Richiesta parere terapia disturbo bipolare
Gentili dottori,
Soffro di crisi depressive dalla pubertà. Ho avuto parecchi problemi in fase adolescenziale a causa di una situazione familiare disagiata.Non ho avuto nessun episodio psicotico all'epoca ma solo una forte aggressività verbale e frequenti sbalzi di umore. Ho tentato il suicidio 2 volte. Mi è stato diagnisticato il disturbo bipolare quattro anni fa. A seguito della visita psichiatrica non ho intrapreso nessuna terapia.Ho avuto un episodio delirante tre anni fa. Vivevo nella ma testa in una realtà parallela, inventando cose che non erano mai successe e credendole reali. Credevo di avere poteri speciali come quello di prevedere il futuro e leggere nel pensiero. A seguito di un leggero miglioramento dell'umore dovuto a cause esterne questa cosa si è ridimensionata e sono riuscita a tornare dallo psichiatra per intraprendere seriamente una terapia. Questo è successo a giugno dell'anno scorso.Ero in fase depressiva ma oscillavo molto. C'erano delle settimane in cui sembravo perfettamente normale ed ero funzionante al 100% e delle settimane in cui mi chiudevo in casa ero incapace di muovermi e ritornavo a vivere nella mia testa. Lo psichiatra confermò la precedente diagnosi e mi prescrisse solo il lamictal (penso che sottovalutò l'entità del mio problema).Dopo poco più di due mesi di depressione profonda arrivai alla dose di 200 mg che ho mantenuto per un paio di mesi. Le crisi depressive non sono scomparse e perciò mi è stato aumentato il lamictal fino a 300 mg e mi è stato prescritto l'efexor 75 mg. Il miglioramento è stato netto e piano piano sono scomparsi anche i vaneggiamenti e le fantasie.Non ho avuto nessun viraggio maniacale all'inizio ma dormivo molto poco pur essendo tranquilla.Sono sempre stata molto regolare nell'assunzione dei farmaci. Ma i miei problemi non finirono lì.Essendo bulimica qualche mese fa mi sono rivolta ad un centro dca presso cui ho cominciato a seguire una psicoterapia e ho fatto una nuova visita psichiatrica in cui mi è stata confermata la terapia.Ho mantenuto gli stessi dosaggi fino a 5 mesi fa.La situazione poi è precipitata, sono sprofondata e quindi l'efexor è stato portato a 150 mg e un mese fa a 225.Ho avuto subito una crisi ipomaniacale e perciò immediatamente mi è stato aggiunto il seroquel a 50 mg. L'effetto è stato positivo.Non avevo più neanche i problemi di insonnia e mi sentivo più tranquilla.Ora ho avuto una nuova crisi depressiva molto forte e lo psichiatra mi ha appena detto di passare a 100 mg di seroquel (incomincio stasera).I periodi di oscillazione del mio umore si fanno sempre più brevi.
La mia terapia attuale quindi è:
225 mg di efexor la mattina appena sveglia a stomaco pieno
100 mg di lamictal a pranzo
200 mg di lamictal a cena
100 mg di seroquel un' ora prima di coricarmi.
