Efexor
Egregio dottore,
la contatto per un parere su un farmaco che mi è stato prescritto da un neurologo e sul quale concorda il reaumatologo in seguito ad una diagnosi di sindrome da stanchezza cronica. Diagnosi che è stata il frutto di una lunga ricerca che ha dato esisto negativo a ogni tipo di accertamento diagnostico e che ha portato i medici a reputare la mia stanchezza cronica e i miei dolori muscolari a tale tipo di sindrome, con probabile influenza dell'aspetto ansioso. Ciò detto, mi è stato prescitto l'efexor, una compressa da 75 mg dopo cena per 15 giorni, per poi ricontattare il medico e vedere come va. Non ho ancora iniziato la terapia poiché di recente ho dovuto effettuare una broncoscopia a causa di un catarro striato di sangue che si era presentato varie volte in un paio di mesi. Niente tosse, solo catarro striato quando raschio profondamnte la gola (cosa che avviene spesso soffrendo di faringo-laringopatia e anche di reflusso esofageo). L'esito della broncoscopia è stato assolutamente tranquillizzante e questo sangue è dovuto alla presenza di varici laringe e ad un mucosa bronchiale un pò friabile, ma più che altro alle varici. La qual cosa ha fatto concordare otorinolaringoiatra e endoscopista toracico sull'assoluta tranquillità del fenomeno di sanguinamento, da seguire solo con una terapia a base di vitamina C.
La mia domanda è se l'Efexor in qualche modo possa essere nocivo per le varici, avendo un effetto di tipo anticoagulante (infatti il neurologo mi ha sconsigliato l'assunzione di aspirina in concomitanza). Oppure posso tranquillamente iniziare la terapia? Sa, sono un pò preoccupato che in qualche modo possa nuocermi, dato che il foglio illustrativo dice di prestare attenzione nel caso di facilità al sanguinamento.
Grazie per l'attenzione e la disponibilità che vorra darmi.
la contatto per un parere su un farmaco che mi è stato prescritto da un neurologo e sul quale concorda il reaumatologo in seguito ad una diagnosi di sindrome da stanchezza cronica. Diagnosi che è stata il frutto di una lunga ricerca che ha dato esisto negativo a ogni tipo di accertamento diagnostico e che ha portato i medici a reputare la mia stanchezza cronica e i miei dolori muscolari a tale tipo di sindrome, con probabile influenza dell'aspetto ansioso. Ciò detto, mi è stato prescitto l'efexor, una compressa da 75 mg dopo cena per 15 giorni, per poi ricontattare il medico e vedere come va. Non ho ancora iniziato la terapia poiché di recente ho dovuto effettuare una broncoscopia a causa di un catarro striato di sangue che si era presentato varie volte in un paio di mesi. Niente tosse, solo catarro striato quando raschio profondamnte la gola (cosa che avviene spesso soffrendo di faringo-laringopatia e anche di reflusso esofageo). L'esito della broncoscopia è stato assolutamente tranquillizzante e questo sangue è dovuto alla presenza di varici laringe e ad un mucosa bronchiale un pò friabile, ma più che altro alle varici. La qual cosa ha fatto concordare otorinolaringoiatra e endoscopista toracico sull'assoluta tranquillità del fenomeno di sanguinamento, da seguire solo con una terapia a base di vitamina C.
La mia domanda è se l'Efexor in qualche modo possa essere nocivo per le varici, avendo un effetto di tipo anticoagulante (infatti il neurologo mi ha sconsigliato l'assunzione di aspirina in concomitanza). Oppure posso tranquillamente iniziare la terapia? Sa, sono un pò preoccupato che in qualche modo possa nuocermi, dato che il foglio illustrativo dice di prestare attenzione nel caso di facilità al sanguinamento.
Grazie per l'attenzione e la disponibilità che vorra darmi.
[#1]
Gentile Utente,
in effetti l'efexor può aumentare il rischio di sanguinamento. Nel Suo caso specifico, dato che il sanguinamento (anche se modesto) è avvenuto recentemente (sconosco se si verifica ancora), una particolare cautela nell'assumere attualmente il farmaco sarebbe opportuna, nel senso di rimandare l'inizio della terapia dopo un congruo periodo di stasi. Forse il consiglio migliore potrebbe darglielo lo specialista che La segue per il problema delle varici in quanto è a conoscenza diretta della Sua situazione.
Cordiali saluti
in effetti l'efexor può aumentare il rischio di sanguinamento. Nel Suo caso specifico, dato che il sanguinamento (anche se modesto) è avvenuto recentemente (sconosco se si verifica ancora), una particolare cautela nell'assumere attualmente il farmaco sarebbe opportuna, nel senso di rimandare l'inizio della terapia dopo un congruo periodo di stasi. Forse il consiglio migliore potrebbe darglielo lo specialista che La segue per il problema delle varici in quanto è a conoscenza diretta della Sua situazione.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Il problema in effetti continua. Nel senso che un paio di volte nella giornata quando espello catarro c'è un filetto rosso. Però i medici dicono che non c'è nulla di cui preoccuparsi e che non si deve intervenire in alcun modo. Insomma sembra che le varici me le debba tenere. Quanto alla fragilità della mucosa bronchiale mi hanno detto che è un pò delicata ma è un fatto costituzionale e che non è indice di alcuna patologia. Appunto, vitamina c per rafforzare un pò i capillari.
Ma l'efexor può avere effetti così gravi sul sanguinamento, anche se si tratta di piccoli filamenti?
Ma è un problema comune a tutti gli antidepressivi?
Ancora grazie
Ma l'efexor può avere effetti così gravi sul sanguinamento, anche se si tratta di piccoli filamenti?
Ma è un problema comune a tutti gli antidepressivi?
Ancora grazie
[#3]
Gentile utente,
l'azione di Efexor sulla capacita' coagulativa si esplica sull'allungamento dei tempi di coagulazione che nel suo caso possono essere preventivamente valutati.
L'utilizzo di prodotti che abbiano una sinergia sull'allungamento dei tempi di coagulazione e' sconsigliato per questo motivo, ma solo in chi abbia particolari problematiche.
Tutti gli antidepressivi hanno questa caratteristica.
La informo, inoltre, che la valutazione dell'andamento della terapia a 15 giorni e' pressocche' inutile in quanto l'azione terapeutica si esplica a partire dalla terza- quarta settimana a dose piena.
La dose iniziale non dovrebbe essere di 75mg in quanto cio' amplifica gli effetti collaterali che il suo neurologo avrebbe dovuto spiegarle prima dell'assunzione.
Lo specialista di riferimento e' lo psichiatra.
l'azione di Efexor sulla capacita' coagulativa si esplica sull'allungamento dei tempi di coagulazione che nel suo caso possono essere preventivamente valutati.
L'utilizzo di prodotti che abbiano una sinergia sull'allungamento dei tempi di coagulazione e' sconsigliato per questo motivo, ma solo in chi abbia particolari problematiche.
Tutti gli antidepressivi hanno questa caratteristica.
La informo, inoltre, che la valutazione dell'andamento della terapia a 15 giorni e' pressocche' inutile in quanto l'azione terapeutica si esplica a partire dalla terza- quarta settimana a dose piena.
La dose iniziale non dovrebbe essere di 75mg in quanto cio' amplifica gli effetti collaterali che il suo neurologo avrebbe dovuto spiegarle prima dell'assunzione.
Lo specialista di riferimento e' lo psichiatra.
https://wa.me/3908251881139
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[#4]
Gentile Utente,
come Le dicevo nel mio primo post, la cosa più opportuna da fare è farsi consigliare dal medico che La segue per il problema delle varici, medico che conosce bene l'entità del Suo disturbo e che quindi potrebbe valutare l'eventuale assunzione del farmaco con dati obiettivi più sicuri.
La valutazione a 15 giorni può essere interpretata dal punto di vista degli effetti collaterali e non di quelli terapeutici.
Cordialmente
come Le dicevo nel mio primo post, la cosa più opportuna da fare è farsi consigliare dal medico che La segue per il problema delle varici, medico che conosce bene l'entità del Suo disturbo e che quindi potrebbe valutare l'eventuale assunzione del farmaco con dati obiettivi più sicuri.
