Paura contagio hiv tramite sangue
Gentili medici,
Circa 2 settimane fa dopo aver tagliato la legna con l'ascia si sono create due vesciche nelle mani. Nei 2 giorni successivi ho tolto la pelle secca e, nella vescica della mano destra (che sembrava un piccolo taglio), si vedeva del "rosso", come dopo aver tolto una pellicina, ma non usciva sangue.
Dopo 2 giorni dalla formazione delle vesciche sono andato a traslocare una casa: usavo dei guanti un po' rotti e, a sera, ho notato un po' di sporco intorno alla ferita.
Nei giorni successivi ho stretto la mano ad alcune persone, e la pelle attorno alla mia ferita non si era ancora rifatta, ma non usciva sangue. Dopo i contatti non ho notato tracce di sangue. Di certo non ho osservato con cura le mani delle persone per vedere se avevano ferite(non ho visto sangue), e non so se erano dei sieropositivi ...ora però il dubbio mi durerà 6 mesi.
Qualche giorno dopo il possibile contagio di hiv mi sono comparse nelle braccia dei puntini rossi, e poi anche nelle gambe e nei piedi, a volte anche concentrate; i puntini mi facevano un po' prurito. Mi sono accorto delle macchie dopo che ero andato a potare una siepe con alcuni amici, e macchie simili alle mie sono comparse anche ad una mia amica. Il dottore le ha detto che era la seconda persona della giornata che si presentava con quelle macchie e che erano state causate da insetti e che il fenomeno sarebbe durato 1 settimana. I primi puntini che mi erano comparsi sono iniziati a scomparire dopo 1 settimana. Quando stavano sparendo le prime macchie, ne sono comparse poche di nuove (a volte in coppia-2 macchie vicine tra loro), accompagnate da prurito.
Per quanto riguarda la situazione del trasloco c'è rischio? Non ho notato sangue secco (la casa era chiusa prima del nostro arrivo) e credo che altre persone potevano esservi entrate non prima di 1 giorno prima.
Mi preoccupava di più il contatto con altre persone...basta che una misera quantità di sangue infetto venga a contatto con una piccola ferita come la mia non sanguinante?
Qual'è il vostro parere?
Grazie.
Circa 2 settimane fa dopo aver tagliato la legna con l'ascia si sono create due vesciche nelle mani. Nei 2 giorni successivi ho tolto la pelle secca e, nella vescica della mano destra (che sembrava un piccolo taglio), si vedeva del "rosso", come dopo aver tolto una pellicina, ma non usciva sangue.
Dopo 2 giorni dalla formazione delle vesciche sono andato a traslocare una casa: usavo dei guanti un po' rotti e, a sera, ho notato un po' di sporco intorno alla ferita.
Nei giorni successivi ho stretto la mano ad alcune persone, e la pelle attorno alla mia ferita non si era ancora rifatta, ma non usciva sangue. Dopo i contatti non ho notato tracce di sangue. Di certo non ho osservato con cura le mani delle persone per vedere se avevano ferite(non ho visto sangue), e non so se erano dei sieropositivi ...ora però il dubbio mi durerà 6 mesi.
Qualche giorno dopo il possibile contagio di hiv mi sono comparse nelle braccia dei puntini rossi, e poi anche nelle gambe e nei piedi, a volte anche concentrate; i puntini mi facevano un po' prurito. Mi sono accorto delle macchie dopo che ero andato a potare una siepe con alcuni amici, e macchie simili alle mie sono comparse anche ad una mia amica. Il dottore le ha detto che era la seconda persona della giornata che si presentava con quelle macchie e che erano state causate da insetti e che il fenomeno sarebbe durato 1 settimana. I primi puntini che mi erano comparsi sono iniziati a scomparire dopo 1 settimana. Quando stavano sparendo le prime macchie, ne sono comparse poche di nuove (a volte in coppia-2 macchie vicine tra loro), accompagnate da prurito.
