Effetti collaterali farmaci antidepressivi

Da due giorni ho iniziato a prendere degli antidepressivi prescritti dopo visita specialistica. Tre gocce di citalopram per ora. Il problema è che mi sento malissimo ho un forte mal di testa senso di spossatezza e non riesco a concentrarmi neanche sugli studi. Vorrei sapere in che modo l'assunzione del farmaco inciderà sulla mia vita se potrò continuare a studiare e se vista la mia età potrò ancora avere la possibilità di portare a termine una gravidanza nonostante l'assunzione di queste sostanze. Insomma vorrei capire se potrò continuare a condurre una vita normale e se tutti questi sintomi svaniranno. Grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
non ha sepcificato la diagnosi per la quale è stato prescritto il citalopram. Eventuali eventi avversi si risolvono nell'arco dei primi dieci giorni di trattamento. Il farmaco non inciderà per nulla sulla sua vita. Potrà continuare a studiare. Potrà avere una gravidanza, anche se dovrà interrompere il trattamento a scopo precauzionale. I sintomi si attenueranno e scompariranno e pian piano risolverà i suoi problemi. Si tenga in contato con lo specialista che le ha prescritto la cura per monitorarne l'evoluzione.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
Gentile dottor Martiadis la ringrazio per la sua risposta. Gia da tempo soffro di attacchi di panico che con il tempo sono diminuiti lasciando però il posto a varie somatizzazioni soprattutto a carico dell'intestino.Ho sempre rifiutato il trattamento con antidepressivi per i timori legati all'uso di queste sostanze ma ora sono stata costretta.Mi trovavo al nono piano di un edificio e improvvisamente mi mancava l'aria ho avuto l'istinto di uscire fuori ma guardando giu ho avuto la brutta sensazione di avere paura di buttarmi. Vorrei sapere se il trattamento in questi casi è abbastanza lungo ed è per questo che mi chiedevo se potrò più avere una gravidanza e una vita normale. Tenga presente che ho già 36 anni
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Per un disturbo di panico queste medicine funzionano in 3-4 settimane (sul fatto di prevenirli e attenuare l'ansia). Inizialmente possono esservi sia nessun effetto che peggioramento di alcuni sintomi, o in generale dell'ansia e della tensione. Questo accade anche a dosi piccole come quella che assume, anzi si usano dosi piccole inizialmente perché si conosce questa possibilità.

La diagnosi attuale però è panico o altro ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Io non so quale sia la diagnosi il medico non me l'ha detto ho solo paura di non avere più il controllo di me ed è per questo che mi sono decisa ad assumere questi farmaci cosa che prima non avrei mai fatto.In ogni caso le ripeto vorrei sapere che ripercussioni avranno sulla mia vita se potro fare le cose che facevo prima e se dovro prenderli per sempre
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

le "ripercussioni" della assunzione di un trattamento farmacologico, quando prescritto per una diagnosi identificata ed ai dosaggi previsiti, sono quelle del miglioramento della sua situazione di vita con un miglioramento di tutte quelle aree di vita che attualmente sono bloccate e la portano a non essere tranquilla.

Deve attendere le 4 settimane previste che dovrebbero essere conteggiate da quando raggiunge la dose piena che per il citalopram si identifica con 20mg.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

la ripercussione di un farmaco, se funziona, è quella di risolvere il disturbo.

Il fatto di dover prendere le medicine per tutta la vita rispecchia un timore assoluto, a nessuno viene in mente di doverle prendere per un po', breve o lungo che sia il periodo, tutti hanno questo timore di prenderle per tutta la vita, come se il prendere le medicine "incastrasse" la persona in chissà quale meccanismo diabolico.

Accantoni questo timore, le terapie durano in maniera da garantire un rischio di ricaduta accettabile, a seconda di quel che ci si attenderebbe dalla malattia.