Serenase in gravidanza?
Buongiorno, scrivo per chiedere un consiglio non per me: mia sorella, bipolare con crisi di manie di persecuzione e forti stati di rabbia, già in precedenza sottoposta a tso, ora è incinta all'ottavo mese e ha avuto un'altra delle sue crisi. Il medico che l'ha precedentemente curata ha suggerito di somministrarle delle gocce di serenase di nascosto. Attualmente le stiamo dando, da circa un mese, 5 gocce ogni sera, dose che non sempre riesce a tenere a bada i picchi, ma che bene o male risulta sufficiente.
il nostro timore è legato al fatto che vi sia anche un bambino non ancora perfettamente formato ad assorbire tale medicinale. Quali sono le conseguenze che potrebbe subire? Può nascere con qualche alterazione permanente dell'umore dovuta all'assorbimento del principio attivo? Può avere danni permanenti? Anche un neurologo ci ha rassicurati sulla felicità della scelta, dicendo che è più pericoloso lo stato di mia sorella, che potrebbe in una crisi farsi del male, che non il medicinale stesso, medicinale ormai molto conosciuto da tutti i medici anche nei suoi effetti collaterali, praticamenti nulli nel nascituro, se non per una certa sedazione in fase di parto, per cui è consigliabile il taglio cesareo. Naturalmente, come in tutti questi casi, mia sorella non ammette di avere un problema e non riconosce la malattia, soprattutto quando ha le crisi, nonostante sia una psicologa anche lei, specializzata in neuroscienze. Come si farà quando nascerà il bambino? Non potremo di certo somministrarle ancora medicinali di nascosto. E poi chi ci garantisce che questa terapia, suggerita per telefono, non sia poi dannosa per il bambino?
Può un medico suggerire una cura da somministrare di nascosto per sempre? Cosa suggerisce di fare per convincere mia sorella ad appoggiarsi ad un medico? (cosa che lei rifiuta ed evita in ogni modo)
Grazie
il nostro timore è legato al fatto che vi sia anche un bambino non ancora perfettamente formato ad assorbire tale medicinale. Quali sono le conseguenze che potrebbe subire? Può nascere con qualche alterazione permanente dell'umore dovuta all'assorbimento del principio attivo? Può avere danni permanenti? Anche un neurologo ci ha rassicurati sulla felicità della scelta, dicendo che è più pericoloso lo stato di mia sorella, che potrebbe in una crisi farsi del male, che non il medicinale stesso, medicinale ormai molto conosciuto da tutti i medici anche nei suoi effetti collaterali, praticamenti nulli nel nascituro, se non per una certa sedazione in fase di parto, per cui è consigliabile il taglio cesareo. Naturalmente, come in tutti questi casi, mia sorella non ammette di avere un problema e non riconosce la malattia, soprattutto quando ha le crisi, nonostante sia una psicologa anche lei, specializzata in neuroscienze. Come si farà quando nascerà il bambino? Non potremo di certo somministrarle ancora medicinali di nascosto. E poi chi ci garantisce che questa terapia, suggerita per telefono, non sia poi dannosa per il bambino?
Può un medico suggerire una cura da somministrare di nascosto per sempre? Cosa suggerisce di fare per convincere mia sorella ad appoggiarsi ad un medico? (cosa che lei rifiuta ed evita in ogni modo)
Grazie
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Gentile utente
in questi casi si valuta il rapporto rischi benefici.
Qualora la situazione perdurasse si può Darwin nuovo tso.
in questi casi si valuta il rapporto rischi benefici.
Qualora la situazione perdurasse si può Darwin nuovo tso.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.5k visite dal 21/07/2010.
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