Ansia di madre ingestibile
Gentili dottori,vi prego di aiutarmi, da qualche anno mia madre è diventata per me ingestibile.Ottantatreenne è affetta da ansia e depressione ed è in terapia con cipralex e lexotan (10 gocce due volte al giorno) e minius per dormire.
Aggiungo che soffre di glaucoma e segue regolare terapia, soffre di diverticolosi e per tale motivo, segue terapia antibiotica per una settimana al mese. Assume "dilatren" e l'aspirinetta per un disturbo al cuore, che adesso non so specificare,prescritti dal cardiologo. Da qualche anno è quasi completamente sorda e avverte continui rumori nelle orecchie. Nonostante l'assunzione di tutti questi medicinali(che mi sembrano veramente troppi), ai quali se ne aggiungono altri all'occorrenza tipo "vertiserc" per le vertigini,vitamine varie,prodotti per andare di corpo ecc.. mi rendo conto che lei non riesce a stare bene. Si lamenta in continuazione della sua sordità e dei rumori nelle orecchie; non sopporta gli apparecchi acustici; avverte giramenti di testa e debolezza continua; mangia poco; non ha voglia di fare niente;è fissata con i medicinali: a volte dice che le fanno bene a volte è convinta che le fanno male; ha sempre lo stimolo, al mattino, ad andare di corpo senza mai riuscirci completamente. Proprio oggi ha un malore con attacco di nausea senza vomito, così lei dice, per cui l'abbiamo accompagnata al pronto soccorso. Premettendo che mia madre, fatta eccezione per il glaucoma, non viene seguita regolarmente da nessuno specialista se non dal medico di famiglia, pongo, ai gentili dottori,la seguente domanda: che cosa ha mia madre,è necessario farla seguire da uno specialista? Quale?
Aggiungo che soffre di glaucoma e segue regolare terapia, soffre di diverticolosi e per tale motivo, segue terapia antibiotica per una settimana al mese. Assume "dilatren" e l'aspirinetta per un disturbo al cuore, che adesso non so specificare,prescritti dal cardiologo. Da qualche anno è quasi completamente sorda e avverte continui rumori nelle orecchie. Nonostante l'assunzione di tutti questi medicinali(che mi sembrano veramente troppi), ai quali se ne aggiungono altri all'occorrenza tipo "vertiserc" per le vertigini,vitamine varie,prodotti per andare di corpo ecc.. mi rendo conto che lei non riesce a stare bene. Si lamenta in continuazione della sua sordità e dei rumori nelle orecchie; non sopporta gli apparecchi acustici; avverte giramenti di testa e debolezza continua; mangia poco; non ha voglia di fare niente;è fissata con i medicinali: a volte dice che le fanno bene a volte è convinta che le fanno male; ha sempre lo stimolo, al mattino, ad andare di corpo senza mai riuscirci completamente. Proprio oggi ha un malore con attacco di nausea senza vomito, così lei dice, per cui l'abbiamo accompagnata al pronto soccorso. Premettendo che mia madre, fatta eccezione per il glaucoma, non viene seguita regolarmente da nessuno specialista se non dal medico di famiglia, pongo, ai gentili dottori,la seguente domanda: che cosa ha mia madre,è necessario farla seguire da uno specialista? Quale?
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Gentile utente,
alcune volte l'ansia può essere espressa proprio in questa insofferenza nei confronti della propria condizione, così come l'umore può comportare rimuginazioni sui propri sintomi, incapacità di pensare ad altro, eccessivo timore di ciò che essi possono comportare, o semplicemente tendenza a lamentarsene al di là delle oggettive limitazioni. Questa è solo un'ipotesi ovviamente.
Per quanto concerne la terapia psichiatrica, probabilmente è il caso di farla rivedere. In primo luogo è bene porre una diagnosi (presumo che sia già stato escluso che i sintomi siano effettivamente da riferirsi alle altre malattie, cioè ad esempio alla sordità), e in secondo luogo assume due ansiolitici in maniera continuativa (lexotan e minias), aspetto che dovrebbe essere meglio gestito, altrimenti questo tipo di medicinali tende a peggiorare umore senza contenere l'ansia.
alcune volte l'ansia può essere espressa proprio in questa insofferenza nei confronti della propria condizione, così come l'umore può comportare rimuginazioni sui propri sintomi, incapacità di pensare ad altro, eccessivo timore di ciò che essi possono comportare, o semplicemente tendenza a lamentarsene al di là delle oggettive limitazioni. Questa è solo un'ipotesi ovviamente.
Per quanto concerne la terapia psichiatrica, probabilmente è il caso di farla rivedere. In primo luogo è bene porre una diagnosi (presumo che sia già stato escluso che i sintomi siano effettivamente da riferirsi alle altre malattie, cioè ad esempio alla sordità), e in secondo luogo assume due ansiolitici in maniera continuativa (lexotan e minias), aspetto che dovrebbe essere meglio gestito, altrimenti questo tipo di medicinali tende a peggiorare umore senza contenere l'ansia.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Gentile utente,
le situazioni di disagio psichico che coinvolgono gli anziani sono più difficili da trattare rispetto a quelle dell'età adulta e richiedono il seguimento da parte di uno specialista in psichiatria, se possibile con particolare esperienza in campo di psicogeriatria.
cordiali saluti
le situazioni di disagio psichico che coinvolgono gli anziani sono più difficili da trattare rispetto a quelle dell'età adulta e richiedono il seguimento da parte di uno specialista in psichiatria, se possibile con particolare esperienza in campo di psicogeriatria.
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.5k visite dal 17/05/2010.
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Approfondimento su Ansia
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