Consulto terapico
Buongiorno,spiegherò in breve la mia situazione.Sto passando da una terapia di risperdal depot da 37.5 a una somministrazione dello stesso farmaco in pastiglie.La domanda è questa:qual'è il dosaggio più appropriato in compresse e quali sono o potrebbero essere i vantaggi e quali non lo sono?ringrazio anticipatamente per la risposta...
[#1]
Come mai si è deciso questo passaggio?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Gentile utente,
Non c'è dosaggio più appropriato, il dosaggio in termini di mg/die le sarà indicato dal medico.
Lo svantaggio è sostanzialmente che in chi per vari motivi tende a non assumere la cura regolarmente, oppure a sospenderla perché è convinto di non averne bisogno, si è più liberi di farlo, essendo la somministrazione quotidiana e affidata alla persona, per cui se i sintomi non sono ben controllati in partenza si rischia che la persona non assuma regolarmente la cura e quindi abbia un peggioramento.
Non c'è dosaggio più appropriato, il dosaggio in termini di mg/die le sarà indicato dal medico.
Lo svantaggio è sostanzialmente che in chi per vari motivi tende a non assumere la cura regolarmente, oppure a sospenderla perché è convinto di non averne bisogno, si è più liberi di farlo, essendo la somministrazione quotidiana e affidata alla persona, per cui se i sintomi non sono ben controllati in partenza si rischia che la persona non assuma regolarmente la cura e quindi abbia un peggioramento.
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Gentile utente,
sembrerebbe anche che la somministrazione a rilascio prolungato possa garantire livelli ematici più costanti rispetto alla formulazione orale, giovando in termini di efficacia e di tollerabilità (con variazioni chiaramente da una persona all'altra).
Cordiali saluti
sembrerebbe anche che la somministrazione a rilascio prolungato possa garantire livelli ematici più costanti rispetto alla formulazione orale, giovando in termini di efficacia e di tollerabilità (con variazioni chiaramente da una persona all'altra).
Cordiali saluti
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"è quello che normalmente si pensa che un paziente non assuma le terapie"
E' quel che succede molto spesso. Ci sono terapie che non riescono a funzionare bene se la somministrazione per lungo tempo non è vincolata a qualche altro fattore, o supervisionata, o addittura coatta.
Questo dipende dalla natura del disturbo, e dalla tendenza a non identificare istintivamente la cura come fonte della stabilizzazione, soprattutto quando si sta bene.
E' quel che succede molto spesso. Ci sono terapie che non riescono a funzionare bene se la somministrazione per lungo tempo non è vincolata a qualche altro fattore, o supervisionata, o addittura coatta.
Questo dipende dalla natura del disturbo, e dalla tendenza a non identificare istintivamente la cura come fonte della stabilizzazione, soprattutto quando si sta bene.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.6k visite dal 05/10/2010.
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