Dipenenza dalle sigarette e disturbi d'ansia

Io soffro da molti anni di disturbi d'ansia che portano a somatizzazioni anche gravi come fatica cronica fascicolazioni rigidità diffusa.
Sono seguito da una psichiatra e ho ottenuto dei benefici con la terapia farmacologica negli anni alternando periodi di relativo benessere a ricadute più o meno gravi.
Una costante però tutte le volte che provo a smettere di fumare i sintomi ansiogeni e le relative somatizzazioni si esacerbano al 300%.Facendomi ricadere ogni volta nel vizio del fumo.Questa volta è da un mese e una settimana che ho smesso e vorrei veramente dire addio per sempre però non posso neanche vivere nell'ansia cronica.Oggi ho appena rivisto la terapia psichiatrica però quello che mi spaventa è che con i mie problemi di non poter superare questa terribile dipendenza.E a dir la verità io non ho nemmeno voglia delle sigarette ma le utilizzavo come una sorta di automedicazione.
La mia speranza è che alla lunga questa decisione di smettere possa essere positiva per i miei sintomi d'ansia.A parte seguire con cura la terapia farmacologica e condurre uno stile di vita più sano possibile come posso far fronte a questa piaga che è la sigaretta.Io ne vorrei veramente fare a meno ma nello stesso tempo ho il terrore di non farcela a tenere a bada le mie somatizzazioni senza questo maledetto vizio.
In che modo da un punto di vista psichiatrico biologico del cervello gioca questa comorbità tra tabacco e malattie psichiatriche.Help!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Che durante un'astinenza da nicotina si esacerbino sintomi d'ansia mi sembra prevedibile. La condizione rispetto al fumo va diagnosticata: se è dipendenza non è un vizio. Se è dipendenza l'astinenza non è il problema maggiore e non c'è dubbio che ricada senza cure adatte al problema, se sono compatibili con la sua condizione medica generale e psichiatrica.
Controllare bene ansia e umore non ha a che vedere con la risoluzione di un legame con una sostanza se si è instaurata una dipendenza intesa come la si intende in psichiatria (tossicomania). I comportamenti e i sintomi relativi al problema fumo consentono di porre questa distinzione diagnostica.
La comorbidità significa semplicemente copresenza, non necessariamente una interdipendenza in termini di risoluzione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentilissimo dottor Pacini dopo anni di disturbi psicosomatici fascicolazioni dolorini migranti ansia gambe deboli tensione costante è veramente frustrante.Riguardo le sigarette non ero un fumatore accanito ossia intorno alle 10 non superavo mai le 15.
Ora però il sintomo che mi da più fastidio è la mancanza d'emozione d'entusiasmo e il completo disinteresse sessuale.Ho 29 anni e non è una cosa bella è come sentirsi dei mezzi uomini.E da quando ho smesso rarissimamente ho qualche pulsione in questo senso.E questa impotenza libidinica mi fa sentire una nullità.
Adesso sono ultrasano fisicamente l'unica cosa che assumo è il cymbalta.Non bevo non fumo non mi drogo.Ma sono attualmente un ossessionato anedonico impotente ansioso del menga.
E sinceramente se l'antidepressivo aiuta un po' a non disperarsi non conferisce quella spinta quella motivazione quell'erezione metaforica e non solo.Non so se mi spiego.A me l'erezione mattutina è un campanello d'allarme fondsmentale per giudicare il mio stato psicofisico.E a 29 anni per me è fondamentale ma non solo per una sana relazione sessulale.Ma per l'importanza che stà dietro alla carica libidinica per agire aiutare sentirsi vivi.E non un zombie annoiato stanco di esistere dolorante che va avanti per inerzia...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

