Psicosi post partum
Buongiorno,
Vi scrivo in quanto temo che la mia compagna dopo 13 mesi dalla nascita di nostro figlio, si trovi in una fase depressiva probabilmente legata e derivata ad una depressione post partum.
Gli eventi che possono essere alla base di questa situazione:
- Morte del padre poche settimane prima del concepimento
- Gravidanza complicata da nausee continue, distaccamento iniziale della placenta e problemi di Acidi Biliari con necessità di 2 ricoveri durante i 9 mesi
- Trasferimento a casa della madre perchè quest'ultima incapace di condurre una vita indipendente (trasferimento tutt'ora in essere con conseguenti effetti devastanti sulla nostra vita di coppia)
- Parto e ricovero del bambino dopo qualche giorno per problemi alle vie respiratorie (opacità RX poi regredite ma con causa mai del tutto chiarita) e rientro dopo circa un mese di incubatrice
Tutto questo nei 13 mesi successivi ha portato ad un sempre maggior insofferenza verso di me (ivi inclusi i miei genitori, il mio lavoro, etc) e a reazioni esagerate nei confronti di eventuali mie disattenzioni nei confronti del bambino.
La nostra vita di coppia è diventata inscindibile dalla presenza di mia suocera, vacanze incluse.
Ora la situazione si è aggravata in quanto, avendo ottenuto un posto di lavoro, la mia compagna comincia a manifestare sensi di colpa nei confronti del bambino che viene lasciato solo con la nonna tutto il giorno.
Nei miei confronti invece è nato un sentimento di indifferenza e sfiducia che la porta a non voler nemmeno prendere in considerazione l'idea di ritrovare la nostra privacy e ricreare una famiglia senza sua madre.
Purtroppo questa situazione ci sta portando verso la separazione con tutte le conseguenze che ciò provocherebbe sulla vita e la psicologia di mio figlio.
Vi chiedo quindi un consiglio su eventuali azioni che posso intraprendere per cercare di ritrovare una serenità di coppia ormai mancante.
Grazie anticipatamente
Vi scrivo in quanto temo che la mia compagna dopo 13 mesi dalla nascita di nostro figlio, si trovi in una fase depressiva probabilmente legata e derivata ad una depressione post partum.
Gli eventi che possono essere alla base di questa situazione:
- Morte del padre poche settimane prima del concepimento
- Gravidanza complicata da nausee continue, distaccamento iniziale della placenta e problemi di Acidi Biliari con necessità di 2 ricoveri durante i 9 mesi
- Trasferimento a casa della madre perchè quest'ultima incapace di condurre una vita indipendente (trasferimento tutt'ora in essere con conseguenti effetti devastanti sulla nostra vita di coppia)
- Parto e ricovero del bambino dopo qualche giorno per problemi alle vie respiratorie (opacità RX poi regredite ma con causa mai del tutto chiarita) e rientro dopo circa un mese di incubatrice
Tutto questo nei 13 mesi successivi ha portato ad un sempre maggior insofferenza verso di me (ivi inclusi i miei genitori, il mio lavoro, etc) e a reazioni esagerate nei confronti di eventuali mie disattenzioni nei confronti del bambino.
La nostra vita di coppia è diventata inscindibile dalla presenza di mia suocera, vacanze incluse.
Ora la situazione si è aggravata in quanto, avendo ottenuto un posto di lavoro, la mia compagna comincia a manifestare sensi di colpa nei confronti del bambino che viene lasciato solo con la nonna tutto il giorno.
Nei miei confronti invece è nato un sentimento di indifferenza e sfiducia che la porta a non voler nemmeno prendere in considerazione l'idea di ritrovare la nostra privacy e ricreare una famiglia senza sua madre.
Purtroppo questa situazione ci sta portando verso la separazione con tutte le conseguenze che ciò provocherebbe sulla vita e la psicologia di mio figlio.
Vi chiedo quindi un consiglio su eventuali azioni che posso intraprendere per cercare di ritrovare una serenità di coppia ormai mancante.
Grazie anticipatamente
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Gentile utente,
le alterazioni dell'umore post-partum sono condizioni delicate che meritano un intervento quanto più precoce possibile, perché possono evolvere anche in psicosi (non so se questo termine esprima un suo timore o una diagnosi già fatta). Esiste il problema della compatibilità delle terapie con l'allattamento per le terapie farmacologiche, ma in ogni caso è opportuno che la persona sia visitata se vi sono comportamenti preoccupanti o alterazioni rispetto all'umore abituale o infondatezza o amplificazione delle preoccupazioni.
le alterazioni dell'umore post-partum sono condizioni delicate che meritano un intervento quanto più precoce possibile, perché possono evolvere anche in psicosi (non so se questo termine esprima un suo timore o una diagnosi già fatta). Esiste il problema della compatibilità delle terapie con l'allattamento per le terapie farmacologiche, ma in ogni caso è opportuno che la persona sia visitata se vi sono comportamenti preoccupanti o alterazioni rispetto all'umore abituale o infondatezza o amplificazione delle preoccupazioni.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 22/09/2010.
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