S.o.s. mi sto spegnendo, aiutatemi a vivere

Egregi Dottori,
sono in crisi profonda. Sposata, con un figlio di 30 anni, nella mia vita ho sempre sofferto fin da piccola di ansia, angosce, fobie, attacchi di panico, crisi isteriche, anoressia, bulimia; insomma, di tutto di più e non ho avuto affatto una vita difficile (intendo dire che non mi sono capitate grosse disgrazie..ad altri, s'intende!). Ho fatto analisi a Roma (quella classica, freudiana) facendo la pendolare per per 7 anni e non mi è servita a granchè; la diagnosi è stata: fobica-ossessiva con grosse crisi isteriche. Ho continuato con la micropsicoanalisi per un anno e ho speso un sacco di milioni a sedute di tre ore a 100.000 lire l'ora; ho perfino fatto ricorso a un gesto estremo del quale mi sono pentita mille volte e dal quale fortunatamente mi sono salvata.
Poi, piano piano, nel corso degli anni ho cominciato a star meglio, prendevo prazene ed efexor e la sera protiaden. Dopo aver cambiato casa (un mese e mezzo prima del cambiamento sono stata malissimo) la mia vita mi sembrava bellisssima pur essendo estremamente semplice e, siccome io di base sono allegra, aperta, entusiasta di tutto, vedevo il bicchiere mezzo pieno e non mi sembrava vero di poter andare a lavoro con allegria (un lavoro che mi piace e dove ho ho un posto di responsabilità) ed anche al mare, uscire a piedi,sentire i miei piedi, fare piani per il futuro, occuparmi degli altri (per anni sono uscita pochissimo di casa passando molto tempo a letto). Tutta questa beatitudine è durata 5 anni. Poi, ad aprile scorso sono caduta e mi sono rotta il collo del femore, ho subito un'operazione,dovevano mettermi la protesi ma gli ortopedici fortunatamente hanno deciso di salvare il mio osso. Questo ha comportato tempi di guarigione più lunghi e per 4 mesi non sono uscita di casa a causa dei trattamenti da fare, fisioterapia compresa. Ora esco e cammino attualmente con una stampella, ma con grandissima fatica fisica (mi fanno male cosce e glutei) e non tanto quella. La frattura sta guarendo, ma la mia testa è tornata all'antico, con tutti quei sintomi che ho descritto sopra e che investono soprattutto il mio corpo (vuoto totale in testa, gambe pesanti, tremori, sudori e formicolii a mani e piedi e pensieri bui.
Dal neuropsichiatra mi è stato prescritto Cymbalta che prendo dal 4 luglio, ma senza grossi esiti. Sono un'altra persona, anzi non so più chi sono: mi sento demoralizzata e spersonalizzata, i medici mi hanno detto di continuare il trattamento perchè i risultati si vedranno prima o poi. Se continua così..... Mi hanno anche consigliato di andare al mare, ma in questo momento non sopporto il sole, sudo e non sto bene con nessuno, tranne mio figlio, e da nessuna parte. Chiedo umilmente a Voi un parere. So di non essere l'unica a soffrire di questa COSA, ma ci devo fare i conti tutti i giorni minuto per minuto, tranne quando dormo, con l'ipnotico chiaramente e le gocce di EN. Vi prego, rispondetemi. Grazie
A.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

purtroppo il quadro descritto, sebbene appartenente gia' alla sua storia passata, ha trovato nuovo sfogo negli eventi spiacevoli accaduti.
Il solo trattamento farmacologico in questo caso potrebbe non essere sufficiente mentre sarebbe opportuno valutare la possiblita' di un trattamento psicoterapeutico di tipo cognitivo-comportamentale che ha la caratteristica di essere un trattamento breve e mirato.
Del resto, il farmaco certamente non può cancellare gli eventi passati.


Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

“fin da piccola di ansia, angosce, fobie, attacchi di panico, crisi isteriche, anoressia, bulimia; insomma, di tutto di più ma in questo momento non sopporto il sole, sudo e non sto bene con nessuno,”
Egregia, questi sono sintomi in cui la psiche ha poca importanza poiché potrebbero essere riferibili ad un lieve ipertiroidismo, prodotto da una tiroidite, che lentamente, senza sintomi eclatanti, la ha condotta “ma in questo momento non sopporto il sole, sudo e non sto bene con nessuno,”, che rappresentano sempre sintomi riferibili alla disregolazione della ghiandola tiroidea.
La tiroidite è una patologia autoimmune, che riconosce, nel mimetismo molecolare l’iniziodella patologia, in cui il sistema immunitario compie l’errore, producendo anticorpi anti, nel suo caso, cellule tiroidee; un agente patogeno innesca il meccanismo, lo stesso potrebbe aver creato alterazioni nei nuclei della base, dove risiedono i centri della regolazione del comportamento, dell’assunzione del cibo.
Non conosco gli esami che ha eseguito, nel tempo, ma le lievi alterazioni del sistema immunitario, spesso, non si manifestano con sintomi eclatanti e classificabili, possono rimanere subclinici per lungo tempo, proovcando sintomi vaghi e aspecifici, che vanno sempre ben interpretati, per cui quella ansia, angoscia, attacchi di panico, possono rappresentare una disregolazione della ghiandola tiroidea, non sempre ben rilevabile per la leggerezza delle alterazioni prodotte sul sistema immunitario; ma una attenta analisi, con esami deguati, può farla intercettare in tempo, per intervenire.
Il ragionamento clinico della medicina convenzionale, untegrato da quello della medicina biologica, gli esami che possono essere eseguiti in ambedue le medicine, ampliano la visione, senza ridursi sempre ad una sola interpretazione, sia psichica che fisica. Chiaramente l’una influenza l’altra e viceversa, la riduzione del disagio fisico almeno per il 50%, porta ad accettare con maggiore serenità anche le traversie psichihe.
Lei afferma di essere “siccome io di base sono allegra,” dal suo racconto, si evidenzia l’impossibilità di poter svolgere questa allergia, non per problemi psichici, ma fisici, iniziati, come suppongo con una tiroidite, come spesso accade.