La valutazione a 15 giorni può essere interpretata dal punto di vista degli effetti collaterali e non di quelli terapeutici.
Cordialmente
[#5]
Aggiungo anche che la somministrazione serale potrebbe comportare una insonnia paradossa se il farmaco non dovesse darle la sonnolenza come primario effetto collaterale.
Nella mia esperienza con Efexor, difficilmente ha dato sonnolenza mentre e' piu' frequente un certo aumento dell'ansia.
Nella mia esperienza con Efexor, difficilmente ha dato sonnolenza mentre e' piu' frequente un certo aumento dell'ansia.
[#6]
Utente
Ringrazio per la partecipazione al consulto. A questo punto chiederò al mio otorino laringoiatra informazioni riguardo al problema delle varici in associazione al farmaco.
Riguardo alla terapia, per rispondere al dott. Ruggero, credo che il contatto dopo 15 giorni sia finalizzato solo a valutare la mia tolleranza al farmaco.
Riguardo a dosaggio e orario di somministrazione non saprei che dirle, questa è stata l'idea del mio neurologo.
Non sono seguito da uno psichiatra invece per l'ansia, che ultimamente è sfociata in veri e propri attacchi d'ansia,bensi da un terapista cognitivo-comportamentale.
Saluti
Riguardo alla terapia, per rispondere al dott. Ruggero, credo che il contatto dopo 15 giorni sia finalizzato solo a valutare la mia tolleranza al farmaco.
Riguardo a dosaggio e orario di somministrazione non saprei che dirle, questa è stata l'idea del mio neurologo.
Non sono seguito da uno psichiatra invece per l'ansia, che ultimamente è sfociata in veri e propri attacchi d'ansia,bensi da un terapista cognitivo-comportamentale.
Saluti
[#7]
Gentile utente,
se il farmaco e' stato introdotto direttamente a questo dosaggio senza la titolazione tipica sicuramente avra' degli effetti collaterali che la porteranno ad interrompere il trattamento prima del raggiungimento dei 15 giorni.
Soprattutto, se non le sono stati esplicitati chiaramente i possibili effetti nel corso delle prime settimane di trattamento.
Cio', ovviamente ipoteticamente, puo' portare a gestire il trattamento in modo non indicato.
Lo specialista di riferimento per il suo disturbo e' lo psichiatra, anche per rendere la diagnosi piu' chiara e unire anche altri aspetti dei suoi disturbi che emergono essere in trattamento presso altri professionisti.
se il farmaco e' stato introdotto direttamente a questo dosaggio senza la titolazione tipica sicuramente avra' degli effetti collaterali che la porteranno ad interrompere il trattamento prima del raggiungimento dei 15 giorni.
Soprattutto, se non le sono stati esplicitati chiaramente i possibili effetti nel corso delle prime settimane di trattamento.
Cio', ovviamente ipoteticamente, puo' portare a gestire il trattamento in modo non indicato.
Lo specialista di riferimento per il suo disturbo e' lo psichiatra, anche per rendere la diagnosi piu' chiara e unire anche altri aspetti dei suoi disturbi che emergono essere in trattamento presso altri professionisti.
[#8]
Utente
Egregio dott. Ruggiero,
la terapia non l'ho mai iniziata e sono due mesi che la rimando, un pò per altri accertamenti clinici un pò perché non sono entusiasta di prendere questo farmaco. Tra l'altro il motivo per cui mi è stato prescritto (la presunta sindrome da stanchezza cronica, che però il neurologo chiama disfunzione del sistema nervoso vegetativo) è decisamente regredito. Altro motivo era un certa ansia da prestazione nei rapporti sessuali cui il farmaco a detta del medico poteva giovare (avendo ricondotto il disturbo alla famiglia di quelli da eiaculazione precoce). Ma diciamo che solo per questa ragione non avrei mai consultato un neurologo ma avrei cercato di risolverlo con la mia terapeuta (tenuto conto che l'andrologo aveva escluso qualsiasi patologia organica).
Invece dopo la prescrizione del farmaco sono arrivati gli attacchi d'ansia e i disturbi neurovegetativi si sono moltiplicati, mentre sono un pò venute meno la stanchezza e le algie croniche. Insomma al momento continuo a rimandare l'inizio della terapia, anche se rimanda rimanda sembra che le cose peggiorino (dal punto di vista dell'ansia). Insomma sembra che più che i mali orginari ora sia quest'ansia il problema principale da risolvere.
Su dosaggio e somministrazione del farmaco non posso però far altro che fidarmi del neurologo, anche se lei appare in dissenso.
Saluti e grazie dell'attenzione e disponibilità
la terapia non l'ho mai iniziata e sono due mesi che la rimando, un pò per altri accertamenti clinici un pò perché non sono entusiasta di prendere questo farmaco. Tra l'altro il motivo per cui mi è stato prescritto (la presunta sindrome da stanchezza cronica, che però il neurologo chiama disfunzione del sistema nervoso vegetativo) è decisamente regredito. Altro motivo era un certa ansia da prestazione nei rapporti sessuali cui il farmaco a detta del medico poteva giovare (avendo ricondotto il disturbo alla famiglia di quelli da eiaculazione precoce). Ma diciamo che solo per questa ragione non avrei mai consultato un neurologo ma avrei cercato di risolverlo con la mia terapeuta (tenuto conto che l'andrologo aveva escluso qualsiasi patologia organica).
Invece dopo la prescrizione del farmaco sono arrivati gli attacchi d'ansia e i disturbi neurovegetativi si sono moltiplicati, mentre sono un pò venute meno la stanchezza e le algie croniche. Insomma al momento continuo a rimandare l'inizio della terapia, anche se rimanda rimanda sembra che le cose peggiorino (dal punto di vista dell'ansia). Insomma sembra che più che i mali orginari ora sia quest'ansia il problema principale da risolvere.
Su dosaggio e somministrazione del farmaco non posso però far altro che fidarmi del neurologo, anche se lei appare in dissenso.
Saluti e grazie dell'attenzione e disponibilità
[#9]
Gentile utente,
se il suo sintomo e' l'ansia, il farmaco introdotto in questo modo l'aumentera' e lei attribuira' una colpa al farmaco che, invece, sta facendo il suo lavoro soprattutto se non le e' stato esplicitato cosa accadra' nelle prime due settimane che non sono settimane di risoluzione della sintomatologia in nessun caso.
Inoltre, l'uso di un antidepressivo per l'eiaculazione precoce sfrutta un effetto collaterale che in lei potrebbe non presentarsi, mentre potrebbe essere efficace se questa dipendesse esclusivamente dall'ansia.
Oltretutto, la diagnosi non e' condivisa in quanto utilizza una terminologia che non appartiene alla psicopatologia psichiatrica.
Quindi, lo specialista di riferimento e' e resta lo psichiatra.
se il suo sintomo e' l'ansia, il farmaco introdotto in questo modo l'aumentera' e lei attribuira' una colpa al farmaco che, invece, sta facendo il suo lavoro soprattutto se non le e' stato esplicitato cosa accadra' nelle prime due settimane che non sono settimane di risoluzione della sintomatologia in nessun caso.
Inoltre, l'uso di un antidepressivo per l'eiaculazione precoce sfrutta un effetto collaterale che in lei potrebbe non presentarsi, mentre potrebbe essere efficace se questa dipendesse esclusivamente dall'ansia.
Oltretutto, la diagnosi non e' condivisa in quanto utilizza una terminologia che non appartiene alla psicopatologia psichiatrica.
Quindi, lo specialista di riferimento e' e resta lo psichiatra.
[#10]
Utente
Egregio dottore,
il neurologo mi aveva parlato di possibili effetti collaterali iniziali, sostenendo però che l'unico che lo preuccupava era la possibile comparsa di nausea e vomito.
