a seguire le indicazioni dello specialista. La terapia dei disturbi d ansia richiede almeno tre mesi prima della valutazione di efficacia dei farmaci, dopodiché occorre ottimizzare i dosaggi o integrare con altri principi.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 26/10/2010.
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