Sereupin
Egr. Dott.,
ho fatto un trattamento per 7 mesi di Sereupin sciroppo a 20 ml per ansia, panico, tachicardia, ecc....poi mi sono sentito bene in concomitanza di un nuovo lavoro che mi piace e ne ho approfittato per ridurre la dose giornaliera a ml 12,50 e per 3 mesi non ho avuto alcun problema. Da qualche giorno mi sveglio la mattina preoccupato (ma senza ansia o tachicardia) e mi pesa fare un pò tutto e ho paura che possa avere i fastidiosi sintomi fisici già sofferti. Questo mio stato attuale è coinciso con stati di ansia e panico di mia moglie che ha sospeso "improvvisamente" l'antidepressivo che prendeva. In quei momenti ho avuto paura che stare vicino a lei poteva farmi ricadere nell'ansia e depressione, insomma mi sono "destabilizzato". Vorrei tanto sapere cosa mi sta succedendo, forse la dose di Sereupin è insufficiente? o potrei prendere in aggiunta qualche medicinale che non sia ansiolitico. Grazie per la risposta e complimenti per la competenza e professionalità.
ho fatto un trattamento per 7 mesi di Sereupin sciroppo a 20 ml per ansia, panico, tachicardia, ecc....poi mi sono sentito bene in concomitanza di un nuovo lavoro che mi piace e ne ho approfittato per ridurre la dose giornaliera a ml 12,50 e per 3 mesi non ho avuto alcun problema. Da qualche giorno mi sveglio la mattina preoccupato (ma senza ansia o tachicardia) e mi pesa fare un pò tutto e ho paura che possa avere i fastidiosi sintomi fisici già sofferti. Questo mio stato attuale è coinciso con stati di ansia e panico di mia moglie che ha sospeso "improvvisamente" l'antidepressivo che prendeva. In quei momenti ho avuto paura che stare vicino a lei poteva farmi ricadere nell'ansia e depressione, insomma mi sono "destabilizzato". Vorrei tanto sapere cosa mi sta succedendo, forse la dose di Sereupin è insufficiente? o potrei prendere in aggiunta qualche medicinale che non sia ansiolitico. Grazie per la risposta e complimenti per la competenza e professionalità.
[#1]
Gentile utente,
le consiglio di consultare nuovamente lo psichiatra che l'ha in cura, perché solo una visita diretta può consentire una diagnosi ed eventualmente la modifica della terapia.
Per quanto riguarda il "contagio" da parte della moglie, il consiglio è quello di starle vicino senza però farsi carico dei disturbi: lei è il marito, non il terapeuta, quindi anche sua moglie si deve affidare allo specialista, evitando iniziative personali.
Cordiali saluti
le consiglio di consultare nuovamente lo psichiatra che l'ha in cura, perché solo una visita diretta può consentire una diagnosi ed eventualmente la modifica della terapia.
Per quanto riguarda il "contagio" da parte della moglie, il consiglio è quello di starle vicino senza però farsi carico dei disturbi: lei è il marito, non il terapeuta, quindi anche sua moglie si deve affidare allo specialista, evitando iniziative personali.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
[#2]
Gentile utente,
la riduzione prevedibilmente si fa sentire dopo, come copertura insufficiente da una malattia ancora attiva, quindi non è strana la cronologia. Se si aspettava di giudicare l'opportunità della riduzione da come sarebbe stato i giorni seguenti, era un errore. Altro errore è l'autogestione.
Curiosamente, anziché mettere a fuoco questo semplice fatto, sembra che si orienti altrove, come per evitare di considerare l'ipotesi di ripristinare una corretta cura risolgendosi al medico.
"Approfittando di eventi positivi" cerca di mettersi nelle condizioni di non sfruttarli al meglio ? Sembra che sia convinto che siano gli eventi favorevoli o sfavorevoli a fare la malattia, cosa che non è.
E' una sequenza di comportamenti che nasce da un errore fondamentale: la scarsa comprensione della malattia, per cui "appena si può" (inventandosi gli elementi su cui formulare questo giudizio) si toglie la cura o la si riduce. Dopo di che il cervello comincia a lavorar enuovamente sulla spinta dei sintomi, ovvero cerca l'ansiolitico al bisogno e perde di vista l'idea di prevenire con una cura presa alla dose consigliata, che era efficace.
Sette mesi di cura e benessere sono solitamente insufficienti a garantire una remissione.
la riduzione prevedibilmente si fa sentire dopo, come copertura insufficiente da una malattia ancora attiva, quindi non è strana la cronologia. Se si aspettava di giudicare l'opportunità della riduzione da come sarebbe stato i giorni seguenti, era un errore. Altro errore è l'autogestione.
Curiosamente, anziché mettere a fuoco questo semplice fatto, sembra che si orienti altrove, come per evitare di considerare l'ipotesi di ripristinare una corretta cura risolgendosi al medico.
"Approfittando di eventi positivi" cerca di mettersi nelle condizioni di non sfruttarli al meglio ? Sembra che sia convinto che siano gli eventi favorevoli o sfavorevoli a fare la malattia, cosa che non è.
E' una sequenza di comportamenti che nasce da un errore fondamentale: la scarsa comprensione della malattia, per cui "appena si può" (inventandosi gli elementi su cui formulare questo giudizio) si toglie la cura o la si riduce. Dopo di che il cervello comincia a lavorar enuovamente sulla spinta dei sintomi, ovvero cerca l'ansiolitico al bisogno e perde di vista l'idea di prevenire con una cura presa alla dose consigliata, che era efficace.
Sette mesi di cura e benessere sono solitamente insufficienti a garantire una remissione.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Gentile utente,
la terapia con sereupin a 20 mg è stata troppo breve per garantire una remissione completa dai sintomi e per ridurre il rischio di successive ricadute. Consulti di nuovo lo specialista e ne segua le indicazioni senza fare di testa sua.
Cordiali saluti
la terapia con sereupin a 20 mg è stata troppo breve per garantire una remissione completa dai sintomi e per ridurre il rischio di successive ricadute. Consulti di nuovo lo specialista e ne segua le indicazioni senza fare di testa sua.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#4]
Utente
Gentilissimi dott.ssa Scarpellato, dott. Pacini e dott. Martiadis, prima di tutto vi ringrazio per le solerte e precise risposte da cui desumo che devo rivolgermi ad uno Psichiatra e che sto facendo una dannosissima cura "fai da te". Ho prenotato una visita con una Pscichiatra.
Grazie davvero per il vostro prezioso e competente aiuto.
Buona giornata.
Grazie davvero per il vostro prezioso e competente aiuto.
Buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.4k visite dal 20/06/2010.
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