Ansia in adolescente

Buongiorno.

Mia figlia, di quasi sedici anni, da qualche settimana è seguita dall'èquipe di un Centro ospedaliero per i Disturbi Alimentari, a cui siamo approdati a causa di una sua prolungata difficoltà ad alimentarsi legata ad emetofobia.

La psichiatra che l'ha presa in carico ha escluso che il problema della ragazza sia l'anoressia nervosa ma è orientata nella diagnosi di stato ansioso con componenti fobiche.
Ha già ipotizzato un futuro percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, da integrarsi probabilmente con breve terapia farmacologica, unita a supporto familiare (io e mio marito siamo già stati affidati ad una psicologa dell'èquipe).

Al momento la psichiatra ha prescritto a mia figlia una compressa di Periactin la sera poco prima di andare a dormire.
Ci ha spiegato che è utile per la sua leggera azione sedativa e perchè aumenta l'appetito.

Il farmacista che ci ha venduto il farmaco è rimasto sorpreso e ha detto che erano anni che non glielo chiedeva più nessuno.
In effetti ricordo che quand'ero piccola, e mangiavo poco, mia madre mi dava il Periactin sciroppo "per farmi venire fame".

Ho fiducia nel lavoro del gruppo che si occupa di mia figlia, ma sono un po' perplessa sulla reale utilità di un antistaminico in campo psichiatrico...

Potete darmi un vostro parere? Grazie.