Per quanto riguarda la situazione del trasloco c'è rischio? Non ho notato sangue secco (la casa era chiusa prima del nostro arrivo) e credo che altre persone potevano esservi entrate non prima di 1 giorno prima.
Mi preoccupava di più il contatto con altre persone...basta che una misera quantità di sangue infetto venga a contatto con una piccola ferita come la mia non sanguinante?
Qual'è il vostro parere?
Grazie.
[#1]
Salve,
qui stiamo sfiorando l'assurdo. A meno che lei non ci abbia detto tutta la verità. Infatti secondo il suo criterio sul contagio da HIV io sarei già dovuto essere morto da almeno 15 anni, tante mani ho stretto e traslochi (4) che ho fatto.
Ma cosa glielo fa pensare?
L'HIV si contrae solo da persone che lo hanno o per rapporti sessuali o per contatto tra sangue e liquidi biologici infetti.
Saluti
Mocci
qui stiamo sfiorando l'assurdo. A meno che lei non ci abbia detto tutta la verità. Infatti secondo il suo criterio sul contagio da HIV io sarei già dovuto essere morto da almeno 15 anni, tante mani ho stretto e traslochi (4) che ho fatto.
Ma cosa glielo fa pensare?
L'HIV si contrae solo da persone che lo hanno o per rapporti sessuali o per contatto tra sangue e liquidi biologici infetti.
Saluti
Mocci
Luigi Mocci MD
[#2]
Ex utente
Grazie dell'attenzione
Ho capito che il contagio non avviene attraverso semplice contatto con le mani di eventuali sieropositivi. Nella mia mano c'era però una piccola ferita (non sanguinante) e volevo capire se c'era stato il rischio, nel caso anche le altre persone avessero avuto ferite o del sangue nella mano.
Ho capito che il contagio non avviene attraverso semplice contatto con le mani di eventuali sieropositivi. Nella mia mano c'era però una piccola ferita (non sanguinante) e volevo capire se c'era stato il rischio, nel caso anche le altre persone avessero avuto ferite o del sangue nella mano.
[#4]
Ex utente
Grazie ora sono più tranquillo.
Comunque la situazione del trasloco mi preoccupava perchè il proprietario della casa è stato recentemente ricoverato perchè soffre di disturbi psicologici e temevo potessero essere dovuti a qualche malattia che aveva (in particolare AIDS).
Quindi il contagio tramite sangue può avvenire solo con contatto tra sangue infetto e sangue sano, non attraverso ferite?
Ripeto comunque che non ho visto tracce di eventuale sangue infetto, quindi a contatto con la ferita potevano esserci state solo quantità piccolissime.
Io avevo esposto la mia situazione ad un medico di un ospedale della zona e mi aveva detto che il rischio era stato bassissimo.
Comunque la situazione del trasloco mi preoccupava perchè il proprietario della casa è stato recentemente ricoverato perchè soffre di disturbi psicologici e temevo potessero essere dovuti a qualche malattia che aveva (in particolare AIDS).
Quindi il contagio tramite sangue può avvenire solo con contatto tra sangue infetto e sangue sano, non attraverso ferite?
Ripeto comunque che non ho visto tracce di eventuale sangue infetto, quindi a contatto con la ferita potevano esserci state solo quantità piccolissime.
Io avevo esposto la mia situazione ad un medico di un ospedale della zona e mi aveva detto che il rischio era stato bassissimo.
[#5]
Ex utente
Perfavore gentili medici sono molto preoccupato in questo periodo perchè nei siti non c'è sempre molta chiarezza...
Vorrei descrivere meglio le mie vesciche:
Me ne sono procurate 2, una in ogni mano.
Erano di forma pressochè tonda, diametro 2-3 cm.
Nei 2 giorni successivi ho tolto la pelle secca, quindi sotto le ferite c'era il colorito rosa.
Niente uscita sangue.
Nella vescica della mano destra ho forse tolto un po' più di pelle in una parte, che ha poi preso l'aspetto di un piccolo taglietto (lungo circa 1 cm).
Non c'era comunque uscita di sangue.
