Agitazione continua
Salve,sono una ragazza di 30anni e da circa un mese sto vivendo con vari disturbi.Praticamente tutto è cominciato un mese fa quando una sera,metre dormivo,mi sono svegliata di soprassalto tutta agitata e mi sembrava di non riuscire a respirare e mi mancava l'aria cosi mi è venuto un attacco di panico che mi ha fatto stare sveglia tutta la notte.Da quel momento mi sono iniziata a sentire in continua agitazione e sempre con l'ansia di avere qualche malattia e infatti una settimana dopo sempre di sera mi sono dovuta far accompagnare al pronto soccorso perchè mi mancava il respiro. Mi hanno visitata le spalle ma non avevo nulla e alla fine mi hanno dato del valium e mi sono calmata. Ho fatto le analisi del sangue ma è tutto ok tranne un pò la Ves alta (il limite è di 10 e io la tenevo a 13)e il medico mi ha detto di non preoccuparmi che può essere anche una semplice carie ma invece questo gia mi preoccupa perchè ho paura di avere comunque qualcosa di più grave. Ho fatto anche l'esame della tiroide ma è tutto ok. Il problema è che mi sento in continua agitazione e mi sembra di avere la tachicardia anche se tutte le volte che ho misurato il battito del cuore al massimo arrivava a 80/85battiti al minuto.Mi sento comunque spesso agitata e mi sembra che mi tremano tutti i muscoli e soprattutto ho una continua sensazione che mi manca l'aria e che i respiri che faccio non mi bastano.Premetto che ho fatto anche le prove allergiche e mi hanno riscontrato la rinite allergica e sto usando il nasonex ma non ottengo nessun beneficio se non momentaneo e non mi hanno dato nessun antistaminico.Oltretutto non penso che questi sintomi siano dovuti solo alla rinite.La notte per fortuna bene o male riesco a dormire(anche se magari faccio un pò fatica ad addormentarmi)solo che a volte mi capita di svegliarmi con le braccia intorpidite e magari questo mi spaventa.E poi quando mi alzo dal letto mi gira la testa e vedo per un attimo tutto nero. Sono stata anche dal neurologo che mi ha prescritto Entact (mezza compressa al giorno per la prima settimana e poi una compressa al giorno per un mese)ma non ho cominciato la cura perchè mi ha detto che probabilmente all'inizio potrei anche sentirmi peggio e non vedere i benefici e questo mi ha spaventato tantissimo e oltretutto mi chiedo se non sia un medicinale troppo pesante che poi dopo mi può portare dipendenza e quando la sospendo poi ritorno a stare male. Ho notato anche che ultimamente ho sempre 37 di febbre e i brividi di freddo.Cosa posso fare? Sono stanca di sentirmi sempre cosi agitata e male fisicamente.Secondo Voi la cura del neurologo può essere efficace o magari è troppo pesante?Ho letto anche di persone che magari usano Xanax o Lexotan e magari sono medicinali più leggeri?Secondo Voi questi sintomi sono solo ansia o sono dovuti da qualche altra cosa?Dovrei fare qualche altro controllo?Vi prego rispondetemi perchè davvero non so più che fare.Grazie.
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Gentile utente
in presenza di una diagnosi psichiatrica lo specialista di riferimento e' lo psichiatra.
Se sono state escluse tutte le cause possibili per i suoi sintomi, e' utile proseguire con il trattamento evitando di cercare soluzioni non indicate per la sua patologia.
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Se sono state escluse tutte le cause possibili per i suoi sintomi, e' utile proseguire con il trattamento evitando di cercare soluzioni non indicate per la sua patologia.
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Utente
Salve, innanzitutto la ringrazio per la risposta veloce. volevo aggiungere che circa dieci mesi fa feci un ecocuore su consiglio del cardiologo (perchè avvertivo dei pizzicori al petto) e dal risultato dell'esame uscì una lieve insufficienza mitralica e tricuspidale. Il cardiologo mi disse che non era nulla di preoccupante e che al massimo dovevo ripetere l'esame una volta all'anno. Ma secondo Lei questi sintomi che sto avendo ultimamente (sensazione di tremore dei muscoli,agitazione e senso di mancanza d'aria)possono essere correlati a questa lieve insufficienza? Magari dovrei fare qualche altro controllo tipo un ECG da SFORZO? Poi lo so che dovrei affidarmi al mio neurologo e seguire solo le sue parole ma ho fatto solo la prima visita e a dire il vero non mi ha ispirato molta fiducia purtroppo;ho paura solo che mi riempia di medicine e che poi divento dipendente; infatti riguardo a questo volevo solo sapere se l' ENTACT è un medicinale "forte" che dopo averlo preso mi può portare dipendenza.Magari non sò se la dose che mi ha dato è una dose leggera oppure no.Il fatto è che ho 30anni e non vorrei iniziare a prendere medicinali e diventarne dipendente per tutta la vita...Grazie ancora per la disponibilità.