Riassumo dicendo che nutro parecchi dubbi sugli ultimi cambiamenti e mi chiedo se è giusto mantenere la stessa dose di lamictal e soprattutto chiedo un parere sul il nuovo stabilizzatore introdotto. Grazie
Soffro di crisi depressive dalla pubertà. Ho avuto parecchi problemi in fase adolescenziale a causa di una situazione familiare disagiata.Non ho avuto nessun episodio psicotico all'epoca ma solo una forte aggressività verbale e frequenti sbalzi di umore. Ho tentato il suicidio 2 volte. Mi è stato diagnisticato il disturbo bipolare quattro anni fa. A seguito della visita psichiatrica non ho intrapreso nessuna terapia.Ho avuto un episodio delirante tre anni fa. Vivevo nella ma testa in una realtà parallela, inventando cose che non erano mai successe e credendole reali. Credevo di avere poteri speciali come quello di prevedere il futuro e leggere nel pensiero. A seguito di un leggero miglioramento dell'umore dovuto a cause esterne questa cosa si è ridimensionata e sono riuscita a tornare dallo psichiatra per intraprendere seriamente una terapia. Questo è successo a giugno dell'anno scorso.Ero in fase depressiva ma oscillavo molto. C'erano delle settimane in cui sembravo perfettamente normale ed ero funzionante al 100% e delle settimane in cui mi chiudevo in casa ero incapace di muovermi e ritornavo a vivere nella mia testa. Lo psichiatra confermò la precedente diagnosi e mi prescrisse solo il lamictal (penso che sottovalutò l'entità del mio problema).Dopo poco più di due mesi di depressione profonda arrivai alla dose di 200 mg che ho mantenuto per un paio di mesi. Le crisi depressive non sono scomparse e perciò mi è stato aumentato il lamictal fino a 300 mg e mi è stato prescritto l'efexor 75 mg. Il miglioramento è stato netto e piano piano sono scomparsi anche i vaneggiamenti e le fantasie.Non ho avuto nessun viraggio maniacale all'inizio ma dormivo molto poco pur essendo tranquilla.Sono sempre stata molto regolare nell'assunzione dei farmaci. Ma i miei problemi non finirono lì.Essendo bulimica qualche mese fa mi sono rivolta ad un centro dca presso cui ho cominciato a seguire una psicoterapia e ho fatto una nuova visita psichiatrica in cui mi è stata confermata la terapia.Ho mantenuto gli stessi dosaggi fino a 5 mesi fa.La situazione poi è precipitata, sono sprofondata e quindi l'efexor è stato portato a 150 mg e un mese fa a 225.Ho avuto subito una crisi ipomaniacale e perciò immediatamente mi è stato aggiunto il seroquel a 50 mg. L'effetto è stato positivo.Non avevo più neanche i problemi di insonnia e mi sentivo più tranquilla.Ora ho avuto una nuova crisi depressiva molto forte e lo psichiatra mi ha appena detto di passare a 100 mg di seroquel (incomincio stasera).I periodi di oscillazione del mio umore si fanno sempre più brevi.
La mia terapia attuale quindi è:
225 mg di efexor la mattina appena sveglia a stomaco pieno
100 mg di lamictal a pranzo
200 mg di lamictal a cena
100 mg di seroquel un' ora prima di coricarmi.
Riassumo dicendo che nutro parecchi dubbi sugli ultimi cambiamenti e mi chiedo se è giusto mantenere la stessa dose di lamictal e soprattutto chiedo un parere sul il nuovo stabilizzatore introdotto. Grazie
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Gentile utente,
il seroquel ha indicazione nel disturbo bipolare anche se e' ancora a dosaggio troppo basso.
Per cio' che riguarda la prescrizione off-label del lamictal non sono d'accordo come non lo sono per la dose di efexor che potrebbe comportare un viraggio maniacale.
Potrebbe anche essere che lei ha una diagnosi differente perche' con un dosaggio di questo tipo di antidepressivo il viraggio dovrebbe essere certo.
il seroquel ha indicazione nel disturbo bipolare anche se e' ancora a dosaggio troppo basso.
Per cio' che riguarda la prescrizione off-label del lamictal non sono d'accordo come non lo sono per la dose di efexor che potrebbe comportare un viraggio maniacale.
Potrebbe anche essere che lei ha una diagnosi differente perche' con un dosaggio di questo tipo di antidepressivo il viraggio dovrebbe essere certo.
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https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
il seroquel nella formulazione RP è indicato nella terapia degli episodi depressivi in corso di disturbo bipolare. Il dosaggio e la responsività individuale sono comunque variabili. Il farmaco richiede comunque alcune settimane prima di fare effetto. Sono perplesso sull'utilizzo di un antidepressivo e di uno stabilizzante già inefficaci in precedenza. Ad ogni modo i suoi curanti sono sicuramente più informati di noi sulla sua situazione clinica e pertanto sono in grado di scegliere con ponderazione.
