Un paziente accetta una consulenza psichiatrica, raramente trae benefici

Volevo porre una semplice domanda: Il disturbo da somatizzazione è curabile? Si può guarire? Chiedo questo perchè navigando su internet e facendo ricerche su siti a mio parere validi ho trovato questo testo che ora incollo, preso a quanto pare dall'msd:

Il disturbo di somatizzazione ha un decorso di gravità variabile, ma dura tutta la vita. La remissione completa e durevole dei sintomi è rara. Alcuni soggetti si deprimono in maniera più manifesta dopo molti anni e i loro riferimenti al suicidio (un rischio reale) divengono più minacciosi.
Il trattamento è estremamente difficile. I pazienti tendono a manifestare frustrazione e rabbia ogni qualvolta si suggerisca loro che i sintomi sono di tipo psicologico. I farmaci sono per lo più inefficaci e anche se un paziente accetta una consulenza psichiatrica, raramente trae benefici da una psicoterapia. Di solito, il miglior trattamento è una tranquilla e sicura relazione di sostegno con un medico, che offra sollievo sintomatologico e protegga il paziente da procedure diagnostiche o terapeutiche non necessarie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente

sarebbe utile porre una domanda più clinica che la richiesta di commento allo scritto di altri.

Ha una domanda per sè da porre?

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La cosa mi riguarda. Soffro di un disturbo da somatizzazione. Ho visto alcune volte il mio psichiatra che mi sta facendo fare psicoterapia da uno psicologo. La situazione è molto altalenante, periodi buoni e periodi negativi. Informandomi sul disturbo ho trovato questa "definizione" e mi è sorto il dubbio. Si può guarire?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Con i trattamenti giusti si può avere una remissione o una guarigione ma la previsione, come per tutte le malattie, va valutata caso per caso.

Lei ha estrapolato un testo che, letto così, mi pare che parli anche delle questioni mediche e non solo psichiatriche. quindi, e' corretto che non si fa il trattamento del disturbo somatico perché inefficace cioe' se ha la gastrite il trattamento sintomatico non risolve la causa che risulta essere di tipo psicologico.

Sono dell'idea che un trattamento farmacologico sia più utile del solo trattamento psicologico, che può sempre essere aggiunto in combinazione.

Da solo, il trattamento psicologico può alimentare il problema perché difficilmente gestibile solo con la mente.

Lei, alla sua eta', ha molte possibilità di cura.
[#4]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Trattamenti giusti? Ma scusi la psicoterapia non và a risolvere il problema alla radice, dato che è proprio un problema interiore? I sintomi sono solo l'espressione di un problema psicologico, allora il trattamento psicologico come può essere addirittura definito meno utile del solo trattamento farmacologico?
Soffro di forti somatizzazioni da quando ho 14 anni, un anno intero non ho toccato cibo per un tremendo bolo isterico soffocante che poi sono riuscito a sopportare e un minimo a controllare. Ho forti pesantezze alla testa continue, una forte pesantezza generale costante da anni, giramenti di testa, specie in presenza di molte persone o in alcune situazioni... E nemmeno un minimo di ansia a livello cosciente. Dovrei prendere psicofarmaci a vita? Il trattamento farmacologico leva solo i sintomi (e non è neanche detto) di un disturbo, no? Chiedo delucidazioni. Grazie.
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie per gli ulteriori chiarimenti che non ho avuto...
[#6]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
La sua richiesta e' finita in coda e non l'avevo vista.

Innanzitutto, la "radice" del problema e' un concetto astratto che non e' riconosciuto clinicamente.

Il suo disturbo e' dovuto ad una alterazione neurochimica che trova miglioramento dall'uso di farmaci e/o con la psicoterapia.

I tempi della psicoterapia sono certamente più lunghi.

Se nutre il dubbio sulla sua guarigione vuol dire che il trattamento attuale non la compensa.

La scelta sulla strada da seguire resta la sua.
[#7]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La radice del problema un concetto astratto??? Riconosciuto clinicamente? Sicuramente il mio disturbo è dovuto ad una alterazione neurochimica, molto probabilmente senza alcun dubbio. Ma l'alterazione neurochimica è l'espressione (se psicologico) di un problema psichico. La vera e propria guarigione la si ottiene lavorando sulla psiche, lavorare "sull'alterazione neurochimica" significa lavorare esclusivamente sui sintomi di un problema. O mi sto sbagliando? Penso che solo la psicoterapia (che sicuramente richiede tempi lunghissimi) è il metodo per guarire definitivamente, "l'alterazione neurochimica" uno può starla ad aggiustare tutta la vita con i farmaci... Ma per far sparire "l'alterazione" (= guarigione) bisogna lavorare sulla psiche... O mi sto sbagliando? Chiedo per capire se ho una concezione "perversa" della psicoterapia o se ci ho capito qualcosa in questi anni
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Sì si sta sbagliando.