La sera dopo il trasloco ho lavato bene la ferita, quindi forse in quell'occasione, asciugando, possono essere uscite soltanto "tracce" di sangue.
Volevo capire se c'era stato il rischio nei giorni successivi stringendo le mani delle persone.
Ripeto che non ho visto sangue nè ferite nelle loro mani, ma non escludo l'eventuale presenza.
Nel web si parla spesso di "ferite aperte", vuol dire che esce sangue, sono ferite superficiali?
Una vescica come la mia può essere considerata ferita superficiale?
Vi prego aiutatemi sono molto preoccupato e ho molti dubbi.
Vorrei descrivere meglio le mie vesciche:
Me ne sono procurate 2, una in ogni mano.
Erano di forma pressochè tonda, diametro 2-3 cm.
Nei 2 giorni successivi ho tolto la pelle secca, quindi sotto le ferite c'era il colorito rosa.
Niente uscita sangue.
Nella vescica della mano destra ho forse tolto un po' più di pelle in una parte, che ha poi preso l'aspetto di un piccolo taglietto (lungo circa 1 cm).
Non c'era comunque uscita di sangue.
La sera dopo il trasloco ho lavato bene la ferita, quindi forse in quell'occasione, asciugando, possono essere uscite soltanto "tracce" di sangue.
Volevo capire se c'era stato il rischio nei giorni successivi stringendo le mani delle persone.
Ripeto che non ho visto sangue nè ferite nelle loro mani, ma non escludo l'eventuale presenza.
Nel web si parla spesso di "ferite aperte", vuol dire che esce sangue, sono ferite superficiali?
Una vescica come la mia può essere considerata ferita superficiale?
Vi prego aiutatemi sono molto preoccupato e ho molti dubbi.
[#7]
Ex utente
Gentili medici,
vi prego, tutti questi dubbi che ho mi stanno lentamente facendo impazzire, credo di essere sull'orlo di un esaurimento nervoso. Suppongo che cercare e cercare sul web informazioni sull'argomento sia un approccio sbagliato, che mi porterà soltanto nuovi dubbi.
Perciò mi ero rivolto a voi di Medicitalia, nella speranza di trovare delle risposte e di non cadere in depressione.
Ero convinto che le parole del Dr. Mocci mi avessero tranquillizzato; ora però stò lentamente ricadendo nella crisi.
Non riesco più a essere felice, la paura che il prossimo test sia positivo continua ad assillarmi. Il test che ho effettuato a pochi giorni dal possibile contagio si è fortunatamente rivelato negativo (non l'avevo mai fatto) ma non può certo darmi tranquillità .Qualche giorno fa avevo l'impressione che i linfonodi ai lati del collo fossero ingrossati: a questo proposito leggevo sul web che questo poteva essere un sintomo (mi pareva d'aver capito che i linfonodi possono ingrossarsi in risposta a qualsiasi infezione, anche per la più banale), altri invece lo negavano fortemente.
Vi chiedo dunque umilmente di aiutarmi: a volte alcune domande poste dagli utenti possono sembrarvi molto banali e assurde, ma voi fornite un enorme aiuto psicologico con le vostre risposte.
Ripeto ancora che avevo tolto la pelle secca dalle vesciche e sotto c'era il classico colore rosa-rosso della pelle "nuova". Nella vescica destra avevo forse tolto la pelle in via di formazione (non ho capito bene cosa ho fatto), comunque si era formato una specie di piccolo taglietto lungo circa 1 cm dove il colore del tessuto era più intenso del resto della vescica: quando ho tolto la pelle da lì non ho notato uscita di sangue, di certo non sanguinava durante le strette di mano (che sono comunque avvenute a distanza di parecchie ore, anzi in teoria a più di un giorno dalla formazione di questo "taglietto").
Insomma, volevo capire se questa mia "ferita" poteva essere considerata superficiale e quindi inadeguata perchè il virus entri in circolazione.
Inoltre volevo capire bene cosa s'intende sul web per "ferite aperte".