Cordiali saluti
il seroquel nella formulazione RP è indicato nella terapia degli episodi depressivi in corso di disturbo bipolare. Il dosaggio e la responsività individuale sono comunque variabili. Il farmaco richiede comunque alcune settimane prima di fare effetto. Sono perplesso sull'utilizzo di un antidepressivo e di uno stabilizzante già inefficaci in precedenza. Ad ogni modo i suoi curanti sono sicuramente più informati di noi sulla sua situazione clinica e pertanto sono in grado di scegliere con ponderazione.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Ex utente
Al Gentile dott. Ruggiero
Il viraggio l'ho avuto quasi immediatamente. Però dopo una crisi forte e l'introduzione del seroquel ho dormito tantissimo per circa una settimana e mi sono calmata molto. Però dieci giorni fa ho avuto di nuovo un viraggio. Sono entrata in stato confusionale, pensieri accelerati, agitazione motoria, aggressività, pensieri suicidi. Dopo aver raggiunto l'acme (non sono però mai stata ricoverata) di solito cado in catalessi. Ora sono in una profonda crisi depressiva che di solito segue immediatamente quella ipomaniacale. Quello che mi sfianca è la rapidissima variazione dell'umore che segue cmq le circostanze, problemi, esami etc...(sono una studentessa universitaria, faccio gli esami in stato maniacale e poi cado in catalessi)
Io sono cmq in forte dubbio sull'introduzione del seroquel per gli effetti collaterali. Il lamictal non mi ha dato problemi, l'efexor mi ha giovato. Mi fidavo del vecchio psichiatra ma ho dovuto cambiare per questione di forza maggiore. Il nuovo tra l'altro è molto blasonato (un primario importante) però onestamente non mi fido ancora perchè ho l'impressione che sia più disinvolto con i farmaci rispetto al vecchio che invece forse era un po' troppo cauto (penso abbia fatto un errore all'inizio facendomi soffrire come un cane prima di introdurre l'efexor e che il lamictal raggiungesse la dose terapeutica. Per quanto riguarda il dosaggio devo essere onesta. Il vecchio psichiatra non voleva che si superassero i 250 ma io prima di andare dal nuovo ho aumentato di mia iniziativa a 300 perchè non volevo che mi introducessero altri farmaci e perchè mi ero convinta che il lamictal mi avesse aiutato (effetto placebo? me lo chiedo ancora adesso). In ogni caso il nuovo psichiatra sa che ho il lamictal a 300 e ha detto che va bene. Per quanto riguarda il seroquel non credo che l'intenzione sia di aumentare il dosaggio fino alla dose terapeutica, perchè è stato pensato come supporto e introdotto soprattutto per farmi dormire, infatti il farmaco ha funzionato. Devo dire una cosa. Il seroquel non mi piace per un sacco di motivi. Anche a soli 50 mg dopo due ore e mezza dall'assunzione non riesco a tenere gli occhi aperti...poi ha troppi effetti collaterali, sono spaventata... sono giovane e non mi voglio rovinare anche se praticamente vivo un inferno emotivo. Almeno il fisico lo voglio preservare. Voglio sapere proprio da lei dott. Ruggiero cosa pensa del seroquel. Non voglio una prescrizione ma vorrei che rispondesse ad una domanda. Se avesse dovuto decidere lei mi avrebbe introdotto il seroquel o avrebbe optato per qualcos'altro(senza specificare cosa)? Preciso che non avrei accettato il depakin per una questione di peso, visti anche in miei problemi con la bulimia, e lo dico perchè prima di cambiare psichiatra si era accennato ad una cosa del genere. Ci terrei ad evere una risposta proprio da lei e non è un caso. E non è un caso se 2 + 2 fanno quattro. Tiri lei le conclusioni. Grazie
Il viraggio l'ho avuto quasi immediatamente. Però dopo una crisi forte e l'introduzione del seroquel ho dormito tantissimo per circa una settimana e mi sono calmata molto. Però dieci giorni fa ho avuto di nuovo un viraggio. Sono entrata in stato confusionale, pensieri accelerati, agitazione motoria, aggressività, pensieri suicidi. Dopo aver raggiunto l'acme (non sono però mai stata ricoverata) di solito cado in catalessi. Ora sono in una profonda crisi depressiva che di solito segue immediatamente quella ipomaniacale. Quello che mi sfianca è la rapidissima variazione dell'umore che segue cmq le circostanze, problemi, esami etc...(sono una studentessa universitaria, faccio gli esami in stato maniacale e poi cado in catalessi)
