Ma si puo'guarire senza farmaci

gentile dottore..dopo innumerevoli esami.. ho accettato la diagnosi di ansia e attacchi di panico.. mai avrei pensato che il cervello potesse pilotare il corpo in questo modo subdolo.. tachicardia,senso di svenimento debolezza confusione soffocamento dolori al petto (a volte penso sia il cuore)..detto cio ho iniziato una terapia psicologica due mesi fa con una psicologa psicoterapeuta una voltaa settimana..ora mi sento peggioraata ho piu attacchi e mi sento debole.. la dott dice che e' normale..ma io sono stanca.. mi sento sempre confusa.. la neurologa vedendomi giu di morale.. mi ha consigliato lo zoloft un compressa al giorno.. la mia psicologa non e' d'accordo dice che non e' bisogno.. io michiedo..ma si puo'guarire senza farmaci?? ce la si puo'fare davvero??
e' vero che ogni caso e' a se..ma io vedo gente che combatte da10 anni..io ho paura che succeda anchea me...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

la terapia del disturbo di panico prevede alcuni regimi farmacologici molto efficaci il cui scopo è bloccare il ripetersi di questi fenomeni. La neurologa ha avuto ragione a indicarle una possibile cura, che tuttavia impiega mediamente 3-4 settimane per ottenere questo effetto preventivo. La psicoterapia può risolvere alcuni aspetti del disturbo, soprattutto consequenziali, se si utilizzano determinate tecniche.
Combattere contro le malattie è inutile, anche se è inevitabile in assenza di cure. Quando ci sono le cure, il modo logico di combattere è usare queste cure come armi al nostro servizio. E' necessario che una cura farmacologica (ce ne sono una decina potenzialmente utili) sia scelta in base al tipo di sintomi e monitorata nelle prime settimane in maniera da utilizzare dosi efficaci (una compressa da 50 mg di zoloft è una dose iniziale, solitamente poi ne serve una dose maggiore) e attendere i giusti tempi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
quindi anche lei pensa che senza farmaci non si possa "GUARIRE".. ma poi non e' che i farmaci vanno presi a vita??

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
La psicologa dovrebbe cercare di fare bene il proprio lavoro, piuttosto che interferire con i consigli del medico. La terapia che le è stata consigliata è coerente con la diagnosi e potrebbe essere risolutiva nel suo percorso terapeutico. La psicoterapia è un ottimo strumento terapeutico ma impiega necessariamente più tempo e costa di più in termini di impegno personale, per cui può essere comprensibile il suo scoraggiamento. La scelta migliore potrebbe essere quella di integrare le due terapie, fermo restando che la psicologa non deve interferire con la eventuale terapia farmacologica.
I farmaci non vanno presi a vita.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Questi sono i soliti timori generali in cui l'attenzione si sposta sulle cure secondo l'idea che se uno non si cura guarisce, altrimenti non guarisce più. Una visione capovolta in cui le cure diventano un fattore di prosecuzione di malattie "buone" che se ne vanno da sole.
Peccato che la ragione del malessere siano e rimangano questi disturbi.
La guarigione dipende dalla natura della malattia e dal potere che le cure hanno. Senza cure di solito va peggio, che si guarisca o meno.
La ragione per cui ci sono persone che si curano a vita non è che hanno iniziato a curarsi, e che se non lo avessero fatto sarebbero già guarite, evitiamo discorsi paradossali.
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Utente
Utente
grazie del consulto ad entranbi.. anche se il discorso era un po contorto...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Se spiega cosa ha trovato contorto cerchiamo di spiegarlo meglio.
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Utente
Utente
nella parte che dice:

La guarigione dipende dalla natura della malattia e dal potere che le cure hanno. Senza cure di solito va peggio, che si guarisca o meno.
La ragione per cui ci sono persone che si curano a vita non è che hanno iniziato a curarsi, e che se non lo avessero fatto sarebbero già guarite, evitiamo discorsi paradossali


ecco e' un giro di parole che non capisco..per cure intende medicine???

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Per cure intendo qualsiasi strumento che abbia prove di efficacia, spesso sono medicine, dipende dal disturbo, a volte sono tecniche di stimolazione verbale o comportamentale (psicoterapie) o altro ancora. Dipende dal disturbo.