Comunque, dato che la ragione per cui mi fu prescritto quel farmaco, almeno quella principale, era la stanchezza cronica e le algie, vuoi chiamarle sindorme da stanchezza cronica, vuoi in altro modo, al momento sono recessivi credo che l'efexor lo metterò un momento da parte. Anche perché non vorrei prendere farmaci per curare problemi sessuali, non di disfunzione erettile, a soli 31 anni di età. Tra l'atro il mio problema non è strettamente di eiaculazione precoce, ma più che altro di una enorme difficoltà a iniziare la penetrazione, poiché ho un'immediata perdita dell'erezione al momento della penetrazione. Nessun problema invece nel raggiungere l'erezione (anzi, forse fini troppo facile) nè nei preliminari o nell'autoerotismo. Diciamo che arrivo fin troppo carico all'"evento" ma al momento di cominciare fine dei giochi!Però ribadisco una certa peplessità nell'uso di farmaci di questo tipo per tale problema che pensavo di poter risolvere solo con la psicoterapia. Tra l'altro mi sembra che lei mi dica che tale farmaco potrebbe anche non essere efficace per siffatto problema. Non so quale sia in proposito il suo parere che avrei piacere a conoscere.
In ogni caos, visto che gli attacchi di ansia (tachicardia, extrasistole, vertigine, senso di stordimento e di pesantezza alle membra) sono diventati il vero problema, credo che al momento sia questo che vada risolto. E oltre a continuare la terapia seguirò il suo consiglio e sentirò il parere di uno psichiatra in associazione allo psicologo.
Avrei comunque piacere a conoscere la sua opinione anche sul deficit sessuale, che alle analisi andrologiche non ha dato nessun risultato. D'altronde anche usando Cialis (una prova che mi aveva fatto fare il medico di base) non avevo nessun beneficio. Erezione più che ottimale, ma la momento di iniziare perdita della stessa. Ed è un problema che mi ha accompagnato un pò tutta la vita ma che avevo tenuto non molto in considerazione tenuto conto che avevo molti rapporti ma poche storie stabili, come è invece la mia attuale. E in questo caso il problema come può capire è diverso. Ho avuto anche il dubbio che possa derivare da un eccesso di autoerotismo avuto sino a oggi (circa 5 volte a settimana, mai più di una volta al giorno) che nonvorrei stia diventando un surrogato.
Come detto seguirò il suo consiglio di sentire uno psichiatra ma se vorrà rispondere nuovamente ne avrei piacere.
Cordiali saluti e grazie ancora
il neurologo mi aveva parlato di possibili effetti collaterali iniziali, sostenendo però che l'unico che lo preuccupava era la possibile comparsa di nausea e vomito.
Comunque, dato che la ragione per cui mi fu prescritto quel farmaco, almeno quella principale, era la stanchezza cronica e le algie, vuoi chiamarle sindorme da stanchezza cronica, vuoi in altro modo, al momento sono recessivi credo che l'efexor lo metterò un momento da parte. Anche perché non vorrei prendere farmaci per curare problemi sessuali, non di disfunzione erettile, a soli 31 anni di età. Tra l'atro il mio problema non è strettamente di eiaculazione precoce, ma più che altro di una enorme difficoltà a iniziare la penetrazione, poiché ho un'immediata perdita dell'erezione al momento della penetrazione. Nessun problema invece nel raggiungere l'erezione (anzi, forse fini troppo facile) nè nei preliminari o nell'autoerotismo. Diciamo che arrivo fin troppo carico all'"evento" ma al momento di cominciare fine dei giochi!Però ribadisco una certa peplessità nell'uso di farmaci di questo tipo per tale problema che pensavo di poter risolvere solo con la psicoterapia. Tra l'altro mi sembra che lei mi dica che tale farmaco potrebbe anche non essere efficace per siffatto problema. Non so quale sia in proposito il suo parere che avrei piacere a conoscere.
In ogni caos, visto che gli attacchi di ansia (tachicardia, extrasistole, vertigine, senso di stordimento e di pesantezza alle membra) sono diventati il vero problema, credo che al momento sia questo che vada risolto. E oltre a continuare la terapia seguirò il suo consiglio e sentirò il parere di uno psichiatra in associazione allo psicologo.
Avrei comunque piacere a conoscere la sua opinione anche sul deficit sessuale, che alle analisi andrologiche non ha dato nessun risultato. D'altronde anche usando Cialis (una prova che mi aveva fatto fare il medico di base) non avevo nessun beneficio. Erezione più che ottimale, ma la momento di iniziare perdita della stessa. Ed è un problema che mi ha accompagnato un pò tutta la vita ma che avevo tenuto non molto in considerazione tenuto conto che avevo molti rapporti ma poche storie stabili, come è invece la mia attuale. E in questo caso il problema come può capire è diverso. Ho avuto anche il dubbio che possa derivare da un eccesso di autoerotismo avuto sino a oggi (circa 5 volte a settimana, mai più di una volta al giorno) che nonvorrei stia diventando un surrogato.
Come detto seguirò il suo consiglio di sentire uno psichiatra ma se vorrà rispondere nuovamente ne avrei piacere.
Cordiali saluti e grazie ancora
[#11]
Per la presenza di un disturbo d'ansia il trattamento previsto e' con antidepressivi, tra cui anche Efexor.
La presenza di numerosi sintomi ansiosi, non ultima la perdita di erezione alla penetrazione, deve considerare un trattamento a lungo termine con possibile minore impatto in termini di effetti collaterali.
Iniziando con una dose minore per raggiungere quella terapeurltica e' possibile valutare eventuali effetti collaterali che possano presentarsi durante il trattamento.
La presenza di numerosi sintomi ansiosi, non ultima la perdita di erezione alla penetrazione, deve considerare un trattamento a lungo termine con possibile minore impatto in termini di effetti collaterali.
Iniziando con una dose minore per raggiungere quella terapeurltica e' possibile valutare eventuali effetti collaterali che possano presentarsi durante il trattamento.
[#13]
Sì, il mio dubbio e' sia sul dosaggio, in quanto l'inserimento troppo veloce in un soggetto con disturbo d'ansia puo' aumentare l'ansia e rendere vano l'inizio del trattamento che sull'orario di assunzione che puo' portare ad insonnia, soprattutto in chi soffre d'ansia, e per questo fare interrompere il trattamento.
Ovviamente, ogni paziente e' diverso, pero' non sapendo in lei gli effetti a breve termine, da valutarsi tra i primi effetti non terapeutici, l'inserimento andrebbe fatto secondo una introduzione piu' calma, e comunque con una valutazione a tre-quattro settimane di dosaggio pieno per valutare anche gli effetti terapeutici del farmaco.
Efexor le viene prescritto per una serie di sintomi fisici, quindi oltre l'ansia gia' presente e' presente una sintomatologia per la quale il farmaco puo' essere utile, con una azione piu' selettiva ed a dosaggi differenti da quelli prescritti.
Siccome la prescrizione e' gia' di due mesi, a questo punto farei rivalutare la situazione, perche' nel frattempo la diagnosi potrebbe essersi definita meglio ed in modo piu' chiaro.
Ovviamente, ogni paziente e' diverso, pero' non sapendo in lei gli effetti a breve termine, da valutarsi tra i primi effetti non terapeutici, l'inserimento andrebbe fatto secondo una introduzione piu' calma, e comunque con una valutazione a tre-quattro settimane di dosaggio pieno per valutare anche gli effetti terapeutici del farmaco.
Efexor le viene prescritto per una serie di sintomi fisici, quindi oltre l'ansia gia' presente e' presente una sintomatologia per la quale il farmaco puo' essere utile, con una azione piu' selettiva ed a dosaggi differenti da quelli prescritti.
Siccome la prescrizione e' gia' di due mesi, a questo punto farei rivalutare la situazione, perche' nel frattempo la diagnosi potrebbe essersi definita meglio ed in modo piu' chiaro.
[#14]
Utente
Grazie ancora.
In effetti come le dicevo l'aspetto algico sembra essere venuto un pò meno. E d'altronde il reumatologo riteneva utile il farmaco dato dal neurologo essenzialmente per tale profilo. Ora invece sono subentrati questi sintomi para-cardiaci con vertigini e senso di stordimento. E resta un pò il probelma sessuale.
A questo punto dunque sembra che l'ansia la faccia da padrona e allora credo forse meglio mettere da parte il neurologo e sentire, come da suo consiglio, uno psichiatra per valutare se introdurre una terapia farmacologica in associazione alla psicoterapia.
Per la stanchezza cronica, d'altronde, dovrò ricontattare a fine luglio il reumatologo.
Mi sembra sia il percorso migliore allo stato, tenuto conto che la prescrizione del reumatologo mi aveva fatto venire gli effetti collaterali prima di iniziare la cura!!!
