Le allergie, e' possibile che sia una forma
Soffro di attacchi di panico da circa 20 anni,ma mi sono accorta di tutto cio' dopo 10. Sono una donna di 40 anni e sono comunque seguita da psichiatri. Loro non riescono a darmi una risposta su alcuni attuali sintomi mai manifestati in precedenza.Cioe', improvvisamente avverto dei fortissimi calori alla gola, in fondo al palato e lateralmente che mi corrispondono anche all'interno delle orecchie. Escludendo le allergie, e' possibile che sia una forma da attacchi di panico o di ansia, visto che cosi' non mi si erano mai manifestati? Chiaramente dopo il calore mi parte l'attacco di panico perche' mi impaurisco. Grazie di una vostra gentile risposta.
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Gentile utente,
che trattamento sta facendo attualmente e quali ha fatto da 10 anni a questa parte?
che trattamento sta facendo attualmente e quali ha fatto da 10 anni a questa parte?
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Utente
diciamo che negli ultimi 2 anni non ho avuto dei veri e propri attacchi di panico e la terapia che ho fatto e' stata con la paroxetina, che a secondo dei periodi piu' o meno stressanti, variava da 1 pasticca e mezzo da 20 mg a mezza pasticca che tuttora sto prendendo. da un mese a questa parte mi si sono ripresentati gli attacchi e quindi faccio uso anche di xanax, lo psichiatra mi aveva prescritto in un primo momento 30 gocce al giorno da somministrare in tre volte, ma visto che stavo ancora male mi ha aumentato la dose fino a 60 gocce al di', che ho preso per i primi 3 giorni e poi non sentendone piu' il bisogno sono passata nuovamente a 30. Mi sono incontrata con lui proprio ieri l'altro e mi ha detto di diminuire la paroxetina,(mantenendo sempre lo xanax finche' ne ho bisogno,aumentandolo o diminuendolo,)prendendo un giorno mezza pasticca, il giorno dopo un quarto e cosi' via per 10 giorni, dopodiche' sempre un quarto al giorno fino al nostro prossimo incontro che sara' il 13 ottobre 2010. Il 28/09/2010 faro' le prove allergiche alimentari ma non credo che sia la causa di questo calore che mi viene anche mangiando sempre in bianco. Che cosa ne pensa? La ringrazio anticipatamente per una sua cortese risposta.
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Se la diagnosi e' esatta, non ha alcun senso sottodosare il trattamento, che oltretutto e' chiaramente sottodose in quanto persiste la sintomatologia.
Ad oggi, dopo la persistenza dei sintomi comunque vi e' una variazione in diminuzione piuttosto che in aumento.
Per me e' assolutamente non indicato procedere in questo modo.
Ad oggi, dopo la persistenza dei sintomi comunque vi e' una variazione in diminuzione piuttosto che in aumento.
Per me e' assolutamente non indicato procedere in questo modo.
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Concordo nel ritenere la terapia praticata non efficace, sia in termini di dosi che in termini di tempi.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
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Utente
Vi ringrazio entrambi e anch'io, pur non essendo un medico, concordo con voi, ma oltre ad avermi suggerito utili consigli, volevo sapere se appunto questo calore che mi viene alla gola potrebbe essere causato da nervosismo, ansia, attacchi di panico ecc., oppure se questo sintomo in psichiatria non esiste. Poi a cambiar medico siamo sempre in tempo, purtropoo lui mi conosce da poco e penso anche che per la sua giovane eta' non abbia ancora troppa esperienza. Vi ringrazio di nuovo e spero che mi rispondiate ancora per togliermi questa curiosita' e per cercare di non impaurirmi quando questo calore mi si presenta. Grazie a tutte le persone che ancora aiutano il prossimo.
[#8]
Gentile utente,
il trattamento comprende un farmaco specifico sottodosato e senza alcuna autentica funzione terapeutica l'ansiolitico, a cui è assuefatta e che quindi nel caso necessita di graduale sospensinoe sotto guida medica, ma che ha esaurito ben presto il suo effetto terapeutico, che ricompare temporaneamente quando aumenta la dose.
