Nevrosi ?
Salve ! Sono dall'età di 14/15 anni un nevrotico (figlio unico, ho subito la religione cattolica + mamma "chioccia" e padre repressivo). Sono stato un moralista, ora sono diventato molto più flessibile (per fortuna !). Con fasi alterne, senza curarmi (per vergogna), sono riuscito a convivere con la timidezza patologica, la fobia sociale, il DOC (negli ultimi anni mi ha dato sempre meno fastidio, ora è quasi scomparso del tutto, oggi sono più sicuro, volitivo, non ho ansie sociali). Nel 1994 mi hanno fatto una grandissima porcata nel lavoro, che per me è ragione di vita (sono uscito indenne da un procedimento penale, con tanto di risarcimento danni). Da quel momento ho cominciato ad avere tensione agli occhi (con fissazione sullo sbattimento di palpebre). Iperteso, da un anno ho scoperto di essere diabetico tipo 1. Dico questo per sapere, fra l'altro, se c'è correlazione fra diabete e quello che mi sta capitando da 2 mesi: ho paura di non riuscire ad astrarre quando leggo, a fare ragionamenti, a usare il pensiero "alto" (sono plurilaureato, referenziatissimo, faccio il saggista, ho successo lavorativo e mi pagano molto bene per pensare e progettare). Quando studio e lavoro mi sta venendo il pensiero ossessivo collaterale di ragionare sul nulla, cioè che tutto quello che leggo (concetti, idee, intuizioni, ecc...) sia aria fritta, non conti, non esista, sia vuoto assoluto. A volte ho la paura che il cervello vada in acqua ! Divoro libri ma a volte ho timore ad aprire un libro per paura di non riuscire ad astrarre. A volte ho la testa piena d'idee come un pallone.
In famiglia e all'esterno nessuno si è mai accorto di nulla ! Solo qualche "ruvidezza" di troppo nel carattere. Non fumo, non bevo, non mi drogo, non gioco, non vado a donne (più per remore religiose che per convinzione, visto che mi attraggono moltissimo). Quasi quasi sono migliore di tanti preti !La famiglia va benissimo (figli e parenti inclusi) ! E c'è pure perfetta intesa, anche sessuale, con mia moglie, mi alimento regolarmente, non ho disturbi particolari del sonno, non mi fisso sulle malattie fisiche.
Vorrei essere meno musone con gli altri ma i suddetti timori certe volte mi assorbono.
Chiedo consiglio.
Grazie molte per la cortese attenzione !
In famiglia e all'esterno nessuno si è mai accorto di nulla ! Solo qualche "ruvidezza" di troppo nel carattere. Non fumo, non bevo, non mi drogo, non gioco, non vado a donne (più per remore religiose che per convinzione, visto che mi attraggono moltissimo). Quasi quasi sono migliore di tanti preti !La famiglia va benissimo (figli e parenti inclusi) ! E c'è pure perfetta intesa, anche sessuale, con mia moglie, mi alimento regolarmente, non ho disturbi particolari del sonno, non mi fisso sulle malattie fisiche.
Vorrei essere meno musone con gli altri ma i suddetti timori certe volte mi assorbono.
Chiedo consiglio.
Grazie molte per la cortese attenzione !
[#1]
Gentile utente,
la diagnosi e' stata fatta da uno psichiatra?
Sono presenti altri elementi di patologia che non ha descritto?
Ha avuto qualche trattamento oppure non e' stato mai curato?
La cosa sembrerebbe andare avanti da circa 40 anni, giusto?
la diagnosi e' stata fatta da uno psichiatra?
Sono presenti altri elementi di patologia che non ha descritto?
Ha avuto qualche trattamento oppure non e' stato mai curato?
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[#2]
Ex utente
Gentile Dr.Ruggiero,
grazie innanzi tutto per la celerità della risposta.
Ho effettuato una visita specialistica a ottobre 2005 è mi è stato diagnosticato un disturbo d'ansia.
Terapia: 1/2 cp. maveral dopo cena, da aumentare dopo 7 gg. a 1 cp. + psicoterapia.
Sono andato dallo psichiatra indicatomi: 1^ e 2^ seduta OK, 3^ seduta: mentre mi narro, noto sconcertato che lo psichiatra fa uno sbadiglione. Gli telefono dopo tre gg. per dirgli che, causa motivi personali, non continuo le sedute.
Da quel momento non ho fatto più niente (nè medicine nè terapia).
Altri elementi patologici ? No. Tanti anni fa ero un perfezionista (per fortuna non maniacale) adesso sono più elastico.
Sì, la cosa va avanti, fra alti e bassi, da 40 anni.
Grazie, cordiali saluti
grazie innanzi tutto per la celerità della risposta.
Ho effettuato una visita specialistica a ottobre 2005 è mi è stato diagnosticato un disturbo d'ansia.
Terapia: 1/2 cp. maveral dopo cena, da aumentare dopo 7 gg. a 1 cp. + psicoterapia.
Sono andato dallo psichiatra indicatomi: 1^ e 2^ seduta OK, 3^ seduta: mentre mi narro, noto sconcertato che lo psichiatra fa uno sbadiglione. Gli telefono dopo tre gg. per dirgli che, causa motivi personali, non continuo le sedute.
Da quel momento non ho fatto più niente (nè medicine nè terapia).
Altri elementi patologici ? No. Tanti anni fa ero un perfezionista (per fortuna non maniacale) adesso sono più elastico.
Sì, la cosa va avanti, fra alti e bassi, da 40 anni.
