Sia che mi capiti qualcosa a livello fisico

Egregi Dottori,
attualmente sono seguito da una psichiatra e ho da poco iniziato un percorso di terapia cognitiva.

In questi giorni mi rendo conto di essere particolarmente agitato, come se i vari impegni della giornata fossero TUTTI insormontabili. Specialmente la mattina sono molto agitato, ho paura di fare le cose e sono soggetto anche ad "evitamento".
A livello di farmaci, la psichiatra mi ha prescritto:
- 20 mg di paroxetina la mattina;
- 10 gtt di alprazolam la mattina;
- 10 gtt di alprazolam il pomeriggio;
- 20 gtt di alprazolam la sera + 1 stinox per dormire.

Dal mio punto di vista, il trattamento farmacologico lo vedo con paura, nel senso che ho il timore dell'assuefazione (il trattamento dura da circa un paio di mesi) e negli ultimi due giorni, in cui ho anche sofferto di insonnia, ho pensato veramente che l'alprazolam e lo stilnox non facessero il dovuto effetto causa, appunto, assuefazione.

La mia giornata si svolge in un'ansia continua e di paura, sia che mi capiti qualcosa a livello fisico (es.: tachicardia, crisi di panico, svenimenti) che psichico.

Le mie domande sono:
- quella farmacologica è una terapia che posso continuare senza preoccuparmi "troppo" di quanto scritto dai bugiardini? La mia psichiatra mi dice di non pensarci;
- e' vero che all'ansia non segue un reale malanno fisico? Mi spiego: terapia psicologica a parte, fisicamente non capita nulla se si è agitati, si sente la testa leggera o le gambe tese? Non rischio di ... crollare da un momento all'altro, o avere un attacco di cuore a causa della tachicardia? Sono anche un po' (tanto) ipocondriaco.

Scusate la "elementarietà" delle domande, ma sono davvero esausto di essere continuamente agitato.
Grazie
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
la terapia farmacologica prescritta è indicata per il disturbo che lei prescrive. Ogni terapia ha possibili effetti collaterali, di cui il suo specialista la avrà sicuramente informata. Se la sintomatologia è ancora così invasiva deve comunicarlo al suo curante che può provvedere ad aggiustamenti posologici se li ritiene opportuni. La sua paura dei sintomi fisici fa parte del suo disturbo e andrebbe discussa in sede di psicoterapia. Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio.
Il problema è che stante le mie paure sono presenti da diversi anni (10), e nel tempo siamo riusciti, con una terapia a base di 20 mg di paroxetina, a mantenerla nei limiti del sopportabile.
Alcuni mesi fa, su mia richiesta, e stante il fatto che mi sentivo piuttosto bene, ho chiesto se potevo smettere la paroxetina. Sono passato a 1/2 ed a 1/4 di cmp, gradualmente, ma a fine luglio - non appena smessa del tutto - ho iniziato ad essere particolarmente ansioso e agitato, e così abbiamo dovuto integrare la paroxetina (di nuovo 20 mg) con l'alprazolam.
Leggo in questo sito che molti medici parlano di assuefazione, e questo aumenta le mie paure, in quanto non vorrei dipendere dalle gocce di alprazolam.

Affronterò le mie paure in sede di terapia, ha ragione.
Tuttavia ... scusi se insisto, ma forse è solo uno scrupolo per rassicurarmi: la sensazione di ansia e agitazione non cagiona alcun danno organico, vero? Si vive "solamente" male, ma di per sè non rischio di crollare sotto il suo effetto?
Le sensazioni che provo (gambe stanche, occhi a volte "impastati", testa leggera, tremolii) mi fanno pensare al peggio, a volte, anche se riconosco che ad oggi non è mai capitato nulla anche nei momenti di agitazion acuta.

Grazie mille

[#3]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Se non le è mai capitato nulla dubito che succeda adesso che segue una terapia. Probabilemnte quest'ultima andrebbe rivista.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
Mi scusi, in che senso dovrebbe essere rivista? Nei dosaggi? Diminuendola o aumentandola?
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