Il concentrarsi sui singoli sintomi con un atteggiamento sorpreso e allarmato è tipico dei disturbi di panico con un trattamento non risolutivo, in cui la persona non si riconosce lo stato d'allarme ma si concentra sui sintomi che appaiono sempre nuovi o strani anche se sono varianti di quelli già sperimentati.
In ogni caso sarebbe il caso di adeguare la terapi antipanico agli standard di efficacia minima, cioè alle dosi efficaci di paroxetina.
Per il resto i sintomi vanno valutati e come saprà nessuno di quelli del panico è specifico del panico tranne quelli psichici e comportamenali.
il trattamento comprende un farmaco specifico sottodosato e senza alcuna autentica funzione terapeutica l'ansiolitico, a cui è assuefatta e che quindi nel caso necessita di graduale sospensinoe sotto guida medica, ma che ha esaurito ben presto il suo effetto terapeutico, che ricompare temporaneamente quando aumenta la dose.
Il concentrarsi sui singoli sintomi con un atteggiamento sorpreso e allarmato è tipico dei disturbi di panico con un trattamento non risolutivo, in cui la persona non si riconosce lo stato d'allarme ma si concentra sui sintomi che appaiono sempre nuovi o strani anche se sono varianti di quelli già sperimentati.
In ogni caso sarebbe il caso di adeguare la terapi antipanico agli standard di efficacia minima, cioè alle dosi efficaci di paroxetina.
Per il resto i sintomi vanno valutati e come saprà nessuno di quelli del panico è specifico del panico tranne quelli psichici e comportamenali.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Gentile utente,
il trattamento comprende un farmaco specifico sottodosato e senza alcuna autentica funzione terapeutica l'ansiolitico, a cui è assuefatta e che quindi nel caso necessita di graduale sospensinoe sotto guida medica, ma che ha esaurito ben presto il suo effetto terapeutico, che ricompare temporaneamente quando aumenta la dose.
Il concentrarsi sui singoli sintomi con un atteggiamento sorpreso e allarmato è tipico dei disturbi di panico con un trattamento non risolutivo, in cui la persona non si riconosce lo stato d'allarme ma si concentra sui sintomi che appaiono sempre nuovi o strani anche se sono varianti di quelli già sperimentati.
In ogni caso sarebbe il caso di adeguare la terapi antipanico agli standard di efficacia minima, cioè alle dosi efficaci di paroxetina.
Per il resto i sintomi vanno valutati e come saprà nessuno di quelli del panico è specifico del panico tranne quelli psichici e comportamenali.
il trattamento comprende un farmaco specifico sottodosato e senza alcuna autentica funzione terapeutica l'ansiolitico, a cui è assuefatta e che quindi nel caso necessita di graduale sospensinoe sotto guida medica, ma che ha esaurito ben presto il suo effetto terapeutico, che ricompare temporaneamente quando aumenta la dose.
Il concentrarsi sui singoli sintomi con un atteggiamento sorpreso e allarmato è tipico dei disturbi di panico con un trattamento non risolutivo, in cui la persona non si riconosce lo stato d'allarme ma si concentra sui sintomi che appaiono sempre nuovi o strani anche se sono varianti di quelli già sperimentati.
In ogni caso sarebbe il caso di adeguare la terapi antipanico agli standard di efficacia minima, cioè alle dosi efficaci di paroxetina.
Per il resto i sintomi vanno valutati e come saprà nessuno di quelli del panico è specifico del panico tranne quelli psichici e comportamenali.
[#10]
Utente
Dott. Pacini La ringrazio infinitamente, domani devo fare delle prove allergiche, chissa' magari la causa del calore puo' essere quella, oppure sara' solo una sensazione causata dall'ansia, boh? So solo che l'ansia, circa 12 anni fa', mi provoco' l'ipoparatiroidismo pur non avendo mai fatto operazioni di tiroide per uno o due anni circa, poi quando mi cominciarono a curare per gli attacchi di panico, tutto e' scomparso, strano no? Comunque ancora grazie di tutto.
