Forti stati d'ansia associati a tristezza al putnto
Buonasera,
a settembre 2009, mia moglie, alla prima nostra
gravidanza, ha avuto una extrauterina con
intervento chirurgico. Adesso sta bene ma ha ancora,
di tanto in tanto, dei dolori alla zona della ferita.
Dopo due mesi da quell'episodio, ho iniziato ad avere
forti stati d'ansia associati a tristezza al putnto
da dover ricorrere a farmacoterapia (cipralex 10 mg 1
compressa al mattino e pasaden 0,5 mg 1 compressa al
mattino ed a sera) e psicoterapia.
Ad oggi quei momenti di grande sofferenza, sia per lo
stato di salute di mia moglie e sia per la mancata
gioia della partenità, fanno ancora parte di me e
nonostante le terapie non riesco a lasciarli
alle mie spalle.
Cosa mi consigliate? Come faccio a superare questa
situazione?
Grazie!!!
a settembre 2009, mia moglie, alla prima nostra
gravidanza, ha avuto una extrauterina con
intervento chirurgico. Adesso sta bene ma ha ancora,
di tanto in tanto, dei dolori alla zona della ferita.
Dopo due mesi da quell'episodio, ho iniziato ad avere
forti stati d'ansia associati a tristezza al putnto
da dover ricorrere a farmacoterapia (cipralex 10 mg 1
compressa al mattino e pasaden 0,5 mg 1 compressa al
mattino ed a sera) e psicoterapia.
Ad oggi quei momenti di grande sofferenza, sia per lo
stato di salute di mia moglie e sia per la mancata
gioia della partenità, fanno ancora parte di me e
nonostante le terapie non riesco a lasciarli
alle mie spalle.
Cosa mi consigliate? Come faccio a superare questa
situazione?
Grazie!!!
[#1]
Gentile utente,
la cosa migliore è girare allo psichiatra che la segue i suoi dubbi: se dopo quasi un anno l'antidepressivo non ha effetto, cioè non ha prodotto miglioramenti (lei parla di "grande sofferenza" tuttora presente) occorre rivalutare il dosaggio o la molecola. Il Pasaden invece è un ansiolitico che andrebbe usato solo nelle prime settimane all'inizio della terapia antidepressiva e poi sospeso gradualmente.
Per quanto riguarda la psicoterapia vale lo stesso discorso: la sua insoddisfazione va riportata in seduta.
Cordiali saluti
la cosa migliore è girare allo psichiatra che la segue i suoi dubbi: se dopo quasi un anno l'antidepressivo non ha effetto, cioè non ha prodotto miglioramenti (lei parla di "grande sofferenza" tuttora presente) occorre rivalutare il dosaggio o la molecola. Il Pasaden invece è un ansiolitico che andrebbe usato solo nelle prime settimane all'inizio della terapia antidepressiva e poi sospeso gradualmente.
Per quanto riguarda la psicoterapia vale lo stesso discorso: la sua insoddisfazione va riportata in seduta.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
[#2]
Utente
Gentile Dott.sa
ho già riferito le mie perplessità ai medici
che mi assistono ed:
- lo psichiatra mi ha detto che mi trova meglio e di insistere con il cipralex, mentre il pasaden sto cercando di ridurlo (sempre dietro consiglio medico);
- la psicologa mi dice che è inutile stare sempre a pensare
a ciò che è successo e che bisogna guardare avanti.
Ma io le chiedo come si fa a non pensare ed a guardare avanti se i pensieri e l'ansia vengono da soli in modo
automatico?
ho già riferito le mie perplessità ai medici
che mi assistono ed:
- lo psichiatra mi ha detto che mi trova meglio e di insistere con il cipralex, mentre il pasaden sto cercando di ridurlo (sempre dietro consiglio medico);
- la psicologa mi dice che è inutile stare sempre a pensare
a ciò che è successo e che bisogna guardare avanti.
Ma io le chiedo come si fa a non pensare ed a guardare avanti se i pensieri e l'ansia vengono da soli in modo
automatico?
[#3]
A mio parere, se una terapia non da risultati attesi andrebbe rivista, quantomeno nei dosaggi, se non nella molecola di base.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#6]
>>> la psicologa mi dice che è inutile stare sempre a pensare a ciò che è successo e che bisogna guardare avanti.
Ma io le chiedo come si fa a non pensare ed a guardare avanti se i pensieri e l'ansia vengono da soli in modo
automatico?
>>>
Gentile utente, le rispondo per quanto riguarda la parte psicologica. A seconda del tipo di psicoterapia che sta seguendo, il terapeuta potrebbe avere una posizione più "attendista" oppure più attiva. Nel secondo caso, dovrebbe aver già ricevuto indicazioni precise su cosa fare o non fare, per gestire pensieri e sensazioni ansiose. Questo è avvenuto, oppure "guardare avanti" è l'unico suggerimento ricevuto?
Cordiali saluti
Ma io le chiedo come si fa a non pensare ed a guardare avanti se i pensieri e l'ansia vengono da soli in modo
automatico?
>>>
Gentile utente, le rispondo per quanto riguarda la parte psicologica. A seconda del tipo di psicoterapia che sta seguendo, il terapeuta potrebbe avere una posizione più "attendista" oppure più attiva. Nel secondo caso, dovrebbe aver già ricevuto indicazioni precise su cosa fare o non fare, per gestire pensieri e sensazioni ansiose. Questo è avvenuto, oppure "guardare avanti" è l'unico suggerimento ricevuto?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.3k visite dal 12/10/2010.
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