Timidezza o sindrome di asperger?

Buonasera a tutti ed un ringraziamento anticipato a coloro che risponderanno.
Sono un ragazzo di 21 anni e da sempre ritengo che l'aspetto della personalità che più mi caratterizza sia la timidezza.
Spesso ho avuto, ed ho tutt'ora, problemi nell'approccio con gli altri individui ma non con compagni di classe o coetanei che conosco a seguito di un contatto quotidiano quale è l'ambiente scolastico, bensì con quegli altri con cui vorrei instaurare un rapporto di amicizia o di amore ed altresì con quegli idnividui a cui devo rivolgermi per un determinato motivo. Riporto qualche esempio: coi compagni di classe,alle superiori, (ho cambiato due classi a seguto di due bocciature) non ho mai avuto problemi relazionali: si parlava, rideva, scherzava però se mi si chiedeva qualcosa di personale, p.e. donna ideale, musica preferita, interessi od inviti al di fuori della scuola (cene di fine anno, sempre rifiutate) ecco che nel rispondere mi trovavo a disagio. In classe mi chiamavano "ingegnere" perchè ero bravo in costruzioni (ho frequentato un I.T.G), mi chiedevano consigli. Devo ammettere che non sono mai stato vittima di pesanti scherzi od emarginazioni. Per quanto concerne l'approccio con quelle ragazze con cui volevo "provarci" il primo contatto era, ed è, traumatico (tachicardia, sudorazione, voce modificata); se devo decidermi ad esternare i miei sentimenti, per esempio decidendo di baciare colei che mi piace, ecco che mi ponevo, e pongo, mille se, ma, come (una ragazza l'ho avuta, per circa un anno).
Una volta conseguita la maturità ecco la solitudine: amici non ne ho, le amicizie che avevo nella prima adolescenza le ho perdute, i pochi amici (due amiche) hanno i lorgo giri di amicizie quindi escono con loro. Se una persona, maschio, mi dà fiducia, mi dà l'idea di poter essere un buon amico ecco che non tento l'approccio perchè non voglio che questi pensi male di me.
L'ultimo anno di superiori sono stato rappresentante di classe e se un docente mi mandava in altra classe per una commissione ecco che mi ponevo mille problemi: come bussare, come entrare, come salutare la classe e la prof. Il tutto con sudorazione e tachicardia per effetto delle venti persone presenti che mi osservano. Questi sintomi però, durante le interrogazioni ed agli Esami di Stato, li ho provati in minima parte, ero calmo.
Recentememnte ho letto della sindrome di Asperger e mi rispecchio in diverse caratteristiche: linguaggio prolisso e formale anche con amici, interessi limitati e "inutili" (p.e. treni, autobus), interesse per la scienza (in particolare ingegneria) e medicina (una notte, già conclusi gli esami, a letto, sono stato per 2 ore a ragionare sulla spinta di Archimede). Tuttavia non ho timore a guardare negli occhi l'interlocutore ma lo faccio per breve tempo perchè non voglio che questi si accorga del mio nistagmo.
Ora (spero di non essere stato pedante (se lo sono stato allora ecco l'affezione da s. di Aspergerp)) come distinguere timidezza da s. di Asperger?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente

la distinzione può essere fatta con una visita diretta.

Di solito pero' la sindrome di Asperger ha anche altre caratteristiche che si evidenziano durante la crescita del soggetto affetto.

https://wa.me/3908251881139
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Utente
Utente
Grazie per la rapidità nel rispondere al mio quesito Gent.mo Dr. Ruggiero.
Ho letto che caratteristiche proprie della sindrome di Asperger sono anche difficoltà motorie come goffaggine, posizioni insolite, andature rigide o bizzarre. Per il modo di camminare sopra esposto una causa è imputabile anche a difetti della vista come lo strabismo, patologia per la quale sono stato sottoposto ad intervento all'occhio sinistro nel 1996. Per il destro la correzione è avvenuta con lo sviluppo. Detto questo non ritengo di assumere particolari posizioni od andature.

Per quanto concerne l'aspetto "interiore" si osserva nei soggetti affetti da s. di Asperger una certa mancanza di empatia e sensibilità. Riguardo la prima concordo, difficilmente colgo lo stato d'animo altrui e con altrettanta difficoltà esprimo i miei sentimenti (anche in famiglia) con parole o gesti.
Per la sensibilità al contrario credo, come anche altri mi hanno fatto spesso notare, di essere una persona sensibile.

In ultima battuta affermo che non sono portato per il lavoro in team. Sin dalle elementari non mi sono mai piaciuti i lavori di gruppo ed alle superiori, in caso di gruppi di lavoro per esperienze di laboratorio, preferivo svolgere io tutto il lavoro per evitare ritardi, omissioni, errori nelle relazioni tecniche.

Come giustamente Lei ha fatto notare la distinzione tra una timidezza, forse avanzata, e la sindrome di asperger può essere fatta solo direttamente. Il mio quesito è volto solo a capirmi un po' di più prima di consultare uno specialista vista la natura immateriale del dubbio la cui consistenza non può essere auscultata o essere sottoposta a biopsia.

Rinnovando i ringraziamenti porgo distinti saluti ed una buona serata.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Se giunge a visita con molte informazioni su una patologia, rischia di indurre la diagnosi verso quella che lei ha pensato.

Invece, andare a visita con un dubbio ed esporre tutta la condizione clinica consente una valutazione piu' appropriata alla quale conseguira' una proposta di trattamento adatto alla situazione.
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Utente
Utente
Eh, dottore, lo so che potrei in un certo modo condizionare la diagnosi a causa di una sorta di "autodiagnosi" derivante da un'introspezione accompagnata da informazioni mediche raccolte.

La terrò informata sugli sviluppi qualora mi rivolgessi ad uno specialista.

Nel ringraziarla nuovamente per le risposte ai miei quesiti porgo distinti saluti.
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