Il senso del discorso è che una malattia ha un suo decorso, cioè cosa comporta e come evolve. Rispetto a questo le cure esistono per produrre dei benefici. Molte persone parlano come se iniziando a curarsi poi non se ne uscisse più, ma perdono di vista il fatto che ciò da cui non si esce nel caso è la malattia, la cura è una conseguenza della malattia. Se la malattia guarisce, la cura finisce. Se la malattia va per ricadute, la cura le previene. Dal punto di vista dei sintomi uno puà uscirne anche in un mese, e stare benissimo, poi a seconda della malattia che ha può darsi che sia guarito (raffreddore) che debba curarsi a vita (diabete), che debba curarsi per evitare ricadute nei primi tempi o anche nel lungo termine.
E' inutile fare una prognsi senza avere la diagnosi.

Le medicine non rendono croniche malattie che altrimenti sarebbero guarite non curandole. Questo intendevo per discorsi paradossali.
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Utente
Utente
ah ora ho capito..io non indendevo dire che le cure fanno prolungare la malattia dico che certo e' che con la psicoterapia. al'inizio ci puo' essereun peggioramento dei sintomi perche si va a "smucinare" dei pnti deboli di noi..lei ha ragione nessuno puo'dirmi se guariro presto o meno.. ma io spero che passi presto e non voglio crogiolarmi nel pensiero di stare male.. ecco ...io voglio stare bene... e se riusciro a farlo senza medicine saro piu felice
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

la psicoterapia non va a frugare chissà dove, può esserci un peggioramento così come con le medicine all'inizio (con le medicine nelle prime 2-3 settimane eventualmente) ma un peggioramento relativo.

"se riusciro a farlo senza medicine saro piu felice"

Questo è un tipo di ragionamento che nessuno fa quando si deve curare, a meno che non si tratti di disturbo che riguarda il cervello e che si esprime con sintomi mentali.
Perché non siamo culturalmente indirizzati a considerare la mente una funzione come le altre, e perché ci vediamo con il cervello, che quindi non vede se stesso in maniera normale, tanto è vero che ipotizza chissà quale "fonte" delle funzioni mentali, superiore, celeste o metafisica.

E' bene non decidere in che modo curarsi. L'unico modo da scegliere è quello che funziona meglio. A parità di efficacia, che si scegla pure quel che piace di più, per semplicità. Se invece si sceglie quel che è più rassicurante, di solito si scelgono metodi inconsistenti o aspecifici.
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Utente
Utente
non sono medico e non so cosa e' giuso o sbagliato..cosa e' meglio o peggio..diciamo che quando ho intrapreso il cammino con la psicoterapeuta..era un momento particolare..perche eravamo proiettati verso la ricerca di un figlio.. poi con la psicoterapeuta ho deciso che era meglio aspetare..ma solo a parole.. ecco io vorrei un figlio..iniziare ora con i farmaci signfica rinuncia a tutto il reto per almeno 6 mesi perche tale e' il tempo minimo di assunzione.. tutto qui..non ho mai scelto la via piu facile..forse solo quella che mi fara stare meglio con me stessa
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

chi le ha detto che curandosi con farmaci antipanico è preclusa la gravidanza ? Esistono farmaci compatibili con la gravidanza, che ovviamente chiunque evita di assumere se non ve ne è necessità, ma in generale le donne in età fertile che si ammalano di qualsiasi malattia non escludono di curarsi solo perché possono avere una gravidanza o la vogliono. Esiste comunque un numero verde che le fornisce informazioni su farmaci e gravidanza 800883300. Nel caso della diagnosi di disturbo di panico i farmaci di riferimento sono quelli appartenenti alla catgoria farmaceutica "antidepressivi", sia di tipo triciclico che di tipo SSRI. Se fa riferimento a questo tipo di prodotti le sapranno spiegare che tipo di rischio sussiste.
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Utente
Utente
il neurologo mi ha prescritto lo zoloft.. ma mi ha detto che non e' compatibile con la gravidanza.. e mi ha detto che un èpo tuttte le medicine lo sono tranne le omeopatiche..ma non ha sapurto consigliarmi nulla..

io la ringrazio davvero per il suo intervento..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

chieda sicuramente un secondo parere, e si documenti pure al numero verde sopraindicato. Lo zoloft rientra tra quelli per cui recentemente è stata diffusa una nota che ne sconsiglierebbe l'impiego, ma ce ne sono altri più sicuri. I nuovi farmaci hanno solitamente più informazioni appositamente raccolte sulla gravidanza, quelli vecchi invece hanno più che altro il fatto che in anni di uso possono non essere state raccolte segnalazioni di tossicità, e questo è un dato indiretto ma comunque non tracurabile. Il centro suddetto raccoglie i dati nazionali e può darle indicazioni su quale si ritiene che sia il livello di sicurezza di quel farmco in relazione alla gravidanza. Quale sia il più adatto e maneggevole può consigliargielo uno psichiatra.


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