Non so se concorda con tale percorso ma la ringrazio comunque per la disponibilità
In effetti come le dicevo l'aspetto algico sembra essere venuto un pò meno. E d'altronde il reumatologo riteneva utile il farmaco dato dal neurologo essenzialmente per tale profilo. Ora invece sono subentrati questi sintomi para-cardiaci con vertigini e senso di stordimento. E resta un pò il probelma sessuale.
A questo punto dunque sembra che l'ansia la faccia da padrona e allora credo forse meglio mettere da parte il neurologo e sentire, come da suo consiglio, uno psichiatra per valutare se introdurre una terapia farmacologica in associazione alla psicoterapia.
Per la stanchezza cronica, d'altronde, dovrò ricontattare a fine luglio il reumatologo.
Mi sembra sia il percorso migliore allo stato, tenuto conto che la prescrizione del reumatologo mi aveva fatto venire gli effetti collaterali prima di iniziare la cura!!!
Non so se concorda con tale percorso ma la ringrazio comunque per la disponibilità
[#16]
Utente
Egregio dottore, vista la sua disponibilità e gentilezza volevo aggiornarla sugli sviluppi.
Come annunciatole ho consultato uno psichiatra il quale mi ha prescritto una prima terapia d'impatto per risolvere principalmente il problema degli attacchi d'ansia e del fatto che ro arrivato a tre notti praticamente senza dormire.
Così mi ha prescritto una terapia di questo tipo:
Xanax 1 mg: una compressa dopo colazione, una dopo cena
Halcion 250 mcg. una compressa per una settimana mezz'ora prima di coricarmi per ristabilire un equilibrio sonno-veglia e poi sospendere.
Melasin-up: una compressa ogni sera verso le 22-23 per tre mesi.
La terapia con Xanax sarà poi soggetta ad adattamenti e a nuove valutazioni.
Devo dire che gli attacchi d'ansia, in particiolare le tachicardie (per cui stavo facendo anche accertamenti cardiologici sinora negativi) sono sparite immediatamente e dalla prima sera di xanax e halcion ho ripreso a dormire con regolarità e tempi di addormentamento immediati. Resta il mio problema più di lungo corso di avere periodi di risvegli mattutini prematuri. Ma insomma va molto meglio e quasi mi dispiace dover abbandonare l'Halcion (stasera è l'ultima).
Lo Xanax per i primi giorni oltre a debellare tachicardie, stordimenti e testa vuota mi ha dato anche uno stato di euforia quasi eccessiva, che la psichiatra mi aveva comunque preannunciato.
Non mi ha dato nessuna sonnolenza nè particolari problemi se ci bevo un paio di bicchieri di vino. Prendo 1 mg la mattina e arrivo a lavoro in macchina senza problemi.
Unica cosa, dopo 7 giorni mi sembra di essere fin troppo iperattivo, sopratutto nel tardo pomeriggio (quindi più a distanza dalla prima ssunzione) e un pò più agitato. Diciamo che ho sempre voglia di fare qualcosa e non di rilassarmi.
Unici effetti spiacevoli che si stando manifestando è un pò di senso di confusione mentale, m'impicciio un pò con le parole e parlo a ruota libra. Sono da sempre un logorroico ma più che altro di quelli che fa i comici nelle serate con gli amici e ed è molto accentratore. Per questi effetti intendo invece un cervello che va a mille, penso tremila cose insieme, poi me le scordo, mi dimentico che stavo facendo, inizio una frase, la incespico ne inizio un'altra.
Insomma, crisi d'ansia passate da subito, sto meglio anche con il colon irritabile, stanchezza cronica e mialgie al momento assenti ma mi sembra che più che un ansiolitico sto sotto effetto cocaina!!!!
Forse dovremo rivedere il dosaggio o magari spalmarlo meglio durante la giornata. Magari potrei dividere tra colazione e pranzo la compressa giornaliera, cosa che avrebbe anche dei costi minori rispetto a passare al dosaggio da 50 mg (ma non so se è uguale) Vedremo poi come andrà quando sospenderò l'Halcion, che non mi sembra dare nessun problema al risveglio, ma non voglio abituarmi ai sonniferi. Magari finsco la scatola prendendo l'ultima compressa a metà per duec sere in più ma poi basta.
Volevo solo informarla visto che ha avuto la gentilezza di seguire il tutto e ovviamente ogni suo parere è ben accetto.
Saluti
Come annunciatole ho consultato uno psichiatra il quale mi ha prescritto una prima terapia d'impatto per risolvere principalmente il problema degli attacchi d'ansia e del fatto che ro arrivato a tre notti praticamente senza dormire.
Così mi ha prescritto una terapia di questo tipo:
Xanax 1 mg: una compressa dopo colazione, una dopo cena
Halcion 250 mcg. una compressa per una settimana mezz'ora prima di coricarmi per ristabilire un equilibrio sonno-veglia e poi sospendere.
Melasin-up: una compressa ogni sera verso le 22-23 per tre mesi.
La terapia con Xanax sarà poi soggetta ad adattamenti e a nuove valutazioni.
Devo dire che gli attacchi d'ansia, in particiolare le tachicardie (per cui stavo facendo anche accertamenti cardiologici sinora negativi) sono sparite immediatamente e dalla prima sera di xanax e halcion ho ripreso a dormire con regolarità e tempi di addormentamento immediati. Resta il mio problema più di lungo corso di avere periodi di risvegli mattutini prematuri. Ma insomma va molto meglio e quasi mi dispiace dover abbandonare l'Halcion (stasera è l'ultima).
Lo Xanax per i primi giorni oltre a debellare tachicardie, stordimenti e testa vuota mi ha dato anche uno stato di euforia quasi eccessiva, che la psichiatra mi aveva comunque preannunciato.
Non mi ha dato nessuna sonnolenza nè particolari problemi se ci bevo un paio di bicchieri di vino. Prendo 1 mg la mattina e arrivo a lavoro in macchina senza problemi.
Unica cosa, dopo 7 giorni mi sembra di essere fin troppo iperattivo, sopratutto nel tardo pomeriggio (quindi più a distanza dalla prima ssunzione) e un pò più agitato. Diciamo che ho sempre voglia di fare qualcosa e non di rilassarmi.
Unici effetti spiacevoli che si stando manifestando è un pò di senso di confusione mentale, m'impicciio un pò con le parole e parlo a ruota libra. Sono da sempre un logorroico ma più che altro di quelli che fa i comici nelle serate con gli amici e ed è molto accentratore. Per questi effetti intendo invece un cervello che va a mille, penso tremila cose insieme, poi me le scordo, mi dimentico che stavo facendo, inizio una frase, la incespico ne inizio un'altra.
Insomma, crisi d'ansia passate da subito, sto meglio anche con il colon irritabile, stanchezza cronica e mialgie al momento assenti ma mi sembra che più che un ansiolitico sto sotto effetto cocaina!!!!
Forse dovremo rivedere il dosaggio o magari spalmarlo meglio durante la giornata. Magari potrei dividere tra colazione e pranzo la compressa giornaliera, cosa che avrebbe anche dei costi minori rispetto a passare al dosaggio da 50 mg (ma non so se è uguale) Vedremo poi come andrà quando sospenderò l'Halcion, che non mi sembra dare nessun problema al risveglio, ma non voglio abituarmi ai sonniferi. Magari finsco la scatola prendendo l'ultima compressa a metà per duec sere in più ma poi basta.
Volevo solo informarla visto che ha avuto la gentilezza di seguire il tutto e ovviamente ogni suo parere è ben accetto.
Saluti
[#18]
Utente
Efexor non l'ho più cominciato visto che la cura del neurologo al momento sembra aver pèerso la sua mecessità.
La mia psichiatra ha dunqeu deciso di eliminarfe l'Halcion progressivamente (una compressa un giorno si e uno no per 6 giorni) e di provare a passare aun dosaggio di Xanax di 3 mg (1 mg dopo ciascun pasto) sostenendo che in questa prima fase mi ha fatto principalmente un effetto antidepressivo, cosa normale in taluni casi nel primo periodo di utilizzo dello xanax.
Io complessivamnente mi sento meglio ma effettivamente un pò iperattivo, un pò una molla.