[#11]
Gentile utente,
l'ansia che provoca ipoparatiroidismo mi sembra un'interpretazione libera (poi se mai non l'ansia, il cervello che ha anche manifestazioni ansiose può rilasciare segnali endocrini), ma la diagnosi di ipoparatiroidismo in base a quali parametri è stata fatta ? Ed è stata poi confermata o è rimasto un rilievo isolato non ripetuto ?
l'ansia che provoca ipoparatiroidismo mi sembra un'interpretazione libera (poi se mai non l'ansia, il cervello che ha anche manifestazioni ansiose può rilasciare segnali endocrini), ma la diagnosi di ipoparatiroidismo in base a quali parametri è stata fatta ? Ed è stata poi confermata o è rimasto un rilievo isolato non ripetuto ?
[#12]
Utente
Fui ricoverata a medicina generale quando c'era ancora il prof. Cioni primario, sempre per disturbi allora a me sconosciuti, tipo attacco di ansia con chiusura delle mani a uncino. Dopo vari analisi il prof. Cioni decise appunto di fare quello dell'ipoparatiroidismo e risulto' positivo. Da quel momento per circa 2 anni ho assunto per via orale, magnesio, potassio, calcio ecc. , con frequenti controlli per misurare la giusta dose degli integratori che mi sembra fosse valutata anche a seconda delle stagioni, piu' l'esame che confermava sempre che l'ipoparatiroidismo era ancora in corso. Effettivamente migliorai molto ma dopo 1 anno e mezzo, 2 anni,mi ricomparvero i sintomi. Fui ricoverata nuovamente in ospedale dove fui seguita dalla dottoressa Poggesi che mi sembra era la seconda del primario, il reparto mi sembra che fosse cardiologia, ma non mi ricordo. Dopo circa 120 analisi , tra ecografie, radiografie, tac, elettromiografie, analisi del sangue di tutti i tipi, compresi quelli dell'ipoparatiroidismo, risulto' per fortuna tutto negativo e pensi che qualche mese prima, l'ipoparatiroidismo era ancora attivo. Valutarono quindi che erano attacchi di panico, tramite una psichiatra e da li' fui curata dalla stessa per qualche anno al reparto neurologia di Firenze, poi da altri che via via sono cambiati, Sinceramente mi hanno rimesso al mondo. Ho parlato proprio in questi giorni con il mio psichiatra e la mia psicologa che mi hanno spiegato che devo interrompere la paroxetina, chiaramente piano piano come gia' descritto, perche' dopo circa 2 anni di assunzione, va interrotta perche' potrebbe dare l'effetto contrario e poi chiaramente secondo loro sarei assuefatta. Per l'allergie alimentari, e' risultato tutto negativo. Mi sento piu' tranquilla. Grazie ancora di tutto.
[#13]
Gentile utente,
-Lasciando stare il discorso dei sintomi da definire, che possono essere di tutt'altra natura-
Non capisco bene il discorso. Se l'esame per l'ipoparatiroidismo risultò positivo (ma quale esame ? si riferisce alla calcemia ?) che significa che poi la diagnosi fu di attacco di panico ? Detto così se ne deduce che alla fine la diagnosi fu di panico e non di ipoparatiroidismo, che non fu confermato da analisi successive.
"Ho parlato proprio in questi giorni con il mio psichiatra e la mia psicologa che mi hanno spiegato che devo interrompere la paroxetina, chiaramente piano piano come gia' descritto, perche' dopo circa 2 anni di assunzione, va interrotta perche' potrebbe dare l'effetto contrario e poi chiaramente secondo loro sarei assuefatta."
Guardi che questo discorso veramente non ha senso: assuefazione alla paroxetina non è un fenomeno farmacologico, lei assume una dose inefficace. Non esiste alcuna indicazione per cui la paroxetina "Va interrotta" dopo un certo periodo di assunzione. "Potrebbe dare effetto contrario" a che cosa ? La sua diagnosi è stata cambiata, le hanno detto che è bipolare o che sta avendo una fase di eccitamento per cui deve essere interrotta ? Altrimenti non si capisce. Insomma: va interrotta perché potrebbe dare effetto contrario (?), perché non dà più alcun effetto (ignoto meccanismo di assuefazione) o per quale altro motivo ?
Sta riducendo la paroxetina e tenendo lo xanax in dose variabile, recentemente aumentata ? Sinceramente questo tipo di procedura è l'opposto di quel che di solito è consigliato nella gestione a lungo termine di un disturbo d'ansia.
