Evitante depressione
ho 33 anni di completo isolamento e solitudine dal mondo che mi ha portato a depressione molto forte . non ho amici , familiari , mai avuto ragazze o altro . uno schifo . psicoterapia da tre mesi ma inutile da psicologo . medico di base prescritto dropaxin 20 gocce al giorno ma i risultati non ci sono . sono sempre depresso , solo , demotivato , lavoro a malapena per quanto riesco altrimenti passo le giornate chiuso nella mia stanzetta a dormire o piangere . non ho forza di fare più nulla , nemmeno di curarmi .
[#1]
Buongiorno,
la cura che sta effettuando sembra essere adeguata al suo stato depressivo anche se probabilmente, vista la persistenza dei sintomi, potrebbe essere necessario un aggiustamento di dosaggio.
La mancanza di forza, la demotivazione e la sonnolenza diurna sono solo aspetti differenti della stessa malattia.
La esorto perciò a recarsi da uno psichiatra perchè la sua condizione è assolutamente curabile ma solo se gestita da uno specialista del campo.
Un saluto
dott. Gianmaria Zita
la cura che sta effettuando sembra essere adeguata al suo stato depressivo anche se probabilmente, vista la persistenza dei sintomi, potrebbe essere necessario un aggiustamento di dosaggio.
La mancanza di forza, la demotivazione e la sonnolenza diurna sono solo aspetti differenti della stessa malattia.
La esorto perciò a recarsi da uno psichiatra perchè la sua condizione è assolutamente curabile ma solo se gestita da uno specialista del campo.
Un saluto
dott. Gianmaria Zita
[#2]
Gentile utente,
dalle poche righe che ha inviato, emerge un quadro clinico che necessita di un aiuto efficace ed immediato. Non vengono chiarite le motivazioni che hanno determinato da lungo tempo l'isolamento , la solitudine e la conseguente alterazione del tono affettivo. Il consiglio che mi sento di darle è di affidarsi a specialisti del settore che possano concretamente aiutarla con i migliori strumenti oggi a disposizione. Le vorrei anticipare comunque che non può aspettarsi dei miracoli in breve tempo. Sia la terapia farmacologica che gli interventi psicoterapici necessitano di tempi di latenza per produrre benefici; del resto non si può pensare di cambiare in uno o due mesi qualcosa che si trascina da anni. La sua preoccupazione per il suo stato di salute, le richieste di aiuto che ha esplicitato ad uno psicoterapeuta, al suo medico curante e in ultimo a noi, indicano che c'è la volontà di cambiare il proprio stato, e dunque si trova già un passo avanti. Dunque il consiglio che mi sento di darle è quello di cercare un medico psichiatra nel quale ripone fiducia e di affidarsi a lui per migliorare il suo stato attuale.
Se poi lo riterrà necessario, nel momento in cui il suo umore sarà migliorato, potrà ricorrere anche all'aiuto di uno psicoterapeuta per comprendere le dinamiche di questo stato di continuo isolamento e di profonda solitudine.
Cordiali saluti
dott. Vincenzo Menniti
dalle poche righe che ha inviato, emerge un quadro clinico che necessita di un aiuto efficace ed immediato. Non vengono chiarite le motivazioni che hanno determinato da lungo tempo l'isolamento , la solitudine e la conseguente alterazione del tono affettivo. Il consiglio che mi sento di darle è di affidarsi a specialisti del settore che possano concretamente aiutarla con i migliori strumenti oggi a disposizione. Le vorrei anticipare comunque che non può aspettarsi dei miracoli in breve tempo. Sia la terapia farmacologica che gli interventi psicoterapici necessitano di tempi di latenza per produrre benefici; del resto non si può pensare di cambiare in uno o due mesi qualcosa che si trascina da anni. La sua preoccupazione per il suo stato di salute, le richieste di aiuto che ha esplicitato ad uno psicoterapeuta, al suo medico curante e in ultimo a noi, indicano che c'è la volontà di cambiare il proprio stato, e dunque si trova già un passo avanti. Dunque il consiglio che mi sento di darle è quello di cercare un medico psichiatra nel quale ripone fiducia e di affidarsi a lui per migliorare il suo stato attuale.
Se poi lo riterrà necessario, nel momento in cui il suo umore sarà migliorato, potrà ricorrere anche all'aiuto di uno psicoterapeuta per comprendere le dinamiche di questo stato di continuo isolamento e di profonda solitudine.