Cmq la psichiatra che mi segue mi ha detto di provare a dosaggio alzato per un 5 giorni e poi la risento, quindi monitoriamo con una certa frequenza. L'ipotesi di ricorrerre ad antidepressivi in futuro l'ha abbandonata soprattutto visto la reazione che mi fa già lo xanax!
Saluti
La mia psichiatra ha dunqeu deciso di eliminarfe l'Halcion progressivamente (una compressa un giorno si e uno no per 6 giorni) e di provare a passare aun dosaggio di Xanax di 3 mg (1 mg dopo ciascun pasto) sostenendo che in questa prima fase mi ha fatto principalmente un effetto antidepressivo, cosa normale in taluni casi nel primo periodo di utilizzo dello xanax.
Io complessivamnente mi sento meglio ma effettivamente un pò iperattivo, un pò una molla.
Cmq la psichiatra che mi segue mi ha detto di provare a dosaggio alzato per un 5 giorni e poi la risento, quindi monitoriamo con una certa frequenza. L'ipotesi di ricorrerre ad antidepressivi in futuro l'ha abbandonata soprattutto visto la reazione che mi fa già lo xanax!
Saluti
[#19]
sono in disaccordo con quanto indicato dalla psichiatra.
Il trattamento con benzodiazepine non e' indicato nel lungo termine e non puo' essere sostituito al trattamento con antidepressivi.
Anche il miglioramento clinico che riferisce puo' essere un fenomeno di suggestione che non trova alcuna conferma nel cambiamento dei trattamenti in questo modo.
Il trattamento con benzodiazepine non e' indicato nel lungo termine e non puo' essere sostituito al trattamento con antidepressivi.
Anche il miglioramento clinico che riferisce puo' essere un fenomeno di suggestione che non trova alcuna conferma nel cambiamento dei trattamenti in questo modo.
[#20]
Utente
Egregio dottore,
allo stato non c'è nessuna intenzione di intraprendere alcuna terapia a lungo termine con benzodiazepine.
La terapia con efexer mi fu prescritta dal neurologo per algie e dolori cronici associati alla stanchezza in accordo con il reumatologo che mi prescrisse una terapia con carnitina per la stanchezza. Tuttavia il reamatologo per la stanchezza cronica non riteneva così necessario l'uso di efexor visto che le algie non sono così invalidanti.
Fui io a voler sentire il parere di un neurologo temendo malattie di origine neurologica escluse da visita e accertamenti approfonditi (salvo risonanza magnetica ritenuta del tutto inutile).
Tuttavia fatte tre settimane di cura con carnitina e prescritto l'efexorche che però non ho mai preso mi è come d'incanto sparita la "presunta sindrome da stanchezza cronica". Sono poi cominciati una serie di attacchi d'ansia in seguito ai ripetuti accertamenti medici e in particolare per quel problema di catarro con sangue che però si è rivelato essere un problema affatto grave e sto ora trattando con un prodotto che dovrebbe favorire la scomparsa delle radici. E tali attacchi sono cominciati in tale periodo il giorno dopo in cui ne ebbe uno la mia ragazza, anch'essa un pò anziosa. E un pò devo confessare che mi sono fatto venire gli effetti collateralio dell'efexor prima di prenderlo!!!
La psichiatra l'ho dunque contattata per risolvere l"emergenza" di questi attacchi mai avuti e ha ritenuto tale trattamento con xanax il più indicato; ma la sua idea è che esso non dovrà protendersi oltre 1-2 mesi.
Poi la mia tendenza alle somatizzazioni (stranamente sparite ora in terapia) la dotoressa ritiene che vadano gestite con la psicoterapia che ho iniziato qualche mese fa.
Allo stato, insomma, non c'è l'intenzione di associare una terapia farmacologica a lungo periodo alla psicoterapia (le preciso che psicoterapeuta e psichiatra sono due persone diverse). Lo xanax dovrebbe servire solo a riportarmi a quella condizione di "normalità" per poter riprendere più serenamente la terapia cognitiva.
Le ribadisco che l'antidepressivo mi era stato dato per algie sparite non con lo xanax, ma immediatamente dopo la prescizione del neurologo, tanto che avevo rinviato l'inizio della terapia (che mi rendeva ansioso avendo preferito non prendere farmaci che il reumatologo di per sè non mi aveva prescritto).
Rispetto comunque le sue idee ma per ora non posso far altro che seguire il piano della mia psichiatra che ho contattato su suo consiglio.
Ma l'idea generale, per chiarirle il tutto, è che dopo una breve terapia con benzodiazepine fatta per tentare di eliminare gli attacchi di ansia (per ora scomparsi ma di cui non avevo mai sofferto fino al sangue in bocca e alla crisi della mia fidanzata) io molli i farmaci (tranne gli intergatori prescritti dal reumatologo a cicli) e lavori solo con la psicologa per il mio disturbo d'ansia generalizzata e personalità ossessivo compulsiva a tendenza ipocondriaca. Poi a settembre rivedrò il reumatologo per fare il punto sulla stanchezza cronica e valutare se fare altre terapie o solo cicli d'integratori.
Non so se quanto detto manterrà il suo disaccordo ma è solo per chiarirle che la terapia con efexor non era all'origine stata prescritta nè da chi mi curava per la stanchezza cronica nè dalla psichiatra che ho sentito su suo consiglio per questi improvvisi attacchi d'ansia. Insomma, non c'è stato un intento di "sostituire lo xanax con l'efexor".
Spero che questo possa averle chiarito la situazione anche se non so se potrà risolvere il suo disaccordo.
Saluti
allo stato non c'è nessuna intenzione di intraprendere alcuna terapia a lungo termine con benzodiazepine.
La terapia con efexer mi fu prescritta dal neurologo per algie e dolori cronici associati alla stanchezza in accordo con il reumatologo che mi prescrisse una terapia con carnitina per la stanchezza. Tuttavia il reamatologo per la stanchezza cronica non riteneva così necessario l'uso di efexor visto che le algie non sono così invalidanti.
Fui io a voler sentire il parere di un neurologo temendo malattie di origine neurologica escluse da visita e accertamenti approfonditi (salvo risonanza magnetica ritenuta del tutto inutile).
Tuttavia fatte tre settimane di cura con carnitina e prescritto l'efexorche che però non ho mai preso mi è come d'incanto sparita la "presunta sindrome da stanchezza cronica". Sono poi cominciati una serie di attacchi d'ansia in seguito ai ripetuti accertamenti medici e in particolare per quel problema di catarro con sangue che però si è rivelato essere un problema affatto grave e sto ora trattando con un prodotto che dovrebbe favorire la scomparsa delle radici. E tali attacchi sono cominciati in tale periodo il giorno dopo in cui ne ebbe uno la mia ragazza, anch'essa un pò anziosa. E un pò devo confessare che mi sono fatto venire gli effetti collateralio dell'efexor prima di prenderlo!!!
La psichiatra l'ho dunque contattata per risolvere l"emergenza" di questi attacchi mai avuti e ha ritenuto tale trattamento con xanax il più indicato; ma la sua idea è che esso non dovrà protendersi oltre 1-2 mesi.
Poi la mia tendenza alle somatizzazioni (stranamente sparite ora in terapia) la dotoressa ritiene che vadano gestite con la psicoterapia che ho iniziato qualche mese fa.
Allo stato, insomma, non c'è l'intenzione di associare una terapia farmacologica a lungo periodo alla psicoterapia (le preciso che psicoterapeuta e psichiatra sono due persone diverse). Lo xanax dovrebbe servire solo a riportarmi a quella condizione di "normalità" per poter riprendere più serenamente la terapia cognitiva.
Le ribadisco che l'antidepressivo mi era stato dato per algie sparite non con lo xanax, ma immediatamente dopo la prescizione del neurologo, tanto che avevo rinviato l'inizio della terapia (che mi rendeva ansioso avendo preferito non prendere farmaci che il reumatologo di per sè non mi aveva prescritto).
Rispetto comunque le sue idee ma per ora non posso far altro che seguire il piano della mia psichiatra che ho contattato su suo consiglio.