E' piuttosto frequente vedere pazienti giovani che si incartano in continuazione su questi ragionamenti.

Lei ha la liberta' di decidere per sè il percorso di cura che preferisce.
Gli studi clinici e le valutazioni scientifiche che vengono fatte riportano chiaramente i risultati che le ho esplicitato nel post precedente.

Per il resto, il tutto diviene una inutile polemica, in quanto lei ha le sue convinzioni.

[#9]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ora mi sorge spontanea la domanda: allora a cosa serve la psicoterapia? Perchè se un problema psicologico è un'alterazione neurochimica allora esiste la psicoterapia? Non avrebbe senso, utilità. Io ho alcune convinzioni ma che sono disposto a cambiare senza alcuna resistenza difronte all'evidenza. E se la scienza stabilisce che problema psicologico = alterazione neurochimica allora io mi affido senza esitazione a questa definizione e però poi mi viene spontaneo chiedere... La psicoterapia? Perchè esiste? Non avrebbe senso allora.
[#10]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile utente ogni comportamento è l'espressione di una attività biochimica.
se con la psicoterapia acquisisco nuove modalità comportamentali, tali modalità non fluttuano nella scatola cranica ma si incarnano in processi biochimici cerebrali. per tanto la psicoterapia, con le sue modalità, interviene sull'aspetto biochimico.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#11]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ciò significa che la psicoterapia è utile nel trattamento del disturbo da somatizzazione e che la psicoterapia agisce sulle "alterazioni neurochimiche" precedentemente citate. Quindi problema psicologico = alterazione neurochimica. Alterazione neurochimica curabile in due metodi: metodo farmacologico e/o psicoterapeutico. Quindi la psicoterapia porta il paziente a modificare il suo comportamento patologico indirizzandolo verso un sano comportamento che porta infine alla guarigione. O sbaglio?
Pongo un esempio. Se una persona ha una patologia e la si indirizza verso l'esclusiva cura farmacologica che, "sistemando l'alterazione neurochimica", porta poi ovviamente alla fine del problema, la persona in questione poi sarà per ovvie ragioni dipendente a vita dalla terapia farmacologica che non modifica in nessun modo il comportamento ma solo l'alterazione (causata da un comportamento patologico?). Quindi per curare un disturbo psicologico è necessaria innanzitutto la psicoterapia? O innanzitutto una terapia farmacologica? Il mio dilemma non è ancora stato definitivamente chiarito.
La terapia farmacologica non modifica un comportamento o un atteggiamento psichico che porta alla patologia. La terapia farmcologica fà semplicemente svanire il problema per motivi strettamente neurochimici. Allora è la psicoterapia una permanente soluzione?
O ho seri problemi di cognizione o il mio dilemma non è ancora stato opportunamente chiarito.
Grazie Dr. De Vincentiis per l'intervento.
[#12]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazzo il dilemma deve lasciarlo allo specialista. Sarà il suo psichiatra a stabilire il tipo di cura.
Se farmacologica, se psicoterapica o se entrambe.
a volte la sola terapia farmacologica è risolutiva, a volte la sola psicoterapia è risolutiva, a volte sono necessarie entrambe. E questo dipende a vari fattori, dalla risposta del paziente, dalla gravità del problema dal tipo di psicoterapia effettuata e dalla relazione che si impianta tra paziente e terapeuta.
come vede i fattori in gioco sono molti ma devono essere valutati dallo specialista.
saluti

saluti
[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo, la prima parte del suo ragionamento nella replica #11 è corretta, ma tralascia un importante dettaglio. La risposta alla psicoterapia o ai farmaci non varia solo in funzione del disturbo, ma anche da persona a persona. Pertanto da qui è impossibile darle la certezza di quale trattamento sia il migliore per lei.

In molti casi si ottiene un miglioramento o la soluzione del problema con la sola psicoterapia, in molti altri con i soli farmaci, in altri ancora con una terapia integrata.

La risposta più utile alle sue domande non è quella teorica, ma quella che il suo curante, seguendo lei personalmente, le potrà dare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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