Schizofrenia?

La mia compagna, di nazionalità peruviana ha una figlia, che dopo un grave
trauma emotivo (credo che sia stata rapita e violentata), è ridotta ad una larva umana.

Da alcuni mesi in Perù, la stanno curando (attualmente prende Alprazolan 6 al giorno 3 mattina 3 sera e Biperideno 2 volte al giorno, 1 mattina una sera),ma assolutamente senza risultati.

La ragazza che ha diciannove anni frequentava l' università con buoni
risultati ma ora è incapace di tutto, non parla, molto spesso non riconosce neanche i genitori, trema tutta, digrigna i denti, deve essere imboccata e le si deve cambiare il pannolone come ad un invalido totale.

Potreste fonirmi suggerimenti e consigli, se la cura è adeguata, se è al passo con i tempi e su come eventualmente curarla o a chi rivolgersi in Peru o in Italia?

Trasferirla in Italia non è possibile a causa del visto consolare che non viene
concesso.

In Peru l'assistenza pubblica è molto carente, ma anche privatamente non sanno a chi rivolgersi, e temo che abbiano perso già troppo tempo (purtroppo la loro mentalità è quella di rivolgersi a guaritori che con pratiche da stregoni sacrificando animali dicono di operare guarigioni ma mirano solo a depredarli.

E' stata ricoverata in ospedele e poi dimessa per essere curata a casa ma
l' unico risultato visibile dopo aver preso i medicinali, è che smette di
tremare per alcune ore.

La madre ora è in Perù da dieci giorni, perchè si era illusa che con la sua
presenza e il suo amore sarebbe guarita, ma purtroppo non si vedono
miglioramenti, tra dieci giorni dovrà tornare a casa essendo lei l' unica
che provvede al sostentamento della numerosa famiglia.
Non vuole essere una richiesta di aiuto economico ma una disperata richiesta di aiuto che possa portare ad una guarigione della ragazza.

Vi ringrazio se potrete prendere in considerazione questo caso, e mi darete
una qualsiasi risposta, consiglio o suggerimento.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

l'Alprazolam è una benzodiazepina ansiolitica , il Biperidene un anticolinergico che in psichiatria si usa per correggere gli effetti collaterali dei neurolettici, specialmente quelli di vecchia generazione; forse gli viene somministrata una terapia antipsicotica per iniezione a lunga azione?. Manca una diagnosi precisa nella sua richiesta,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Utente
Utente
Credo che la diagnosi esatta non l'abbiano ancora fatta,
hanno accennato alla possibilità che si tratti di schizofrenia.
So che hanno fatto una tac al cervello, ma dai risultati non appare nulla di anomalo.
Vogliono fare ai primi di novembre un esame del liquido spinale, non si sa il perchè, avevano anche parlato di
farle degli elettroschock ma per ora hanno soprasseduto.
Io le ho illustrato i sintomi e i comportamenti della ragazza e le uniche cure che le stanno facendo attualmente
(nessuna cura con iniezioni solo le pastiglie che ho menzionato).
L' inizio della malattia si è manifestato con discorsi insensati, andava in bagno ma senza abbassare gli slip, poi è rapidamente peggiorata ed ora sono pochi i momenti di
lucidità.
Da profano la mia impressione è che non sappiano che pesci pigliare, ma che l' approccio sia troppo blando.
Il mio timore è che più passa il tempo meno siano le speranze di guarigione. La ringrazio per il suo immediato
interessamento e resto in attesa dei suoi consigli.
[#3]
Utente
Utente
Ho cercato di togliere il mio nome dalla lettera di stamattina ma non ci riesco, grazie se potrete farlo Voi.
[#4]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

una terapia come quella da lei riferita non è ascrivibile razionalmente a nessun quadro clinico psichiatrico; potrebbe servire soltanto come ho già detto a correggere effetti collaterali di altri farmaci, ma che a quanto sembra la ragazza non assume.

In questi casi si può provare a fare riferimento ad un centro ospedaliero o universitario, dove teoricamente dovrebbero essere in grado di affrontare adeguatamente la situazione sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico,