Ma l'idea generale, per chiarirle il tutto, è che dopo una breve terapia con benzodiazepine fatta per tentare di eliminare gli attacchi di ansia (per ora scomparsi ma di cui non avevo mai sofferto fino al sangue in bocca e alla crisi della mia fidanzata) io molli i farmaci (tranne gli intergatori prescritti dal reumatologo a cicli) e lavori solo con la psicologa per il mio disturbo d'ansia generalizzata e personalità ossessivo compulsiva a tendenza ipocondriaca. Poi a settembre rivedrò il reumatologo per fare il punto sulla stanchezza cronica e valutare se fare altre terapie o solo cicli d'integratori.
Non so se quanto detto manterrà il suo disaccordo ma è solo per chiarirle che la terapia con efexor non era all'origine stata prescritta nè da chi mi curava per la stanchezza cronica nè dalla psichiatra che ho sentito su suo consiglio per questi improvvisi attacchi d'ansia. Insomma, non c'è stato un intento di "sostituire lo xanax con l'efexor".
Spero che questo possa averle chiarito la situazione anche se non so se potrà risolvere il suo disaccordo.
Saluti
[#21]
Utente
Egregio dottore,
vista la sua disponibilità volevo aggiornarla sulla mia situazione.
Come già sa ho iniziato una terapia con xanax che va avanti da 40 giorni (2 cp. da 1mg al giorno per i primi dieci, passati poi a 3 cp da 1 mg). La psichiatra ritiene che dovremo restare a tale dosaggio ancora un mese circa per poi tornare a 2 cp. e cominciare a scalare fino a eliminare il farmaco.
Il farmaco nel complesso lo tollero bene, salvo un pò di sonnolenza più che altro tardo-pomeridiana, sopratutto se faccio lavori di tipo sedentario (leggere o scrivere al pc). La sera mi addormento presto e forse reggo un pò di meno le ore piccole, ma a parte questo nessun fastidio particolare. Nel complesso non mi ha dato neanché l'effetto negativo paventatomi dalla psichiatra nell'assumere lo xanax con alxolici. Nel senso che se dopo una copsicua cena in cui mi bevo mezza bottiglia di vino prendo la mia pillola non è che l'effetto aumenti parecchio.
Gli attacchi di ansia e paracardiaci (per fortuna esclusa ogni patologia da appronditi accertamenti) sono spariti e anche la stanchezza cronica (ma su questo non credo che lo xanax c'entri molto poichè tra visite cardiologiche e il comparire di un diverso problema di salute (emottisi) per fortuna di ntura benigna, credo che la mia attenzione si sia spostata su altro e le algie si sono fatte da parte.
Inoltre continuo sempre la terapia.
Insomma, a parte i problemi di salute fisica veri e propri, nel complesso la sistuazione è migliorata col farmaco.
So che lei dissentiva dal sostituire l'Efexor con lo Xanax ma in realtà le cose sono andate diversamente e se, superato il tutto e abbandonato lo xanax credo tra ottoble e novembre (la psichiatra mi parlò di una terapia tra i 3 e i 6 mesi ma non oltre), continuando però la piscoterapia, se la sindrome da stanchezza cronica non dovesse più farsi sentire, come spero, l'idea Efexor dovrebbe tramontare e continuerò a curare la mia anzia solo con la terapia. E ciò in particolare per l'ansia da prestazione sessuale, anche perché il mio andrologo ritiene del tutto sproporzionato un farmaco del genere per tale problema, salvo ovviamednte che non serva per altre ragioni. Ma io spero di no.
Questo solo per informarla vista la sua gentilezza pur nel suo legittimo dissenso
Saluti
vista la sua disponibilità volevo aggiornarla sulla mia situazione.
Come già sa ho iniziato una terapia con xanax che va avanti da 40 giorni (2 cp. da 1mg al giorno per i primi dieci, passati poi a 3 cp da 1 mg). La psichiatra ritiene che dovremo restare a tale dosaggio ancora un mese circa per poi tornare a 2 cp. e cominciare a scalare fino a eliminare il farmaco.
Il farmaco nel complesso lo tollero bene, salvo un pò di sonnolenza più che altro tardo-pomeridiana, sopratutto se faccio lavori di tipo sedentario (leggere o scrivere al pc). La sera mi addormento presto e forse reggo un pò di meno le ore piccole, ma a parte questo nessun fastidio particolare. Nel complesso non mi ha dato neanché l'effetto negativo paventatomi dalla psichiatra nell'assumere lo xanax con alxolici. Nel senso che se dopo una copsicua cena in cui mi bevo mezza bottiglia di vino prendo la mia pillola non è che l'effetto aumenti parecchio.
Gli attacchi di ansia e paracardiaci (per fortuna esclusa ogni patologia da appronditi accertamenti) sono spariti e anche la stanchezza cronica (ma su questo non credo che lo xanax c'entri molto poichè tra visite cardiologiche e il comparire di un diverso problema di salute (emottisi) per fortuna di ntura benigna, credo che la mia attenzione si sia spostata su altro e le algie si sono fatte da parte.
Inoltre continuo sempre la terapia.
Insomma, a parte i problemi di salute fisica veri e propri, nel complesso la sistuazione è migliorata col farmaco.
So che lei dissentiva dal sostituire l'Efexor con lo Xanax ma in realtà le cose sono andate diversamente e se, superato il tutto e abbandonato lo xanax credo tra ottoble e novembre (la psichiatra mi parlò di una terapia tra i 3 e i 6 mesi ma non oltre), continuando però la piscoterapia, se la sindrome da stanchezza cronica non dovesse più farsi sentire, come spero, l'idea Efexor dovrebbe tramontare e continuerò a curare la mia anzia solo con la terapia. E ciò in particolare per l'ansia da prestazione sessuale, anche perché il mio andrologo ritiene del tutto sproporzionato un farmaco del genere per tale problema, salvo ovviamednte che non serva per altre ragioni. Ma io spero di no.
Questo solo per informarla vista la sua gentilezza pur nel suo legittimo dissenso
Saluti
[#22]
Gentile utente
mi dispiace comunicarle che la sua e' una illusione.
Infatti, una volta sospeso il trattamento con benzodiazepine che non può essere protratto per oltre 8 settimane, i risultati saranno duplici:
- astinenza da benzodiazepine e conseguente difficoltà alla sospensione
- ritorno della sintomatologia algica per la quale il trattamento consigliato e' con antidepressivi.
In ogni caso se la sua diagnosi fosse diversa il trattamento doveva essere adatto al suo caso.
mi dispiace comunicarle che la sua e' una illusione.
Infatti, una volta sospeso il trattamento con benzodiazepine che non può essere protratto per oltre 8 settimane, i risultati saranno duplici:
- astinenza da benzodiazepine e conseguente difficoltà alla sospensione
- ritorno della sintomatologia algica per la quale il trattamento consigliato e' con antidepressivi.
In ogni caso se la sua diagnosi fosse diversa il trattamento doveva essere adatto al suo caso.
[#23]
Utente
Egregio dottore,
francamente non capisco le sue ragioni.
La terapia con benzodiazepione serviva a normalizzarmi dopo la comparsa di quegli improvvisi attacchi d'ansia dovuti a un particolare momento di stress (dovuto anche all'idea di prendere un antidepressivo) e alla grande paura per l'emoftoe. Tutto qui...il problema algico era stato messo da parte...e per ora va meglio. forse illusoriamente, forse perchè non era così grave, forse perché funziona un pò la terapia cognitiva (che il reumatologo, che è specializzato in sindrome da stachezza cronica) mi aveva raccomandato più di ogni farmaco.
Se alla fine del trattamento con xanax dovessero ripresentarsi i sintomi di sindrome da stachezza cronica il reumatologo valuterà nuovamente che tipo di terapia apprestare. E semmai valuteremo un ritorno all'efexor che mi aveva presc ritto il neurologo (consultato per escludere problemi neurologici). Per ilproblema di difficoltà a mantenere l'erezione,, inoltre , le ribadisco che l'andrologo non ritiene quella farmacologica la terapia elettiva. E lei stesso sosteneva che l'Efexor non necessariamente poteva giovare sotto quel profilo.
Sinceramente non vedo il problema. C'è stata un'emergenza, risolta, poi si rivaluterà.
D'altronde lei stesso riteneva sbagliato il modo in cui il neurologo voleva somministrarmi l'Efexor.
Sinceramente capisco esprimere la propria opinione, ma così sembra che qualsiasi indicazione di suoi colleghi le propongo lei la contesta.
