Problemi con paroxetina
Carissimi dottori avrei bisogno di un parere riguardo alla mia situazione: da un pò di anni assumo paroxetina per problemi riguardanti la mia ansia. La paroxetina mi è stata d'aiuto per superare il problema e da marzo 2009 fino a dicembre del 2009 ho sembre assunto mezza compressa la mattina. A dicembre ho pensato di voler ridurre ancora la dose da mezza compressa ad un quarto perchè mi sentivo davvero bene. Dopo crica due messi e mezzo dall'aver assunto solo mezza compressa ho inziato nuovamente a sentire i soliti fastidi dell'ansia: sudorazione, battito accellerato, vertigini, sensazione di perdere l'equilibrio. A questo punto credo di aver fatto una cosa poco intelligente ho ricominciato a prendere la paroxetina senza consultare nessun medico e sono passato a prendere la compressa intera. All'inizio dell'assunzione ho avuto forte sensazione di ansia come quando si incomincia la terapia e dopoi all'incirca 10 giorni sono ritornato a stare bene. A questo punto dopo un circa un paio di mesi di terapia con una compressa ho inziato nuovamente ad avere una sensazione di ansia: non era un ansia come dire insopportabile ma era come se vivessi su un filo che da un momento all'altro si stesse per spezzare e più passavano i giorni e più avvertivo la sensazione di ansia intensa. A questo punto allora pensando di fare bene ma come al solito non ho consultato nessuno ho pensato che fosse troppo alta la dose di paroxetina che prendevo e ho ridotto nuovamente la dose a mezza compressa: è da circa 15 giorni che ho ridotto ma non riesco a trovare nessun miglioramente anzi l'ansia c'è sempre adesso la notte non riesco nemmeno a riposare bene non so che pesci prendere mi sento fortemente ansioso e non riesco a concentrarmi per giunta la mia psichiatra non può ricevermi prima del 6 luglio. Che ne pensate? Cosa potrebbe essere che non sta più funzionando riguardo alla paroxetina? Grazie per la collaborazionee per le risposte che vogliate darmi?
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Gentile utente,
Le dosi precedenti erano basse, quindi niente di strano che nel tempo l'effetto non sia stabile. Se oltretutto lei sottrae la cura e si verifica una ricaduta, possono essere richieste dosi maggiori.
E' anche possibile che nel frattempo siano intervenuti fattori esterni (anche di natura ambientale psicologica) che corrispondono ad uno stato biologico di aumentato bisogno di copertura contro il disturbo, da qui il perché le dosi di prima possono non funzionare più.
Indicazioni temporanee però dovrebbero derivare dalla psichiatra che la segue in attesa di visitarla.
Le dosi precedenti erano basse, quindi niente di strano che nel tempo l'effetto non sia stabile. Se oltretutto lei sottrae la cura e si verifica una ricaduta, possono essere richieste dosi maggiori.
E' anche possibile che nel frattempo siano intervenuti fattori esterni (anche di natura ambientale psicologica) che corrispondono ad uno stato biologico di aumentato bisogno di copertura contro il disturbo, da qui il perché le dosi di prima possono non funzionare più.
Indicazioni temporanee però dovrebbero derivare dalla psichiatra che la segue in attesa di visitarla.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 12/06/2010.
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