Un rapporto molto travagliato ho sofferto
sono una giovane donna di 32 anni. l'estate scorsa dopo la rottura di un rapporto molto travagliato ho sofferto per un periodo di crisi di ansia, che ho curato dopo un consulto medico per un breve perido con alprazolam e dapagut.
Ho smesso di prendere i medicinali a febbraio ed ora vivo un periodo di stress e di ansia dovuto probabilmente al riavvicinarsi del mio ex alla mia vita.
Rispetto all'estate scorsa i miei attacchi di ansia nn sono accompagnati da paure particolari,nn ho paura di stare sola, o di fare le mie cose, e se sono impegnata riesco anche a divertirmi e stare bene. Il fastidio più grande è quello di dimagrire, ed essendo io una perosna già magra la cosa mi preoccupa perchè nn vorrei scomparire del tutto.Io continuo a mangiare ma è come se bruciassi tutto troppo in fretta, e in più mangio con meno gusto.
Io vorrei sapere se esistono dei modi per ingrassare e rallentare il mio metabolismo evidentemente in questo momento troppo accellerato dal mio sistema nervoso,se conviene che mi faccio seguire di nuovo da una cura farmacologica o se posso contare su rimedi omeopatici.
Faccio fatica a rilassarmi, anche se cmq riesco con gli esercizi di respirazione o leggendo a trovare sollievo, e ad addormentarmi e dormire poi tutta la notte.
Questa cosa che dimagrisco così in fretta mi preoccupa moltissimo, e mi rende nervosa, ormai vivo a contatto con la bilancia ogni giorno con il timore di vedere il mi peso calare ogni giorno. Forse anche questo mi crea ansia e mi crea ancora disturbi.
Non capisco se il mio dimagrimento possa anche indicare una certa forma di depressione che io magari nn riscontro consciamente.
Vi prego di rispondermi, spero di essere stata chiara nella mia esposizione del caso, se avete bisogno di altre informazioni vi prego di chiedermele.
Grazie mille a chiunque di voi prenderà in considerazione il mio caso.
infine vorrei chiedervi se questa mia ansia può essere patologica o solo dovuta alla situazione che vivo, e se magari chiudere ogni contatto con il mio ex può in qualche modo essermi di aiuto.
Ho smesso di prendere i medicinali a febbraio ed ora vivo un periodo di stress e di ansia dovuto probabilmente al riavvicinarsi del mio ex alla mia vita.
Rispetto all'estate scorsa i miei attacchi di ansia nn sono accompagnati da paure particolari,nn ho paura di stare sola, o di fare le mie cose, e se sono impegnata riesco anche a divertirmi e stare bene. Il fastidio più grande è quello di dimagrire, ed essendo io una perosna già magra la cosa mi preoccupa perchè nn vorrei scomparire del tutto.Io continuo a mangiare ma è come se bruciassi tutto troppo in fretta, e in più mangio con meno gusto.
Io vorrei sapere se esistono dei modi per ingrassare e rallentare il mio metabolismo evidentemente in questo momento troppo accellerato dal mio sistema nervoso,se conviene che mi faccio seguire di nuovo da una cura farmacologica o se posso contare su rimedi omeopatici.
Faccio fatica a rilassarmi, anche se cmq riesco con gli esercizi di respirazione o leggendo a trovare sollievo, e ad addormentarmi e dormire poi tutta la notte.
Questa cosa che dimagrisco così in fretta mi preoccupa moltissimo, e mi rende nervosa, ormai vivo a contatto con la bilancia ogni giorno con il timore di vedere il mi peso calare ogni giorno. Forse anche questo mi crea ansia e mi crea ancora disturbi.
Non capisco se il mio dimagrimento possa anche indicare una certa forma di depressione che io magari nn riscontro consciamente.
Vi prego di rispondermi, spero di essere stata chiara nella mia esposizione del caso, se avete bisogno di altre informazioni vi prego di chiedermele.
Grazie mille a chiunque di voi prenderà in considerazione il mio caso.
infine vorrei chiedervi se questa mia ansia può essere patologica o solo dovuta alla situazione che vivo, e se magari chiudere ogni contatto con il mio ex può in qualche modo essermi di aiuto.
[#1]
Gentile utente,
Quale è stata la sua diagnosi, quali dosaggi assumeva e quanto è durata la cura con dapagut ?
Quale è stata la sua diagnosi, quali dosaggi assumeva e quanto è durata la cura con dapagut ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
la diagnosi è stata attacchi di panico con piccola depressione.
Ho preso il dapagut a dosaggio completo (20 gocce al giorno) per due mesi circa se ricordo bene. Poi ho dimezzato per un peridodo di circa un mese, per poi prenderle un giorno si ed uno per un altro pò alternandomi con l'alprazolam e poi ho smesso.