-Lasciando stare il discorso dei sintomi da definire, che possono essere di tutt'altra natura-
Non capisco bene il discorso. Se l'esame per l'ipoparatiroidismo risultò positivo (ma quale esame ? si riferisce alla calcemia ?) che significa che poi la diagnosi fu di attacco di panico ? Detto così se ne deduce che alla fine la diagnosi fu di panico e non di ipoparatiroidismo, che non fu confermato da analisi successive.
"Ho parlato proprio in questi giorni con il mio psichiatra e la mia psicologa che mi hanno spiegato che devo interrompere la paroxetina, chiaramente piano piano come gia' descritto, perche' dopo circa 2 anni di assunzione, va interrotta perche' potrebbe dare l'effetto contrario e poi chiaramente secondo loro sarei assuefatta."
Guardi che questo discorso veramente non ha senso: assuefazione alla paroxetina non è un fenomeno farmacologico, lei assume una dose inefficace. Non esiste alcuna indicazione per cui la paroxetina "Va interrotta" dopo un certo periodo di assunzione. "Potrebbe dare effetto contrario" a che cosa ? La sua diagnosi è stata cambiata, le hanno detto che è bipolare o che sta avendo una fase di eccitamento per cui deve essere interrotta ? Altrimenti non si capisce. Insomma: va interrotta perché potrebbe dare effetto contrario (?), perché non dà più alcun effetto (ignoto meccanismo di assuefazione) o per quale altro motivo ?
Sta riducendo la paroxetina e tenendo lo xanax in dose variabile, recentemente aumentata ? Sinceramente questo tipo di procedura è l'opposto di quel che di solito è consigliato nella gestione a lungo termine di un disturbo d'ansia.
[#14]
Utente
Mi dispiace di non essermi spiegata bene, se ritrovo gli analisi glielo dico con piu' precisione, non sono un medico e non mi ricordo neanche benissimo perche' passato troppo tempo e poi per messaggio e' anche piu' difficile spiegare. Sicuramente lei ha ragione, ma questa e' la risposta che mi hanno dato perche' io debba diminuire la paroxetina. Per fortuna non ho disturbi bipolari o ciclopatici. Appena ho del tempo le scrivo i dati degli analisi che feci. Comunque in questi giorni sto meglio. Ho iniziato a ridurre la paroxetina da ieri l'altro che ne presi un quarto,ieri mezza, oggi un quarto,e cosi' via per dieci giorni, dopodiche' sempre un quarto. La ringrazio e se adesso riesco a trovare gli analisi Le riscrivo. Ecco i risultati: Entrata in medicina generale il 26/10/1998, dimessa l'11/11/1998 con diagnosi, ipoparatiroidismo primario, tetania spasmofilica, mani ad ostetrica, e febbricola di natura rimasta imprecisata (distermia?), prescrizioni terapeutiche AT 10 per 20 giorni al mese, polase 1 bustina, seroxat 1 cp al mattino. Annotazioni: controllo periodico di calcemia, calcio ione, fosfatemia,magnesiemia, calciuria, fosfaturia. Valori del paratormone intatto 5.64, valori di riferimento 10-68 PG/ML, calcitonina 6.27,valori di riferimento <= 10PG/ML, 25 Idrossivitamina D 36.1 e i valori di riferimento erano a seconda delle stagioni. Fatto ulteriore ricovero in clinica medica generale e cardiologica con Poggesi, dal 26/01/2000 al 04/02/2000. Le scrivo una parte di diagnosi: Due anni fa per il ripetersi degli episodi di spasmo e la comparsa di febbricola, prevalentemente serotina, la paziente si e' ricoverata presso medicina generale, dove e' stata fatta diagnosi di ipoparatiroidismo primitivo. Durante la degenza la paziente, in trattamento con ansiolitici,e' sempre rimasta asintomatica. In considerazione della pregressa diagnosi di ipoparatiroidismo primitivo, e' stato dosato il paratormone che e' risultato ai limiti inferioridella norma (11 pg/ml) cosi' come nella norma sono risultati tutti gli elettroliti sierici ed urinari, in particolare calciuria e fosfaturia. Visti comunque i numerosi episodi di spasmo a mano di ostetrico e' stata inoltre eseguita un esame elettromiografico che ha in effetti mostrato un'ipereccitabilita' muscolare di tipo funzionale nel test dell'iperpnea.Inoltre la consulente psichitrica ha constatato una tendenza a sviluppare attacchi di panico e forti preoccupazioni riguardo la presenza di disturbi organici per i quali e' stata consigliata terapia con antidepressivi. E' quindi verosimile che la sintomatologia lamentata sia attribuibile ad ipereccitabilita' muscolare funzionale indotta dall'alcalosi respiratoria da iperpnea in soggetto con tendenza a sviluppare attacchi di panico. Terapia domiciliare: zoloft cp (50 mg) 1 cp dopo pranzo, en gocce al bisogno. Questo e' tutto. Grazie ancora.