Un'altra cosa: in questo periodo dovrei effettuare le normali analisi del sangue perchè qualche mese fa erano risultate buone ma con qualche piccolo parametro leggermente fuori dai limiti.
Ho letto che nella fase acuta che segue il contagio il virus HIV intacca i linfociti T-CD4 e si assiste a una momentanea diminuzione degli stessi. Mi sembrava anche d'aver letto che il numero totale dei linfociti aumenta (come risposta immunitaria all'infezione) e poi questi valori tornano normali e si entra nella fase "sieropositivi" dove non si hanno disturbi.
Dunque nell'occasione volevo aggiungere alle normali analisi anche il controllo dei CD4 e dei CD8 (ho letto che s'inverte il normale rapporto CD4/CD8).
In ogni caso se riscontrassi alterazioni nel numero dei CD4 e CD8 dovrei preoccuparmi o questo può avvenire anche a causa di altre infezioni? E la conta totale dei linfociti dev'essere di molto fuori dalla normalità?
Vi prego aiutatemi sto passando un periodo davvero brutto.
Grazie di cuore.
vi prego, tutti questi dubbi che ho mi stanno lentamente facendo impazzire, credo di essere sull'orlo di un esaurimento nervoso. Suppongo che cercare e cercare sul web informazioni sull'argomento sia un approccio sbagliato, che mi porterà soltanto nuovi dubbi.
Perciò mi ero rivolto a voi di Medicitalia, nella speranza di trovare delle risposte e di non cadere in depressione.
Ero convinto che le parole del Dr. Mocci mi avessero tranquillizzato; ora però stò lentamente ricadendo nella crisi.
Non riesco più a essere felice, la paura che il prossimo test sia positivo continua ad assillarmi. Il test che ho effettuato a pochi giorni dal possibile contagio si è fortunatamente rivelato negativo (non l'avevo mai fatto) ma non può certo darmi tranquillità .Qualche giorno fa avevo l'impressione che i linfonodi ai lati del collo fossero ingrossati: a questo proposito leggevo sul web che questo poteva essere un sintomo (mi pareva d'aver capito che i linfonodi possono ingrossarsi in risposta a qualsiasi infezione, anche per la più banale), altri invece lo negavano fortemente.
Vi chiedo dunque umilmente di aiutarmi: a volte alcune domande poste dagli utenti possono sembrarvi molto banali e assurde, ma voi fornite un enorme aiuto psicologico con le vostre risposte.
Ripeto ancora che avevo tolto la pelle secca dalle vesciche e sotto c'era il classico colore rosa-rosso della pelle "nuova". Nella vescica destra avevo forse tolto la pelle in via di formazione (non ho capito bene cosa ho fatto), comunque si era formato una specie di piccolo taglietto lungo circa 1 cm dove il colore del tessuto era più intenso del resto della vescica: quando ho tolto la pelle da lì non ho notato uscita di sangue, di certo non sanguinava durante le strette di mano (che sono comunque avvenute a distanza di parecchie ore, anzi in teoria a più di un giorno dalla formazione di questo "taglietto").
Insomma, volevo capire se questa mia "ferita" poteva essere considerata superficiale e quindi inadeguata perchè il virus entri in circolazione.
Inoltre volevo capire bene cosa s'intende sul web per "ferite aperte".
Un'altra cosa: in questo periodo dovrei effettuare le normali analisi del sangue perchè qualche mese fa erano risultate buone ma con qualche piccolo parametro leggermente fuori dai limiti.
Ho letto che nella fase acuta che segue il contagio il virus HIV intacca i linfociti T-CD4 e si assiste a una momentanea diminuzione degli stessi. Mi sembrava anche d'aver letto che il numero totale dei linfociti aumenta (come risposta immunitaria all'infezione) e poi questi valori tornano normali e si entra nella fase "sieropositivi" dove non si hanno disturbi.
Dunque nell'occasione volevo aggiungere alle normali analisi anche il controllo dei CD4 e dei CD8 (ho letto che s'inverte il normale rapporto CD4/CD8).
