Genitori separati con figli appena nata

Buona sera, ho 31 anni e sono mamma di una bimba di due mesi nata da una relazione importante e durata circa due anni, con un uomo sposato e con altre due bimbe attualmente di circa 4 e 2 anni. Sintetizzando il corso della storia, siamo colleghi, lavoriamo tutti i giorni a stretto contatto,nasce una storia nonostante siamo entrambi sposati. Io lascio mio marito (affetto da manie ossessivo compulsive) senza figli,(gravidanza persa a 3 mesi)dopo 4 mesi dall'inizio di questa storia, il mio partner sposato con due bimbe. Inizia una storia inaspettatamente molto importante, lui l'opposto di mio marito, in termini estetici, economici, socioculturali...io idem l'opposto di sua moglie. Sboccia un amore profondo,vero, unico, nonostante entrambi adulti (31 io 38 lui) e con importanti percorsi alle spalle. Insieme ci scopriamo le persone della vita, quelle che nei sogni abbiamo sempre avuto e oggettivamente mai trovato per ritrovarci entrambi ad aver tradito. Dopo solo 3 mesi si parla già di costruzione di una vita e di una famiglia insieme. Io dopo 4 mesi lascio mio marito, lui per la presenza delle figlie sostiene di aver bisogno di più tempo, un tempo che purtroppo non è mai arrivato nonostante la nostra storia sia continuata, il sentimento anche.la notizia della gravidanza sconvolge i piani,è costretto a stravolgere modalità e tempi nei quali aveva valutato di affrontare la separazione e tutto questo ha come conseguenza l'insorgere di una depressione,il desiderio sempre più forte di volerla fare finita e violenti attacchi di panico nonostante il tutto viene comunicato ed accettato dalla moglie, ma con il mondo fuori a cominciare da parenti ed amici che lo giudica e condanna. Oggi nostra figlia ha 2 mesi e lui è rimasto dall'altra parte dopo aver provato in più di un'occasione a dar voce ai sentimenti ma sul punto di varcare la soglia di casa gli attacchi e le paure lo mangiano vivo concludendo che è meglio che resti dov'è pagando il conto delle sue scelte quando sarà.
Oggi mi chiedo...tante cose in realtà:-) ma di fondo scrivo per sapere cos'è giusto per mia figlia, come devo comportarmi. Non voglio togliergli suo padre, voglio quanto prima ricostruirmi una vita sentimentale serena perchè è da troppo che la desidero e mi chiedo in che modalità ed in che tempi vanno realizzati i punti seguenti considerando anche l'età della bimba
1-riconoscimento/consolidamento figura paterna
2-conoscenza sorelle/introduzione nella sua famiglia
3-mia convivenza con un altro uomo
4-varie ed eventuali da tenere in considerazione
Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
la sua situazione appare molto complessa, sia dal punto di vista sentimentale che dal punto di vista relazionale. sicuramente non è facile crescere una figlia quando il padre vive in un'altra famiglia. La ricetta che lei chiede in realtà non esiste. Non esistono passi prestabiliti da fare prima o dopo. Strada facendo lei si renderà conto di quale sarà il momento migliore per fare (o non fare) l'una o l'altra cosa. Quel che è certo è che sua figlia avrà bisogno della sua vicinanaza, più di quanto non sarebbe accaduto in una famiglia "tradizionale".
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la sua tempestiva risposta con la quale credo lei voglia in qualche modo indicarmi che la strada "migliore" è affidarsi all'istinto materno e alla conoscenza della bambina,di cui,vivendo io nel quotidiano, imparerò a capirne tempi ed esigenze. In parte sono daccordo, d'altro canto immaginavo ci fossero dei piccoli escamotages da adottare affinchè non si generino "confusioni" nella mente di una bimba così piccola. Partendo dal presupposto che, indipendentemente dalla delusione e dal dolore di aver perso questa persona e averlo visto rientrare nell'altra famiglia, sono favorevole a che nostra figlia viva le sue sorelle e non ho reticenze alcune verso il resto della sua famiglia, moglie, genitori, amici etc, ma pensavo che ci fossero tempi e modalità più consoni da adottare.
Grazie ancora
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Per la bambina non esiste un tempo particolare per conoscere il padre o le sorelle. Tutto dipende da come gli adulti che stanno intorno vivono questa situazione e quindi, di riflesso, dalle sensazioni che la bambina avvertirà intorno a sè. E' per questo che ogni situazione è diversa e non è facilmente generalizzabile una regola o un percorso.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
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Tutto chiarissimo, la ringrazio
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