11 anni di panico
buongiorno,
ho 34 anni e da 11 anni ormai seguo una terapia farmacologica per contrastare gli attacchi di panico. Ho cominciato con Zoloft 50mg, che ho assunto per circa 6 anni, poi visti gli scarsi risultati, il mio psichiatra mi consigliò l'eutimil 20mg (due compresse al giorno) che prendo ormai da 7 anni. Ininterrottamente. Perchè questo lungo periodo? Perchè ci sono mesi che ho attacchi paucisintomatici e 2-3 settimane all'anno che ho attacchi veri e propri. Sulla base di questa tormentata sintomatologia il mio psichiatra mi ha consigliato di continuare la cura allo stesso dosaggio.
Io vi scrivo perchè anche se mi vergogno a dirlo non mi fido più del mio psichiatra. Ovunque sul web leggo che gli attacchi di panico si curano ormai bene farmacologicamente. Ma io debbo essere l'eccezione? Cambierò sicuramente medico, certo. Ma vorrei chiedervi una cosa: può essere che davvero il mio percorso terapeutico debba essere così lungo? L'Eutimil è veramente adatto alla cura del panico? grazie
ho 34 anni e da 11 anni ormai seguo una terapia farmacologica per contrastare gli attacchi di panico. Ho cominciato con Zoloft 50mg, che ho assunto per circa 6 anni, poi visti gli scarsi risultati, il mio psichiatra mi consigliò l'eutimil 20mg (due compresse al giorno) che prendo ormai da 7 anni. Ininterrottamente. Perchè questo lungo periodo? Perchè ci sono mesi che ho attacchi paucisintomatici e 2-3 settimane all'anno che ho attacchi veri e propri. Sulla base di questa tormentata sintomatologia il mio psichiatra mi ha consigliato di continuare la cura allo stesso dosaggio.
Io vi scrivo perchè anche se mi vergogno a dirlo non mi fido più del mio psichiatra. Ovunque sul web leggo che gli attacchi di panico si curano ormai bene farmacologicamente. Ma io debbo essere l'eccezione? Cambierò sicuramente medico, certo. Ma vorrei chiedervi una cosa: può essere che davvero il mio percorso terapeutico debba essere così lungo? L'Eutimil è veramente adatto alla cura del panico? grazie
[#1]
Gentile utente,
i farmaci sono adatti ma non ha raggiunto mai un dosaggio superiore al minimo.
i farmaci sono adatti ma non ha raggiunto mai un dosaggio superiore al minimo.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
gli attacchi di panico richiedono in genere dosaggi più alti di quelli che lei ha assunto. Oltre all'aumento di dosaggio dei farmaci che lei ha nominato, si sarebbe potuto optare per altre molecole, anche con meccanismo d'azione diverso.
Cordiali saluti
gli attacchi di panico richiedono in genere dosaggi più alti di quelli che lei ha assunto. Oltre all'aumento di dosaggio dei farmaci che lei ha nominato, si sarebbe potuto optare per altre molecole, anche con meccanismo d'azione diverso.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Ex utente
grazie della risposta. Sul foglio illustrativo di eutimil leggo :
"Se dopo alcune settimane si osserva una risposta insufficiente alla dose raccomandata, alcuni pazienti
possono trarre beneficio dall'aumento graduale della dose fino ad un massimo di 60 mg al giorno"
posso provare a portare la dose a 60mg?
"Se dopo alcune settimane si osserva una risposta insufficiente alla dose raccomandata, alcuni pazienti
possono trarre beneficio dall'aumento graduale della dose fino ad un massimo di 60 mg al giorno"
posso provare a portare la dose a 60mg?
[#5]
Gentile utente,
lei riferisce soltanto alcuni dei farmaci antipanico possibili, uno a dosaggio minimo efficace (eutimil), l'altro comunque sottodosato. Non è quindi nelle condizioni di una persona che abbia provato i rimedi disponibili alle dosi piene con scarsi risultati. Non si comprende però perché questo problema di insoddisfacente risposta venga fuori così tardi, ne avrà discusso con i suoi medici presumo.
lei riferisce soltanto alcuni dei farmaci antipanico possibili, uno a dosaggio minimo efficace (eutimil), l'altro comunque sottodosato. Non è quindi nelle condizioni di una persona che abbia provato i rimedi disponibili alle dosi piene con scarsi risultati. Non si comprende però perché questo problema di insoddisfacente risposta venga fuori così tardi, ne avrà discusso con i suoi medici presumo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#6]
Ex utente
Gent.mo Dott. Pacini,
il problema di insoddisfacente risposta viene fuori così tardi perchè in questi anni, purtroppo, ho sviluppato una progressiva mancanza di fiducia nell'effetto terapeutico di questo farmaco. Ne ho parlato con il mio medico curante che però è contraria alla terapia farmacologica per il trattamento degli attacchi di panico ed è una lotta continua ogni volta che devo farmi prescrivere l'eutimil su ricettario (altrimenti dovrei pagarlo a prezzo pieno). Lei più volte, nonostante la prescrizione dello psichiatra, mi ha consigliato di ricorrere all'omeopatia (Fiori di Bach) ma io già ho poca fiducia negli psicofarmaci figuriamoci nell'omeopatia....
Il mio psichiatra, devo essere sincero come già detto in primis, sarà per il mancato effetto "Positivo" della terapia non mi ispira più fiducia. Ogni volta che lo sento (lo vedo) per parlargli di come va la terapia non si ricorda nemmeno di me e ogni volta mi tocca ripetere chi sono, cosa prendo, da quanto tempo assumo quel particolare medicinale (e sono più di 10 anni che ci vado). Sarà per i troppi pazienti...