In ogni caso se riscontrassi alterazioni nel numero dei CD4 e CD8 dovrei preoccuparmi o questo può avvenire anche a causa di altre infezioni? E la conta totale dei linfociti dev'essere di molto fuori dalla normalità?
Vi prego aiutatemi sto passando un periodo davvero brutto.
Grazie di cuore.
[#8]
Salve,
il suo problema, caro ragazzo, non è tanto la possibilità di un contagio HIV, che è più che ridicola, ma la percezione che ha lei di questa possibile cosa. Ho paura che questa sua paura sia diventata tanto grande da occuparle ogni spazio del suo cervello, per così dire, facendo diventare patologica non la sua sierologia, ma piuttosto la sua idea di patyologia. E' anche poossibile che tutto ciò abbia fatto esplodere una situazione che, fino ad ora era, per così dire, in stand by.
Secondo me, poichè io più di così non riesco ad aiutarla, sarebbe utile ricorrere a chi di queste cose se ne intende davvero e, se lei vuole, chiameremo in aiuto uno specialista in questo genere di cose, perchè sennò questo pensiero rischia di prendere il sopravvento su di lei rovinandole la vita. Mi permetto perciò di spostare questo consulto anche in un' area dove realmente possano darle una mano. Naturalmente saremo anche noi sempre qui
Un caro saluto ed un in bocca al lupo
Mocci
il suo problema, caro ragazzo, non è tanto la possibilità di un contagio HIV, che è più che ridicola, ma la percezione che ha lei di questa possibile cosa. Ho paura che questa sua paura sia diventata tanto grande da occuparle ogni spazio del suo cervello, per così dire, facendo diventare patologica non la sua sierologia, ma piuttosto la sua idea di patyologia. E' anche poossibile che tutto ciò abbia fatto esplodere una situazione che, fino ad ora era, per così dire, in stand by.
Secondo me, poichè io più di così non riesco ad aiutarla, sarebbe utile ricorrere a chi di queste cose se ne intende davvero e, se lei vuole, chiameremo in aiuto uno specialista in questo genere di cose, perchè sennò questo pensiero rischia di prendere il sopravvento su di lei rovinandole la vita. Mi permetto perciò di spostare questo consulto anche in un' area dove realmente possano darle una mano. Naturalmente saremo anche noi sempre qui
Un caro saluto ed un in bocca al lupo
Mocci
[#9]
Gentile utente,
Le paure che insorgono con queste modalità non possono essere gestite rispetto si contenuti, anche perché sono contenuti che Lei stesso ha deciso in maniera arbitraria.
Perché "isola" l'HIV tra le tante malattie possibili ? Presumo perché è l'equivalente di uno spavento o di un timore al suo massimo.
Il "dubbio" insorto in maniera gratuita deve essere gestito come tale, ammesso che non se ne vada da solo dopo qualche giorno.
Potrebbe trattarsi quindi di una ossessione ipocondriaca, che non si risolve spiegandole razionalmente la situazione, anche perché le spiegazioni razionali non equivalgono alla certezza che Lei sembra richiedere.
Se quindi vuole gestire questo dubbio come tale si rivolga ad uno psichiatra.
Le paure che insorgono con queste modalità non possono essere gestite rispetto si contenuti, anche perché sono contenuti che Lei stesso ha deciso in maniera arbitraria.
Perché "isola" l'HIV tra le tante malattie possibili ? Presumo perché è l'equivalente di uno spavento o di un timore al suo massimo.
Il "dubbio" insorto in maniera gratuita deve essere gestito come tale, ammesso che non se ne vada da solo dopo qualche giorno.
Potrebbe trattarsi quindi di una ossessione ipocondriaca, che non si risolve spiegandole razionalmente la situazione, anche perché le spiegazioni razionali non equivalgono alla certezza che Lei sembra richiedere.
Se quindi vuole gestire questo dubbio come tale si rivolga ad uno psichiatra.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#10]
Ex utente
Grazie di cuore per l'attenzione.