Io sono cmq in forte dubbio sull'introduzione del seroquel per gli effetti collaterali. Il lamictal non mi ha dato problemi, l'efexor mi ha giovato. Mi fidavo del vecchio psichiatra ma ho dovuto cambiare per questione di forza maggiore. Il nuovo tra l'altro è molto blasonato (un primario importante) però onestamente non mi fido ancora perchè ho l'impressione che sia più disinvolto con i farmaci rispetto al vecchio che invece forse era un po' troppo cauto (penso abbia fatto un errore all'inizio facendomi soffrire come un cane prima di introdurre l'efexor e che il lamictal raggiungesse la dose terapeutica. Per quanto riguarda il dosaggio devo essere onesta. Il vecchio psichiatra non voleva che si superassero i 250 ma io prima di andare dal nuovo ho aumentato di mia iniziativa a 300 perchè non volevo che mi introducessero altri farmaci e perchè mi ero convinta che il lamictal mi avesse aiutato (effetto placebo? me lo chiedo ancora adesso). In ogni caso il nuovo psichiatra sa che ho il lamictal a 300 e ha detto che va bene. Per quanto riguarda il seroquel non credo che l'intenzione sia di aumentare il dosaggio fino alla dose terapeutica, perchè è stato pensato come supporto e introdotto soprattutto per farmi dormire, infatti il farmaco ha funzionato. Devo dire una cosa. Il seroquel non mi piace per un sacco di motivi. Anche a soli 50 mg dopo due ore e mezza dall'assunzione non riesco a tenere gli occhi aperti...poi ha troppi effetti collaterali, sono spaventata... sono giovane e non mi voglio rovinare anche se praticamente vivo un inferno emotivo. Almeno il fisico lo voglio preservare. Voglio sapere proprio da lei dott. Ruggiero cosa pensa del seroquel. Non voglio una prescrizione ma vorrei che rispondesse ad una domanda. Se avesse dovuto decidere lei mi avrebbe introdotto il seroquel o avrebbe optato per qualcos'altro(senza specificare cosa)? Preciso che non avrei accettato il depakin per una questione di peso, visti anche in miei problemi con la bulimia, e lo dico perchè prima di cambiare psichiatra si era accennato ad una cosa del genere. Ci terrei ad evere una risposta proprio da lei e non è un caso. E non è un caso se 2 + 2 fanno quattro. Tiri lei le conclusioni. Grazie
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Ex utente
Per il dott. Martiadis:
Lei pensa che il lamictal e l'efexor siano inefficaci e quindi da cambiare se non hanno raggiunto l'obiettivo massimo e cioè la stabilità? Io non so quanto mi abbia giovato il lamictal, o meglio non so mai quanto una diminuzione delle oscillazioni sia indice dell'efficacia del farmaco o di una serie di circostanze positive nella mia vita. Certo è che ho oscillato di meno dopo l'inizio della terapia soprattutto dopo l'introduzione dell'efexor a 75 mg. Invece sull'efficacia dell'efexor non ho dubbi. L'ho sentita e nettamente ma soprattutto nella sua introduzione e un po' con l'aumento a 150. Può un farmaco essere efficace all'inizio e poi diventare inefficace o inadatto nel corso della terapia? Ha senso cambiare a casaccio quando si ha la certezza che cmq il farmaco almeno all'inizio ha fatto effetto? (è una domanda seria e interessata senza alcuna vena di polemica) Il problema è poi che nella mia vita ci sono stati episodi emotivamente pesanti negli ultimi mesi e probabilmente anche per questo mi sono scompensata. Alla luce di queste osservazioni per favore mi dice cosa ne pensa dottore?
Lei pensa che il lamictal e l'efexor siano inefficaci e quindi da cambiare se non hanno raggiunto l'obiettivo massimo e cioè la stabilità? Io non so quanto mi abbia giovato il lamictal, o meglio non so mai quanto una diminuzione delle oscillazioni sia indice dell'efficacia del farmaco o di una serie di circostanze positive nella mia vita. Certo è che ho oscillato di meno dopo l'inizio della terapia soprattutto dopo l'introduzione dell'efexor a 75 mg. Invece sull'efficacia dell'efexor non ho dubbi. L'ho sentita e nettamente ma soprattutto nella sua introduzione e un po' con l'aumento a 150. Può un farmaco essere efficace all'inizio e poi diventare inefficace o inadatto nel corso della terapia? Ha senso cambiare a casaccio quando si ha la certezza che cmq il farmaco almeno all'inizio ha fatto effetto? (è una domanda seria e interessata senza alcuna vena di polemica) Il problema è poi che nella mia vita ci sono stati episodi emotivamente pesanti negli ultimi mesi e probabilmente anche per questo mi sono scompensata. Alla luce di queste osservazioni per favore mi dice cosa ne pensa dottore?
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Ex utente
A poi... un' altra cosa che mi rende scettica rispetto al nuovo psichiatra è la sua seguente affermazione fatta durante la prima visita:
L'efexor a 75 mg è praticamente acqua fresca, è sottodosato.