Cordiali saluti
dott. Vincenzo Menniti
[#3]
Psichiatra
Gentile utente,
la paroxetina (Dropaxin) è "uno" fra gli antidepressivi, se non risponde a questo non vuol dire che non potrà trarre beneficio da altri farmaci, magari di classe diversa (ad esempio antidepressivi triciclici etc.).
L'anamnesi familiare psichiatrica del paziente, la sua storia clinica ed il quadro attuale consentono di raccogliere tutta una serie di informazioni che risultano fondamentali per la formulazione della diagnosi e per orientare correttamente la scelta del farmaco (o dei farmaci) da impiegare (tipo di antidepressivo, eventuale necessità di regolatori del tono dell'umore etc.).
L'invito è quello di rivolgersi a professionisti che abbiano competenza specifiche in psicofarmacologia clinica.
Cordiali saluti e molti auguri
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
www.psichiatria-online.it/dblog/ "pillole" sul Disturbo Bipolare
la paroxetina (Dropaxin) è "uno" fra gli antidepressivi, se non risponde a questo non vuol dire che non potrà trarre beneficio da altri farmaci, magari di classe diversa (ad esempio antidepressivi triciclici etc.).
L'anamnesi familiare psichiatrica del paziente, la sua storia clinica ed il quadro attuale consentono di raccogliere tutta una serie di informazioni che risultano fondamentali per la formulazione della diagnosi e per orientare correttamente la scelta del farmaco (o dei farmaci) da impiegare (tipo di antidepressivo, eventuale necessità di regolatori del tono dell'umore etc.).
L'invito è quello di rivolgersi a professionisti che abbiano competenza specifiche in psicofarmacologia clinica.
Cordiali saluti e molti auguri
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
www.psichiatria-online.it/dblog/ "pillole" sul Disturbo Bipolare
[#4]
Ex utente
Ringrazio per le risposte .
Diciamo che per alcuni problemi di impegni familiari e lavoro mi sono dedicato solo a quelli per molti anni tralasciando completamente ogni rapporto affettivo e sociale esterno alla famiglia , non maturando una consapevolezza mia autonoma , rimanendo dipendente dai familiari e da quelle situazioni , non coltivando amicizie e situazioni sociali , evitandole sempre e comunque , contento di farlo apparentemente ma poi non so per quale motivo tutto è venuto a galla e mi sono accorto così tardi dello stato in cui sono senza nessuno e senza coraggio o possibilità di uscire dal buco che mi sono creato con mille sogni che girano in testa e mille cose mai fatte per uno della mià età che sono da far rabbrividire ed intristire , richiudendomi ancor di più in me stesso , dato che non ho mai avuto un carattere estroverso , anzi , chiuso e riservato .
Diciamo che per alcuni problemi di impegni familiari e lavoro mi sono dedicato solo a quelli per molti anni tralasciando completamente ogni rapporto affettivo e sociale esterno alla famiglia , non maturando una consapevolezza mia autonoma , rimanendo dipendente dai familiari e da quelle situazioni , non coltivando amicizie e situazioni sociali , evitandole sempre e comunque , contento di farlo apparentemente ma poi non so per quale motivo tutto è venuto a galla e mi sono accorto così tardi dello stato in cui sono senza nessuno e senza coraggio o possibilità di uscire dal buco che mi sono creato con mille sogni che girano in testa e mille cose mai fatte per uno della mià età che sono da far rabbrividire ed intristire , richiudendomi ancor di più in me stesso , dato che non ho mai avuto un carattere estroverso , anzi , chiuso e riservato .
[#5]
gentile utente,
credo di dover porre in chiara evidenza che il trattamento farmacologico psichiatrico andrebbe seguito dallo psichiatra e non lasciato all'uso del medico di famiglia che, pur avendo individuato il problema, non ha le competenze specifiche per valutare tutte le condizioni di variazioni relative al farmaco.
Il consiglio e' quello di rivolgersi ad uno psichiatra.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
credo di dover porre in chiara evidenza che il trattamento farmacologico psichiatrico andrebbe seguito dallo psichiatra e non lasciato all'uso del medico di famiglia che, pur avendo individuato il problema, non ha le competenze specifiche per valutare tutte le condizioni di variazioni relative al farmaco.
Il consiglio e' quello di rivolgersi ad uno psichiatra.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5k visite dal 02/07/2007.
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