Cordiali Saluti
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Il quadro non è chiaro, una generica inibizione delle emozioni e dell'iniziativa, con uno stato "vegetativo" in cui la persona è sveglia, si può muovere ma di fatto non lo fa, parla poco o niente, non mostra interessi o reazioni, può essere comune alla depressione così come a diverse psicosi. Biperidene è un farmaco antidoto, forse dalla cura manca una componente che a logica dovrebbe esserci, un neurolettico/antipsicotico. L'elettroshock è una cura che esiste anche da noi, e in forme di depressione catatonica, o comunque rallentamento psicomotorio in generale è efficace. Ovviamente esistono anche approcci farmcologici. La TAC credo sia stata fatta per escludere altre ipotesi, ma non distingue tra le diverse malattie psichiatriche.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#6]
Utente
Utente
Grazie dott. Pacini,
ho consigliato alla madre di recarsi da uno psichiatra
privato, questi ha sostituito le cure ed ora prende:
PACITRAN 3 al giorno.
SERTRALINA 2 al giorno.
ZIPREXA 1 sera.
Sono però preoccupato per lo ZIPREXA è vero che le controindicazioni e gli effetti collaterali sono così
gravi? Che può portare al diabete e addirittura alla morte?
Sembra che la ragazza si aggravi anzichè migliorare,
sono cure a lunga scadenza?
Dopo 5 mesi non si vedono variazioni, sono tragicamente pessimista o potrebbe restare così tutta la vita?
E' veramente il caso di sottoporla ad elettroshock, con tutti i pericoli che ciò comporta, come un medico peruviano aveva acennato?
Capisco che sono domande alle quali è molto difficile rispondere, mi dica quello che si può almeno ipotizzare.
I genitori sono disperati, la madre vorrebbe poterla curare in Italia, ma gli ostacoli e i problemi sono tali e tanti che non ne vedo la possibilità.
Grazie comunque dell' interessamento che ha avuto
fin' ora. Cordiali saluti.
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La lettura del foglietto non può avvenire in chiave allarmistica, si rischia di non comprendere il senso di quello che c'è scritto.
Dalla cura senza dosi non si può dedurre molto circa la diagnosi.
[#8]
Utente
Utente
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Gentilissimo Dr. Matteo Pacini,
la cura alla ragazza è stata nel frattempo cambiata o variata.
Attualmente stà prendendo:
Ketiapina 1 compressa e mezza
Paroxet 1 compressa
Diazepam 1 la sera
La mamma spera sempre in una guarigione, la dottoressa
le prospetta sempre miglioramenti a breve che poi non avvengono (le dice, tra 15 giorni comincerà a parlare
ma più che miglioramenti si vedono peggioramenti, inoltre comincia ad avere piaghe da decupito).
Dopo 7 mesi io sono piuttosto pessimista e mi chiedo e le chiedo, l' eletroscock prospettato in precedenza dal medico e negato dalla madre potrebbe essere l' ultima spiaggia o c' è qualcosa d' altro che si potrebbe fare?
Dopo tanto tempo c' è ancora speranza di una futura guarigione o potrebbe essere una malattia
irreversibile/inguaribile?
La ringrazio se avrà ancora la bontà e la cortesia di darci una risposta e magari anche una speranza.
[#9]
Utente
Utente
P.S.
Mi scusi dottore, nella sua esperienza le sono già capitati casi simili?
Perchè io non avevo mai sentito parlare (nei miei 71 anni di vita), di shock così gravi.
[#10]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
La quetiapina in Italia e' presente in diversi dosaggi e formulazioni dovrebbe specificarne il dosaggio per capire se e' prescritta a dosaggio terapeutico o meno.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#11]
Utente
Utente
300 mg.quindi 450 mg. al giorno.
se possibile attendo pareri su quanto scritto questa mattina.
Ho letto Elettroshock (ECT/TEC/ESK): storia e indicazioni
Articolo a cura di Dr. Matteo Pacini.
ed ho scoperto che oggi il trattamento è molto diverso
da quando è stato scoperto.
Grazie ancora
[#12]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Il trattamento elettroconvulsivante è semplicemente ammodernato tecnicamente, come tutti i metodi medici e chirurgici.
Non è affatto l'ultima spiaggia per le sue indicazioni in termini di efficacia, spesso lo nella sequenza con cui viene proposto (per ultimo, nei casi resistenti).

La cura ha una composizione simile alla precedente, pò corrispondere a diagnosi diverse.

[#13]
Utente
Utente
Vi ringrazio di quanto da voi illustrato.
Chi vi interpella chiederebbe di più come risposte e consigli, ma capisco che come consulti fatti per posta
non potete ne dovete dire più di tanto.
Con la disperazione nel cuore sua madre, si aspetterebbe di sentire parole di speranza e magari il consiglio di cure miracolose, pur sapendo che i miracoli li fanno solo i santi, li auspicherebbero anche dai medici.
La madre di Ruth ora vorrebbe rivolgersi anche ai "Curanderos" (che in Perù abbondano ma che io penso servano solo a sottrarre soldi alla povera gente).
Nella loro civiltà e usuale addebitare malattie a maledizioni o fatture fatte da altre persone per invidia o cattiveria e che per guarire si debbano annullare queste fatture con pratiche che ci riportano alla notte dei tempi.
Io mi prenderò la responsabilità di consigliarle di riprendere in considerazione la cura con l' ECT se entro un mese non ci saranno dei minimi miglioramenti, perchè
ritengo (da profano), che 7 mesi siano un tempo esagerato senza aver visto un benchè minimo miglioramento.
Scusate se sono stato prolisso abusando del Vostro prezioso tempo, Vi farò sapere degli esiti futuri e
ringraziandoVi vi porgo i migliori auguri di buon anno.
Cordiali saluti.