Un problema di ansia correlato ad insonnia che in questa settimana si sta facendo sentire piuttosto

Salve a tutti i dottori,

ho un problema di ansia correlato ad insonnia che in questa settimana si sta facendo sentire piuttosto forte.

Innanzitutto premtto che più di un anno fa ho sofferto di attacchi di panico che ho curato con la psicoterapia. Ne sono uscita completamente. Non ho più attacchi da tantissimo tempo.

Persiste però a periodi una certa insonnia.

Se sono angosciata da qualcosa la notte non riesco mai a dormire.
Per riuscire ariposare bene devo essere serena. Cosa che purtroppo non accade sempre.

In quest' ultima settimana ho un ritmo del sonno completamente alterato. La sera non avverto mai la sensazione di voler dormire. Non mis ento mai assonnata, ho sempre gli occhi "sbarrati" e la mattina pur avendo dormito molto poco mis ento quasi "elettrica".


Non so se sono riuscita a spiegarmi bene, ma un periodo del genere mi era capitato esattamente l'estate scorsa.
Mi sento strana.Ho smepre questa sensazione di occhi che non si chiuderebbero mai.
Quello che non capisco è perchè non avverto mai sonnolenza se non in rari momenti tipo dopo pranzo davanti la tv.

Ieri sera ho assunto 6 gocce di En e ne ho trovato giovamento.
Preparati a base di erbe come il Sedatol non mi fanno nessun effetto.

assumendo in modo controllato l'En potrei risolvere il mio problema?

Grazie

Cordiali saluti






[#1]
Dr. Vincenzo Menniti Psichiatra 126 2
Gentile utente,
un disturbo del ritmo sonno-veglia può essere uno dei sitomi correlati a disturbi d'ansia e dell'umore, come alterazioni dell'appetito, della funzionalità sessuale, che andrebbero indagati meglio attraverso un'approfondita anamnesi. Molto spesso in chi soffre di disturbi d'ansia (lei riferive in anamnesi il disturbo di panico) la maggiore esposizione alla luce e alle temperature più elevate, come accade nel passaggio dalla primavera all'estate, non giovano,determinando un peggioramento del quadro clinico con gli stessi sintomi da lei riportati.
Per quanto riguarda l'assunzione di benzodiazepine (nel suo caso En), queste possono portare ad una "risoluzione" del problema che in realtà non è reale ma fittizia, in quanto alla lunga creano tolleranza e dipendenza.
Il consiglio spassionato che le posso fornire è quello di rivolgersi ad uno psichiatra che la possa consigliare al meglio.

Cordiali saluti
dott. Vincenzo Menniti

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Gentile utente,

concordo con quanto indicato e suggerito dal collega Dr. Menniti.


Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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[#3]
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Grazie mille dottori per gli utili consigli
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