La terapia farmacologica nn è stata molto lungo, e cmq mi sono sentita bene quasi subito.
Anche quando ho smesso di prendere i farmaci sono stata tranquilla nn ho avuto crisi.
Ora però ho quest'ansia spesso e nn riesco molto ad incanalrla per farla passare.
Ho preso il dapagut a dosaggio completo (20 gocce al giorno) per due mesi circa se ricordo bene. Poi ho dimezzato per un peridodo di circa un mese, per poi prenderle un giorno si ed uno per un altro pò alternandomi con l'alprazolam e poi ho smesso.
La terapia farmacologica nn è stata molto lungo, e cmq mi sono sentita bene quasi subito.
Anche quando ho smesso di prendere i farmaci sono stata tranquilla nn ho avuto crisi.
Ora però ho quest'ansia spesso e nn riesco molto ad incanalrla per farla passare.
[#5]
Utente
innanzitutto la ringrazio per avermi risposto e per aver preso in considerazione la mia richiesta.
io credo che il periodo di somministrazione del farmaco sia stata breve perchè i miei nn erano veri e prorpi attacchi di panico bloccanti, ma più che altro vivevo una forte situazione di stress e di ansia dovuti ad anni di tensioni nel mio rapporto di coppia che nn mi faceva vivere serena e nn mi faceva sentire amata e capita.
Io nn ho mai avuto situazioni in cui mi sono sentita morire o cose del genere tipiche degli attacchi di panico, anzi io cercavo di tenere sotto controllo quelle sensazioni spsiacevoli. Non ho mai avuto poi fobie e ho continuato a fare la mia vita vivendo bene in mezzo agli altri.
Io nn so se questo può essere un periodo recidivo, o se quest'ansia può preludere ad attacchi di panico veri e prorpi.
Sono solo preoccupata della perdita di peso essendo io già molto magra.
La cosa che le chiedo e se posso ad esempio prendere, per brevi periodi magari, anche solo farmaci tipo l'alprazolam che mi rilassa un pò magari, o magari altri farmaci che mi alleviano le tensioni per evitare di dimagrire visto il mio metabilismo accellerato in cosa di forte stress.
O se magari possono bastare tisane o rimedi omeopatici che mi aiutano a rilasarmi.
o se secondo lei invece nn sia opportuno una nuova cura.
io credo che il periodo di somministrazione del farmaco sia stata breve perchè i miei nn erano veri e prorpi attacchi di panico bloccanti, ma più che altro vivevo una forte situazione di stress e di ansia dovuti ad anni di tensioni nel mio rapporto di coppia che nn mi faceva vivere serena e nn mi faceva sentire amata e capita.
Io nn ho mai avuto situazioni in cui mi sono sentita morire o cose del genere tipiche degli attacchi di panico, anzi io cercavo di tenere sotto controllo quelle sensazioni spsiacevoli. Non ho mai avuto poi fobie e ho continuato a fare la mia vita vivendo bene in mezzo agli altri.
Io nn so se questo può essere un periodo recidivo, o se quest'ansia può preludere ad attacchi di panico veri e prorpi.
Sono solo preoccupata della perdita di peso essendo io già molto magra.
La cosa che le chiedo e se posso ad esempio prendere, per brevi periodi magari, anche solo farmaci tipo l'alprazolam che mi rilassa un pò magari, o magari altri farmaci che mi alleviano le tensioni per evitare di dimagrire visto il mio metabilismo accellerato in cosa di forte stress.
O se magari possono bastare tisane o rimedi omeopatici che mi aiutano a rilasarmi.
o se secondo lei invece nn sia opportuno una nuova cura.
[#6]
Gentile utente,
alcuni punti da chiarire.
La diagnosi includeva attacchi di panico, quindi non si capisce in che senso sostiene che non erano "dei veri e propri" attacchi.
In secondo luogo essere "meno gravi" non è un qualcosa di morale, per cui una volta che si è interpretato a titolo personale la cosa come legata a eventi esterni, o che si vuole rifuggire una definizione data in termini diagnostici (che potrebbe non essere corretta in teoria, ma non è che cambi il concetto) - la strategia resterebbe comunque la stessa.
Una cura per ciò che si identifica come un disturbo d'ansia con attacchi di panico, se dura sei mesi è generalmente non preventiva delle ricadute. Peraltro la cura era coerente con la diagnosi, ed ha funzionato mentre la assumeva.
I sintomi non si controllano, se non sono molto intensi o non sono pieni significa che non lo sono spontaneamente, non che si controllano. Non c'è un merito particolare nel dire che i sintomi siano lievi invece che gravi (non dipende da noi), o che si ricada o non si ricada (non dipende da noi), o che sia colpa di eveni esterni ("stress" è un concetto deresponsabilizzante quando invece a chi sta male non si richiede di dare la colpa a nessuno, tantomeno a sé stesso, quindi non è necessario giustificarsi).
