Il ritorno degli attacchi di panico
Buonasera! Nel periodo tra la metà di aprile e la metà di giugno ho intrapreso un cammino di "crescita" personale presso un bravo psichiatra e psicologo di Bologna...il punto è che, dopo qualche mese di serenità in cui non ho avuto attacchi di panico (l'anno scorso, invece, è stato un anno tremendo) nell'ultimo mese e mezzo passato in "vacanza", ho avuto un'esplosione che oserei dire allucinante: in 30 giorni ho avuto più o meno quindici di attacchi di panico. I sintomi sono quelli che conoscete e conosco bene, senzazione di morire, tremolii, difficoltà nel respirare e, a seguire, tutta la trafila. Io però, a differenza di ciò che si legge di chi soffre di questo genere di attacco, non evito MAI le situazioni in cui è più facile che mi si presenti. Esco, faccio tutto come se niente fosse anche se poi per ovvi motivi l'attacco arriva comunque.
Chiaramente, essendo stato via così tanto il mio Dottore non sa che mi sono tornati con questa violenza gli ADP (e provvederò alla prima seduta ad informarlo), io però vorrei porre le seguenti due domande:
1) non ho mai preso psicofarmaci o ansiolitici di nessun tipo [non perchè non mi fidi dell'efficacia (perchè SO che funzionano) ma perchè ho il terrore della dipendenza che si potrebbe creare]...è umanamente possibile che io "guarisca" anche senza l'aiuto dei suddetti?
2) agisco bene non evitando le situazioni rischiose e così, probabilmente, aumentando la frequenza degli attacchi?
Vi ringrazio per eventuali risposte, buonasera!
Chiaramente, essendo stato via così tanto il mio Dottore non sa che mi sono tornati con questa violenza gli ADP (e provvederò alla prima seduta ad informarlo), io però vorrei porre le seguenti due domande:
1) non ho mai preso psicofarmaci o ansiolitici di nessun tipo [non perchè non mi fidi dell'efficacia (perchè SO che funzionano) ma perchè ho il terrore della dipendenza che si potrebbe creare]...è umanamente possibile che io "guarisca" anche senza l'aiuto dei suddetti?
2) agisco bene non evitando le situazioni rischiose e così, probabilmente, aumentando la frequenza degli attacchi?
Vi ringrazio per eventuali risposte, buonasera!
[#1]
Gentile utente,
Non si crea alcuna dipendenza dai farmaci antipanico, l'unica dipendenza che si crea è dagli ansiolitici se usati a lungo termine, cosa non necessaria solitamente.
Il concetto che prendendo il farmaco il disturbo diventa cronico è completamente inesistente. Se mai il contrario.
"Gli psicofarmaci" non esistono come categoria, non ha senso accorpare un tipo ad un altro.
Se lei soffre di disturbo di panico è una cosa, se ha attacchi e la diagnosi è invece un'altra è un discorso diverso. QUale diagnosi ha ?
Comunque, se non ha una terapia antipanico, il ripresentarsi degli attacchi non è sorprendente, visto che il decorso prevede questo andamento ricorrente.
La crescita personale non è l'obiettivo di una terapia antipanico, che serve per contrastare il disturbo di panico.
Non si crea alcuna dipendenza dai farmaci antipanico, l'unica dipendenza che si crea è dagli ansiolitici se usati a lungo termine, cosa non necessaria solitamente.
Il concetto che prendendo il farmaco il disturbo diventa cronico è completamente inesistente. Se mai il contrario.
"Gli psicofarmaci" non esistono come categoria, non ha senso accorpare un tipo ad un altro.
Se lei soffre di disturbo di panico è una cosa, se ha attacchi e la diagnosi è invece un'altra è un discorso diverso. QUale diagnosi ha ?
Comunque, se non ha una terapia antipanico, il ripresentarsi degli attacchi non è sorprendente, visto che il decorso prevede questo andamento ricorrente.
La crescita personale non è l'obiettivo di una terapia antipanico, che serve per contrastare il disturbo di panico.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Innanzitutto grazie per la repentina risposta, Dottor Pacini. E' interessantissimo leggere ciò che scrive, perchè come ogni ignorante, anche io utilizzo termini in modo non adeguato!!!
La diagnosi, purtroppo, deve ancora essere fatta perchè come Le scrivo, il Dott. dal quale mi sono recato di recente non sa cosa mi è capitato nell'ultimo mese e mezzo (sa però che nel 2009 ho sofferto di attacchi di panico per otto mesi, e che erano "passati" per altrettanto tempo...ma non ero in cura da lui in quel periodo). Lo vedrò il 14 di settembre, ergo prima di questa data non avrò responsi...ma vista la potenza e la frequenza degli attacchi, e la mia paura incontrollata dell'averne uno nuovo, dubito che la diagnosi possa essere differente dal disturbo di panico.
quindi Lei mi suggerisce, nel caso il mio Dottore me li prescriva, di non avere paura di ansiolitici o farmaci antipanico?
e per quel che concerne la mia insistenza nel non evitare situazioni potenzialmente "pericolose", si può esprimere o devo attendere di parlare con il dottore di cui sopra?
La ringrazio nuovamente!
La diagnosi, purtroppo, deve ancora essere fatta perchè come Le scrivo, il Dott. dal quale mi sono recato di recente non sa cosa mi è capitato nell'ultimo mese e mezzo (sa però che nel 2009 ho sofferto di attacchi di panico per otto mesi, e che erano "passati" per altrettanto tempo...ma non ero in cura da lui in quel periodo). Lo vedrò il 14 di settembre, ergo prima di questa data non avrò responsi...ma vista la potenza e la frequenza degli attacchi, e la mia paura incontrollata dell'averne uno nuovo, dubito che la diagnosi possa essere differente dal disturbo di panico.
quindi Lei mi suggerisce, nel caso il mio Dottore me li prescriva, di non avere paura di ansiolitici o farmaci antipanico?
e per quel che concerne la mia insistenza nel non evitare situazioni potenzialmente "pericolose", si può esprimere o devo attendere di parlare con il dottore di cui sopra?
La ringrazio nuovamente!
[#3]
Gentile utente,
avere paura di una cura è poco costruttivo per star meglio.
La guarigione dipende dalla natura del disturbo e dall'efficacia della cura (efficacia attesa, non teorica, ovvero le cure non è che per definizione debbano estirpare il problema).
avere paura di una cura è poco costruttivo per star meglio.
La guarigione dipende dalla natura del disturbo e dall'efficacia della cura (efficacia attesa, non teorica, ovvero le cure non è che per definizione debbano estirpare il problema).
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 25/08/2010.
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