come detto le due cose sono due problemi distinti fino a prova contraria.Una cosa è la dipendenza da nicotina, l'altra è il disturbo per il quale è in terapia con cymbalta.
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Utente
Utente
Si ma io non dico il contrario.Solo che tutte le volte che ho provato a smettere ho passato l'inferno.E la sintomatologia ansiogena-depressiva è peggiorata.Ora è un mese e mezzo che ho smesso mica ieri.Non dovrebbe neanche più esserci astinenza.Infatti io non provo l'irrefrenabile desiderio di fumare una sigaretta.Non so se mi son spiegato.Ad ogni modo ad oggi prendo il cymbalta per il mio problema psichiatrico.Come potrei far fronte al fatto di aver smesso di fumare da un mese e mezzo e non dover tornare a questa brutta dipendenza.
Lei cosa farebbe se fosse il mio psichiatra?
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Utente
Utente
Dottore perfavore
perchè passo da momenti anche accettabili a veri momenti da ricovero soprattutto la mattina in preda ad ansia estrema.
Crede che la dottoressa abbia preso sotto gamba l'aspetto della mia astensione dal fumo?Come detto precedentemente da un mese e mezzo.Dovrei solo tener duro o necessiterei di un trattamento farmacologico ad hoc per la dipendenza in questione?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

non vedo perché dopo un mese l'effetto della sospensione di una sostanza dovrebbe essere concluso. Il desiderio di fumare non ha molto a che vedere con l'astinenza, se si ha la dipendenza ritorna fuori più che altro dopo.
Quel che intendevo è che la sospensione del fumo in chi ha problemi indipendenti di ansia e umore può produrre peggioramenti dei sintomi, ovviamente più penosi e duraturi che non in un fumatore semplice.
Non sapendo se ha una dipendenza non è possibile affermare che lei vada o meno trattato per una dipendenza da nicotina. Quel che pensa la dottoressa glielo può comunicare direttamente se glielo chiede, presumo.
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Utente
Utente
Gentilissimo dottore è stato molto chiaro.Purtroppo non ho avuto una risposta molto confortante da parte della psichiatra.
La quale mi ha detto che non c'è niente di chimico coinvolto nella mia situazione in relazione alla sospensione del fumo.Mi ha detto che la prima settimana poteva avere una componente chimica ma essendo ormai passato un mese e mezzo il disagio sarebbe esclusivamente legato alla gestualità quotidiana.E questo rituale aveva sicuramente un'effetto calmante nei confronti dell'ansia ecco perchè i miei sintomi oggi che ho smesso sono aumentati.Abbiamo parlato anche del fatto che io potessi tornare a fumare anche se sarebbe un vero peccato per via dei danni che reca la sigaretta ma nulla più.
Sinceramente sono rimasto molto deluso perchè o interviene lo spirito santo in mio aiuto che mi farà stare sereno senza sigaretta oppure rischierò di riprendere questa brutta abitudine.
Sinceramente io alla gestualità credo poco alla fine fumarsi una sigaretta è di per sè una cosa schifosa come buttarsi una polverina nel naso sono le sostanze che stimolano nel cervello a creare la dipendenza...E non vorrei dire una baggianata ma il neurotrasmettitore coinvolto dovrebbe essere la dopamina.
La prego dottore mi aiuti di casi come il mio ne avrà visti a bizzeffe in vita sua.
La ringrazio!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La diagnosi di dipendenza non è una diagnosi basata sul fatto che uno fumi abitualmente e nient'altro. Quindi va fatta secondo criteri che in teoria conosce chiunque perché sono scritti nei manuali.
Detto questo, se la diagnosi è questo è inutile chiedersi se e quando avverà una ricaduta, è già per definizione previsto.
Esistono cure specifiche per la dipendenza da nicotina, se è il caso. Possono non essere compatibili con alcune condizioni psichiatriche.
Il punto è però capire quale sia il problema, se aiutare la persona a sospendere in maniera più agevole, oppure se semplicemente controllare il desiderio di fumare fino all'estinzione e la prevenzione della ripresa.
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Utente
Utente
Guardi l'alternativa che mi rimane è andare avanti così vedere che succede(spirito santo) e caso mai se dovesse essere insostenibile la situazione tornare a fumare(questo secondo la mia psichiatra)
Di certo non è una soluzione che mi soddisfa molto quindi non mi dispiacerebbe se possibile fissare un'incontro con lei dal vivo in maniera che lei possa esaminare bene la situazione dal punto di vista psichiatrico e quello di un'eventuale dipendenza dal fumo e dalla possibilità o meno di un trattamento farmacologico per quest'ultima.
Sempre che sia possibile in concomitanza del mio problema psichiatrico che come ho detto lei potrà valutare attentamente.
Guardi per me è veramente importante!

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