I sintomi attuali sono compatibili tra le altre cose anche con una semplice ricaduta, tanto è vero che Lei stessa evidentemente riconosce un aggancio, ponendo il quesito nella sezione psichiatria.
Consulti lo psichiatra e chieda il suo parere.
alcuni punti da chiarire.
La diagnosi includeva attacchi di panico, quindi non si capisce in che senso sostiene che non erano "dei veri e propri" attacchi.
In secondo luogo essere "meno gravi" non è un qualcosa di morale, per cui una volta che si è interpretato a titolo personale la cosa come legata a eventi esterni, o che si vuole rifuggire una definizione data in termini diagnostici (che potrebbe non essere corretta in teoria, ma non è che cambi il concetto) - la strategia resterebbe comunque la stessa.
Una cura per ciò che si identifica come un disturbo d'ansia con attacchi di panico, se dura sei mesi è generalmente non preventiva delle ricadute. Peraltro la cura era coerente con la diagnosi, ed ha funzionato mentre la assumeva.
I sintomi non si controllano, se non sono molto intensi o non sono pieni significa che non lo sono spontaneamente, non che si controllano. Non c'è un merito particolare nel dire che i sintomi siano lievi invece che gravi (non dipende da noi), o che si ricada o non si ricada (non dipende da noi), o che sia colpa di eveni esterni ("stress" è un concetto deresponsabilizzante quando invece a chi sta male non si richiede di dare la colpa a nessuno, tantomeno a sé stesso, quindi non è necessario giustificarsi).
I sintomi attuali sono compatibili tra le altre cose anche con una semplice ricaduta, tanto è vero che Lei stessa evidentemente riconosce un aggancio, ponendo il quesito nella sezione psichiatria.
Consulti lo psichiatra e chieda il suo parere.
[#7]
Utente
Gent.le dottore,
quando le dico che nn erano veri e propri attacchi di panico in realtà non sono parole mie,ma di una psicologa.
Dopo il perido farmacologico, pensai comunque di fare qlc seduta da una psicologa per capire meglio anche quello che mi era successo e il perchè, ma lei mi disse che secondo lei io nn avevo sofferto di attacchi di panico,ma bensi di una grave ansia. Le sue parle onestamente mi confortarono ovviamente,ma io onestamente non saprei dire se avesse ragione o torto.
Evdentemente i mie sintomi non sono così gravi per fortuna forse,e riesco in qualche modo ad andare cmq avanti e non farmi bloccare troppo.
Comunque andrò settimana prossima dallo psichiatra che mi ha curata perchè credo sia giusto e perchè nn voglio certo restare ad aspettare che la mia salute peggiori.
La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità.
E mi scusi se tendo a giustificarmi, forse perchè provo anche a esorcizzare quello che mi è successo o forse perchè credevo che certe cose nn potessero succedermi
quando le dico che nn erano veri e propri attacchi di panico in realtà non sono parole mie,ma di una psicologa.
Dopo il perido farmacologico, pensai comunque di fare qlc seduta da una psicologa per capire meglio anche quello che mi era successo e il perchè, ma lei mi disse che secondo lei io nn avevo sofferto di attacchi di panico,ma bensi di una grave ansia. Le sue parle onestamente mi confortarono ovviamente,ma io onestamente non saprei dire se avesse ragione o torto.
Evdentemente i mie sintomi non sono così gravi per fortuna forse,e riesco in qualche modo ad andare cmq avanti e non farmi bloccare troppo.
Comunque andrò settimana prossima dallo psichiatra che mi ha curata perchè credo sia giusto e perchè nn voglio certo restare ad aspettare che la mia salute peggiori.
La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità.
E mi scusi se tendo a giustificarmi, forse perchè provo anche a esorcizzare quello che mi è successo o forse perchè credevo che certe cose nn potessero succedermi
[#8]
Gentile utente,
mi sembra una saggia decisione. Le facevo appunto quei commenti per richiamarla al fatto che spesso la reazione di fronte ad un disturbo della sfera psichica è quello di cercare una spiegazione per evitare la cura, come se curarsi e "arrendersi" fossero sinonimi e non opposti, come in realtà sono. Curarsi è un atteggiamento coraggioso.
mi sembra una saggia decisione. Le facevo appunto quei commenti per richiamarla al fatto che spesso la reazione di fronte ad un disturbo della sfera psichica è quello di cercare una spiegazione per evitare la cura, come se curarsi e "arrendersi" fossero sinonimi e non opposti, come in realtà sono. Curarsi è un atteggiamento coraggioso.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.5k visite dal 14/05/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.