Spero davvero tanto che questa mia grande paura sia solo un brutto scherzo del mio cervello.
In effetti come dice lei Dr. Pacini, sto isolando l'HIV proprio perchè mi sembra una delle peggiori malattie e quindi da temere, collegata alla remota possibilità del contagio (che continuo a sperare sia solo un'astrazione della mia mente).
Il fatto è che leggendo qui su Medicitalia ho trovato alcuni consulti che mi hanno preoccupato molto:
https://www.medicitalia.it/consulti/malattie-infettive/150030-chiarimenti-contagio-hiv.html
Dr. Mocci qui lei nel post #3 dice che il rischio può esserci anche con piccole lesioni.
https://www.medicitalia.it/consulti/malattie-infettive/18053-aiuto-sintomi-hiv.html
qui il Dr. Masala nel post #3 sostiene che il virus può entrare anche da microlesioni.
https://www.medicitalia.it/consulti/malattie-infettive/23980-ho-l-hiv-e-vorrei-sapere-cosa-posso-fare.html
leggendo questa testimonianza le mie paure si sono rinforzate dato che il Sig. Alessio ha contratto l'hiv in un modo alquanto improbabile (senza contatto con liquidi infetti secondo la descrizione):
cito le parole
"Unica possibilità di contagio: rapporto orale. Specifico anche che sia io che il mio amico (lo ho verificato anche in questi giorni) masturbandoci "a secco" non troviamo nemmeno l'ombra di tracce di liquido prespermatico fino al momento in cui veniamo. Quindi siamo asciuttissimi"
Spero davvero tanto che questa mia grande paura sia solo un brutto scherzo del mio cervello.
In effetti come dice lei Dr. Pacini, sto isolando l'HIV proprio perchè mi sembra una delle peggiori malattie e quindi da temere, collegata alla remota possibilità del contagio (che continuo a sperare sia solo un'astrazione della mia mente).
Il fatto è che leggendo qui su Medicitalia ho trovato alcuni consulti che mi hanno preoccupato molto:
https://www.medicitalia.it/consulti/malattie-infettive/150030-chiarimenti-contagio-hiv.html
Dr. Mocci qui lei nel post #3 dice che il rischio può esserci anche con piccole lesioni.
https://www.medicitalia.it/consulti/malattie-infettive/18053-aiuto-sintomi-hiv.html
qui il Dr. Masala nel post #3 sostiene che il virus può entrare anche da microlesioni.
https://www.medicitalia.it/consulti/malattie-infettive/23980-ho-l-hiv-e-vorrei-sapere-cosa-posso-fare.html
leggendo questa testimonianza le mie paure si sono rinforzate dato che il Sig. Alessio ha contratto l'hiv in un modo alquanto improbabile (senza contatto con liquidi infetti secondo la descrizione):
cito le parole
"Unica possibilità di contagio: rapporto orale. Specifico anche che sia io che il mio amico (lo ho verificato anche in questi giorni) masturbandoci "a secco" non troviamo nemmeno l'ombra di tracce di liquido prespermatico fino al momento in cui veniamo. Quindi siamo asciuttissimi"
[#11]
Gentile utente,
è su una strada sbagliata di cui non si sta rendendo conto.
Nessuno di noi è certo di non avere malattie. Chiunque può avere un fugace pensiero di essersi infettato toccando una maniglia di un bagno pubblico, o perché qualcuno gli ha tossito in faccia al bar.
Da questo solitamente non origina alcuna preoccupazione particolare. Se invece si sviluppa un pensiero ripetitivo e angoscioso in conseguenza di atti insignificanti, ovviamente non c'è risposta razionale assoluta che faccia effetto tranquillizzante, perché se il pensiero è di natura ossessiva troverà comunque un'imperfezione, una probabilità estrema, minima ma possibile etc etc.
Pertanto in questo modo non troverà né conferme certe né smentite certe.
