Paura di dipendenza da sereupin
Buongiorno, a causa di una situazione legata a forte stress in famiglia mi è stata riscontrata una sindrome ansioso-depressiva.
Mi è stato prescritto dal medico di base il sereupin 20 mg per un periodo di 1 anno.
Sono passate 2 settimane da quando mi è stato prescritto, ma ancora non mi decido a prenderlo.
La mia indecisione è legata alla paura di restare poi legata a vita alla "pillolina magica" per stare bene.
Sono un po' stanca, svogliata e di cattivo umore (alternato a stati di maggiore serenità a seconda delle giornate o di momenti della stessa giornata); ho lievi dolori muscolari legati a un sonno tranquillo, ma di breve durata (anche andando a letto verso mezzanotte, mi sveglio verso le 6 senza riuscir a riprendere sonno) e non del tutto riposante. Non sono in cura al momento da alcuno psichiatra.
Ho letto dei molti effetti collaterali del sereupin prima (nausea, vertigini) e soprattuto dopo il trattamento (diplopia, vista appannata, dolori, insonnia)e sono molto incerta.
Penso che inoltre il trattatmento con sereupin dovrebbe essere concomitante a un consulto psichiatrico (o psicologico?) di supporto, ma non mi è stato prescritto.
Ma la paura principale è, come ho scritto sopra, quella di dover essere poi legata al sereupin per sempre. Se il sereupin agisce sulla serotonina, a sospensione avvenuta, non avrò gli stessi problemi di mancanza di serotonina che aveo prima di cominciare? Se per il momento non sono soddisfatta del mio sonno a fine di un'eventuale cura col sereupin resterò...del tutto insonne? Ho letto le varie rassicurazioni che gli effetti collaterali del sereupin passano al massimo dopo 2 mesi, ma ho anche di molti utenti che hanno varie "ricadute" dopo.
Pensate che un solo consulto psichiatrico potrebbe aiutarmi a uscire da questa forma di lieve depressione (se è davvero depressione)?
Grazie
Mi è stato prescritto dal medico di base il sereupin 20 mg per un periodo di 1 anno.
Sono passate 2 settimane da quando mi è stato prescritto, ma ancora non mi decido a prenderlo.
La mia indecisione è legata alla paura di restare poi legata a vita alla "pillolina magica" per stare bene.
Sono un po' stanca, svogliata e di cattivo umore (alternato a stati di maggiore serenità a seconda delle giornate o di momenti della stessa giornata); ho lievi dolori muscolari legati a un sonno tranquillo, ma di breve durata (anche andando a letto verso mezzanotte, mi sveglio verso le 6 senza riuscir a riprendere sonno) e non del tutto riposante. Non sono in cura al momento da alcuno psichiatra.
Ho letto dei molti effetti collaterali del sereupin prima (nausea, vertigini) e soprattuto dopo il trattamento (diplopia, vista appannata, dolori, insonnia)e sono molto incerta.
Penso che inoltre il trattatmento con sereupin dovrebbe essere concomitante a un consulto psichiatrico (o psicologico?) di supporto, ma non mi è stato prescritto.
Ma la paura principale è, come ho scritto sopra, quella di dover essere poi legata al sereupin per sempre. Se il sereupin agisce sulla serotonina, a sospensione avvenuta, non avrò gli stessi problemi di mancanza di serotonina che aveo prima di cominciare? Se per il momento non sono soddisfatta del mio sonno a fine di un'eventuale cura col sereupin resterò...del tutto insonne? Ho letto le varie rassicurazioni che gli effetti collaterali del sereupin passano al massimo dopo 2 mesi, ma ho anche di molti utenti che hanno varie "ricadute" dopo.
Pensate che un solo consulto psichiatrico potrebbe aiutarmi a uscire da questa forma di lieve depressione (se è davvero depressione)?
Grazie
[#1]
Gentile utente
non di stabilisce a priori il periodo di assunzione senza neanche aver iniziato.
Di solito si assume per più tempo.
E' opportuno identificare bene il problema per una diagnosi approriata ed una sola visita non e' risolutiva.
non di stabilisce a priori il periodo di assunzione senza neanche aver iniziato.
Di solito si assume per più tempo.
E' opportuno identificare bene il problema per una diagnosi approriata ed una sola visita non e' risolutiva.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Gentile utente,
"dipendenza" è un termine che dà nome alla sua titubanza più che un preciso ragionamento.
Il farmaco non lo ha provato, le è stato prescritto da uno specialista, che ha fatto una diagnosi.
Sono le malattie che decidono per quanto serviranno le cure, e non il contrario.
Lasci perdere i ragionamenti su serotonina e concetti che non può gestire, ma non è questo che viene richiesto a chi si cura. Mettere in dubbio la diagnosi come "scusa" per non fare la cura ad esempio non è un atteggiamento costruttivo. Così chiedersi se non si debba fare altro o diverso, ha consultato uno specialista per sapere questo, e non ha sostanziali elementi per metterlo in dubbio radicalmente.
"dipendenza" è un termine che dà nome alla sua titubanza più che un preciso ragionamento.
Il farmaco non lo ha provato, le è stato prescritto da uno specialista, che ha fatto una diagnosi.
Sono le malattie che decidono per quanto serviranno le cure, e non il contrario.
Lasci perdere i ragionamenti su serotonina e concetti che non può gestire, ma non è questo che viene richiesto a chi si cura. Mettere in dubbio la diagnosi come "scusa" per non fare la cura ad esempio non è un atteggiamento costruttivo. Così chiedersi se non si debba fare altro o diverso, ha consultato uno specialista per sapere questo, e non ha sostanziali elementi per metterlo in dubbio radicalmente.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Gentile utente,
la rassicurazione che le possso fornire riguarda la certezza che il farmaco e' un farmaco adatto alla sua condizione.
Sono d'accordo con lei sull'opportunita' di far seguire la prescrizione ad una visita specialistica, eventualmente anche precedere l'assunzione ma nel suo caso non ci sono dubbi sulla possibilita' di una prescrizione di questo tipo.
Per cio' che riguarda i tempi di assunzione, questi non si stabiliscono a priori, cioe' non le prescrivo oggi il farmaco X dicendo lo deve prendere per un anno ma le devo dire che avra' effetto in N settimane, dopodiche' si valuta la situazione in N mesi, si deve continuare fino a 24 mesi, sempre che il farmaco possa essere adatto alla sua situazione e dia i risultati sperati nonche' possa portare a risoluzione la problematica.
Secondo me, e' sempre piu' rassicurante avere come punto di riferimento uno specialista in psichiatria.
la rassicurazione che le possso fornire riguarda la certezza che il farmaco e' un farmaco adatto alla sua condizione.
Sono d'accordo con lei sull'opportunita' di far seguire la prescrizione ad una visita specialistica, eventualmente anche precedere l'assunzione ma nel suo caso non ci sono dubbi sulla possibilita' di una prescrizione di questo tipo.
Per cio' che riguarda i tempi di assunzione, questi non si stabiliscono a priori, cioe' non le prescrivo oggi il farmaco X dicendo lo deve prendere per un anno ma le devo dire che avra' effetto in N settimane, dopodiche' si valuta la situazione in N mesi, si deve continuare fino a 24 mesi, sempre che il farmaco possa essere adatto alla sua situazione e dia i risultati sperati nonche' possa portare a risoluzione la problematica.
Secondo me, e' sempre piu' rassicurante avere come punto di riferimento uno specialista in psichiatria.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 10.2k visite dal 15/05/2010.
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