Fu lei stesso a consigliarmi di sentire uno psichiatra e non prendere l'antidepressivo come voluto dal neurologo.
Se poi lo psichiatra ritiene per ora inopportuna una cuira con antidepressivi (che anche il reumatologo, che dirige il centro per la sindrome sulla stanchezza cronica di Roma non riteneva strettamente necessaria visto che le algie erano il sintomo recessivo rispetto alla stanchezza) ma meglio risolvere il probelma nuovo presentatosi non vedo peché contestarlo. Forse non avrò guarito la CFS ma ho risolto un'emergenza e se permette ne sono al momento contento. Se poi il reumatologo valuterà opportuno usare antidepressivi la mia psichiatra non ha detto non te li darò mai...ma concorderanno insieme una terapia.
Insomma ho seguito ogni suo consiglio trovandomi ogni volta innanzi a una critica allo specialista che mi ha seguito.
Saluti
francamente non capisco le sue ragioni.
La terapia con benzodiazepione serviva a normalizzarmi dopo la comparsa di quegli improvvisi attacchi d'ansia dovuti a un particolare momento di stress (dovuto anche all'idea di prendere un antidepressivo) e alla grande paura per l'emoftoe. Tutto qui...il problema algico era stato messo da parte...e per ora va meglio. forse illusoriamente, forse perchè non era così grave, forse perché funziona un pò la terapia cognitiva (che il reumatologo, che è specializzato in sindrome da stachezza cronica) mi aveva raccomandato più di ogni farmaco.
Se alla fine del trattamento con xanax dovessero ripresentarsi i sintomi di sindrome da stachezza cronica il reumatologo valuterà nuovamente che tipo di terapia apprestare. E semmai valuteremo un ritorno all'efexor che mi aveva presc ritto il neurologo (consultato per escludere problemi neurologici). Per ilproblema di difficoltà a mantenere l'erezione,, inoltre , le ribadisco che l'andrologo non ritiene quella farmacologica la terapia elettiva. E lei stesso sosteneva che l'Efexor non necessariamente poteva giovare sotto quel profilo.
Sinceramente non vedo il problema. C'è stata un'emergenza, risolta, poi si rivaluterà.
D'altronde lei stesso riteneva sbagliato il modo in cui il neurologo voleva somministrarmi l'Efexor.
Sinceramente capisco esprimere la propria opinione, ma così sembra che qualsiasi indicazione di suoi colleghi le propongo lei la contesta.
Fu lei stesso a consigliarmi di sentire uno psichiatra e non prendere l'antidepressivo come voluto dal neurologo.
Se poi lo psichiatra ritiene per ora inopportuna una cuira con antidepressivi (che anche il reumatologo, che dirige il centro per la sindrome sulla stanchezza cronica di Roma non riteneva strettamente necessaria visto che le algie erano il sintomo recessivo rispetto alla stanchezza) ma meglio risolvere il probelma nuovo presentatosi non vedo peché contestarlo. Forse non avrò guarito la CFS ma ho risolto un'emergenza e se permette ne sono al momento contento. Se poi il reumatologo valuterà opportuno usare antidepressivi la mia psichiatra non ha detto non te li darò mai...ma concorderanno insieme una terapia.
Insomma ho seguito ogni suo consiglio trovandomi ogni volta innanzi a una critica allo specialista che mi ha seguito.
Saluti
[#24]
Lei ha voluto un parere ed io gliel'ho dato.
La "sindrome da stanchezza cronica" e' un aspetto di una sottostante patologia depressiva per la quale la terapia cognitivo-comportamentale puo' non essere indicata, come non e' indicato il trattamento a lungo termine con benzodiazepine.
La "sindrome da stanchezza cronica" e' un aspetto di una sottostante patologia depressiva per la quale la terapia cognitivo-comportamentale puo' non essere indicata, come non e' indicato il trattamento a lungo termine con benzodiazepine.
[#25]
Utente
E infatti ho seguito il suo parere.
Non ho preso l'Efexor secondo le indicazioni del neurologo (che non mi ha in cura ma era stato consultato solo per escludere patologie neurologiche, ma ha comunque voluto dare un'indicazione terapeutica) e ho consultato uno psichiatra che mi ha prescritto una cura con Benzodiazepine per un periodo che dovrebbe essere di circa 3-4 mesi non "per la sindrome da stacnehzza cronica" ma per gli attacchi d'ansia.
Il medico che mi segue per la CFS, che è il responsabile del centro romano di studi sulla stessa, mi aveva prescritto per ora solo un'integrazione con L-carnitina e di seguire una terapia psicologia, dicendomi che andava bene il tipo di specialista che mi aveva in cura. Quando gli accennai dell'Efexor consigliato dal neurologo mi disse che poteva giovare per l'aspetto algico ma che al momento non lo indicava e in caso di parlarne con uno psichiatra più che un neurologo, dandoci appuntamento a settembre-ottobre con nuove analisi (la CFS per ora è presunta e non accertata dallo psecialista, anche se i tests sin qui eseguiti la fanno sospettare).
Così ho iniziato il ciclo di canitina e aspettato per l'Efexor, ma il sorgere di nuovi problemi organici (emottisi ripetuta) ha fatto mettere in secondo piano la presunta CFS ed è iniziata una serie di nalisi per tale patologia che mi hanno portato agli attacchi d'ansia e di panico.
Per quello lo psichiatra ha ritenuto che al momento fosse opportuna una terapia con Benzodiazepine non per curare la presunta CFS, ma solo per riportarmi ad una condizione di "normalità" e tranquillità. Cosa che è avvenuta anche perché l'emottisi sembra avere natura benigna.
Finito questo periodo di ansia peculiare e abbandonato progressivamente lo xanax ricominceremo da capo.
E il reumatologo valuterà se associare agli integratori un antidepressivo...che però dovrà monitorare sempre uno psichiatra. Anche se io spero che tutte queste peripezie possano aver avuto un qualche effetto ed evitare la ricomaprsa dei sintomi, almeno quelli più incisivi della CFS.
Spero di essermi chiarito e che è evidente che l'eventuale uso di antidepressivi è indicato per la CFS (anche se può non essere necessario o utile secondo lo specialista, dipende dal caso).
Lo xanax non mi è stato prescritto per tale patologia, ma per un "allarme momentaneo"e non è prevista nessuna cura a lungo termine con benzodiazepine. A fine settembre la psichiatra scomparirà e se risentirla lo valuterà il reumatologo. E in tal caso il farmaco suppongo sarà quello giusto solo che la sua collega probabilmente potrà monitorarne meglio gli effetti e sviluppi rispetto al reumatologo.
Come vede non c'è alcuna cotraddizione con quanto lei mi dice, è solo che questo post è cominciato per un problema e poi si è evoluto per altre vie che non vanno contro le sue indicazioni perché tese a colpire un bersaglio diverso.
Quanto al tipo di terapia, il reumatologo ha ritenuto la cognitiva idonea, ma poi vedremo. Vengo da una famiglia di psicologi di scuole diverse e non entro in diatribe.
Valuterò in base ai risultati dato che lo specialista di riferimento non ha posto preclusioni.
La saluto di nuovo
Non ho preso l'Efexor secondo le indicazioni del neurologo (che non mi ha in cura ma era stato consultato solo per escludere patologie neurologiche, ma ha comunque voluto dare un'indicazione terapeutica) e ho consultato uno psichiatra che mi ha prescritto una cura con Benzodiazepine per un periodo che dovrebbe essere di circa 3-4 mesi non "per la sindrome da stacnehzza cronica" ma per gli attacchi d'ansia.
Il medico che mi segue per la CFS, che è il responsabile del centro romano di studi sulla stessa, mi aveva prescritto per ora solo un'integrazione con L-carnitina e di seguire una terapia psicologia, dicendomi che andava bene il tipo di specialista che mi aveva in cura. Quando gli accennai dell'Efexor consigliato dal neurologo mi disse che poteva giovare per l'aspetto algico ma che al momento non lo indicava e in caso di parlarne con uno psichiatra più che un neurologo, dandoci appuntamento a settembre-ottobre con nuove analisi (la CFS per ora è presunta e non accertata dallo psecialista, anche se i tests sin qui eseguiti la fanno sospettare).