Il pensiero ossessivo, se tale è, va trattato (o farmacologicamente o psicoterapeuticamente). Ci sono tecniche rapide per farlo, che non si fondano sulla discussione e dissuasione della persona dai contenuti della sua preoccupazione.
Leggere e selezionare i consulti per poi proporli e discuterli peggiora l'ossessione.
è su una strada sbagliata di cui non si sta rendendo conto.
Nessuno di noi è certo di non avere malattie. Chiunque può avere un fugace pensiero di essersi infettato toccando una maniglia di un bagno pubblico, o perché qualcuno gli ha tossito in faccia al bar.
Da questo solitamente non origina alcuna preoccupazione particolare. Se invece si sviluppa un pensiero ripetitivo e angoscioso in conseguenza di atti insignificanti, ovviamente non c'è risposta razionale assoluta che faccia effetto tranquillizzante, perché se il pensiero è di natura ossessiva troverà comunque un'imperfezione, una probabilità estrema, minima ma possibile etc etc.
Pertanto in questo modo non troverà né conferme certe né smentite certe.
Il pensiero ossessivo, se tale è, va trattato (o farmacologicamente o psicoterapeuticamente). Ci sono tecniche rapide per farlo, che non si fondano sulla discussione e dissuasione della persona dai contenuti della sua preoccupazione.
Leggere e selezionare i consulti per poi proporli e discuterli peggiora l'ossessione.
[#12]
Ex utente
La ringrazio ancora infinitamente per il supporto.
Temo proprio che si sia sviluppato un pensiero ossessivo, dato come lo descrive.
Quando riesco a escludere un'ipotesi ne trovo subito un'altra ed è vero, più ne trovo più peggiora la situazione.
Ho pensato di provare a debellare questa ossessione, ma con questo pensiero ho paura di fare il test e che risulti poi positivo. Allora si che cadrei nella depressione totale.
Non so più come prenderla.
Le risposte ai consulti mi sembrano però evidenti dato che sono di esperti di Medicitalia e non di un sito qualsiasi, e proponendoli speravo di avere più chiarimenti riguardo la mia situazione.
Temo proprio che si sia sviluppato un pensiero ossessivo, dato come lo descrive.
Quando riesco a escludere un'ipotesi ne trovo subito un'altra ed è vero, più ne trovo più peggiora la situazione.
Ho pensato di provare a debellare questa ossessione, ma con questo pensiero ho paura di fare il test e che risulti poi positivo. Allora si che cadrei nella depressione totale.
Non so più come prenderla.
Le risposte ai consulti mi sembrano però evidenti dato che sono di esperti di Medicitalia e non di un sito qualsiasi, e proponendoli speravo di avere più chiarimenti riguardo la mia situazione.
[#14]
Gentile utente,
Mi pare che non ci siamo. Quello che emerge dal consulto è una preoccupazione gratuita orientata non si sa perché verso una specifica malattia. Le è stato fatto notare che questo richiama alla necessità di un inquadramento psichiatrico, se mai, e se la cosa non accenna a rientrare eventualmente le sarà proposto un trattamento.
Le questioni da Lei poste peraltro non cambiano niente, quindi una risposta in tal senso non le servirebbe ad aggiungere niente, se non a farla pensare ancor di più a vicolo cieco all'oggetto della sua paura attuale.
Detto questo, la prego di non sollecitare risposte.
Mi pare che non ci siamo. Quello che emerge dal consulto è una preoccupazione gratuita orientata non si sa perché verso una specifica malattia. Le è stato fatto notare che questo richiama alla necessità di un inquadramento psichiatrico, se mai, e se la cosa non accenna a rientrare eventualmente le sarà proposto un trattamento.
Le questioni da Lei poste peraltro non cambiano niente, quindi una risposta in tal senso non le servirebbe ad aggiungere niente, se non a farla pensare ancor di più a vicolo cieco all'oggetto della sua paura attuale.
Detto questo, la prego di non sollecitare risposte.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 23.9k visite dal 13/05/2010.
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Approfondimento su AIDS-HIV
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