Grazie, cordiali saluti
[#3]
Gentile signore,
la sua storia sembra interessante e piena di dettagli utili (ma insufficienti a distanza).
Scrive di avere superato o ridotto il disturbo ossessivo e la timidezza patologica (fobia sociale) ma contemporaneamente descrive dei sintomi attuali che potrebbero appartenere a questi disturbi.
Sottolinea ancora tanti altri aspetti che meriterebbero più attenzione e che non è possibile trattare virtualmente.
Vorrei solo farle notare che sebbene lei scriva nel secondo post che non vi siano altri elementi patologici da prendere in considerazione, e nonostante sembra che si conosca abbastanza bene, forse sarebbe meglio sentire cosa ne pensa uno specialista dal momento che per lei credo sia difficile essere obiettivo e medico di se stesso e recepire gli eventuali elementi patologici che potrebbero esserci.
Inoltre mi ha incuriosito la sua reazione di fronte allo sbadiglio dello psichiatra, non perché sia inusuale ma perché da alcune informazioni.
Perché non è più tornato dallo psichiatra dopo un semplice e comunissimo sbadiglio?
Insomma, da quello che scrive credo che le sarebbe più utile un consulto diretto con qualche specialista per ricevere un aiuto adeguato.
Sempre che sia questo quello che desidera.
Cordiali saluti
la sua storia sembra interessante e piena di dettagli utili (ma insufficienti a distanza).
Scrive di avere superato o ridotto il disturbo ossessivo e la timidezza patologica (fobia sociale) ma contemporaneamente descrive dei sintomi attuali che potrebbero appartenere a questi disturbi.
Sottolinea ancora tanti altri aspetti che meriterebbero più attenzione e che non è possibile trattare virtualmente.
Vorrei solo farle notare che sebbene lei scriva nel secondo post che non vi siano altri elementi patologici da prendere in considerazione, e nonostante sembra che si conosca abbastanza bene, forse sarebbe meglio sentire cosa ne pensa uno specialista dal momento che per lei credo sia difficile essere obiettivo e medico di se stesso e recepire gli eventuali elementi patologici che potrebbero esserci.
Inoltre mi ha incuriosito la sua reazione di fronte allo sbadiglio dello psichiatra, non perché sia inusuale ma perché da alcune informazioni.
Perché non è più tornato dallo psichiatra dopo un semplice e comunissimo sbadiglio?
Insomma, da quello che scrive credo che le sarebbe più utile un consulto diretto con qualche specialista per ricevere un aiuto adeguato.
Sempre che sia questo quello che desidera.
Cordiali saluti
Massimo Lai, MD
[#4]
Ex utente
Grazie Dr.Lai per avermi offerto preziosi elementi di riflessione. Mi sembra di capire da quanto Lei osserva che è praticamente impossibile, senza un'adeguata terapia, che il DOC con la sua "corte dei miracoli" sparisca da solo. Penso, allora, che l'energia psichica che lo alimenta insieme alla fobia sociale si sia "spostata" su altri catalizzatori situazionali, in altri termini,si sia, "mascherata" alla coscienza. E' un'ipotesi plausibile ?
L'altro aspetto che rileva, relativo allo sbadiglio dello psichiatra, mi fa pensare che, probabilmente, non ero del tutto convinto della validità dell'intervento psicoterapeutico (forse per timore inconscio di scoperchiare il calderone ?) e che ho, selettivamente, individuato una causa pseudo-razionale di allontanamento.
Un altro spunto di riflessione che mi viene in mente riguarda il fatto che, verosimilmente, ho sempre avuto a che fare con un Super-Io estremamente dispotico che esige "sacrifici" psichici in termini di disturbi per essere placato, pena l'insorgere di ansie legate, ad esempio, alla concezione della morte e della vita ultraterrena (pensieri retaggio di una mia formazione religiosa repressiva). Ad esempio, quando mio padre è deceduto nel 1996 ho effettuato studi di tanatologia (che da sempre mi interessano). All'epoca li ritenevo collegati all'elaborazione del lutto, ma ora mi viene di dire che, probabilmente, stavo elaborando il lutto per la mia "morte" foriera di una mia rinascita.
Che ne pensa ?
Concordo, comunque, con Lei che un consulto diretto con lo specialista è necessario.
Grazie, cordiali saluti
L'altro aspetto che rileva, relativo allo sbadiglio dello psichiatra, mi fa pensare che, probabilmente, non ero del tutto convinto della validità dell'intervento psicoterapeutico (forse per timore inconscio di scoperchiare il calderone ?) e che ho, selettivamente, individuato una causa pseudo-razionale di allontanamento.
Un altro spunto di riflessione che mi viene in mente riguarda il fatto che, verosimilmente, ho sempre avuto a che fare con un Super-Io estremamente dispotico che esige "sacrifici" psichici in termini di disturbi per essere placato, pena l'insorgere di ansie legate, ad esempio, alla concezione della morte e della vita ultraterrena (pensieri retaggio di una mia formazione religiosa repressiva). Ad esempio, quando mio padre è deceduto nel 1996 ho effettuato studi di tanatologia (che da sempre mi interessano). All'epoca li ritenevo collegati all'elaborazione del lutto, ma ora mi viene di dire che, probabilmente, stavo elaborando il lutto per la mia "morte" foriera di una mia rinascita.
Che ne pensa ?
Concordo, comunque, con Lei che un consulto diretto con lo specialista è necessario.
Grazie, cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.8k visite dal 10/05/2010.
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