"disturbo.......... distimico"

Dottori egregi,

anche se pensavo di non aver problemi di depressione, bensì problemi caratteriali, in quanto fin da piccolo sono sempre stato malinconico, ho deciso ugualmente di consultare un psichiatra/psicoterapeuta per vederci chiaro, cioè volevo sapere se sono destinato a rimanere una persona malinconica fino alla morte.

Dopo oltre un’ ora di colloquio lo specialista in un certo senso mi ha dato ragione, cioè è giunto alla conclusione che:
poco probabile che la mia diagnosi sia inquadrabile in una vera e propria depressione maggiore (che è una malattia paralizzante), più probabile un disturbo distimico (meno grave ma cronico, un “cielo grigio” che perennemente sovrasta la mia vita), ha detto che molto probabilmente ho strutturato nelle parti più profonde della mia psiche un tenace tratto depressivo, non invalidante ma radicato e permanente.

Il dottore mi ha allora prescritto un antidepressivo (cymbalta) e una psicoterapia che dovrò fare con lui.

La mia domanda allora è: considerando che anche lo psichiatra stesso ha affermato che non sono affetto da depressione maggiore, perché mi ha prescritto un psicofarmaco?

Nel foglietto illustrativo ho letto che il Cymbalta è indicato per depressione e dolore neuropatico, ed io mi sto domandando se è efficace pure per il mio disturbo distimico.

Che consigli potete darmi, egregi? cambiare dottore - continuare con lo stesso - o tenermi alla larga da psichiatri e psicologi poiché il mio è un problema di carattere (non risolvibile) e dunque devo mettermi l’anima in pace ed accettare il mio <cielo grigio>?

Grazie.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
il fatto di essere affetti da un disturbo "minore" come la distimia non significa che:
- il disturbo non è curabile con farmaci e psicoterapia
- il disturbo non è modificabile e la persona affetta deve "accettarlo"
Inoltre l'indicazione per il Cymbalta mi pare assolutamente appropriata e aggiungerei che è importante fidarsi del medico scelto come referente e lasciar perdere le inutili e talvolta dannose letture dei foglietti illustrativi.
In ultimo: ha fatto molto bene a rivolgersi ad uno psichiatra piuttosto che ad uno psicologo, in quanto lo strumento farmacologico (esclusivo appannaggio dei medici) sovente è indispensabile e spesso è utilissimo.

Cordialmente.

Stefano Garbolino

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Attivo dal 2007 al 2022
Ex utente
Egregio dottor Garbolino; La ringrazio innanzitutto per la risposta.

Non sono stato bravo a farvi capire cosa volevo dirvi, in sostanza io pensavo che il mio unico problema è il carattere che mi ritrovo e per tanto, trattandosi della mia INDOLE non è possibile farci niente.

Sto cercando di dire che io, ritenendo (non so se in errore) di non avere nessun diturbo "psichico" ma solo caratteriale, conseguentemente pensavo che purtroppo non c'è niente da fare.

Non so se sono riuscito a esprimere bene i mie dubbi, chiedo scusa per la mia insufficiente chiarezza nell'esporre una domanda.

Cordialità