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Gentile utente,
"forte" è corretto metterlo tra virgolette perché non ha nessun significato, quindi è un termine da evitare.
Il ragionamento prevede una diagnosi, che in qualche modo sarà stata fatta per approdare all'idea dell'entact.
Il farmaco si valuta a distanza di 3-4 settimane e nel frattempo i sintomi non migliorano, oppure si modificano e alcuni possono anche peggiorare, il che non significa niente rispetto alla non-appropriatezza del farmaco.
Le medicine sono in mano sua, che è reticente ad assumerle, come si arriva all'idea che "si riempie" di medicine ? Mi sembra espressione di un timore gratuito più che riferibile alle medicine. "Diventare dipendente" idem, è un'espressione che non ha una precisa corrispondenza ? I farmaci creano un legame coincidente con il loro uso e quindi la loro utilità, il resto è altra questione.
"forte" è corretto metterlo tra virgolette perché non ha nessun significato, quindi è un termine da evitare.
Il ragionamento prevede una diagnosi, che in qualche modo sarà stata fatta per approdare all'idea dell'entact.
Il farmaco si valuta a distanza di 3-4 settimane e nel frattempo i sintomi non migliorano, oppure si modificano e alcuni possono anche peggiorare, il che non significa niente rispetto alla non-appropriatezza del farmaco.
Le medicine sono in mano sua, che è reticente ad assumerle, come si arriva all'idea che "si riempie" di medicine ? Mi sembra espressione di un timore gratuito più che riferibile alle medicine. "Diventare dipendente" idem, è un'espressione che non ha una precisa corrispondenza ? I farmaci creano un legame coincidente con il loro uso e quindi la loro utilità, il resto è altra questione.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Utente
Grazie ancora per le vostre risposte.Forse mi sono spiegata male e cerco di chiarirmi.E' vero che io ho paura di prendere dei medicinali perchè ho paura degli effetti collaterali che possano avere(soprattutto su internet si leggono tante esperienze brutte e ne ho lette anche riguardo all'Entact).Quando poi ho detto "mi riempie di medicinali" intendevo che secondo me il neurologo a cui mi sono rivolta credo sia arrivato a una conclusione un pò troppo affrettata in quanto è pur vero che ho avuto due attacchi di panico in una settimana e in quei 7/10 giorni sono stata davvero male ma poi piano piano la situazione è migliorata(senza nessun medicinale ma ho preso solo camomilla e delle compresse di mirilas per una settimana) in quanto ora di attacchi di panico veri e proprio non ce ne sono più...è solo una continua sensazione di tensione e agitazione; in una giornata capitano momenti che stò bene ed altri in cui mi sento giù e agitata e ho paura di risentirmi male e quindi mi agito un pò.Per questo credo che prescrivermi l'Entact sia esagerato.Io vorrei pure (come peraltro stò facendo perche non ho iniziato nessuna cura)riuscire ad uscirne da sola ma poi ho paura di non farcela e con questa mia attesa far peggiorare soltanto la situazione perchè magari io sono in uno stadio iniziale. Grazie ancora per il servizio che offrite.
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Gentile utente,
"riuscire a uscirne da sola" è un concetto è inesistente. Se il disturbo si acquieta da solo, non lo fa perché noi ci mettiamo impegno, ma perché il suo decorso è spontaneamente transitorio. E' il disturbo che se ne va da solo se mai, non noi che ne usciamo (dal disturbo) da soli. Il neurologo utilizza un quadro clinico che definisce un tipo di disturbo, ora non è possibile stabilire qui se la diagnosi sia o meno corretta, ma non è necessario sempre che il disturbo sia in corso da chissà quanto per poter dire che va curato, i criteri diagnostici ci sono proprio per separare ciò che potrebbe passare da solo in pochi giorni con ciò che invece tende a proseguire, questo è il senso di fare una diagnosi.
Se la diagnosi non è stata fatta, è un altro discorso, ma presumo sia stata fatta.
"riuscire a uscirne da sola" è un concetto è inesistente. Se il disturbo si acquieta da solo, non lo fa perché noi ci mettiamo impegno, ma perché il suo decorso è spontaneamente transitorio. E' il disturbo che se ne va da solo se mai, non noi che ne usciamo (dal disturbo) da soli. Il neurologo utilizza un quadro clinico che definisce un tipo di disturbo, ora non è possibile stabilire qui se la diagnosi sia o meno corretta, ma non è necessario sempre che il disturbo sia in corso da chissà quanto per poter dire che va curato, i criteri diagnostici ci sono proprio per separare ciò che potrebbe passare da solo in pochi giorni con ciò che invece tende a proseguire, questo è il senso di fare una diagnosi.
Se la diagnosi non è stata fatta, è un altro discorso, ma presumo sia stata fatta.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 18.1k visite dal 15/06/2010.
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Approfondimento su Rinite
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