Comunque sto pensando di rivolgermi a un altro professionista anche se ripetere il percorso (quale percorso poi...) daccapo un pò mi spaventa.
La verità è che mi sto assuefacendo a questa bassa qualità di vita che vivo da quando nel 1999 ho cominciato ad essere vittima del primo attacco di panico...
il problema di insoddisfacente risposta viene fuori così tardi perchè in questi anni, purtroppo, ho sviluppato una progressiva mancanza di fiducia nell'effetto terapeutico di questo farmaco. Ne ho parlato con il mio medico curante che però è contraria alla terapia farmacologica per il trattamento degli attacchi di panico ed è una lotta continua ogni volta che devo farmi prescrivere l'eutimil su ricettario (altrimenti dovrei pagarlo a prezzo pieno). Lei più volte, nonostante la prescrizione dello psichiatra, mi ha consigliato di ricorrere all'omeopatia (Fiori di Bach) ma io già ho poca fiducia negli psicofarmaci figuriamoci nell'omeopatia....
Il mio psichiatra, devo essere sincero come già detto in primis, sarà per il mancato effetto "Positivo" della terapia non mi ispira più fiducia. Ogni volta che lo sento (lo vedo) per parlargli di come va la terapia non si ricorda nemmeno di me e ogni volta mi tocca ripetere chi sono, cosa prendo, da quanto tempo assumo quel particolare medicinale (e sono più di 10 anni che ci vado). Sarà per i troppi pazienti...
Comunque sto pensando di rivolgermi a un altro professionista anche se ripetere il percorso (quale percorso poi...) daccapo un pò mi spaventa.
La verità è che mi sto assuefacendo a questa bassa qualità di vita che vivo da quando nel 1999 ho cominciato ad essere vittima del primo attacco di panico...
[#7]
Gentile utente,
i trattamenti efficaci sono svariati.
Sicuramente con i fiori di Bach non risolvera' il suo problema.
Per quanto riguarda il ricordo del suo psichiatra puo' anche essere che molti pazienti non facciano ricordare bene il paziente, per questo motivo e per fare un raccordo valido si chiede ai pazienti di tornare con la ricetta precedente.
Se in 13 anni non e' riuscito a risolvere la questione, puo' anche essere giusto pensare di cambiare psichiatra.
i trattamenti efficaci sono svariati.
Sicuramente con i fiori di Bach non risolvera' il suo problema.
Per quanto riguarda il ricordo del suo psichiatra puo' anche essere che molti pazienti non facciano ricordare bene il paziente, per questo motivo e per fare un raccordo valido si chiede ai pazienti di tornare con la ricetta precedente.
Se in 13 anni non e' riuscito a risolvere la questione, puo' anche essere giusto pensare di cambiare psichiatra.
[#8]
Gentile utente,
Non riesco a capire. Lei assume una cura, avrete discusso con il medico entro quanto doveva essere giudicata, di solito in pochi mesi (ma anche in 1-2 mesi) si valuta se la risposta è buona, piena, totale, parziale, etc.
All'inizio ci si può anche contentare (dopo 1-2 mesi) di una risposta mettiamo al 50%, ma in realtà se la situazione resta ferma automaticamente si dovrebbe perseguire una migliore soluzione, poi che in alcuni casi non sia possibili siamo d'accordo, ma che senso ha non lavorare semplicemente sui farmaci disponibili, sulle dosi e sulle eventuali associazioni ?
Non è una conclusione a cui si giunga dopo anni, la risposta si ricerca subito.
Un medico non può essere "contrario" ai farmaci, oltretutto consigliando altri prodotti che non trovano indicazione in questo disturbo, se non li conosce è un conto, se è contrario solo a questi e non ad altri è una posizione incomprensibile. Non capisco il discorso sulla fiducia, non conta niente. Quel che conta è l'uso scientifico degli strumenti.
Una parte di chi non risponde ad un farmaco x usato alla dose y risponderà a dosi più elevate o ad altri farmaci.
Chieda se mai un secondo parere sul suo trattamento.
Non riesco a capire. Lei assume una cura, avrete discusso con il medico entro quanto doveva essere giudicata, di solito in pochi mesi (ma anche in 1-2 mesi) si valuta se la risposta è buona, piena, totale, parziale, etc.
All'inizio ci si può anche contentare (dopo 1-2 mesi) di una risposta mettiamo al 50%, ma in realtà se la situazione resta ferma automaticamente si dovrebbe perseguire una migliore soluzione, poi che in alcuni casi non sia possibili siamo d'accordo, ma che senso ha non lavorare semplicemente sui farmaci disponibili, sulle dosi e sulle eventuali associazioni ?
Non è una conclusione a cui si giunga dopo anni, la risposta si ricerca subito.
Un medico non può essere "contrario" ai farmaci, oltretutto consigliando altri prodotti che non trovano indicazione in questo disturbo, se non li conosce è un conto, se è contrario solo a questi e non ad altri è una posizione incomprensibile. Non capisco il discorso sulla fiducia, non conta niente. Quel che conta è l'uso scientifico degli strumenti.
Una parte di chi non risponde ad un farmaco x usato alla dose y risponderà a dosi più elevate o ad altri farmaci.
Chieda se mai un secondo parere sul suo trattamento.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.4k visite dal 11/06/2010.
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