Il disturbo bipolare, potrebbe essere questo il mio problema

Gentile Dottore le scrivo in preda alla disperazione e alla tristezza. Stamattina, come sempre, al mio risveglio l'ansia e il dolore mi impedivano di respirare. Non ho un risveglio normale ormai da anni, la mattina è il momento peggiore della giornata, è il momento delle domande, è il momento in cui cerco di trovare un senso a tutto, senza successo. Durante la giornata il mio umore è altalenante: vivo momenti di tristezza immotivati ma anche momenti di gioia immotivati (ormai sempre più rari). Mi capita anche di sentirmi perseguitata, rabbiosa, irascibile senza alcuna motivazione. Ciò che mi spaventa di più sono proprio i miei momenti di tristezza: sono così profondi da scatenare crisi di pianto improvvise, ormai piango anche "in pubblico", ultimamente durante questi episodi desidero ardentemente morire tanto da aver pianificato più volte il suicidio. Non ho mai vissuto una vita realmente serena, da piccola i miei genitori si separarono riversando su di me responsabilità e problematica eccessive. Vivo momenti di depressione da quando ero adolescente tanto che iniziai ad avere comportamenti autolesionistici provocandomi profonde ferite con una lametta (non a caso ho molte cicatrici sugli arti superiori e inferiori). Da qualche mese ho ridotto gli episodi autolesionistici modificando però la mia condotta alimentare: per mesi ho mangiato poco o niente, più dimagrivo, più venivo "divorata" dai crampi della fame e più ero felice. Ho perso 15 chili in pochi mesi arrivando a pesare 48 chili per 170 cm di altezza; ho messo fine a questa condotta alimentare con l'inizio delle vacanze estive e con il mio ritorno a casa, i miei parenti controllano in maniera meticolosa e maniacale la mia alimentazione. La mia mente è annebbiata da un flusso continuo di pensieri, inarrestabile e debilitante: io stessa non riesco a stare dietro a ciò che penso. Nel corso degli anni ho cercato di risolvere i miei problemi anche attraverso gli alcolici assumendone in quantità eccessive, sola e segretamente. Vivo una situazione universitaria quasi disastrosa nonostante al liceo fossi praticamente la più brava: non riesco a concentrarmi, ogni cosa, anche la più frivola mi distrae. Sono convinta della mia scelta universitaria ma ho perso la mia costanza, ho perso la mia ambizione. Eppure non è tutto così negativo: ho un ragazzo che mi ama, molti amici e un'opinione largamente diffusa di "ragazza bella e in gamba": nella mia mente è comunque tutto nero, mi sento brutta e inadeguata. Il mio ragazzo subisce in primis il mio umore altalenante, un giorno lo amo, un giorno lo odio. Non so con chi parlare: i miei amici trovano la mia tristezza incomprensibile, mio padre è praticamente assente, mia madre è rabbiosa e mi ha dato dell'ingrata dinnanzi a una mia tentata confessione.
La mia voglia di morire ultimamente è fortissima, ci penso continuamente. Ho letto qualcosa riguardo il disturbo bipolare, potrebbe essere questo il mio problema? La prego mi aiuti, mi dia qualche consiglio.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
per formulare una diagnosi occorre necessariamente la visita diretta. Qualunque sia il suo problema, comunque, è chiaro che è profondamente invalidante e che genera enorme sofferenza. La strada principale per cercare di stare meglio è rivolgersi ad uno specialista in psichiatria. Non aspetterei ancora.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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