Così ho iniziato il ciclo di canitina e aspettato per l'Efexor, ma il sorgere di nuovi problemi organici (emottisi ripetuta) ha fatto mettere in secondo piano la presunta CFS ed è iniziata una serie di nalisi per tale patologia che mi hanno portato agli attacchi d'ansia e di panico.
Per quello lo psichiatra ha ritenuto che al momento fosse opportuna una terapia con Benzodiazepine non per curare la presunta CFS, ma solo per riportarmi ad una condizione di "normalità" e tranquillità. Cosa che è avvenuta anche perché l'emottisi sembra avere natura benigna.
Finito questo periodo di ansia peculiare e abbandonato progressivamente lo xanax ricominceremo da capo.
E il reumatologo valuterà se associare agli integratori un antidepressivo...che però dovrà monitorare sempre uno psichiatra. Anche se io spero che tutte queste peripezie possano aver avuto un qualche effetto ed evitare la ricomaprsa dei sintomi, almeno quelli più incisivi della CFS.
Spero di essermi chiarito e che è evidente che l'eventuale uso di antidepressivi è indicato per la CFS (anche se può non essere necessario o utile secondo lo specialista, dipende dal caso).
Lo xanax non mi è stato prescritto per tale patologia, ma per un "allarme momentaneo"e non è prevista nessuna cura a lungo termine con benzodiazepine. A fine settembre la psichiatra scomparirà e se risentirla lo valuterà il reumatologo. E in tal caso il farmaco suppongo sarà quello giusto solo che la sua collega probabilmente potrà monitorarne meglio gli effetti e sviluppi rispetto al reumatologo.
Come vede non c'è alcuna cotraddizione con quanto lei mi dice, è solo che questo post è cominciato per un problema e poi si è evoluto per altre vie che non vanno contro le sue indicazioni perché tese a colpire un bersaglio diverso.
Quanto al tipo di terapia, il reumatologo ha ritenuto la cognitiva idonea, ma poi vedremo. Vengo da una famiglia di psicologi di scuole diverse e non entro in diatribe.
Valuterò in base ai risultati dato che lo specialista di riferimento non ha posto preclusioni.
La saluto di nuovo
[#26]
Chiariamo subito che io non le ho indicato di non assumere Efexor ma ho posto in dubbio il dosaggio immediatamente alto e la mancanza di indicazione.
La decisione di assumere o meno il farmaco e' stata solo sua.
Per cio' che riguarda tutto il resto del racconto, sinceramente l'uso di integratori alimentari per curare un disturbo psichiatrico, se si ha una diagnosi precisa, e' una cosa piuttosto comune ma da me non condivisa in quanto scientificamente non ha alcun fondamento.
La sua cura a lungo termine di benzodiazepine vuol dire che ha superato le 8 settimane compresa la sospensione pertanto deve essere considerata a lungo termine, cioe' come lei ha spiegato, circa 4-5 mesi, ed anche questa scelta non e' condivisibile.
Non mi risulta che la terapia cognitivo-comportamentale abbia una indicazione per i disturbi algici a meno che non ci sia stata una valutazione differente.
Lei ha la facolta' di scegliere tutti i trattamenti e le indicazioni che vuole.
Se chiede un parere in questa sede non puo' pensare che chi le risponde lo possa fare secondo quello che pensa lei.
Io le ho risposto secondo le mie esperienze e le mie conoscenze in materia, pertanto mi sembra piuttosto inutile che voglia iniziare una polemica sterile su cio' che sarei tenuto a rispondere.
Da cio' che scrive e che io leggo, numerosi passaggi della sua patologia dalla diagnosi al trattamento a me risultano non consoni alle linee guida internazionali e nazionali sul trattamento delle patologie.
Prenda il commento, come dovrebbe fare, con le dovute attenzioni in quanto, ovviamente, chi la cura ha una visione piu' completa e certa della situazione.
Se lei fosse stato mio paziente non avrei fatto i passaggi che sono stati fatti fare a lei.
Cordiali Saluti
La decisione di assumere o meno il farmaco e' stata solo sua.
Per cio' che riguarda tutto il resto del racconto, sinceramente l'uso di integratori alimentari per curare un disturbo psichiatrico, se si ha una diagnosi precisa, e' una cosa piuttosto comune ma da me non condivisa in quanto scientificamente non ha alcun fondamento.
La sua cura a lungo termine di benzodiazepine vuol dire che ha superato le 8 settimane compresa la sospensione pertanto deve essere considerata a lungo termine, cioe' come lei ha spiegato, circa 4-5 mesi, ed anche questa scelta non e' condivisibile.
Non mi risulta che la terapia cognitivo-comportamentale abbia una indicazione per i disturbi algici a meno che non ci sia stata una valutazione differente.
Lei ha la facolta' di scegliere tutti i trattamenti e le indicazioni che vuole.
Se chiede un parere in questa sede non puo' pensare che chi le risponde lo possa fare secondo quello che pensa lei.
Io le ho risposto secondo le mie esperienze e le mie conoscenze in materia, pertanto mi sembra piuttosto inutile che voglia iniziare una polemica sterile su cio' che sarei tenuto a rispondere.
Da cio' che scrive e che io leggo, numerosi passaggi della sua patologia dalla diagnosi al trattamento a me risultano non consoni alle linee guida internazionali e nazionali sul trattamento delle patologie.
Prenda il commento, come dovrebbe fare, con le dovute attenzioni in quanto, ovviamente, chi la cura ha una visione piu' completa e certa della situazione.
Se lei fosse stato mio paziente non avrei fatto i passaggi che sono stati fatti fare a lei.
Cordiali Saluti
[#27]
Utente
Non era mia intenzione aprire alcuna polemica ma anzi precisare che a mio giudizio i contrasti erano minori di quelli che potevano sembrare.
Anzi, avevo riattivato questo post quiescente per informarla cordialmente delle cose e tutto sommato ringraziarla nell'avermi fatto contattare uno psichiatra che, almeno per il momento, ha risolto il dramma degli attacchi d'ansia e paracardiaci. Saranno illusioni ma la mia vita era in un momento drammatico e ora non lo è più, poi si vedrà. Lei ha, legittimamente, voluto contestare, in maniera anche piuttosto pesante la sua collega, la cura e il post per questo sta proseguendo. Ma credo che la polemica non sia con me (sono avvocato non medico) ma con chi mi cura. Io seguo le loro terapie poiché come il sito insegna qui non si danno cure ne si fanno diagnosi ma si danno suggerimenti. Che ho seguito anche se poi hanno portato su strade diverse da quelle che avrebbe scelto lei.
A questo punto terminerò la cura psichiatrica e poi il medico d'elezione sarà, come naturale, il reumatologo del centro CFS/FM.
La saluto e non la disturbo più ma volevo solo chiarire che non ero io a voler polemizzare, ma anzi ringraziarla per avermi fatto contattare un suo collega psichiatra. Quanto di più lontano dall'intento polemico, ma anzi un ringraziamento.
Anzi, avevo riattivato questo post quiescente per informarla cordialmente delle cose e tutto sommato ringraziarla nell'avermi fatto contattare uno psichiatra che, almeno per il momento, ha risolto il dramma degli attacchi d'ansia e paracardiaci. Saranno illusioni ma la mia vita era in un momento drammatico e ora non lo è più, poi si vedrà. Lei ha, legittimamente, voluto contestare, in maniera anche piuttosto pesante la sua collega, la cura e il post per questo sta proseguendo. Ma credo che la polemica non sia con me (sono avvocato non medico) ma con chi mi cura. Io seguo le loro terapie poiché come il sito insegna qui non si danno cure ne si fanno diagnosi ma si danno suggerimenti. Che ho seguito anche se poi hanno portato su strade diverse da quelle che avrebbe scelto lei.
A questo punto terminerò la cura psichiatrica e poi il medico d'elezione sarà, come naturale, il reumatologo del centro CFS/FM.
La saluto e non la disturbo più ma volevo solo chiarire che non ero io a voler polemizzare, ma anzi ringraziarla per avermi fatto contattare un suo collega psichiatra. Quanto di più lontano dall'intento polemico, ma anzi un ringraziamento.
Questo consulto ha ricevuto 28 risposte e 16.6k visite dal 05/06/2010.
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