Ma io l'effetto l'ho sentito nettamente all'inizio. E poi la dose consigliata sul bugiardino è proprio di 75 mg mi pare. Cosa pensate di questa cosa? Hanno avuto senso i due aumenti di dosaggio? Andava cambiato l'antidepressivo nonostante all'inizio abbia fatto effetto? (sottolineo che non sto pretendendo prescrizioni ma solo opinioni per valutare le decisioni del mio psichiatra sul quale ho dei dubbi). Attualmente non farei alcun cambiamento autonomo dei dosaggi. L'unico cambiamento possibile è quello dello psichiatra, molto difficile però perchè sono affidata alla sue equipe per i problemi alimentari... mi vergognerei e poi c'è il problema della psicoterapia. Però ci tengo ad avere le vostre opinioni. La fiducia che il paziente ha del suo curante si costruisce e deriva dalle valutazioni delle sue decisioni. Il corpo è del paziente come il diritto a tutelarsi da decisioni errate che potrebbero nuocere alla sua salute. State attenti dottori che non siete gli unici a valutare, ma siete valutati in base alle decisioni che prendete. Sottolineo che non c'è nessuna intenzione polemica nelle frasi precedenti.
Cordialmente e con la speranza di ottenere il vostro aiuto per valutare la mia situazione.
L'efexor a 75 mg è praticamente acqua fresca, è sottodosato.
Ma io l'effetto l'ho sentito nettamente all'inizio. E poi la dose consigliata sul bugiardino è proprio di 75 mg mi pare. Cosa pensate di questa cosa? Hanno avuto senso i due aumenti di dosaggio? Andava cambiato l'antidepressivo nonostante all'inizio abbia fatto effetto? (sottolineo che non sto pretendendo prescrizioni ma solo opinioni per valutare le decisioni del mio psichiatra sul quale ho dei dubbi). Attualmente non farei alcun cambiamento autonomo dei dosaggi. L'unico cambiamento possibile è quello dello psichiatra, molto difficile però perchè sono affidata alla sue equipe per i problemi alimentari... mi vergognerei e poi c'è il problema della psicoterapia. Però ci tengo ad avere le vostre opinioni. La fiducia che il paziente ha del suo curante si costruisce e deriva dalle valutazioni delle sue decisioni. Il corpo è del paziente come il diritto a tutelarsi da decisioni errate che potrebbero nuocere alla sua salute. State attenti dottori che non siete gli unici a valutare, ma siete valutati in base alle decisioni che prendete. Sottolineo che non c'è nessuna intenzione polemica nelle frasi precedenti.
Cordialmente e con la speranza di ottenere il vostro aiuto per valutare la mia situazione.
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Non vi e' indicazione nell'uso di antidepressivo nel suo caso che invece potrebbe essere usato a dose bassa, qualora la sintomatologia depressiva sia particolarmente grave.
Sarebbe invece piu' opportuno stabilizzare l'umore in modo piu' efficace.
In ogni caso, la variabilita' dell'umore e' caratteristica del disturbo, anche se i pazienti hanno la tendenza a confondere le fasi di eutimia come fasi depressive.
Sarebbe invece piu' opportuno stabilizzare l'umore in modo piu' efficace.
In ogni caso, la variabilita' dell'umore e' caratteristica del disturbo, anche se i pazienti hanno la tendenza a confondere le fasi di eutimia come fasi depressive.
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Ex utente
Mi creda dottor Ruggiero che non è eutimia. Quando non riesci a lavarti e ad alzarti dal letto non è eutimia. Quando non capisci cosa leggi o non riesci ad uscire di casa non è eutimia. Sono spaventata perchè non mi fido dello psichiatra ma non posso cambiare. Non si può dire nulla ad un primario che ti ha affidato ad un assistente (bravissimo) per la psicoterapia che non mi potrei mai permettere di tasca mia. Se dovessi cambiare dovrei rinuciare alla psicoterapia. NOn è una situazione facile la mia. Forse avrei dovuto continuare con i 250 di lamictal e i 75 di efexor come mi indicò lei la prima volta.
Sono disorientata, e tra l'altro non posso fare da me, non ho le competenze giuste per gestire la terapia.
Ammetto che il seroquel non mi piace e mi spaventa come farmaco e ora continuo a nutrire sempre più dubbi sullo psichiatra che mi segue. Nel frattempo continuo a stare sulle montagne russe. Ad agosto ho fatto 3 esami universitari pesantissimi preparandoli in un terzo del tempo che avrebbero richiesto prendendo 30 a tutti e 3 (gioie e dolori della bipolarità) ed ora sono giù giù all'inferno. Sono due settimane che non esco di casa.
