Effetti collaterali deniban

Gentili Dottori,
circa due mesi fa mi e' stata diagnosticata una nevrite i cui sintomi (per me assolutamente inediti) mi hanno purtroppo generato un terribile stato di ansia sfociato in un paio di attacchi di panico (anch'essi per me assolutamente inedito); premetto di non aver mai avuto problemi di ansia/panico prima di allora. Il Medico Curante (per l'esattezza anche Neuro Psichiatra Infantile) mi ha prescritto una cura di Deniban 50 mg al mattino e Xanax 0.25 alla sera, quest'ultimo fino ad un max di tre volte al di' all'occorrenza ( il tutto per sei mesi). I disturbi che avvertivo erano rappresentati da uno generale stato d'ansia e nello specifico senso di bruciore/punture di spilli su tutto il corpo, in particolare agli arti. La cura ha avuto inizio da 6 settimane e devo ammettere che dopo le prime 4 il senso di bruciore e' notevolmente calato limitandosi solo alle gambe fino a dissolversi quasi completamente. Ma nello stesso tempo, per due o tre volte ho avuto la sensazione (soprattutto la sera prima di addormentarmi) di un incipiente attacco di panico, comunque non sfociato completamente ma che mi provocava sempre un lieve peggioramento della sensazione di calore alle gambe e mani, protraendosi per i due successivi giorni. Circa due settimane fa ho accusato per due sere di seguito delle palpitazioni (anche queste per me assolutamente sconosciute prima d'ora) e soprattutto ho cominciato ad avvertire dei tremori interni agli arti (non percepibili visivamente) e da qualche giorno anche sul viso ed inoltre mi sento pervaso da continui guizzi muscolari diffusi su tutto il corpo (fascicolazioni?). E' inutile aggiungere che tali sintomi stanno progressivamente alimentando il mio stato d'ansia peggiorando la situazione, avvertendo continuamente la sensazione di un imminente attacco di panico. E' bene aggiungere che nel frattempo mi sto sottoponendo ad alcuni esami clinici per risolvere una dolenzia alla zona pubica ed il fatto di non riuscire a capirne le cause di certo non mi aiuta (frequenti sono quindi le ricerche online per fare autodiagnosi, per intenderci).
Vorrei quindi cortesemente sapere:

E' normale che durante il periodo di cura si verifichi questo alternarsi di alti/bassi?
E' plausibile attribuire questi tremori (terribili) ad eventuali effetti collaterali del Deniban (il Medico ha negato vivamente)?
A giudicare da quanto riportato ritenete che la cura stia avendo successo sebbene sia solo agli inizi?

Resto in attesa di Vs gradito riscontro. Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Se la diagnosi è stata di panico, la cura non è specifica, deniban è un antidepressivo con alcune proprietà utili su ansia e sintomi somatici, ma per il disturbo di panico le cure standard sono altre.
I tremori eventuali indotti dal farmaco sono ben distinguibili da quelli legati ad una condizione ansiosa o al tremore "interno" che è un sintomo diverso.

L'autodiagnosi è un concetto virtuale, poiché la ricerca di informazioni che avviene non secondo criteri clinici ma sui motori di ricerca o sulla base di timori personali o nessi che la persona crede sensati si risolve in una serie di informazioni che sono filtrate dallo stato ansioso e soprattutto lo alimentano.

Affidi la diagnosi allo specialista, ma faccia definire la diagnosi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Egregio Dr. Pacini,
la ringrazio per la celere riposta, Le devo una precisazione. Quando ho descritto i sintomi accusati al Medico (sensazioni diffuse di calore/punture di spilli) mi ha subito parlato di somatizzazione di ansia e credo che per questo mi abbia descritto il Deniban. Mi permetta un ultima domanda: riterrebbe utile nel mio caso associare alla terapia farmacologica la psicoterapia?