Tutto questo va accertato, chiaramente, ma è una ipotesi di lavoro, considerando gli insuccessi delle terapie psichiche applicate.
Un interessamento del fisico, la frttura del femore, ha interrotto lo stato di benessere durato 5 anni, questo ha richiesto anche un impegno maggiore delle ghiandole, soprattutto la tiroide.

Questi sono presupposti, da cui far iniziare il ragionamento clinico e diagnostico, considerando l’organismo nel suo complesso, non solo di psiche.

Saluti Alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it
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Utente
Utente
Egregi Dottori, Vi ringrazio per la sollecita risposta che mi ha aperto nuove speranze.
Al Dr. Ruggiero vorrei chiedere: dove potrei intraprendere il trattamento psicoterapeutico di tipo cognitivo e comportamentale?
Vi sono dei centri nella mia città, visto che in questo momento non posso allontanarmi?
Al Dr. Moschini: Le preciso che la menopausa è avvenuta due anni fa senza che me ne accorgessi, visto che non mi ha provocato alcun disturbo. Ora, il suo riferimento ad un lieve ipertiroidismo mi ha fatto riflettere, visto che ho sempre attribuito tutte le mie sofferenze ad un fatto psichico. Perciò vorrei chiederLe quali esami dovrei effettuare per accertare il funzionamento della tiroide e da quale specialista dovrei farmeli prescrivere.
Le sono infinitamente grata per avermi acceso una piccola luce di speranza per la mia guarigione, considerato che la mia vitalità vuole emergere a tutti i costi. Grazie, grazie, ancora grazie.
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Egregia, l’analisi è molto complessa, l’organismo va esaminato nel suo complesso, non esistono protocolli, o analisi predeterminate, per individuare la vera causa che provoca ed ha provocato il problema “psichico”, occorre individuare quale o quali agenti patogeni hanno iniziato il processo infiammatorio iniziale, occorre verificare lo stato completo dell’organismo, il ragionamento convenzionale, che mi fornisce tutte le informazioni che le ho precedentemente, spiegato, lo integro con quello della medicina biologica, sfruttando anche tutti gli esami che mi vengono offerti sia dalla medicina convenzionale, che da quella biologica, con questo, giungo in breve tempo ad ottenere una spiegazione delle problematiche presentate.
L’obiettivo è creare un organismo che funzioni in maniera regolare e fisiologica, con cellule ben funzionanti, che riescano a combattere in maniera adeguata i nemici.
In medicina biologica, non esiste uno standard o un protocollo, ma la persona nel suo complesso, che va analizzato, per arrivare ad una diagnosi completa. Non è possibile sapere prima gli esami da eseguire, occorre sempre avere una guida che indirizza il ragionamento clinico diagnostico.
La ricerca di far emergere a tutti i costi la sua vitalità, dimostra chiaramente, che lei ha un blocco fisico, che va rimosso, come le ho spiegato precedentemente.


Saluti Alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it




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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
non aggiungo altro a quanto già corretamente espresso dai colleghi.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#6]
Utente
Utente
Egr. Dr. Moschini, La ringrazio per avermi dedicato il suo tempo, ma la sua seconda risposta mi è sembrata molto vaga e contraddittoria con la prima. Mi scusi: Lei mi parla di disregolazione della ghiandola tiroidea che, con un'attenta analisi, tramite esami adeguati, può essere intercettata in tempo per intervenire.
Poi, alla mia richiesta di quali sono questi esami, mi dice che non esistono analisi predeterminate per individuare la causa del problema psichico. So bene che il mio problema è sia di carattere psichico che fisico (in questo particolare momento), però io le ho semplicemente chiesto un'indicazione da seguire per ridurre almeno il disagio fisico (cui Lei ha attribuito una importanza del 50%).
Aveva acceso in me una piccola luce di speranza, ora mi sento di nuovo confusa e scoraggiata.
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia, l’analisi è molto complessa, l’organismo va esaminato nel suo complesso, non esistono protocolli, o analisi predeterminate,
vuol dire che l’organismo va analizzato nel suo complesso, le analisi vanno effettuate dopo, con un indirizzo diagnostico preciso, in modo da indirizzarle esattamente verso le problematiche riscontrate, non posso cercare tutto di tutto, devo avere una base da cui partire.
un'indicazione da seguire”, esiste, va calcolata, per giungere a quel 50%.

Saluti Alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it






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Utente
Utente
Egregi Dottori,
vi scrivo per farvi sapere che, dopo quel periodo oscuro che mi aveva gettato nel baratro, piano piano mi sto riprendendo. Ho cambiato cura farmacologica, ho fatto una vacanza rigenerante e sto praticando sport avviandomi alla tanto sospirata guarigione sia fisica che psichica. Ho dovuto ricorrere a tutta la mia forza di volontà (per fortuna ne ho tanta)e alla mia ostinata determinazione e, finalmente, ricomincio a sorridere alla vita.
Queste poche righe intendono essere un monito per chi, come me, a volte, cade nello sconforto più totale e pensa che non ci sia più niente da fare. Morale: non arrendersi mai, saper aspettare (è difficile,lo so), ma alla fine è possibile uscire dal tunnel e rivedere la luce.
Cordiali saluti
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