Sono disorientata, e tra l'altro non posso fare da me, non ho le competenze giuste per gestire la terapia.
Ammetto che il seroquel non mi piace e mi spaventa come farmaco e ora continuo a nutrire sempre più dubbi sullo psichiatra che mi segue. Nel frattempo continuo a stare sulle montagne russe. Ad agosto ho fatto 3 esami universitari pesantissimi preparandoli in un terzo del tempo che avrebbero richiesto prendendo 30 a tutti e 3 (gioie e dolori della bipolarità) ed ora sono giù giù all'inferno. Sono due settimane che non esco di casa.
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Ex utente
Gent, dott. Ruggiero,
mi scusi se non sono stata onesta dichiarando subito che sono stata una sua ex paziente.
Vista la mia attuale situazione non mi sentivo di contattarla per telefono e non ho trovato il suo contatto e-mail su internet.
Fu lei ad impostare la prima terapia che non mi causò problemi e che però non mi stabilizzò del tutto ma che non mi portò a nessuna crisi ipomaniacale o maniacale e nessun effetto collaterale rilevante.
Successivamente mi sono affidata ad una struttura pubblica con un'unità specializzata per la cura dei disturbi alimentari perchè sono bulimica. Inoltre il suo studio è distante dalla mia città. Mi sono affidata a loro sia per la terapia farmacologica che per la psicoterapia che faccio ambulatorialmente e che mi ha giovato. Tuttavia nutro forti dubbi sui recenti cambiamenti farmacologici apportati dopo delle mie crisi depressive e sulla recente introduzione del seroquel. Le crisi depressive sono coincise con degli avvenimenti a discreto impatto emotivo sulla mia vita. Nutro forti dubbi nonostante il mio attuale psichiatra sia un "nome grosso" e siccome ebbi una buona impressione di lei ho deciso di scrivere anonimamente su questo sito solo per avere un'opinione sui recenti cambiamenti farmacologici vista la situazione difficile in cui mi trovo. Non sapevo a chi altro chiedere un parere. Ora mi trovo alle strette. Non posso abbandonare il centro per la cura dei disturbi alimentari perchè perderei la psicoterapeuta che mi segue e con cui mi trovo bene, e non posso neanche dire al primario che non mi fido di lui e che non condivido le sue scelte. Non chiedevo prescrizioni in questa sede nè volevo ingannarla. Se vuole darmi ulteriori suggerimenti tramite e-mail le sarei grata. Grazie comunque del parere dato in questa sede.
mi scusi se non sono stata onesta dichiarando subito che sono stata una sua ex paziente.
Vista la mia attuale situazione non mi sentivo di contattarla per telefono e non ho trovato il suo contatto e-mail su internet.
Fu lei ad impostare la prima terapia che non mi causò problemi e che però non mi stabilizzò del tutto ma che non mi portò a nessuna crisi ipomaniacale o maniacale e nessun effetto collaterale rilevante.
Successivamente mi sono affidata ad una struttura pubblica con un'unità specializzata per la cura dei disturbi alimentari perchè sono bulimica. Inoltre il suo studio è distante dalla mia città. Mi sono affidata a loro sia per la terapia farmacologica che per la psicoterapia che faccio ambulatorialmente e che mi ha giovato. Tuttavia nutro forti dubbi sui recenti cambiamenti farmacologici apportati dopo delle mie crisi depressive e sulla recente introduzione del seroquel. Le crisi depressive sono coincise con degli avvenimenti a discreto impatto emotivo sulla mia vita. Nutro forti dubbi nonostante il mio attuale psichiatra sia un "nome grosso" e siccome ebbi una buona impressione di lei ho deciso di scrivere anonimamente su questo sito solo per avere un'opinione sui recenti cambiamenti farmacologici vista la situazione difficile in cui mi trovo. Non sapevo a chi altro chiedere un parere. Ora mi trovo alle strette. Non posso abbandonare il centro per la cura dei disturbi alimentari perchè perderei la psicoterapeuta che mi segue e con cui mi trovo bene, e non posso neanche dire al primario che non mi fido di lui e che non condivido le sue scelte. Non chiedevo prescrizioni in questa sede nè volevo ingannarla. Se vuole darmi ulteriori suggerimenti tramite e-mail le sarei grata. Grazie comunque del parere dato in questa sede.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 5.9k visite dal 03/09/2010.
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