Grazie

Cordialita'
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

somatizzazione, ansia e un paio di episodi di panico: questi sono sintomi, la diagnosi è definita o no (una che per esempio comprende questi aspetti è il classico disturbo di panico, oppure un'ipocondria etc), dopo di che la cura si decide in base alla diagnosi.
In questo tipo di disturbi deniban non è specifico, è un sintomatico potenzialmente utile su alcuni sintomi, così come xanax.
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Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini,
vorrei cercare di essere piu' specifico e diretto per capire la differenza tra sintomi e diagnosi, quindi descrivero' dettagliatamente quanto ha preceduto il primo attacco di panico.
Non ho mai sofferto di DAP, ho sempre condotto uno stile di vita che ritengo esemplare e sono sempre stato abituato a convivere con lo stress: unico punto debole il fatto che ho sempre avuto timore di presentarmi da un medico (il dentista, p.e. per poco a volte non mi legava alla poltrona, ho eseguito gli esami del sangue dopo 19 anni!!). Lo stato d'ansia di cui alla prima lettera e' legato ad un improvviso dolore ai testicoli che ho avvertito circa due mesi fa e che mi ha letteralmente gettato nel panico: inspiegabilmente, infatti, il dolore lo percepivo quasi fin sotto l'ombelico senza che ve ne fosse ragione e solo ora mi rendo conto che possa essere stato amplificato dal mio atteggiamento ossessivo nel chiedermi cosa potesse essermi successo senza consultare un medico. Dopo una settimana di continue ricerche su Internet ma nessuna visita specialistica, ho sentito sempre peggiorare la mia situazione ed in piu' si e' aggiunta la nevrite: una sera, prima di addormentarmi ho cominciato ad avvertire bruciori e formicolii ovunque ed un vero gonfiore sotto l'ascella sinistra e da questo episodio e' scaturito il primo attacco di panico (palpitazioni, malessere generale, abbassamento pressione, violenti tremori del corpo). Sono tornato a letto ma quella notte non ho dormito e pensavo di morire da un momento all'altro in preda ad un infarto. La mattina successiva prima al Pronto Soccorso (con un nulla di fatto dopo visita dall'Ortopedico!) e successivamente dal Medico di famiglia che mi ha diagnosticato la nevrite. Nei quattro giorni successivi il quadro non e' migliorato perche' dentro di me non riuscivo ad accettare di sopportare ulteriori fastidi (la mia ossessione per una malattia che non corrispondesse alla diagnosi fatta era diventata abnorme). E cosi' secondo attacco di panico e nuovamente pronto Soccorso con altro nulla di fatto. Il medico a questo punto, rendendosi conto che stavo enormemente amplificando il mio malessere (avvertivo bruciori ovunque sebbene la nevrite fosse localizzata ai tendini in corrispondenza delle ascelle), ha optato per la terapia di cui Le ho gia' scritto. Ed ancora oggi, con l'alternarsi di giorni in cui i sintomi si attenuano e di altri in cui di nuovi insorgono, sento di essere attraversato dall'ansia di non poter riuscire a guarire. Per di piu' domani mi sottopongo ad una ecografia testicolare ed infatti puntualmente da qualche giorno sto avvertendo sintomi che ritenevo ormai superati anche se in maniera lieve. Come vede ora le ho descritto, magari anche in modo un po' scolastico ma vero, quello che mi e' successo e tanto ho comunque riferito al mio Medico. Sono in cura da un mese e mezzo, ormai, e per la verita' non me la sento di dire che non sta funzionando anche se non riesco a capire perche' certi sintomi (come il senso di calore alle gambe) possano ricomparire. Le sarei grato, pertanto, se mi riferisse quello che pensa circa la diagnosi e se ritiene opportuno in questo caso associare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapeutico.
La ringrazio e mi perdoni se mi sono dilungato.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

senza una diagnosi chiara le cure non prendono una via prevedibile, e finiscono per essere mirati ai singoli sintomi. A volte comunque funzionano bene, però è importante capire se ad esempio al centro di questo problema ci sia una preoccupazione incalzante che cresce su se stessa, di tipo ipocondriaco. Se così è, esistono cure di altro tipo, poiché il sintomo "centrale" non starebbe in una o l'altra parte del corpo, ma nel cervello, e sarebbe la preoccupazione.

A mio parere è quindi opportuna la formulazione di una diagnosi rispetto alle categorie note e condivise. Altrimenti lo "stato d'ansia" rimane senza un connotato (panico, ipocondria, ossessione, depressione) ed è difficile approdare a una scelta mirata.
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