[#15]
Gentile utente,
quel che riporta sono due diagnosi distinte, una di ipoparatiroidismo (1998), e l'altra che si direbbe di panico/ipocondria ("tendenza a sviluppare attacchi di panico e forti preoccupazioni riguardo la presenza di disturbi organici")-2000. Nel 2000 i fenomeni di eccitabilità neuromuscolare sono stati dunque attribuiti al disturbo di panico. Lei assumeva un antipanico però anche nel 1998 comunque.
Rispetto al panico, valgono le considerazioni di prima. Ci possono essere varie ragioni per decidere di sospendere la cura con paroxetina. Solitamente prima si procede al disimpegno da quella con ansiolitici, tenendo la paroxetina a dose efficace. Inoltre, se i sintomi non sono ben controllati e la dose è inefficace, di solito si fa un ragionamento di segno opposto.
quel che riporta sono due diagnosi distinte, una di ipoparatiroidismo (1998), e l'altra che si direbbe di panico/ipocondria ("tendenza a sviluppare attacchi di panico e forti preoccupazioni riguardo la presenza di disturbi organici")-2000. Nel 2000 i fenomeni di eccitabilità neuromuscolare sono stati dunque attribuiti al disturbo di panico. Lei assumeva un antipanico però anche nel 1998 comunque.
Rispetto al panico, valgono le considerazioni di prima. Ci possono essere varie ragioni per decidere di sospendere la cura con paroxetina. Solitamente prima si procede al disimpegno da quella con ansiolitici, tenendo la paroxetina a dose efficace. Inoltre, se i sintomi non sono ben controllati e la dose è inefficace, di solito si fa un ragionamento di segno opposto.
[#16]
Utente
Come Le ripeto sono concorde con Lei, ma ormai per questi 10 giorni proseguo come mi e' stato prescritto, poi se gli attacchi continuano, ne parlero' con lo psichiatra e se non mi da risposte, in termini medici, efficaci, sicuramente prendo altri pareri da altri psichiatri.Grazie di tutto e a risentirci. Provero' se Lei accettera' la mia amicizia a contattarla su facebook se e' iscritto. Cordiali saluti.
[#17]
Gentile utente,
Lei non scrive qui per avere indicazioni sul da farsi, per le quali deve necessariamente seguire un medico di sua scelta.
Peranto il senso era quello di ribadire questi commenti e punti di vista.
Se deve aggiornare o ha altre richieste su questa situazione può semplicemente proseguire questo consulto in futuro o aprirne uno nuovo.
Lei non scrive qui per avere indicazioni sul da farsi, per le quali deve necessariamente seguire un medico di sua scelta.
Peranto il senso era quello di ribadire questi commenti e punti di vista.
Se deve aggiornare o ha altre richieste su questa situazione può semplicemente proseguire questo consulto in futuro o aprirne uno nuovo.
[#18]
Utente
La ringrazio Dr. Pacini e sicuramente continuero' su questo consulto se ne avro' ancora bisogno. Ho provato a contattarla su facebook ma chiaramente ci sono tanti Matteo Pacini e non so a chi chiedere l'amicizia, se vuole contattarmi Lei, puo' trovare il mio cognome e iniziali di nome, ( SAB ) tramite la mia email. Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 20 risposte e 3.3k visite dal 24/09/2010.
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Approfondimento su Allergia
L'allergia è una reazione immunitaria eccessiva di fronte a una sostanza (allergene) innocua per molti. Gli allergeni più frequenti e le forme di allergie.